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martedì 26 gennaio 2010

"La religiosità rallenta demenza senile" Ipse dixit l'università di Padova !


Ci si sarebbe aspettati che un tale studio uscisse chesso da Treviso universalmente nota da qualche tempo a questa parte e assunta a "civile" comunità del disprezzo,invece esce dall'università di Padova in cui insegno Galileo Galilei (...) e vai a sapere con il patrocinio di chi (...) perchè è chiaro che dietro questo studio statistico si nasconde dapprima una bella truffa,scusa per scroccare fondi alla ricerca più seria e si sà avvelenata dalle baronie per usare un eufemismo ma meglio sarebbe dire: mafiette parentali (...) e poi da una volgarissima speculazione politica talmente raffazzonata da suscitare soltanto indifferenza e ilarità,persino sarcasmo in molti blog.
Pero pochi hanno saputo ribattere a questa ricerca cosi sensibilmente "metafisica" perchè nel nostro paese il tema della spiritualità atea,laica è un tabù intangibile al di fuori di qualche salotto snob.
L'estasi,l'attimo sublime di smarrimento segna delle vite intere e perseguito dai mistici e...sorpresa anche da molti artisti se non sopratutto da essi e statisticamente in numero ben maggiore rispetto ai "confratelli" religiosi.
Si fosse indagato su di loro oggi l'Alzheimer  sarebbe già scomparso!
Jean Claude Bologne se parla diffusamente nel suo libro "le misticisme athée" narrando della sue esperienza personale.
Un'esploratore dell'anima che ha approfondito tutte le tecniche e i percorsi mistici per giungere a quel sentire,alla grazia,al distacco dove letteralmente "...neppure Dio c'è"per usare una definizione medioevale pronunciata da alcune mistiche del Nord Europa.
Un aspetto della religiosità Atea,una mistica,nella sostanza è una emozione sentita,reale non si distingue  in nulla da quella del mistico .
E un attimo di felice,a lungo desiderato,un distacco,smarrimento,a passo di danza tutto appare diverso... la luce abita l'esistente e le ombre si stemperano nel calore...
L'estasi mistica si può ottenere al termine di un procedimento di progressivo distacco sia dalla conoscenza sensibile sia da quella razionale, fino alla perdita dell'"io" nel "tutto", ma può essere anche raggiunta spontaneamente, improvvisamente e senza cause apparenti. Gli episodi di estasi spontanea sono le apparizioni ai semplici pastorelli come i momenti fondanti nel percorso di un grande maestro d'arte o, addirittura, di una religione.
Se la ricerca fosse stata più approfondita avrebbe indagato la ricchissima letteratura intorno alla mistica religiosa e non (...),per concludere che è un certo stato d'animo e un certo sguardo sul mondo a preservare la complessa armonia biologica dell'essere umano,la sua lucidità.
Uno sguardo che contempla la poesia,la letteratura,la pittura,la scultura,la musica e trova in esse emozioni sublimi...
Grave ignorare lo spiritualismo moderno,contemporaneo,le arti si affermano sempre più nel mondo come pedagogia del sollievo il molti malesseri esistenziali (...)
ne più ne meno della letteratura sacra (...)
Una constatazione evidenza statistica a quanto affermo è la lunghezza produttiva degli artisti nella loro vita,da Tiziano a Michelangelo Buonarrotti sino Picasso passando per Matisse e insomma gli esempi si sprecano.
Mà...legare all'Alzheimer la religiosità com'è tradizionalmente intesa è una grossa castroneria,non è essa che puo portare se mai è possibile sollievo alla senilità,alla senescenza, semmai con le sue fantasie compensatrici la religione (...) accellera la demenza in quanto esse producono rimozioni e distacco dalla realtà dell'essere umano,una specie di schizzofrenia,frantumazione del sè,la gerarchia creata del sacro è contro il corpo,il fondamento stesso della vita,un distacco persino dalle necessità vitali della propria esistenza,qualcosa di orribilmente contro natura almeno per quanto riguarda la religiosità che meglio conosco per averla vissuta,quella cristiana (...)
Tuttavia,nulla ci impedisce di credere che l'autosuggestione di una personalità che dice,crede di vedere gli elefanti volare sia benefica al suo equilibrio psicofisico!

VENEZIA - La religiosità, intesa come attitudine alla religione o spiritualità, rallenta la progressione della demenza senile. È quanto emerge da uno studio di due ricercatori della Clinica geriatrica dell' Università di Padova, diretta dal professor Enzo Manzato e pubblicato sulla rivista «Current Alzheimer Research».

LO STUDIO - Lo studio è stato condotto su 64 pazienti affetti da Alzheimer in differenti stadi della malattia, monitorando per 12 mesi la progressione della demenza, dopo aver suddiviso gli ammalati in due gruppi: quelli con un basso livello di religiosità e quelli con un moderato o alto livello di religiosità. Per un anno i pazienti sono stati sottoposti a test per misurare il loro stato mentale e la loro funzionalità nelle attività quotidiane, sia quelle che permettono un primo grado di autosufficienza (vestirsi, lavarsi e mangiare da soli) sia quelle maggiormente complicate (come telefonare). I malati del gruppo con basso livello di religiosità hanno avuto nell'anno una perdita delle capacità cognitive del 10% in più rispetto a quelli con un livello di religiosità medio-alto.
Le malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer non sono guaribili, farmaci e condizioni particolari di vita possono solo rallentarne la progressione. «È noto che gli stimoli sensoriali provenienti da una normale vita sociale rallentano il decadimento cognitivo - spiega il professor Manzato - ma nel caso dello studio riportato sembra essere proprio la religiosità interiore quella in grado di rallentare la perdita cognitiva. Non si tratta quindi di una ritualità cui si associano determinati comportamenti sociali, bensì di una vera e propria tendenza a credere in una entità spirituale». (Fonte agenzia Ansa)

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