Repubblica "Banana" |
Ci vuole troppa immaginazione suppongo e forse un garbo che non gli è mai appartenuto per dar segni di contegno e misura o sensibilità umana...Mà la triste realtà emerge:questi sono i nazifascisti,i vigliacchi che si affacciano oggi alla ribalta del nuovo millennio in una italietta devastata nell'identità e nei suoi valori,assetati di sangue "onore" e vigliaccheria! "
Qui sotto trovate l'articolo del "giornale" di Littorio Feltrino lo zerbinotto iena che soffia sul fuoco dei problemi attinenti l'integrazione dei Rom,a suo modo descrive la rivolta dei Rom sbilanciandosi in fatti che rasentano l'allucinazione senile di un nazista.
Parla di auto bruciate e di sassaiole quando i fatti sono andati ben diversamente,l'auto è una ed era già bruciata (...) c'è stata una rivolta ed è stata una legittima difesa dopo la carica delle forze dell'ordine che voleva impedirgli di muoversi fuori dal campo a tutta evidenza solerti e zelantissime ai desideri del Comune di Milano!
Non solo viene inventato un Matteo Salvini pacifista,che in nome della non-violenza e il "bene della comunità" cerca di sfidare la sorte e di diventare un martire della Padania,ovviamente protetto da un folto cordone di polizia (...) i Rom non accettano la provocazione e lo stesso eroe sconfortato dopo essersela fatta letteralmente sotto (...) ritorna sui suoi passi tanto ormai l'uscita nelle intenzioni puramente mediatica è già stata registrata dai media (solo il giornale lo cita) infine ciliegina sulla torta le consuete dichiarazioni allucinanti dell'assessore De Corato che in quanto a nazifascismo puo dare giustamente lezioni persino a un Roberto Fiore!
Che squallore e che miseria umana in costoro,quale meschinità e gratuito insulto alla ragione di quanti sono appena informati sui fatti,quanta barbarie fascistoide in quelli di OKNOtizie che sventolano parole e provocazioni come l'intifada dei Rom orgnizzata dai centri sociali e dal comitato antirazzista (...),questa non è informazione,questo è spianare la strada al nazifascismo nuovo,si nascondono dietro le facciate dell'anonimato garantito dal Social ma al pari di chi stà gettando benzina sul fuoco sono soltanto degli sciacalli,delle iene incarognite da una bestialità che sà solo nutrirsi di risentimento.
Costoro cercano disperatamente gruppi sociali deboli e indifesi da immolare in sacrifici umani atti ad esorcizzare la propria angoscia esistenziale,la propria inconsistenza umana!
Non solo,gli sciacalli in OKNOtizie con la caratteristica profondità culturale che li contradistingue non potendo colpire me personalmente con argomentazioni che almeno siano nella decenza di una opposizione liberista di destra mi scaravoltano in faccia sotto un mio post per puro livore,odio i fatti del Triboniano,come sciacalli accorrono al fiero pasto di cui si nutre una destra talmente infame,senza la pur minima dignità da mettere in serio pericolo l'avvenire del paese,sapremo giustificare politicamente questa vergogna?
Insultando non solo l'intelligenza di voi tutti ma la loro stessa umanità ormai ad un passo dalla lucida follia!
OKNOtizie |
«Non ci fermeranno - spiega Aron, un rom di 45 anni -. Il Comitato antirazzista ci sostiene e noi abbiamo una storia da difendere: apparteniamo al popolo vivente più antico d’Europa. Vogliono chiudere il campo? Bruceremo altre macchine, lanceremo altre bottiglie».
Tuttavia, mentre domani il Comitato antirazzista ha organizzato per le 15 un’assemblea cittadina al campo rom di via Triboniano, anche le le istituzioni hanno annunciato che non si fermeranno. Ieri - dopo una serie di incontri in prefettura, prima con le associazioni del terzo settore, poi con l’assessore alle Politiche Sociali Mariolina Moioli - il prefetto Gian Valerio Lombardi ha dichiarato che tutte le 600 persone che attualmente vivono a Triboniano dovranno lasciare il campo. E che poi toccherà a tutti gli altri campi, come stabilito con il ministro dell’Interno Roberto Maroni. Nessun passo indietro.
E anche Matteo Salvini, capogruppo comunale ed europarlamentare della Lega Nord, recatosi nel pomeriggio in via Barzaghi, ha confermato che, nell’interesse di tutti, soprattutto dei milanesi ma anche di chi vive nelle baraccopoli, si andrà avanti con il piano Maroni.
«Vengo in pace - sono state ieri le prime parole di Salvini una volta davanti all’insediamento dei nomadi -. Credo che questi rom abbiano una responsabilità minima in quello che è successo giovedì. Dietro di loro, a fomentare una rivolta sociale completamente anacronistica, ci sono quelli del cosiddetto Comitato antirazzista. Che altri non sono che gli stessi che da anni, prima con il nome di Associazione 3 febbraio, cercano d’impedire alla Lega di lavorare per il bene di tutta la comunità. È la prima volta nella storia della Repubblica che Roma, grazie al ministro dell’Interno Roberto Maroni, stanzia del denaro per Milano appositamente allo scopo di risolvere un problema che dura da vent’anni come quello degli insediamenti rom. E, sempre per la prima volta, i nomadi possono provare a vivere civilmente e rispettare le regole. Gli alloggi? Non accettiamo discorsi da cambio merce, del tipo: “Io lascio il campo se voi mi date la casa”. C’è una lista di 20mila persone da rispettare».
Quando però Salvini entra con un gruppo di giornalisti e di poliziotti nel campo è costretto a tornare in fretta sui suoi passi. «Salvini, vattene: se tu vuoi bruciare noi, io brucio te!» gli grida un rom rosso in volto per l’agitazione. Non è aria. E chissà se lo sarà mai. Intanto anche il vicesindaco Riccardo De Corato ha chiuso la porta a ogni possibile interlocuzione con i rom che si sono resi protagonisti dei disordini. «I rom sono ospiti di Milano e ospiti in Italia di campi pagati dai milanesi e dagli italiani - ha detto il vicesindaco -. Tuttavia, se anziché essere accolti e integrati, preferiscono essere ospitati nelle patrie galere, si facciano sponsorizzare dai centri sociali. Per trovare una mediazione è necessario essere in due: con le botte, le urla, i tondini di ferro, i sassi ai poliziotti o le auto bruciate non andiamo lontani».
0 commenti:
Posta un commento
"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)