Questi Galliani sono artisti.
Le loro opere dal 3 settembre sono in mostra a Palazzo Soranzo Cappello di Venezia, nella mostra "Acqua in Bocca".
O meglio, sono in mostra tutte quelle previste, tranne una, “Liberté, Egalité, Fraternité”, che è stata rimossa per volere, pensate un po’, della Soprintendenza.
“Liberté, Egalité, Fraternité” è una installazione composta da un letto con copertina e scendiletto, il primo raffigura la bandiera francese, il secondo il Tricolore italiano. Di mezzo, ai piedi di ciascuna delle gambe del letto, una scodella verde, trait d’union che spiega il nesso di questi accostamenti. Chiro? Non cerdo.
Massimiliano Galliano spiega (come riportato da Art Tribune):
“L’opera Liberté, Egalité, Fraternité nasce” spiega Galliani ad Artribune “dall’unione di due pensieri fissi nella mia testa. Il primo riguarda un mio ricordo lontano. L’immagine di un letto da contadino con i quattro piedi in altrettante ciotole colme d’acqua. Forse per impedire agli insetti di arrampicarsi. L’altro dal comportamento che ha dimostrato la Francia (in prima linea nel conflitto) di fronte alla richiesta disperata dei profughi libici e tunisini che fuggivano dalle zone calde per cercare asilo in Europa. Da qui un letto ottocentesco coperto interamente da un grande tricolore francese poggia i suoi quattro piedi su altrettante ciotole verdi (unico colore nella bandiera libica) colme di petrolio. Ai piedi del letto un piccolo poggiapiedi cucito con il tricolore italiano denota il nostro ruolo in tutta la questione. Il tutto al ritmo della Marsigliese che suona proveniente da una vecchia radio a valvole”.
L’ installazione insomma è dedicata alla “rivoluzione” di Libia. Ecco il problema!
La Soprintendenza ai beni architettonici ha chiamato Galliani intimandogli di rimuovere l’opera al più presto, senza – pare – spiegazioni utili. A naso è una censura bella e buona, che mira a evitare imbarazzi.
Galliani al posto della installazione ha messo un messaggio:
La Soprintendenza ai beni architettonici ha chiamato Galliani intimandogli di rimuovere l’opera al più presto, senza – pare – spiegazioni utili. A naso è una censura bella e buona, che mira a evitare imbarazzi.
Galliani al posto della installazione ha messo un messaggio:
“L’opera di Massimiliano Galliani è stata rimossa dalla Sovrintendenza del Giardino di Palazzo Soranzo Cappello per ragioni di natura politica”.
L’opera ha un messaggio per i nostri governanti: basta fare da
scendiletto… ma pare che non si possano criticare le scelte di un
Governo che ha fatto da scendiletto non solo alla Francia ma anche alla
stessa Libia come agli Usa in recente passato.
Chi ha chiesto alla Soprintendenza di censurare l’opera?
Per chi desidera visitare la mostra:
Acqua in bocca
Omar Galliani, Michelangelo Galliani, Massimiliano Galliani
A cura di Flavio Arensi
Fino al 16 ottobre 2011
Giardino storico di Palazzo Soranzo Cappello
Rio Marin, Santa Croce 770 – Venezia
Chi ha chiesto alla Soprintendenza di censurare l’opera?
Per chi desidera visitare la mostra:
Acqua in bocca
Omar Galliani, Michelangelo Galliani, Massimiliano Galliani
A cura di Flavio Arensi
Fino al 16 ottobre 2011
Giardino storico di Palazzo Soranzo Cappello
Rio Marin, Santa Croce 770 – Venezia
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)