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venerdì 10 gennaio 2014

IPRITE BOMBARDARE DI NUOVO IL SUD ITALIA PERCHE' NO ?

" In tempi di guerra la verità è cosi preziosa che dovrebbe essere protetta da una cortina di bugie "
                   Winston Churchil

Questa notizia apparsa sui media italiani, sarebbe una news come tante altre se non fosse che tutti gli"smemorati" del Belpaese si sono tutti messi d’accordo per mettere una pietra sopra ad un "passato" che non ne vuole sapere scomparire nell'oblio ! 
Lo so l'abbiamo usata noi per primi i gas, al tempo della nostra guerra coloniale.
I fatti più cruenti risalgono al 1939, nei giorni tra il 9 e l’11 aprile, quando la “gloriosa” aeronautica miliare italiana, oggi zerbino dei militari nordamericani, avvistò nella regione del Gaia Zeret-Lalomedir quello che appariva come un gruppo consistente di ribelli etiopi.
Già nell'articolo si paventa il possibile allarmismo che potrebbe dar adito alla protesta popolare.
Si sorvola con leggerezza sul pericolo terrorismo verso questo caricospeciale. 
Secondo gli accordi sotto l'egida dell'Onu (come sono buoni), i container pieni di iprite provenienti dalla Siria a altri agenti chimici (non specificati), arriveranno in un porto Nato 
italiano!
Vi lascio indovinare dove...
Hahahahaha un porto Nato nel Sud Italia ovvio, Taranto o Bari, Napoli escluso a priori anche perché i napoletani hanno un certo caratteraccio su certe faccende, e poi ci sono già da quelle parti gli amerikani. 
Il carico sta per essere trasbordato sulla nave americana “Cape Ray”, che però si trova ancora in Virginia . 
Aumentano le preoccupazioni sulla pericolosità delle sostanze,continua a leggere...(i dettagli nell'articolo di Dagospia).


Non credo che l'Italia, il sud Italia abbia dimenticato una delle più grandi tragedie del secondo conflitto mondiale (foto) visto che sino a pochi decenni prima la pesca e l'alimentazione dei prodotti del mare esponevano ancora al pericolo di avvelenamento da iprite !
Il bombardamento (prendo da wikipedia) di Bari avvenne il 2 dicembre 1943, nel corso della seconda guerra mondiale, ad opera della Luftwaffe tedesca
Da una nave statunitense, carica di bombe all'iprite, fuoriuscì una grande quantità di sostanze tossiche che contaminò le acque del porto, provocando circa mille vittime
Lo scopo dell'attacco aereo era quello di rendere inagibile il porto, nel quale affluiva la maggior parte dei rifornimenti per le truppe alleate di stanza nell'Italia meridionale. 
Furono affondate 17 navi, i cui relitti bloccarono il porto per tre settimane, cosicché gli anglo-americani, in difficoltà nell'approvvigionare le proprie truppe, dovettero rallentare l'offensiva, consentendo ai tedeschi di attestarsi sulla linea Gustav.
Il video completo (stupendo) .
A svelare i retroscena inediti di questa tragedia il progetto del documentario "Top Secret. Bari, 2 dicembre 1943"- scritto da Francesco Morra e diretto da Fabio Toncelli per la Sd Cinematografica - del quale presentiamo in esclusiva un lungo trailer con le testimonianze di alcuni fra i pochi sopravvissuti, scovati dagli autori in Inghilterra. 
Il bilancio dell'attacco: furono affondate 17 navi: 5 americane 4 inglesi 3 norvegesi 3 italiane 2 polacche Furono, inoltre, gravemente danneggiate 7 navi di varia nazionalità, e andarono perdute circa 40.000 tonnellate di materiali e munizioni. 
Crollarono numerose case nella città vecchia, adiacente al porto, colpite dalle bombe o a causa dello scoppio delle navi cariche di munizioni, oltre ad alcuni edifici della città nuova colpiti dalle bombe. 
La storia di Francesco che vide morire nell'attacco dei tedeschi al porto la moglie e i suoi sette figli racconata dal nipote 
Samuel Eliot Morison definì l'attacco aereo al porto di Bari come il più distruttivo, per gli alleati, dopo Pearl Harbour.
Si stima che le vittime tra civili e militari furono circa un migliaio. Di questi circa duecentocinquanta furono i civili baresi
Vi furono oltre ottocento militari ricoverati con ustioni o ferite. 
Gli intossicati dall'iprite furono 617, che furono ricoverati a Bari o trasportati in altri ospedali militari dell'Italia Meridionale o del Nord Africa. 
Di questi 84 morirono in Bari.
Fu colpito da irritazioni agli occhi o ustioni anche il personale sanitario. 
Nel rapporto redatto dal colonnello Stewart F. Alexander della sanità militare degli USA, inviato a Bari, nei giorni successivi, datato 27 dicembre 1943, le ustioni furono classificate per causa N.Y.D. - not yet diagnosed, - non ancora diagnosticata. 
Secondo il Maggiore dell'U.S. Air Force Glenn B. Infield, autore del libro Disaster At Bari, fu lo stesso primo ministro inglese Winston Churchill a disporre che non fosse fatto cenno all'iprite nei documenti che riguardavano il disastro di Bari. 
Solo molti anni dopo la fine del conflitto i governi inglese e statunitense hanno ammesso la presenza di armi chimiche nella stiva della John Harvey
Per alcuni decenni seguenti all'attacco furono numerosi i casi di contaminazione di pescatori baresi a causa degli ordigni d'iprite inesplosi che, ormai corrosi, rilasciavano il loro contenuto. 
Negli ultimi anni tali episodi si sono diradati.
Sorgono spontanee alcune domande, la prima è cosa c'entriamo noi con questo carico mortale ? 
Perché la Nato non lo spedisce a chi l'ha venduto alla Siria ? Perché in Italia quando sappiamo benissimo quanto siamo a portata di sputo del terrorismo medio-orientale ? 
Basterebbe un petardo per provocare uno sfracello di proporzioni spaventose !!!
In definitiva, perché proprio noi ? 
Perché esporci nuovamente ad una possibile catastrofe ?
Ci siamo ridotti davvero a questo misero stato di vassallaggio dunque ?
A voi la constatazione, la risposta, civile, politica ed è auspicabile anche un momento di collera.

*In conseguenza di questo incidente, fu creato dagli alleati un programma di ricerca segreto sugli effetti dei gas sull'uomo. A studiare l'effetto dell'azotoiprite furono chiamati due scienziati dell'università di Yale, Louis Goodman e Alfred Gilman
Studiando gli effetti mielotossici selettivi che si erano riscontrati su sopravvissuti agli effetti vescicanti dell'iprite a Bari, (effetti per altro già individuati nel 1919 da Edward ed Helen Krumbhaar, una coppia di patologi americani, su pochi reduci intossicati dal gas dopo il suo massiccio impiego bellico nella prima guerra mondiale e che, pubblicati su una rivista medica secondaria, passarono inosservati agli oncologi del tempo), diedero il via ad una sperimentazione controllata dapprima su modelli animali e poi su alcuni malati di neoplasie di origine linfatica. 
Riscontrarono remissioni significative, anche se di breve durata, ma i risultati non poterono essere pubblicati se non dopo la fine della guerra, per il vincolo di segretezza che copriva il programma militare. Fu comunque il primo tentativo di terapia antitumorale attraverso un approccio farmacologico a poter vantare un certo grado di successo, e viene per questo considerato l'atto di nascita della moderna chemioterapia

AGGIORNAMENTO: E Gioia tauro il porto prescelto,continua a leggere... !

L'IDV sposta il centro di gravità dell'affare iprite in Sardegna eccovi l'aggiornamento,forse si tratta di una strumentalizazione (ndr)

MISTERO CHIMICO.L’ARSENALE CHIMICO DI ASSAD FINISCE ALLA MADDALENA ? 

D. S. - L'arsenale chimico del presidente siriano Bashar al-Assad è destinato a finire nell'immenso deposito sotterraneo di Guardia del Moro, nell'isola di Santo Stefano, proprio nel cuore del Parco nazionale della Maddalena e a un tiro di schioppo dalla Costa Smeralda. La denuncia è del segretario dell'Idv Ignazio Messina.Gli oltre 10 chilometri di gallerie, scavate nei primi anni Ottanta con fondi Nato, dovevano ospitare le testate nucleari per i sommergibili d'attacco Usa della classe Los Angeles, che a Santo Stefano avevano una base considerata di altissimo valore strategico durante la guerra fredda. Il deposito sotterraneo è ancora oggi una sorta di buco nero, un mistero irrisolto. La Difesa lo considera non dismissibile per ragioni strategiche, ma proprio qui il generale Carlo Jean un decennio fa voleva creare il sito unico nazionale per le scorie nucleari.

 

mercoledì 8 gennaio 2014

150 mln DI ITALIANI NEL MONDO SONO UN PATRIMONIO INESTIMABILE



C'è un allarme diffuso intorno al "Made in Italy". All'estero si sprecano le produzioni tarocche, i fake che non sono neppure un granché sul piano qualitativo. Il Made in Italy è un pilastro della nostra economia nazionale, sono decine di miliardi di euro che entrano, e almeno il doppio persi per strada grazie alle mafie internazionali che scopiazzano, contrabbandano, e spacciano malamente il nostro patrimonio agroalimentare e gastronomico. E’ sufficiente vedere quante e quali siano le variazioni apportate all'estero a quella che chiamano Pizza !
Amerikani in primis.

Eppure io non sono pessimista quantunque ci siano "scarsi margini" di manovra politica in termini di lotta alla contraffazione da parte della Col diretti, e delle organizzazioni similari legate al territorio agricolo nazionale. Perchè ?
Perché ritengo che i 150 milioni di italiani di prima, seconda, e terza generazione, pensiamo soltanto all'Argentina dove metà della popolazione è di origine italiana, i figli dei grandi flussi migratori dell'800 e del 900 sparsi per il globo terracqueo non abbiano del tutto perso né l'identità culturale, né l’identità gastronomica.

In certi sapori ci si nasce. Ti si appiccicano addosso, e non è che crescendo o emigrando si perdono per strada; basta passare davanti ad una rosticceria che la macchina dei ricordi si mette malinconicamente in moto.
Leggendaria sin dai primi dell’800 la diffusione del Marsala siciliano, all'epoca vino da tavola degli immigrati, che fece la fortuna di una dinastia.

Logico supporre che siano loro lo zoccolo duro delle nostre esportazioni, sia in termini di consumatori, sia perché partecipano più o meno attivamente a far conoscere, e a trasmettere la cultura nel mondo delle nostre eccellenze gastronomiche.

Certo i video con i Boss mafiosi, i componenti della Cupola palermitana, ripresi segretamente dalla polizia a Palermo a consumare nei più prestigiosi ristoranti della capitale siciliana le ostriche francesi, non giovano molto alla causa. Onesto dire che a suo tempo costoro avevano contribuito, insieme alle cupole latino-americane, quelle degli USA, e quelle canadesi alla diffusione del marchio "Armani". Senza contare quanto narra Saviano in "Gomorra", il noto best seller.

Ok, lo so che ci sono anche gli sceicchi sauditi, i principi della casa reale che si fanno recapitare con un Falcon tutte le mattine due dozzine di ostriche fresche, bontà marine prelibate per il palato degli dei. Non si discute.

Vorrei dire che forse un pensierino a questi milioni di italiani bisognerebbe farlo. Non mi azzardo ad un censimento, ma almeno alla creazione di un qualche organismo che stabilisca dei legami più solidi, pur riconoscendo l'alto valore dell'Associazione “Dante Alighieri”, nella diffusione della nostra lingua nel mondo.
Per l'ennesima volta scopriremo che la CULTURA genera profitto.

La realtà qual è ? Ve la racconto con un aneddoto di qualche anno fa: in Argentina la comunità di italiani di Buenos Aires fece espressa richiesta al nostro governo di poter avere libri in lingua italiana.
I classici, certo e magari anche altro, non necessariamente libri nuovi (a Buenos Aires all’epoca scarseggiavano i libri in italiano, oggi non lo so).
Non so se successivamente sia stata accolta la richiesta.
A suo tempo, però, mi colpì moltissimo questa richiesta a fronte delle decine di milioni di libri in italiano, e non in cinese, turco, arabo che ogni anno finiscono al macero !
Ben altra destinazione meriterebbero...e qui, 
Ho già detto come tutto questo mi affascini se non altro perché trovo estremamente spregevole inviare i libri al macero, e si deve sapere che l'occidente opulento macera ogni anno 110.000.000 di libri e pubblicazioni varie, di che ricostruire un terzo delle foreste europee scomparse dall'Impero Romano in poi !
Ci fanno anche la carta igienica se non lo sapete.

Oggi i tempi sono diversi: c'è internet. I libri si possono scaricare facilmente; chissà forse è cambiato qualcosa,
l'aneddoto vale solo per darvi l'idea dell'abbandono in cui si trovano i nostri connazionali, e quanto poco siano considerati una “risorsa”.

Ecco, il mio sassolino nello stagno l’ho gettato!


lunedì 25 novembre 2013

MI FACCIO LA CASA CON 150 EURO ! PAGLIA, ARGILLA E FANGO



Michael Buck è un agricoltore di 59 anni che ha utilizzato materiale di recupero della campagna circostante per costruirsi una abitazione con tecniche antichissime. La spesa totale ammonta a circa 150 euro !
Il locatario oggi gli versa la stessa somma tutti i mesi.
Naturalmente per poter realizzare la vostra casa con un investimento di tempo relativamente breve dovreste abitare in campagna o nell'immediata periferia.
Grosso modo ecco la tecnica e i materiali: argilla (un materiale perfettamente isolante), molta paglia (non il fieno che è più deperibile), un canneto da cui prelevare le fasce per la copertura e le pietre per l'isolamento e il consolidamento delle fondamenta.
Dalle immagini e dal video potrete desumere altri dettagli,se avete esigenze un po' più sofisticate un'altra soluzione firmata dal solito archistar.
Per certi versi la paglia sta rivoluzionando il settore edilizio un po’ dappertutto.
Dimenticavo, l'intonaco esterno (3 cm) sempre in fango, argilla e paglia va rinnovato ogni 4 anni nelle zone ad alta piovosità (...)
Tra gli indubbi vantaggi la perfetta coibentazione termica, magnetica etc, l'isolamento sia in estate che in inverno garantiscono all'interno il fresco e il caldo con una dispersione del calore minima.
Badate bene che uno dei patrimoni dell'umanità riconosciuto dall'ONU, Sanaa nello Yemen è considerata una delle meraviglie del mondo, adotta le stesse tecniche di costruzione con altezze che superano quelle dei nostri condomini !
Già nel 1960 Pasolini vi ambientò documentari e film...

Sanaa












 



giovedì 31 ottobre 2013

GLI AMERICANI SPIATI DAI FRANCESI NSA CIA SDECE SERVICE 7 SPIONAGGIO




Siete tutti al corrente dello scandalo NSA e similia, dell'imbarazzo dell'amministrazione Obama, delle tiepide e  sdegnate reazioni francesi (Budino Hollande ha vibrato sussultando dolcemente), alle ultime rivelazioni di Snowden, dell'irata reazione della Merkel apprendnedo di essere stata intercettata per anni dalla NSA.
Non bastava un indiscreto irriverente Berlusconi a spiare il suo "improponibile" kulo ? La Germania è l'unico paese che ha opposto una reazione sdegnata, tenace e fermissima a quei guardoni, impiccioni degli amerikani che si permettono di origliare in ogni pertugio come fossero dei satiri.
Perché ? Perchè la Germania forse negli ultimi decenni non si è dotata di un efficiente servizio di spionaggio ? Perchè ci pensavano gli alleati e mettevano in condivisione quanto appreso con i vari mezzi leciti e illeciti ?
Comunque sia passiamo oltre. Passiamo oltre anche sulle attività dello spionaggio italiano con i servizi da sempre "deviati" al servizio di una potenza "amica" !
E veniamo ai francesi e alla "vendetta amerikana". E’ a causa loro che l'Europa non può, come accennato sopra, alzare tanto la voce contro la NSA, o almeno alzarla anche diplomaticamente con fatti concreti oltre che sollevare un polverone mediatico che lascia il tempo che trova ! Dopo le prime pagine su Le Monde tutto è rientrato nella normalità. Al massimo saranno allo studio nuove tecniche atte a criptare le comunicazioni e il rispolvero delle buone vecchie macchine da scrivere. Lì, almeno, un minimo di sicurezza c’è, non potendo imitare il premier indiano privo di cellulari e persino all'oscuro di cosa significhi e come si scriva una m@il ...!
Sino alla fine agli anni sessanta il mitico colonnello Le Roy-Finville, leggendaria figura dei "Servizio 7" dello SDECE,i servizi francesi scaturiti dalla resistenza all'occupante tedesco, aveva dato parecchio filo da torcere ai servizi di mezzo mondo (russi compresi), sviluppando tecnologie intrusive micidiali e paradossalmente affini, molto vicine alle dinamiche dell'attualità intorno a Wikileaks e Snowden, ovvero attenersi scrupolosamente ai documenti più che al pettegolezzo che si scambiano gli spioni ai cocktail delle ambasciate !
Per sommi capi: il furto, pardon il prestito del prestigioso reattore di un Tupolev russo sotto gli occhi di centinaia di uomini addetti alla sua sicurezza ed alla sua sorveglianza sarà ricambiato dai russi soffiando i piani del Concorde ! 
La creazione di oltre trenta (quelli conosciuti e poi smantellati), laboratori ultra tecnologici per l'apertura a tempi record e ricollocando al loro posto dei plichi e delle valigie diplomatiche e ogni genere di spedizione tra una ambasciata e l'altra,compresi plichi dell'ONU. Dalla semplice lettera alle borse a catenaccio o combinazione,senza lasciare la minima traccia,disinnescando ogni genere di trappola all'interno delle borse, cioè quelle che si avvalevano di differenti sistemi di sicurezza.
Laboratori collocati strategicamente negli aereoporti francesi e su camion, persino all'estero, non c'era capitale che si salvasse.
Con diffuse complicità a tutti i livelli, furgoni con tecnici attrezzati di bisturi,impianti radiografici e diavolerie ancora oggi avvolte dal segreto,in ogni caso tecnologie che qualche tempo dopo i servizi americani si faranno trasmettere in compensazione del fatto che i francesi illegittimamente erano venuti a conoscenza di tutto ma proprio tutto delle scelte politiche americane degli ultimi venti anni !
Infatti i francesi non avevano esitato un attimo a spiare gli alleati umiliandoli brutalmente;chi erano gli alleati ?
Gli amerikani,gli inglesi,i tedeschi,l'ONU,tutti, e via dicendo,giunsero in termini di sfrontatezza a sabotare e far saltare per aria fabbriche tedesche di componenti radio (la Telefunken) solo perchè fornivano all'FLN (fronte di liberazione dell'Algeria) radio da campo ! 
Fecero saltare per aria decine di mercantili addetti al rifornimento di armi nel Mediterraneo e nell'Atlantico.
Per venire a tempi recenti come non rammentare Mitterand e l'ordine di sabotare un battello degli ecologisti di Greepeace  ?!
Infiltrarono i più grossi mercanti d'armi che fornivano equipaggiamenti alla ribellione algerina riuscendo a portare al fallimento dei gruppi multinazionali potentissimi e peggio sostituendoli con multinazionali di obbedienza francese con a capo onorevoli corrispondenti del "Servizio 7" !
Riuscivano a penetrare qualunque ambasciata per appropriarsi dei contenuti delle casseforti via un servizio interno di "plombiers" ultra specializzato nello scasso,sino al punto in termini di sfacciataggine di riuscire a frugare nelle tasche dei diplomatici americani tra le braccia di Morfeo nelle grandi lussuosissime suite degli alberghi di Cannes durante i vertici senza farsene accorgere !
De Gaulle,Pompidou... avevano sulla sua scrivani rapporti dettagliatissimi utilissimi alle loro scelte politiche.
Il "Servizio 7" non si arrestava davanti a nulla,giungeva a formare società multinazionali pur di infiltrare un paese con "politiche ostili agli interessi nazionali",disponeva quasi di fondi illimitati .
Venendo all'Italia,apro una piccola parentesi: quando presero atto della simpatia di De Mattei per FLN algerino presero a volergli molto molto bene...
Il leggendario "Servizio 7" verrà travolto da uno scandalo ai tempi dell'affaire Ben Barka,scandalo montato ad arte per poter mettere le mani sull'organizzazione più interna e segreta dei servizi,quasi uno stato dentro lo stato (...) onesto affermare che il " Servizio 7 " non ha mai svolto operazioni all'interno del paese contro dei francesi malgrado ad esempio Pompidou chiedesse a viva voce fossero intercettati gli oppositori alla sua politica ed espressamente di mettere le mani su certi documenti custoditi in un giornale d'opposizione (...) e possibilmente si cancellasse ogni traccia dell'incursione dando fuoco alla redazione ! 
Anche De Gaulle si mosse certe pretese scontrandosi contro un netto rifiuto.
La qualcosa predisporrà il servizio a degli attacchi concentrici micidiali,dall'interno da parte della fronda petenista (i militari ostili ai civili del "Servizio 7") e dall'esterno,altri servizi,del governo,della magistratura e via dicendo.
Il colonnello Le Roy-Finville era un civile elevato ai gradi militari e scaturito dalle fila della resistenza.
Pur non essendo politicamente collocabile in nessun caso a sinistra.
Info tratte dal libro "SDECE SERVICE " di Philippe Bernert

sabato 5 ottobre 2013

TOM TATO UNA SOLA PIANTA DA POMODORI E PATATE E STA SUL BALCONE


Pomodori e patate nella stessa pianta,la potete sistemare sul balcone,occupa uno spazio ridottissimo malgrado la sua stupefacente generosità !
Non è una novità;gia nel 1800 Feburrier ci era arrivato e ne aveva diffuso i primi esemplari, si Pomodori innestati sulle patate,le due piante appartengono alla stessa specie,solanum tuberosum, quella dei pomodori e solanum lycopersicum per le patate.
La società Thompson & Morgan l'ha lanciata sotto il nome di « TomTato",il prezzo è di 17 euro circa. 
Niente da dire se vi piacciono tanto i pomodori coltivati in serra,pero...

sabato 14 settembre 2013

TESORI DELLA TERRA ADDIO: OGGI FAST FOOD

Un cortometraggio animato e un gioco per incoraggiare persone e aziende a fare scelte alimentari più etiche. La catena di ristoranti messicana Chipotle - che sostiene metodi di coltivazione e di allevamento più sani, schierandosi contro la produzione di organismi geneticamente modificati - ha pubblicato uno spot di sensibilizzazione, diventato virale in poche ore. La realizzazione del corto è stata affidata al Moonbot Studios, che nel 2012 l'Oscar per il miglior corto d'animazione con "The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore". Lo spaventapasseri protagonista del video è un servo dei corvi robotizzati che dominano la produzione alimentare della città di Plenty: è costretto a vedere da vicino un sistema che non rispetta né gli animali né i terreni. In questo scenario desolante, la vista di un peperoncino rosso cresciuto spontaneamente in un sito arido lo spinge a "coltivare un mondo migliore". La colonna sonora del mini-film è un remake del brano "Pure imagination" tratto dal classico del 1971 "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato" ed è cantata da Fiona Apple (a cura di Eleonora Giovinazzo)

Godetevi questo stupendo video ricco di nostalgia dei frutti della buona terra.

lunedì 2 settembre 2013

IL MILIARDARIO FIORISTA E LA SUA INCREDIBILE EREDITA



Al banchiere canadese Keith Owen ex pilota Royal Air Force,di nazionalità inglese viene diagnosticato un cancro.
Nel 1970 si era trasferito in Canada tornando regolarmente a riposare nella pittoresca località di Sidmouth (Inghilterra), dove gestisce una pensione sua madre. 
E li che gli viene diagnosticato un cancro, i medici gli danno  una speranza di vita di non più di due settimane.
Da quel momento, Keith ha iniziato a pensare a cosa avrebbe potuto lasciare dietro di se. 
Alla fine, decise che in questo lo avrebbe aiutato il suo amore per la terra, o per essere precisi un milione di fiori, che ha deciso di regalare  alla cittàdina. 
Poco prima del suo decesso, a 69 anni, Owen, assume una decisione sorprendentemente generosa .
Modifica la sue ultime volontà e lasciare tutta la sua fortuna per un importo di 2,3 milioni di sterline al comune di Sidmouth nel Devon. 
Una delle condizioni del lascito vuole che il denaro sia impiegato per preservare il paesaggio urbano (giardini e boschi) della cittadina. 
Nel suo testamento, Keith ha invitato la cittadinanza a piantare nella città di un milione di bulbi da fiore,oggi dopo la sua morte il suo estremo desiderio stà per diventare una realtà.

In questi giorni stanno piantando 153 mila bulbi da fiore circa 10 bulbi per ciascuno dei 17.000 abitanti della cittadina.
I volontari hanno già acquistato migliaia di bulbi di Narcisi, Bucaneve, etc,i fiori saranno piantati in lungo e in largo per l'intera città. 
Lungo i sentieri,i parchi e le piazze.
Nascerà una città giardino,forse della stessa qualità che gli inglesi tanto amano in Costa Azzurra,Menton ad esempio,o per l'Italia Sanremo.
Owen, che era divorziato e senza figli, ha inoltre deciso un ulteriore lascito per un montante di £ 1.500.000 sterline in contanti e 800.000 sotto forma di beni immobili sempre per la sua città natale.



FRANA GIGANTESCA INVESTE UNA VETTURA VIDEO TUTTI SALVI GLI OCCUPANTI



Cina:Una volta di più qualcuno ha cominciato a credere alla fortuna,come si dice:nato sotto una buona stella.
L'autista della vettura bianca inconsapevole è andato incontro al suo destino,un percorso ancora lungo.
Infatti un roccione sospeso a grande altezza sulla provinciale è precipitato (video) proprio a pochi centimetri dall'autovettura,in gran parte distrutta a causa dei massi più piccoli mà con i suoi occupanti incolumi "non era ancora la sua ora" .
Comunque sia l'incidente è spettacolare e terrificante,per l'avvenire dunque occhi aperti quando si sfiorano i costoni delle montagne.
 





venerdì 7 giugno 2013

AUSTRIA ALLARME DANUBIO IN PIENA ECCO COME AGISCE LA PROTEZIONE CIVILE


Dalla Germania all''Ungheria sino all'Austria (Galleria di 40 foto) é allarme ai massimi livelli,sono in corso evacuazioni di massa e lavori giganteschi per opere di contenimento. 
I danni all'agricoltura sono incalcolabili.
Qui l'inondazione dello zoo di Praga (Galleria foto)
Qui nelle foto una delle tecniche di contenimento della piena in Austria.
Il grande mitico fiume che, storicamente, ha fatto la ricchezza di questa regione oggi sfiora l'incubo nell'immaginazione delle città che attraversa, rappresenta anche una minaccia terrificante per i centri abitati. 
Mai in cinque secoli si è vista tanta piovosità,le popolazioni soggette alla minaccia sperano ardentemente che si tratti di un fenomeno ciclico,tuttavia alcuni sembrano prenderla con filosofia. 




lunedì 27 maggio 2013

FRANCIA GRANATE RESTITUITE AL MITTENTE

Restituita un po di spazzatura al mittente  nel VIIIe arrondissement de Paris,si tratta di spazzatura pericolosa.
.

Rue89

domenica 12 maggio 2013

INQUINAMENTO ESTETICO IN QUEL DI UDINE



 In una notte buia e tempestosa, all'approssimarsi dell'ora dei fantasmi, girovagando di qua e di là sulla rete, mi è capitato di imbattermi casualmente, sul sito del Quotidiano di Paperopoli, in un preziosissimo contributo strappalacrime in merito a un caso di inquinamento estetico.

Nel corso di tutti questi anni che vado ramingo per il web alla ricerca della verità, ho incontrato un po' di tutto compreso l'Ivan Vassilli, casi di possessione demoniaca, Incubi (per chi non sa cosa siano consulti il Malleus Maleficarum),  case maledette, misteri, attrici parrocchiali, un numerario, un cataro e chi più ne ha ne metta. Ma, a dir la verità, è la prima volta che mi capita di imbattermi in un caso di inquinamento estetico .

Inquinamento estetico confermato dalla testimonianza raccolta da Paperina, la nota reporter d'assalto del Quotidiano di Paperopoli, intervistando una scandalizzata anziana signora che lamenta la presenza di un'area urbana in degrado relativa ad una misteriosa pompa e riporta, addirittura, una esemplificazione su dove passa il prete.

A dir la verità, non ci ho capito molto, salvo aver la sensazione di aver letto il copione di una commedia da teatrino parrocchiale di un paesino sperduto sui monti del basso Lazio per la gioia delle iscritte al locale club della "uezzoca".

                                                   Mstatus
Per 100cosecosì

lunedì 17 settembre 2012

INVENZIONI:LA LUCE VERDE CHE SALVERA IL PIANETA


PARIGI - Incredibile invenzione del biochimico francese Pierre Calleja,incredibile per semplicità,forse davvero la scienza dopo tante vane promesse si appresta a salvare il pianeta prima che a cannibalizarlo...
Si tratta di una specie di lampada che contiene micro-alghe capaci di assorbire dall'atmosfera circostante una tonnellata di carbonio ogni anno (!!!) il suo aspetto evoca un acquario illuminato e la sua produttività viene equiparata a 150/200 alberi !
L'attualità ci presenta un'altra invenzione simpatica ed è ad opera di una giovane italiana emigrata negli States,il frigorifero che funziona senza corrente elettrica...
Sfruttando un principio noto a tutti i viaggiatori in terra d'Africa.


domenica 16 settembre 2012

I TETTI DI NEW YORK A PIEDI NUDI SUL TETTO


Nel volume "Up on the Roof: New York’s Hidden Skyline Spaces" troviamo immagini mozzafiato scattate tra cielo e terra dal pilota e fotografo Alex MacLean. 
Dunque c'è vita sui tetti di New York tra le antenne dei palazzi e i serbatoi dell'acqua si coltivano negli orti Fragole o i BOnsai,si scolpiscono le siepi,si creano giardini di piante tropicali,si danno feste,cocktails e si proiettano film. Si invitano i vicini al brunch e si scoprono sorprendenti oasi di silenzio. 
Tutto questo in una città che punta sempre in alto. 
E non teme le vertigini neppure quelle estatiche o metafisiche.
E che vita,quanta natura e soppratutto quanto amore per il verde preso atto della difficoltà che comporta la gestione degli spazi verdi.