Il sindaco Lancini e il segretario della Camera del Lavoro Galletti
ADRO Escludere gli extracomunitari dall’erogazione di contributi comunali rappresenta un atto di «natura discriminatoria». Lo si evince dall’ordinanza che il Giudice del Lavoro ha emesso nella giornata di ieri in materia di bonus bebè e fondo affitti ad Adro su ricorso di Cgil - Camera del Lavoro (Brescia), fondazione «Guido Piccini» e Asgi (Associazioni studi giuridici sull’immigrazione).
Extracomunitari esclusi
Due sono i regolamenti comunali nei confronti dei quali le tre realtà hanno presentato dei ricorsi. L’uno, ha spiegato Damiano Galletti, segretario generale della Camera del Lavoro, «prevede l’erogazione di bonus bebè con un importo oscillante tra i 500 e i mille euro». L’altro, in tema di abbattimento del canone di locazione, «si sostituisce al bando regionale, che il Comune ha deciso di non applicare ad Adro». Un elemento li accomuna: «Entrambi - ha detto Galletti - sono aperti solo agli italiani e, in generale, ai cittadini dei Paesi membri della Comunità Europea. Completamente esclusi risultano quindi gli extracomunitari». Filo conduttore che il Giudice del Lavoro ha criticato evidenziando «la natura discriminatoria - leggiamo nel documento - delle limitazioni dei beneficiari dalle prestazioni sociali previste dai regolamenti comunali (in questione, ndr)».
Regolamenti da correggere
Nello specifico, per quanto concerne il contributo «alla famiglia per i nuovi nati e i minori adottati» che prevede tra i suoi requisiti quello della «cittadinanza in uno Stato dell’Unione Europea di entrambi i genitori», il Comune è stato condannato ad eliminare il requisito e, stando all’interpretazione che la Cgil fa dell’ordinanza, «tutte le famiglie che hanno avuto figli nel 2009, prima escluse dal regolamento, sono ora legittimate - ha detto Galletti - a presentare la domanda».
Passando all’altro regolamento datato 2008 (quello sul bonus bebè è del 2007), inequivocabile è il parere del Giudice del lavoro: oltre a dover eliminare il requisito, il Comune dovrà anche provvedere alla «riapertura - leggiamo nel documento - dei termini per la presentazione delle domande finalizzate ad ottenere il contributo al 30 novembre 2010».
Ricordiamo che «il bando - ha detto Luciano Pedrazzani della segreteria - fa leva su fondi comunali. Il Comune ha infatti deciso di non applicare nel suo territorio il bando proposto dalla Regione»; un bando che Adriano Papa del Sunia (Sindacato nazionale unitario inquilini ed assegnatari) ha definito discriminatorio: «Impone vincoli come la residenza in Lombardia da cinque anni e in Italia da dieci. E, tra l’altro, si basa su una quantità di risorse che si sono contratte nel tempo».
Adro non è però l’unico Comune ad averlo rifiutato: «Nell’elenco - ha detto Papa - compaiono anche Roccafranca, Castelcovati e Castrezzato. Per colpire gli stranieri questi Comuni hanno rifiutato denaro della Regione che sarebbe andato a beneficio anche degli italiani».
Spese a carico del Comune
Il Comune dovrà pagare anche le spese di lite (2.270 euro) e comunicare la questione sui quotidiani locali.
Soddisfatta la Cgil: «In tema di discriminazione - ha osservato Galletti - questa è la 15esima battaglia che vinciamo».
Numerosi sono infatti i ricorsi presentati; ricorsi ai quali si sommano delle lettere di diffida - ha spiegato ieri Ibraima Diallo dello Sportello Stranieri Cgil -. Una, inoltrata al Comune di Villa Carcina, «ha portato - ha aggiunto Galletti - all’eliminazione di un requisito di reddito, 5mila euro annui, in tema di concessione della cittadinanza».
Sulla questione abbiamo provato a chiedere il parere anche del sindaco di Adro, Oscar Lancini, ma nel tardo pomeriggio di ieri non era ancora al corrente del contenuto dell’ordinanza: «Mi esprimerò - ha commentato il primo cittadino - nel merito quando l’avrò letta. Prevedo che ci sarà da divertirsi».
Fonte
b. b.
Complimenti per il vostro lavoro.
RispondiEliminabisogna eliminare da tutte le cariche politche certi sindaci specialmente del nord....nazzisti!!!!!
RispondiEliminaIo non sono nè leghista nè razzista e per quanto riguarda il bonus bebè, visto che le risorse sono limitate occorre fare delle scelte e quindi bene ha fatto il sindaco a darlo alle famiglie italiane o comunitarie. Non lamentiamoci poi se gli italiani non fanno più figli perchè costa moltissimo mantenerli. Non credo che nei paesi di provenienza di questi immigrati diano i bonus bebè. La Cgil farebbe bene a occuparsi più di lavoro che di questi problemi.
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