Adro, torna il caso del Sole delle Alpi la Lega lo vuole nello stemma comunale
Il consiglio ha approvato una mozione della maggioranza per modificare il gonfalone Il sindaco Lancini al centro delle polemiche per i simboli a scuola: "Ripariamo un torto"
Il sindaco Oscar Lancini |
Cancellato, forse, dai banchi della scuola di Adro, il Sole delle Alpi sventolerà presto sul gonfalone del comune bresciano a maggioranza leghista. Mentre ancora non si è chiusa del tutto la vicenda dei 700 simboli padani inseriti negli infissi dell'istituto scolastico, il sindaco Oscar Lancini è tornato alla carica e il Consiglio comunale ha approvato con la maggioranza dei due terzi una delibera per modificare lo stendardo cittadino.
La scuola con i simboli leghisti
Presto, dunque, il sole verde, che Lancini ribadisce essere "simbolo culturale e non di partito", andrà a fare compagnia sul gonfalone alla 'A' contornata di grappoli d'uva, emblema della tradizione vinicola della Franciacorta. "Abbiamo ovviato a una dimenticanza del 2006 - spiega il sindaco - quando il Comune aveva adottato il nuovo gonfalone regolarmente approvato dall'ufficio araldica di Roma". Stesso ufficio, rimarca Lancini, che "in altri casi ha approvato l'adozione del Sole delle Alpi, anche su proposta di giunte non leghiste". Il primo cittadino cita per esempio i gonfaloni della Provincia di Lecco e della comunità montana dell'Appennino reggiano. "E' un primo passo, pienamente legittimato dallo statuto del Comune: chiederemo una nuova autorizzazione all'ufficio di araldica, se sarà necessario, ma non vedo perché dovrebbero negarcela". Poi ci sarà lo studio per disegnare la modifica dello stendardo e una nuova approvazione in Consiglio. "Noi - annuncia il sindaco - vogliamo andare fino in fondo".
La decisione potrebbe sembrare dettata da una volontà polemica, ma Lancini assicura che "l'avremmo presa comunque: certo, la storia della scuola, dove ci hanno dipinto come usurpatori della libertà, è stata uno stimolo". Anche stavolta, c'è da giurarci, non mancheranno le polemiche. Un antipasto è arrivato dal segretario nazionale del PdCI-FdS, Oliviero Diliberto, che ha scritto al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per chiedrgli di "stoppare lo scivolamento politico, culturale e sociale che siffatti episodi generano nel Paese", mentre il senatore Stefano Pedica (Idv) ha parlato di "ennesima provocazione" e per il responsabile Enti locali del Pd, Davide Zoggia, il sindaco Lancini "non ha il senso delle istituzioni".
A testimoniare il peso dei simboli, si è appresa anche un'altra piccola vicenda con protagonista il sole padano: nel comune milanese di Albairate, già prima dell'estate, il sindaco Luigi Alberto Tarantola aveva imposto a una cittadina di levare la bandiera con il sole delle alpi esposta sul muro della propria casa, di proprietà comunale. Episodio cui erano seguiti un esposto dell'europarlamentare leghista Mario Borghezio alla prefettura di Milano e una richiesta di informazioni di quest'ultima al Comune. E risoltosi senza altre conseguenze.
La scuola con i simboli leghisti
Presto, dunque, il sole verde, che Lancini ribadisce essere "simbolo culturale e non di partito", andrà a fare compagnia sul gonfalone alla 'A' contornata di grappoli d'uva, emblema della tradizione vinicola della Franciacorta. "Abbiamo ovviato a una dimenticanza del 2006 - spiega il sindaco - quando il Comune aveva adottato il nuovo gonfalone regolarmente approvato dall'ufficio araldica di Roma". Stesso ufficio, rimarca Lancini, che "in altri casi ha approvato l'adozione del Sole delle Alpi, anche su proposta di giunte non leghiste". Il primo cittadino cita per esempio i gonfaloni della Provincia di Lecco e della comunità montana dell'Appennino reggiano. "E' un primo passo, pienamente legittimato dallo statuto del Comune: chiederemo una nuova autorizzazione all'ufficio di araldica, se sarà necessario, ma non vedo perché dovrebbero negarcela". Poi ci sarà lo studio per disegnare la modifica dello stendardo e una nuova approvazione in Consiglio. "Noi - annuncia il sindaco - vogliamo andare fino in fondo".
La decisione potrebbe sembrare dettata da una volontà polemica, ma Lancini assicura che "l'avremmo presa comunque: certo, la storia della scuola, dove ci hanno dipinto come usurpatori della libertà, è stata uno stimolo". Anche stavolta, c'è da giurarci, non mancheranno le polemiche. Un antipasto è arrivato dal segretario nazionale del PdCI-FdS, Oliviero Diliberto, che ha scritto al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per chiedrgli di "stoppare lo scivolamento politico, culturale e sociale che siffatti episodi generano nel Paese", mentre il senatore Stefano Pedica (Idv) ha parlato di "ennesima provocazione" e per il responsabile Enti locali del Pd, Davide Zoggia, il sindaco Lancini "non ha il senso delle istituzioni".
A testimoniare il peso dei simboli, si è appresa anche un'altra piccola vicenda con protagonista il sole padano: nel comune milanese di Albairate, già prima dell'estate, il sindaco Luigi Alberto Tarantola aveva imposto a una cittadina di levare la bandiera con il sole delle alpi esposta sul muro della propria casa, di proprietà comunale. Episodio cui erano seguiti un esposto dell'europarlamentare leghista Mario Borghezio alla prefettura di Milano e una richiesta di informazioni di quest'ultima al Comune. E risoltosi senza altre conseguenze.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)