Più che la denuncia per il mancato pagamento di una parcella potè la
documentazione presentata a sua difesa. L'onorevole Domenico Scilipoti
scivola dunque su un'accusa di falso e calunnia, uno strano caso "di
ubiguità" che gli è costato il rinvio a giudizio, disposto oggi dal Gip
presso il Tribunale di Messina, Maria Teresa Arena.
Fonte-Il processo che si aprirà è di fatto una costola di un altro, ancora in
corso, nato dlala denuncia del è di fatto una costola di un processo,
ancora in corso, nato dalla denuncia dell'ingegnere Carmelo Recupero,
suo ex compagno di partito nei Socialdemocratici. Recupero era stato
incaricato da Scilipoti di progettare un poliambulatorio specialistico a
Terme Vigliatore, centro mai realizzato.
L'ingenere però ha preteso comunque il pagamento della parcella, visto
che il lavoro di progettazione era stato eseguito per intero.
Scilipoti si oppose al pagamento presentando un atto a prova del fatto
che nelle date indicate dal contratto stipulato con Recupero, il 22 e 23
ottobre del 1991, non era in Italia ma in Brasile, per un corso di
agopuntura, quindi il contratto stipulato da Recupero era falso.
L'ingegnere ha però risposto con il verbale di consiglio comunale di
Terme Vigliatore, degli stessi giorni, che documentava la presenza in
aula di Scilipoti, all'epoca componente del civico consesso.
Per la sua "ubiquità" italo-brasiliana Scilipoti si è perciò guadagnato
le accuse di cui adesso dovrà rispodere davanti al Tribunale, a partire
dal prossimo 5 marzo.
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