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lunedì 9 maggio 2011

La Marcegaglia: «La sentenza Thyssen può allontanare gli investimenti esteri»

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Non si sà se è per idiozia congenita o perchè
al servizio di interessi potentissimi,mà la signora Marcegaglia stavolta l'ha fatta,detta grossa,se un fatto del genere fose accaduto negli USA o in Germania oggi i protagonisti di quella tragedia sarebbero in galera condannati all'ergastolo !
Quanto a certi investimenti (...) lecito supporre che la muova un grande amore per il suo paese se ad essi è disposta a sacrificare un gran numero di vite umane (...) assicurando l'impunità alle aziende che se ne strafottono ella sicurezza dei lavoratori.
L'azienda in questione poi nella stessa Germania possiede precedenti all'alteza della sua fama !  Perchè da li nessuna voce si è alzata a difesa dell'azienda ?
La sentenza emanata dalla magistratura dice tutto anzi macchia indellebilmente non solo i colpevoli della strage ma anche gli  idioti che hanno applaudito la Marcegaglia !
I sette lavoratori morti
«  È un unicum in Europa. Una cosa di questo tipo se dovesse prevalere allontanerebbe investimenti esteri mettendo a repentaglio la sopravvivenza del sistema produttivo. È un tema che va guardato con grande attenzione, nel massimo rispetto per la sicurezza sul lavoro, ma una cosa di questo tipo se dovesse prevalere allontanerebbe gli investimenti dall'Italia  », ha detto il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia nel corso della conferenza stampa.

Le reazioni a questa folle dichiarazione sono qui... 
Andiamo a rileggerci la sentenza: l’amministratore delegato, Harald Espenhahn, è stato condannato a sedici anni e sei mesi di carcere per omicidio volontario ”con dolo eventuale”: “Ha accettato – secondo i giudici – il rischio di provocare un terribile incidente perché, sapendo che lo stabilimento di Torino avrebbe chiuso nel giro di pochi mesi, ha deciso di rinviare l’adozione di alcuni provvedimenti sulla linea 5, quella che poi andò a fuoco”. Un incendio che all’inizio sembrava piccino, controllabile, uno dei tanti focherelli che si accendono quando si lavora l’acciaio. Poi, però, ci fu un’ esplosione e un’onda anomala di fiamme (la testimonianza è dell’unico sopravvissuto, Antonio Boccuzzi) ghermì le sette vittime. L’inchiesta accertò lo ”stato di abbandono” in cui versava lo stabilimento: estintori scarichi o malfunzionanti, personale ridotto all’osso, almeno 114 violazioni delle norme sulla sicurezza. Per gli altri dirigenti, accusati solo di omicidio colposo (con ”colpa cosciente”), le pene sono solo leggermente più basse: 13 anni e mezzo per Gerald Priegnitz, Raffaele Salerno, Marco Pucci e Cosimo Cafueri, 10 anni e 10 mesi per Daniele Moroni.

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)