"Un regalino e te ne mando tre"
così funzionava il sistema-Mora
Le telefonate sul "selezionatore" delle escort di Arcore. Già in un processo a Verona a fine anni '80 la contestazione di fornire ragazze oltre che cocaina. Il linguaggio in codice rivelato dall'ex prefetto Ferrigno: "Meglio parlare di pacchi"
di PAOLO BERIZZI
"Un regalino e te ne mando tre" così funzionava il sistema-Mora
MILANO - "Io faccio l'agente, non il magnaccio". Si difende così, Lele Mora, dall'accusa di fornire ragazze a pagamento. Chiusa l'inchiesta che lo vede indagato (induzione e favoreggiamento alla prostituzione) nell'ambito del Rubygate assieme al suo amico Emilio Fede, a tre collaboratori e a Nicole Minetti, le parole del manager dei vip - "non porto le tr... in giro" - rischiano però di squagliarsi di fronte alle carte giudiziarie. Dalle quali emerge un quadro un po' diverso.
INCONTRI E REGALINI
Mora contatta e mette in contatto; si sbatte per combinare incontri; promette e porta donne - molte fanno parte della sua scuderia, altre, tipo Ruby, sono "come una figlia" - a amici e conoscenti. "Te ne mando una due o tre, quante ne vuoi, te le scopi e poi gli fai il regalino". Istruisce ragazze ventenni ("vestiti da infermiera, con sotto niente", dice alla torinese Roberta Bonasia il 13 agosto 2010) inviate a fare compagnia - assieme a molte altre - a Silvio Berlusconi. Passa dal ruolo di anfitrione a quello di sensale: perché le donne - anche a pagamento - nel "sistema Mora" sono centrali. Dai tempi di Verona (era l'88-89, l'agente fu arrestato e condannato a 3 anni di carcere per traffico di cocaina; il giudice Michele Dusi nel motivare la condanna spiega che Mora cercò di difendersi sostenendo che di notte ai calciatori - del Verona, ndr - non portava droga ma solo "belle fanciulle") fino ai bunga bunga di Arcore. Dove Mora - stando
ai verbali - contribuisce ad allietare le serate del premier - dal quale riceve 3milioni di euro - con un flusso notevole di ragazze.
DONNE E "PACCHI"
"Da quello che ho capito, comanda tutto lui". E' il 3 ottobre 2010 e a parlare al telefono sono l'ex prefetto Carlo Ferrigno e Mario Sacco, assistente di Mora, anche lui indagato. Ferrigno, che chiede in più occasioni compagnia femminile, arriva a questa deduzione. Che a gestire il giro di donne è lui, l'agente dei vip. "Quella volta lì, il 22 luglio, a Lugano, (Mora) me lo disse: "Mi dici dove vuoi che io te le mandi: a Roma, a Milano, a Torino. Anche due te ne mando... bellissime". Naturalmente - aggiunge Ferrigno - mi disse "al telefono non parliamo di donne, parliamo di pacchi che ti devo mandare, ti mando due pacchi, un pacco... E mi ha fatto l'esempio delle due venezuelane". Le due venezuelane sono Yenny Isabel Montoia, 33 anni, e sua cugina Carmen Rodriguez Lopez, 23 anni, "che è arrivata in Italia a giugno e fa marchette". Yenny e Isabel sono in contatto con la loro più celebre connazionale, Aida Yespica. Ferrigno le definisce "prostitute" che "all'inizio stavano con Mora e facevano le escort". Perché - spiega l'ex prefetto ai suoi interlocutori - "Mora c'ha le attrici e poi ha tutte queste qua... che dà agli amici diciamo".
Yenny, parlando in spagnolo con un amico, dice di avere "voglia di sniffare". Il 12 ottobre 2010 chiama Fede e si mettono d'accordo per cenare insieme. C'è il presidente di una squadra di serie A che le chiede di procurargli ragazze dell'Est. Ma torniamo a Ferrigno e Sacco. E alle "venezuelane". "A Lugano Lele mi disse: hai visto quelle due lì? Le ho portate perché poi vanno in macchina con due amici avvocati". E Sacco: "... lui combina l'incontro". "Sì ma a me ne basta una, quelle lì, le escort, quelle che conosce Lele. Lui mi ha detto "quando vuoi te, gli dai un regalino e te le scopi"... Questo è favoreggiamento della prostituzione. L'ha detto a me, figurati se non l'ha fatto con Silvio".
DA VIALE MONZA A ARCORE
Yenny e Carmen, seguendo i racconti dell'ex prefetto, sono state ospiti a Arcore. "Il 12 luglio Mora portò Maria (Maria Makdoum, la danzatrice del ventre che riferì particolari boccacceschi dei bunga bunga, ndr) a villa San Martino, fece la danza, poi Lele si portò via le due venezuelane assieme a Maria, e Berlusconi rimase con Flo Marincea e le due sorelle De Vivo. Queste sono tutte ragazze di Lele, hanno dormito a casa sua (in viale Monza, ndr), gliele ha presentate lui". Quando ci sono amici e conoscenti facoltosi che gradiscono attenzioni femminili, Mora si muove. E le sue girl con lui. Se poi si tratta di Berlusconi... L'11 agosto 2010 Fede avverte il pigmalione: "Trova ragazze per una serata a Arcore". Ci sarebbero due brasiliane. Ma non fanno in tempo coi voli. Lele chiama Daniele Salemi, suo collaboratore su Torino: "Devi organizzare una cosa veloce... devi venire con Roberta (Bonasia, miss Torino) e Ambra". Arriverà solo Roberta, l'"infermiera". Che poi Berlusconi inviterà in Sardegna. La filiera Mora è sempre in attività. E' così dai tempi di Vallettopoli (l'agente fu prima indagato e infine prosciolto). Dalle intercettazioni e dagli interrogatori di alcune "stelline" venne a galla un giro di donne "a gettone": spedite tra Saint Tropez, Roma, Parigi e Londra alla corte di un imprenditore italoamericano chiamato Ivan. Alcuni nomi? Sara Tommasi, Aida Yespica, Teodora Rutigliano, Barbara Guerra: tutte dell'agenzia di Mora. E due cubiste del Pineta di Milano Marittima. A ingaggiarle - come ricostruisce il direttore di Adgnews24 Antonello Di Gennaro in un libro di prossima pubblicazione - furono, anche allora, persone vicine allo stesso Mora.
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