google6a3fa170c1192d09.html 100cosecosi 100cosecosi: BANNER BEARERS "L'UNICO GAY BUONO E QUELLO MORTO"

sabato 25 giugno 2011

BANNER BEARERS "L'UNICO GAY BUONO E QUELLO MORTO"



Credit photos-L'Unione degli ortodossi " Banner-Bearers "  è una organizazione operante sul territorio russo fin dal 1992,il suo obbietivo è rinforzare e propagare la fede ortodossa,restaurare la monarchia assoluta e rilanciare la coscienza nazionale russa e il patriotismo imperiale in tutto il paese,i membri questa setta organizano sovente dei raduni in una dacia sperduta nella foresta e li si danno a riti esorcistici e d'iniziazione simbolici mimando l'esecuzione dei gay,potete constatare la presenza di tutto l'armamentario classico dell'omofobia,e i suoi ammennicoli,in primis il sentimento religioso (...) qui è il 30 Maggio e il raduno è denominato " Santa Inquisizione " dopo aver acquistato una rivista porno omosessuale... 
In questo reportage se la prendono con delle immagini,affatto escluso che in qualche caso siano passati a vie di fatto non lasciatevi ingannare dal folclore scenografico,guardate le facce,non è gente da prendere alla leggera,prova ne è la recente cronaca che annovera squartamenti e torture riprese in video,postate su youtube da organizazioni filonaziste con attacchi e incursioni in massa contro concerti Rock !
Da ultimo colpisce una certa verosomiglianza con certi festival " identitari " quali Pontida (la farsa) e affini (...) e l'enfatica celebrazione della pulsione di morte (...) e insomma tutto il mondo è...quasi paese !
L'omofobia si manifesta con la rimozione della propria pulsione omosessuale e fila via dritta dritta nei miti identitari macho-fascisti,piove sul bagnato insomma.

I gay perseguitati in Russia dalla cella a FacebookI gay perseguitati in Russia
dalla cella a Facebook

Fermati per manifestazione non autorizzata, riescono a conservare un telefonino. E le loro immagini dalla prigione fanno il giro del mondo. "Manifestate davanti alle ambasciate"
di MARCO PASQUA


"Siamo rinchiusi in una cella di quattro metri per due, in nove. Stiamo soffocando. Sembra di essere in una sauna. La polizia si è rifiutata di darci dell'acqua". Hanno sfidato le autorità, introducendo nella loro cella un telefonino, sfuggito alla perquisizione, e pubblicando, su Facebook, aggiornamenti sulla loro detenzione. Sono i 14 attivisti omosessuali, che, sabato pomeriggio, sono stati arrestati a San Pietroburgo, per aver manifestato in un Gay Pride vietato dalle autorità. Un divieto che accomuna tutti i tentativi del movimento Glbt russo di scendere in strada per rivendicare pari diritti. Era successo il 28 maggio scorso, a Mosca (venti arrestati), ma anche nel Pride slavo del 2008. La loro manifestazione, nel giorno in cui New York ha festeggiato il sì alle nozze gay,  è durata meno di cinque minuti: il tempo di esibire alcuni striscioni e venire picchiati da un contestatore omofobo. Lui è stato rilasciato poche ore dopo l'arresto, mentre a loro sono toccate 24 ore di cella di sicurezza. Il loro leader è il 33enne Nikolai Alekseev, fondatore e presidente del comitato organizzatore del gay Pride di Mosca e leader del progetto per i diritti Glbt Gayrussia.ru,continua a leggere.....

































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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)