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martedì 28 febbraio 2012

NO TAV E GIULIANO FERRARA: FARE L'EROE CON IL CULO DEGLI ALTRI !



Spesso è necessario riflettere sul perché siamo allegri; ma sappiamo sempre perché siamo tristi..."

Ecco Giulianone Ferrara confezionare un bel panino nel solco della pessima TV a cui ci ha abituato per qualche tempo Minzolini !
Ci rifila un polpettone pseudo retorico infarcito di "buonsenso" e paternalismo a senso unico e per equilibrare il sermone anti-giovinastri che praticano forme di eversione (sembra che si siano messi daccordo vero?),persino mette in discussione il termine "sbirri" o "Bravi" al che un giretto sulla Treccani o nei "promessi sposi" del Manzoni non guasterebbe;in tutto,il video una sola parola "atteggiamento Filisteo" che allude alla larga,molto alla larga all'allucinante sondaggio portato avanti da Belpietro su Libero.it !
Conclude invitando l'intellighenzia politica della valle No Tav a fare pedagogia,comunicazione sull'inutilità di opporsi al progresso !
Cioè in breve li invita al suicidio politico o per calcare l' attualità fà l'eroe con il culo degli altri,quanto a lui preferisce leccare la mano del padrone e non da oggi purtroppo.
Oh se sostituite a No Tav la parola Nucleare oppure OGM scoprite che il polpettone retorico di un sofismo ignobile viene buono per ogni occasione !
Se poi per un puro caso vi rammentate di Giuliano Ferrara a Valle Giulia agli albori del 68 che mena le "forze dell'ordine" oppure in vesti di informatore della CIA...bhe come ebbe a dire qualcuno è il caso di giungere ad una triste constatazione:" si incomincia a invecchiare (lui a puzzare ) quando si parla male dei giovani! "
Concludo con un link veramente gustosissimo scientificamente omologato " Se sei di destra sei un cretino. Lo dice una ricerca scientifica" 
Parafrasando:"se sei Giuliano Ferrara pure peggio".

martedì 1 novembre 2011

BRUNO VESPA MISSIONE SEGRETA DISTRUGGERE LA RAI



Accade un po troppo spesso al signore dei plastici (...) di venir preso a pesci in faccia appena mette il naso fuori casa.
Manco fosse un Ghedini qualsiasi (...)
Lui che a "porta a porta" con un garbo strisciante,servile tra il confidenziale e la leccata lumacona accoglie e mette a suo agio ogni genere di "antievento" rilanciandolo il salsa "ano-dotto" annedottica ad una audience voyeur,ipnotizata,abbruttita e ormai rassegnata a tutto e incapace persino di dibattersi.
Non credo che una robusta scorta di body guard possa servire più di tanto,gli sputi giungerebbero ugualmente a segno o le monetine...
Un destino "domiciliare" attende queste comparse giocate nell'arena da un padrone esigente,sembra che la mercede lenisca,attutisca il "silenzio" assordante della coscienza civile di costoro.
Hanno una missione lui e Minzolini, "segreta" distruggere quel poco che resta del prestigio del servizio pubblico !
Ci stanno riuscendo e più velocemente di quanto si sarebbe potuto supporre qualche anno prima.

domenica 2 ottobre 2011

TG1 MINZOLINI SEDOTTO DALLA FERRARI (Video)

 Tg1: '' Comprate la Ferrari, non rovina la permanente '' E' una chiave di lettura molto particolare,direi surreale specie con i tempi che corrono,la scelta dalla giornalista del tg1 Francesca Grimaldi per giustificare una spesa di circa 220mila euro,è quantomeno offensiva e umiliante verso la stragrande maggioranza dell'audience,del pubblico del TG1.
La nuova Ferrari 458 Spider è uno status simbol d'eccezione,daccordo,riservato a pochissimi "unti" appartenenti alla casta,mà bel altri sono i modi di promuovere l'oggetto (...). 
Dopo aver elencato le varie innovazioni tecniche del veicolo, infatti, la Grimaldi si concentra su un particolare " che potrebbe valere da solo il prezzo della macchina ". 
Al che ci si domanda quanto è costato questo servizio?
Quanti sono gli addetti impegnati nelle riprese ?
Qual'è il contributo versato dalla FIAT per promuovere la sua vettura e quali regalie possono aver condotto,spinto il "direttorissimo" a mandare in onda una tale odiosa insulsa provocazione ?
Il servizio pubblico RAI è a disposizione di chi ?
Quali interessi persegue ?
L'eccellenza feticista di pochissimi o quelli della sterminata platea di contribuenti che ne alimentano le casse?


sul web,fioccano i commenti inferociti.
Non c'è dubbio che con queste stronzate il TG1 riesce a battere in insulsagine se stesso,un fatto in altri tempi a dir poco impensabile !

" Tra i due rollbar della nuova Ferrari 458 Spider abbiamo la parte antivento che permette di salvare la permanente: un vero vantaggio per molte di noi, che potrebbe valere da solo il prezzo di questa macchina "
(Francesca Grimaldi, Tg1. E questa era la parte più presentabile del servizio)


" E veniamo ai cani: i migliori amici dell'uomo, ma non dei vicini di casa, sono una causa tra le principali delle liti condominiali "
(Susanna Petruni, Tg1)


"Noi diamo più notizie rispetto agli altri tg"
(Augusto Minzolini, Sorrisi e Canzoni)


  
 

venerdì 30 settembre 2011

IL NEMICO E ALLE PORTE E SILVIO....


Fonte-Sta girando sul web ed è troppo simpatica per non pubblicarla. 
 BAGATELLA ESTIVA
Vi siete mai chiesti cosa succederebbe se una potenza nemica attaccasse l’Italia?
Proviamo ad immaginare.
Il Nemico, diciamo la Repubblica delle Banane, dichiara guerra ed ammassa il suo esercito lungo le Alpi e la sua flotta lungo il Tirreno.
Primo giorno
il tg 1 dà la notizia dopo lo sport. Nessuna reazione dai politici.
Secondo giorno
Berlusconi dice che va tutto bene, lui é amico del presidente della Repubblica Delle Banane, non sussiste pericolo. Bossi insulta chi lo intervista. Calderoli va in Tv con la maglietta” Repubblica delle Banane merda.”
Di Pietro chiede le dimissioni di Berlusconi.
Napolitano si appella all’unità nazionale.
Casini chiede un gesto di discontinuità.
Le parti sociali chiedono di essere sentite.
Terzo giorno.
Berlusconi compare in TV e dice che, invero, si tratta di una mossa eversiva dei magistrati di Milano.
Bossi dice che la Padania non corre alcun pericolo. Degli altri non gli frega niente. (pernacchia).
La FIOM dice che é un complotto della Fiat. Intanto, il nemico sfonda al Brennero.
La CGIL esprime contrarietà. Pannella inizia lo sciopero della fame. Di Pietro chiede le dimissioni di Berlusconi.
Bersani chiede un passo indietro.
Quarto giorno
Berlusconi compare in tv e, con un sorriso complice, dice: ” ho risolto tutto, grazie ad una serata galante con la figlia del presidente della repubblica delle banane. Ora siamo amici, il loro esercito si é ritirato dal Brennero”
Berlusconi non sa che il nemico ha cambiato strategia ed ora attacca dal mare.
Quinto giorno.
La tv annuncia che il nemico é sbarcato in Sicilia. Bossi dice: la cosa non ci riguarda. Gli fanno notare che la Sicilia fa parte dell’Italia. Lui mostra il dito medio.
Casini chiede la convocazione di un tavolo di crisi con le forze sociali. D’Alema si dice contrario e propone l’istituzione di una Commissione Bicamerale ( si dice pronto a presiederla) per decidere la strategia difensiva. La CGIL minaccia uno sciopero.
Sesto giorno.
Il nemico arriva in Calabria e, nel contempo, sfonda in Friuli.
Il governo convoca le Parti sociali e le Opposizioni, per decidere come difendere la Patria.
Napolitano manda un messaggio di auguri nel quale ricorda che sarebbe increscioso essere conquistati da una potenza nemica proprio nel 2011. Bossi chiede cosa c’entra il 2011. Gli spiegano che é per via del centocinquantesimo dell’Unità d’ Italia. Lui rutta.
Settimo giorno.
Ha inizio la riunione. Berlusconi dà il benvenuto a tutti ma pare distratto: il suo sguardo é attratto dal vestito trasparente della Prestigiacomo. Bossi si é portato il figlio Renzo per fare pratica: gli dice di prendere appunti, perché dovrà fare il riassunto del convegno; Renzo appare disorientato e, di nascosto, telefona al CEPU per farsi spiegare il significato di “appunti” ( credeva fossero punti appuntiti) e ” riassunto”.
Di Pietro chiede le dimissioni del governo;
Bersani chiede un passo indietro.
La Russa propone di bombardare il nemico con l’aviazione;
Tremonti si oppone perché costa troppo.
La Russa propone allora di usare il gas, almeno contro il nemico che ha invaso la Sicilia e la Calabria.
Casini si oppone perché sarebbe messa in pericolo la popolazione locale.
Bossi dice:” chi se ne frega, son tutti terroni!”
Brunetta gli fa notare che sono italiani anche loro.
Bossi replica: “non rompere i c…i nano!” E mostra il dito medio.
La Russa propone di mandare i Bersaglieri;
la CGIL chiede che prima sia rinnovato il contratto, sia concesso un aumento di salario e siano diminuite le ore di lavoro.
Sacconi, Ministro del Lavoro, fa notare che non esiste il CCNL dei bersaglieri.
La Camusso, indignata, proclama sei giorni di sciopero generale.
Pannella inizia lo sciopero della sete.
Ore 18.
La riunione é sospesa perché quella sera gioca l’Inter in coppa e il ministro della Difesa deve prendere un aereo (di Stato) per arrivare in orario allo stadio.
Renzo Bossi ne approfitta per copiare gli appunti della Bindi; poi li manda al CEPU per farsi fare il riassunto.
Berlusconi si assenta qualche ora per rilassarsi con la Minetti.
Ottavo giorno.
Arriva un messaggio di Napolitano che contiene un severo monito.
Il nemico é arrivato a Verona.
La Russa é furibondo: l’Inter ha perso ed è eliminata dalla coppa.
Bossi arriva in ritardo fumando il sigaro;
Casini chiede serietà.
Di Pietro chiede le dimissioni del governo.
Bersani chiama Penati ed esulta: abbiamo i fondi per finanziare la difesa. Però serve un passo indietro del governo .
Si va avanti a discutere sino a sera.
Alla fine arriva un telegramma di Napolitano che dice di essersi stufato: si mandi l’esercito a difendere la Patria. ( Renzo Bossi chiama di nascosto il CEPU per sapere cosa sia l’ apatria).
Calderoli é felicissimo perché può mostrare la sua nuova maglietta con scritto: vi romperemo le ossa.
La CGIL, pur esprimendo rispetto per il Presidente, fa notare che, sino a quando non si é rinnovato il CCNL i soldati non si muovono: altri sei giorni di sciopero!
Nono giorno.
Tutti al mare.
Decimo giorno
Compare in TV il presidente della Repubblica delle Banane ed annuncia di avere conquistato l’Italia e arrestato governo, deputati, senatori e parti sociali. Tutti mandati a lavorare nel circo locale, dove, peraltro, si trovano benissimo:
Bossi ha fatto amicizia coi gorilla e rutta in continuazione;
Berlusconi ha trovato una femmina di scimpanzé che é carinissima.
Bersani passa il tempo a smacchiare i leopardi.
Unico problema, la Camusso: ha convinto i clown del circo a scioperare.
Un mese dopo.
Gli Italiani decidono di fare da soli e, armati di forche e badili, si sbarazzano in tre giorni delle forze nemiche. Secondo voi, andranno al circo a liberare i politici e le parti sociali?
Beh, che dire? Non andrebbe forse proprio così?

lunedì 29 agosto 2011

MINZOLINI TG1 E LE PUZZETTE DEI BEBE

http://ups.imagup.com/06/1260721664.gif  
Gif fatto da 100cosecosi !
 
Ecco se qualcuno per caso si chiede cosa sia un servizio pubblico,o la specifica qualità di uno stronzo vestito a festa (...)cosa sia l'informazione,qual'è l'intima segreta vocazione di un giornalista,cosa significa realmente la libertà di stampa in questo banalissimo video troverà delle risposte,una delle tante che rifila quotidianamente al paese Minzolini il direttore del TG1 ...

mercoledì 17 agosto 2011

Minzolini TG1 e l'economista sospetto mafioso nel tiggi

Ce la stà mettendo tutta super minzo,voglio dire che certi record nell'infamia dell'informazione prostrata a 90° e filogovernativa appartengono da oltre mezzo secolo a Emilio Fede,ammirate la pervicacia,la coerenza,l'immaginazione e lo spirito surreale,quel certo sarcasmo... con il quale gestisce un servizio pubblico sull'orlo del disastro ! Lui è fatto cosi,l'energia gli proviene da un immenso segreto risentimento a lungo covato...se la vocazione alla rimozione lo assale ci pensa subito la cronaca quotidiana del web a rinfrescargli la memoria,conclusione il suo amor proprio ne esce umiliato,non gli resta dunque che provarci,con un che della provocazione " che almeno parlino di me " purtroppo per lui altre peripatetiche figure uscite dalla fabbrica dei nani occupano la ribalta mediatica,lo scorno è grandissimo,un bricciolo di solidarietà dunque per questo omunculus degno di apparire in uno spettacolo strip della dignità in chiave burlesque !
 Gianni Lepre, lo strano economista
che si affaccia sul Tg di Minzolini


 Mentre altrove parlano i Nobel, l'ammiraglia dell'informazione Rai concede una rubrica al professore della Libera Università del Mediterraneo di Bari. Ultimo in Italia nella classifica del Sole-24 Ore, l'ateneo è stato fondato da un politico di Forza Italia. Ora lo guida il figlio, coinvolto in un'inchiesta per riciclaggio

Gianni Lepre, professore della Libera Università del Mediterraneo di Bari
 L’Italia affonda nella crisi e occorre dar voce ai massimi esperti per capire che cosa sta succedendo e, soprattutto, come se ne esce. Così ieri sera il Tg2 ha intervistato Michael Spence, premio Nobel per l’economia nel 2001 e professore all’università di Stanford.

 E il Tg1, testata ammiraglia dell’informazione Rai? Il Tg1 Economia, quotidiana appendice dell’edizione delle 13,30, da tempo si affida al professor Gianni Lepre, della Libera università Mediterranea (Lum) di Casamassima, in provincia di Bari. Che la classifica di Il Sole-24 Ore colloca all’ultimo posto nella classifica degli atenei non statali italiani – con 237 punti su un massimo di 900 – in base ai dati forniti dal Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario. Nella testata diretta da Augusto Minzolini, Lepre è titolare di una rubrica fissa, “Il punto”.

 Dal curriculum si apprende che il titolare dell’autorevole ribalta mediatica è un commercialista, autore del volume “L’Industria orafa italiana e internazionale” nonché fondatore del Lepre Group, con “oltre 500 clienti presso le sedi di Napoli e Marcianise”. Ha anche fondato la newsletter “Lepre Giornale”, notiziario on line sul mondo dell’oreficeria-gioielleria e del fashion.La Libera Università del Mediterraneo, o Lum, è stata fondata nel 1995 da Giuseppe Degennaro, politico di Bitonto (Bari), parlamentare dal 1979 al 2004 – anno in cui è deceduto – prima per la Democrazia cristiana e poi per Forza Italia. La carica di rettore è quindi passata al figlio Emanuele detto Lello, anche lui impegnato in politica con il centrodestra. Nel 2005 si candidò alle elezioni suppletive indette per coprire il seggio lasciato dal padre, ma fu sconfitto da Nicola Latorre, dalemiano del Pd.

 Recentemente, riporta l’edizione barese di Repubblica, gli uffici di Emanuele Degennaro sono stati perquisiti dal Gico della Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine per riciclaggio contro il clan mafioso Parisi-Stramaglia.

Fonte

lunedì 18 luglio 2011

Minzolini: “Solo spese per pranzi”. 680 euro al giorno? Ma non chiedete, altrimenti violate la “privacy” del Direttorissimo

Augusto Minzolini è infastidito e offeso dalle voci esterne e dalle indagini interne alla Rai sulle sue note spese messe in carico all’azienda, quindi taglia corto e deciso con l’argomento che ritiene risolutivo:”Sui conti della carta di credito non c’è altro che pranzi di lavoro, punto”. Forse è il caso di aggiungere qualche “virgola”. Le spese ammontano a 86.680 euro in 14 mesi o meglio in 129 giorni di “servizio esterno”, cioè di viaggi del direttore del Tg1 per motivi di lavoro. Centoventinove giorni a due pasti al giorno fanno 258 pasti. Ottantaseimila e seicentottanta euro divisi per 258 fanno circa 340 euro a pasto, insomma 680 euro al giorno per “legare” il pranzo con la cena. Lo dice Minzolini, non i suoi avversari o detrattori. Seicentottanta euro al giorno: non si può demagogicamente pensare che il direttore del Tg1 pranzi in trattoria e ceni al fast-food, ma dove si nutre Minzolini e cosa ordina per “staccare” una media di 340 euro a conto? Probabilmente di rado quando è in viaggio Minzolini pranza e cena da solo, invita e “per rappresentanza” offre il lunch o il dinner ad ospiti che sono contatti e occasioni di lavoro. Però 680 euro al giorno sono e restano una “performance” difficile da eguagliare. Ci si arriva solo mettendocisi d’impegno e pensando che il “prestigio” dell’azienda Rai e del direttore del suo più diffuso e importante telegiornale siano proporzionali a quanto la Rai spende e il direttore offre ed invita.
Regola e risorsa che gli altri 31 direttori Rai, mamma mia quanti, non hanno compreso né riescono a mettere in atto: tutti insieme, tutti e 31, hanno speso negli stessi 14 mesi sessantamila euro. Un deserto di “relazioni sociali”. Relazioni tutte funzionali al lavoro che Minzolini invece sviluppa e pratica con respiro nazionale e internazionale: 56 fine settimana a Firenze, Venezia, Taormina e trasferte a Istanbul, Amburgo, Praga, Cannes, Marrakech. Dove sarà quest’anno Minzolini a Natale e a Capodanno visto che il lavoro gli ha fatto esaurire e consumare praticamente l’intero catalogo vacanze di un’agenzia di viaggi? Non chiedetelo neanche per scherzo, Minzolini ha già detto che tutto questo rovistare tra conti e ricevute “viola la privacy”. E come dargli torto? Minzolini può andare dove gli pare, con chi gli pare e invitare a pranzo chi gli pare, senza rendere conto a nessuno, ne va appunto della “privacy”. E se il conto lo paga la Rai? Che c’entra? La privacy prima di tutto. E chi non rispetta la privacy, dice Minzolini, lo fa per motivi politici, per attaccarlo politicamente. Quindi conclude sferzante: “Capisco la lotta politica ma elevere almeno un minimo il livello degli argomenti”. Ecco, su questo non si può che essere d’accordo con Minzolini, sull’elevare almeno il livello degli argomenti. Quando ci si dichiara bersaglio di invidia sociale e professionale, quando si indossa la veste del bersaglio politico, sarebbe proprio il caso di non invocare la “privacy” di conti al ristorante per 680 euro al giorno. Ma un’attenuante Minzolini ce l’ha: quando il capo del governo ti battezza “direttorissimo” deve aver capito che anche il conto al ristorante doveva essere superlativo. Immaginiamo la fatica di Minzolini per tenere ogni giorno il conto all’altezza della qualifica e della mansione: la ansiosa ricerca del ristorante più caro, lo scorrere il menù per trovare quello che costa di più, l’affannosa ricerca dell’ospite a tavola, lo scrutare la carta dei vini con l’occhio al quanto a bottiglia. Minzolini, come le spose di un tempo, “non lo fa per piacer suo” ma “per far piacere alla Rai”. Tiene alto il prestigio tenendo alto il conto, l’unica cosa che chiede di suo e per se stesso è il rispetto della privacy sul come ci riesca, insomma invoca una specie di segreto professionale in nota spese. Un diritto, anzi un dovere per un, anzi “il” direttorissimo.

Fonte: http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/minzolini-spese-pranzi-680-euro-al-giorno-privacy-direttorissimo-669789/