David Harrison Erotic Dead
"IL SESSO E FEMMINATRA I BONOBO"
...a scuola tra le grandi scimmieHo messo l'immagine di
David Harrison in bella vista (sopra) perchè un certo "paese" ha bisogno di buttarsi all'aria con non poco ardore a fronte delle magre figure internazionali in cui inciampa sempre piu spesso con cadenza regolare ad esempio la foto della prostituta nigeriana mezza nuda in terra coperta di polvere in una cella della città di Parma la quale un tempo godeva di ben altra fama(cosa inconcepibile in molta Africa,al massimo ci pascolano i montoni nel commissariato).Credo che sia uno dei pochi paesi d'europa ad aver un numero esorbitante di Puttane,di tutti i colori e tendenze,da quelle politiche a quelle da strada sino a quelle da corridoio negli uffici,negli studi dela RAI,a MEDIASET e via dicendo;uno sport nazionale e un sintomo che la dice lunga sull'approccio normale che si suppone si dovrebbe nutrire verso l'Eros umano e i suoi bisogni,le sue pulsioni.Bisognerebbe restituire il sesso alle bambole e ai bambolotti tanto per incominciare...
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sesso e società tra i BONOBO articolo
LA FERIA DI BEZIERS IN FRANCIA Andrea in un certo senso aveva ragione,la FERIA di Béziers è una follia a cui partecipano non meno di 300.000 persone nell'arco di 5 giorni,se volete saperne di piu fate una ricerca su Google etc, quello che mi preme di chiarire è che ho l'impressione che sia un gigantesco Rave Party a base di musica e alcool dalle 9 di mattina sino alle 5 di notte!!! Qui sopra qualche foto di quello che vedo fuori dalla Galleria "le mercredi des singes" o dal balcone del palazzo.Le foto sono prese a diverse ore,la penultima è delle 3 del mattino qualdo la baldoria tocca il culmine;la città è abbastanza depressa e tetra d'aver la forte necessità di un momento di trasgressione torrida data la stagione,si parla di qualche stupro e qualche accoltellamento,la scusa è la corrida (...) o forse la presenza del sangue eccita gli animi,non li erotizza di certo...se l'alcool scorre a fiumi ! Personalmente non ho avuto nessun problema con la folla,nessun furto(...) o dannegiamento come molti temevano.
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IL BIANCO CHE PIU BIANCO NON SI PUO !
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I CRISTICOLI COLPISCONO
Per evitare lo scandalo l'artista Lois Anvidalfarei avrebbe dovuto scolpire anche le mutandine. Oppure, trattandosi di padre Adamo e dei figlioli Caino e Abele, almeno una foglia di fico. Le statue che da tre settimane campeggiano nelle strade di Ortisei hanno turbato la calma dolomitica del centro altoatesino proprio perché mettono in evidenza i genitali. Per alcuni, anzi, lo scultore si sarebbe concentrato solo su quelli, cesellati con precisione, trascurando il resto. Una provocazione che ha spinto il parroco a capeggiare le rimostranze di turisti e fedeli. Il sacerdote ha fatto pressione su Comune e Azienda di soggiorno, e alla fine ha strappato un compromesso: le opere spariranno una settimana prima, il 4 invece che il 12 ottobre, in modo da non turbare la processione del 5.« Non discuto l'arte, ma se poi i miei fedeli parlano di porcherie piazzate sulla pubblica via sono costretto a intervenire » (Don Vitalis Delago)
DOV'E LA DIFFERENZA ?
«Le mie figlie, trattate come
dei cani»
Dichiara la madre delle Due bambine Rom,due sorelle,due zingarelle affogate, i loro corpi restano sulla spiaggia di Torregaveta (Napoli) oltre tre ore tra i "vacanzieri" che non si sognano minimamente di interrompere le loro occupazioni,giochi in mare,chiacchiere,tintarella etc, L'ennesima vergogna in cui inciampa il paese dopo decenni di feroce ostinata regressione del costume civile,l'Italia scivola sempre piu pericolosamente e quello che è peggio apparentemente distratta lungo la china del razzismo,della xenofobia piu intollerante;ora che lo scandalo ha assunto proporzioni internazionali e che l'immagine del paese sempre è piu deteriorata aspettiamo di vedere il conto economico che graverà a causa del venir meno di una parte del turismo culturale del paese,la piu importante risorsa del paese. Accadeva un gran can can mediatico allorchè un handicappato veniva rifiutato da questo o quel albergo perchè il suo handicap urtava "la sensivbilità dei clienti ";in questo caso il dramma gode di risalto e di censure (la notizia senza il relativo video) sulla stampa nazionale solo dopo che la notizia è trapelata sulla stampa estera,con una constatazione: la morte di due zingarelle in un quotidiano di caccia allo zingaro eletto a capro espiatorio dei mali nazionali non turba affatto il quieto vivere dei "Napoletani "...abituati a ben altro? Questo episodio è gravissimo perchè non si tratta di un orrore morale,etico, individuale ma di una indifferenza colletiva...i nuovi barbari sono tra noi e occorre un gesto simbolico forte che spero venga dalla Presidenza della Repubblica (se ancora ne esiste una) con un senso dello Stato e dell'Etica che si opponga a ogni barbarie contemporanea in primis questa perchè viola con la sua indifferenza tutte le leggi che delimitano il valore di umanità.Sono 10 mesi che scrivo su questo blog ed assisto ogni giorno con rabbia,indignazione e impotenza a uno scandalo che divora il paese con la vigoria di un tumore,di un cancro...Un episodio come questo lo preconizavo da mesi,era inevitabile in un paese dove i media (stampa e televisione)hanno rinunciato ad ogni pedagogia sociale come se tutte le guerre sono finite,come se la storia fosse dietro di noi,come se la barbarie riguarda solo "gli altri" paesi fra cui la Francia di cui ci si diletta in non pochi rilievi verso la sua sott'intesa "incapacità d'integrazione dei flussi migratori",come se i fascismi fossero incapaci di rigenerarsi...(nella patria dei fascismi!)che tristezza,che tristezza vedere tutto questo accadere con al contempo l'assordante silenzio di una opposizione incapace di scendere tra la gente...Cammeo;la replica stizzita, fulminante del Ministro degli esteri Franco Frattini ad un giornalista anglosassone della BBC che gli indicava la foto delle sorelline sulla prima pagina di un quotidiano inglese : " ...chi le dice che tra i bagnanti che assistevano alla scena non ci fossero dei suoi connazionali? " come a sottiintendere ..." non venite in Italia perchè rischiate sulle nostre spiaggie di venir coinvolti nei fattacci di casa nostra ! " Bravo 10 e lode! ha salvato l'onore del paese....Aggiungo:Frattini s'indigna della "bassa" speculazione che la stampa inglese gioca sulla immagini delle sorelline come se ignorasse le regole del gioco della stampa italiana usa a ripagare sovente della stessa moneta i nostri cari vicini(Inghilterra,Francia,Germania etc,) con il recondito scopo di salvare l'immagine nazionale agli occhi "dell'italiota medio", vecchia strategia comunicativa da repubblica delle banane usa a vantare i "primati della nazione" ed ad occultare le vergogne,chi ricorda le vanterie sul primato delle esportazioni vinicole nel mondo cui dopo lo scandalo del vino adulterato al metanolo dei fratelli Ciravegna (e recidivi....con molte vittime) inizio il lento e inesorabile declino delle esportazioni vinicole? Quale primato resiste oggi,c'è qualcuno che puo rammentarmene uno ? l'aplomb leggendario di Franco Frattini volato in frantumi davanti all'aggressività delle domande portate avanti dal giornalista con un fondo di provocazione affatto celato ai fini dell'informazione spettacolo della "reputatissima" stampa inglese (solo quando serve...)ce la dice lunga sulla sindrome da accerchiamento internazionale che vive attualmente la coalizione di governo.La madre chiede disperata perchè tanto odio...e la risposta dovrebbe venire franca non dall'alto,dalla classe politica la quale a malapena sà dove porre "i tre passi indietro" e ancor meno dove porre il suo passo avanti! Ma dai fini osservatori del comportamento sociale,stà ad essi dire che si tratta di un processo di rimozione dell'altro(...),dello "zingaro" dello straniero (del capro espiatorio) perchè con la sua sola presenza povera,emarginata,disperata,allo sbando rammenta all'italiota medio o coglione,come volete, che anche lui potrebbe finire cosi ! ...da un momento all'altro,un terrore sordo,un'angoscia che rode l'animo in tempi terribili;lo spettacolo dell'altro (...)in un tale disagio risulta estremamente destabilizante e una certa classe sociale cullata strategicamente in un prolungato sonno della ragione non puo trovare che nella RIMOZIONE un momento di sollievo alla propria angoscia esistenziale amplificata oltremisura dalle politiche irresponsabili della nostra attuale classe dirigente. E un aspetto poco conosciuto della "guerra tra poveri" cui ci precipita un liberalismo da sempre cieco,sordo ai diritti dell'umanità.Notazione antropologica,non sono poche le società use a scegliere un "capro espiatorio" per regolare le ^proprie tensioni,contradizioni interne nell'intento di conservare lo status quo (...) e sorprende che la classe intellettuale non denunci vigorosamente questa infame strategia politica destinata a produrre lutti che marchieranno a fuoco l'immagine del paese ormai posto davanti alla constatazione che la sua famigerata foglia di fico "italiani brava gente" santi,navigatori e poeti....creativi etc,non è mai esistita e ancor meno oggi di essa resta traccia,questo è un paese che non esiste o che esiste solo quando un gruppo di squali,pescecani (...)riporta un qualche successo internazionale sui mercati con infime ricadute per il paese (vedi la FIAT) e costi folli da parte del governo,dei cittadini in tempi di magra per sostenere un supposto orgoglio nazional-industriale.Curiosa bella notizia di un fatto accaduto nelle strade di New York,in un incidente stradale un autobus si rovescia e schiaccia una donna incinta ,i presenti tra cui dieci volontri iniziano a sollevare l'autobus subito aiutati da altri e finalmente in Trenta,dico trenta,30 ci riescono,la donna viene estratta viva e morirà poco dopo in ospedale dando alla luce una bambina in perfetta salute...La mia riflessione tocca il fatto che i 30 sembra non vivessero nelle condizioni atroci in cui vegeta Napoli da qualche decennio...chi a voglia di pensarci ci pensi su; stai a vedere che adesso i ricchi hanno piu cuore dei poveri...! E rifletto pure sulla politica,l'ideologia nazista cosi abile,ripeto abile a disumanizare l'altro 
Michel Abbatangelo
Qui le foto dell'infanzia nel ghetto di VARSAVIA
"Gli ateniesi mantenevano a loro spese un certo numero di esseri inutili e degradati; quando una calamità, come un'epidemia, una siccità, o una carestia, colpiva la citta...(questi capri espiatori) venivano rintracciati...e poi sacrificati, probabilmente lapidati fuori dalle mura della città".
L'ultimo ko dell'America i tesori d'arte vanno all'estero
I compratori sono russi e arabi. Nuove prospetive anche per gli artisti italiani
dal nostro corrispondente MARIO CALABRESI de " La Repubblica it "
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Benefits Supervisor Sleeping di Lucien Freud è stato battuto a 33,6 milioni di dollari
NEW YORK - La Storia ha cambiato direzione una mattina del febbraio 2004 a Manhattan. Quel giorno fu chiaro che il mondo avrebbe avuto nuovi attori, che gli Stati Uniti non sarebbero stati più l'unico protagonista e che la Russia era tornata, ben prima di invadere la Georgia o di minacciare di lasciare l'Europa al freddo. Quel giorno non ci fu nessun attentato e nemmeno un voto epocale alle Nazioni Unite, ma nella sede di Sotheby's l'oligarca russo Victor Vekselberg si comprò per oltre cento milioni di dollari nove "uova Fabergé" che appartenevano alla famiglia Forbes. La più grande collezione privata di pezzi unici in oro e pietre preziose, che gli Zar regalavano a Pasqua, lasciava New York per tornare a Mosca.
Per raccontare lo smarrimento dell'America di fronte al dollaro debole, ai nuovi ricchi arabi, russi e cinesi che si comprano grattacieli, fabbriche e pezzi di Wall Street, ai turisti con il portafoglio pieno di euro che fanno shopping senza sosta si può anche non andare a parlare con un professore di economia o di relazioni internazionali ma usare un punto di vista completamente diverso. Per capire perché i candidati alla Casa Bianca promettono di riportare gli Stati Uniti al centro dell'economia mondiale e di ridare potere al biglietto verde si può entrare in uno dei palazzi simbolo di New York, il Rockefeller Center, e salire in un ufficio dove ai muri sono appesi quadri di Gauguin e Braque.
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Sono gli stessi che comprano le squadre di calcio in Inghilterra, i grattacieli a Manhattan, le ville in Costa Smeralda e pezzi di Wall Street. "I nostri nuovi clienti vengono non solo da Russia e Cina, ma anche da Sud America, Medio Oriente e India. Certo, vendiamo ancora in America e in Europa, ma non più come prima: se in Occidente c'è crisi, in altre regioni del mondo si sente la forza del petrolio, del boom delle materie prime e non si sa cosa sia la recessione. Ma sarebbe sbagliato trattarli come nuovi ricchi, i russi hanno una forte tradizione di collezionismo: basta andare all'Hermitage o al museo Puskin di Mosca per rendersene conto. Così penso che questi valori reggeranno e tra dieci anni ci saranno molte opere che si venderanno a 80 milioni di dollari senza più stupore".
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In questa rivoluzione che sta cambiando il mondo e i suoi rapporti di forza, che inquieta l'America e il suo futuro, secondo Dolman c'è spazio anche per l'Italia: i nuovi compratori andranno sempre più sulle opere di Fontana, ma anche su Manzoni e Burri e sull'arte povera a partire da Pistoletto. Ma anche noi saremo tra quelli che vendono e non tra i compratori.
(22 agosto 2008)
I quadri sono nell'ordine di: George Braque,Lucien Froid,Burri
SONIA RICHELMA D'ELIA
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da rivedere e ritoccare,articolo non finito
Pistoletto expose cet été dans un lieu singulier, Le Moulin, dans un village de Seine-et-Marne, Boissy-le-Châtel. L'exposition se nomme "Binahayat", infini en persan. Elle réunit des oeuvres de ses débuts et des très récentes. L'occasion était belle de revenir avec lui sur sa trajectoire et sa définition de l'artiste.
Comment sont nés vos premiers travaux ?
C'était une époque de profonds changements, dont je ressentais la nécessité, comme beaucoup. La société était dominée par un côté pop, lié à un système économique et politique fondé sur la publicité, le glamour. L'art sortait d'une période importante, celle de l'abstraction expressionniste qui avait conduit à l'exaltation de la subjectivité de l'individu. Au début des années 1960, ce que je partageais avec les Nouveaux Réalistes, en France, et le pop, aux Etats-Unis, c'était la nécessité d'une objectivité. Transformer l'art du subjectif à l'objectif. Aux Etats-Unis, le pop a confondu l'objectivité avec le phénomène médiatique, placé au centre de tout rapport social. En France, l'objectivité a été conçue comme l'invasion des objets : Christo, les ready-mades, Duchamp.
Et en Italie ?
J'ai été surpris par Alberto Burri et par Lucio Fontana. Fontana, parce qu'il n'acceptait pas la perspective habituelle, qui met le spectateur devant un mur : il a fait un trou dans le tableau, essayé d'en faire un dans le mur. Essayé de voir un peu plus loin.
Burri, parce qu'il a eu le courage de mettre au premier plan la matière. Leurs deux courages ensemble m'ont donné celui d'aller vers le miroir : c'était une nouvelle matière et c'était une nouvelle perspective, qui n'est plus celle de la Renaissance. Dans le miroir, nous voyons ce qu'il y a derrière nos épaules, le regard fait demitour, il reprend conscience de ce qui vient par-derrière - de ce qui vient du passé aussi. C'est une double vision à 360°. Tous ces éléments, j'ai cherché à les rendre dynamiques, à les faire entrer dans la vie.
Ce qui n'a pas été compris de tous...
En effet... J'avais un rapport économique très important avec les galeristes américains Leo Castelli et Ileana Sonnabend. En 1964 - l'année où Rauschenberg a eu le prix de la Biennale de Venise -, ils m'ont dit clairement qu'il fallait que j'oublie l'Europe, parce que l'heure de l'Amérique était venue.
Le basculement du pouvoir politique était déjà accompli, il ne restait que celui du pouvoir artistique à réaliser : c'était le dernier qui manquait aux Américains. Ils m'ont donné le choix : l'Amérique ou rien. Je n'ai pas choisi l'Amérique et ils m'ont lâché. J'ai alors pensé qu'il fallait que je trouve des alliés, j'en ai parlé autour de moi, à tous ceux qui gravitaient autour de la galerie de Sperone à Turin - car c'est une histoire turinoise. Il fallait faire quelque chose en dehors de ce pouvoir américain, de ce concept de pouvoir et de richesse à l'américaine. Par contradiction, ça a été l'Arte Povera, l'art pauvre.
Un art contre ce qu'on voulait nous imposer comme une position universelle. Il fallait trouver quelque chose de différent, sinon on était fichus. Mes Objets sont nés de cette négation du marché. Sonnabend les a vus et m'a dit : "Ce n'est pas de l'art." Mais nous avons continué, nous avons fait de l'art un centre de changement dans la vie même.
C'est encore votre principe
...
Comment pourrait-il en être autrement ? Il suffit de voir où en est le monde... Il faut un grand demi-tour. Le progrès nous a conduits à croire que tout est faisable. Il faut tout reconsidérer, tout réorganiser autrement. L'avant-garde, aujourd'hui, doit se retourner, sinon on s'écrasera. Il faut absolument prendre une distance. La science doit cesser de penser exclusivement à des découvertes, mais donner la possibilité à l'humanité de survivre. Il nous faut une science de la conservation. Et trouver un passage vers une nouvelle civilisation, ce que j'appelle le Troisième Paradis.
Et c'est là que vous intervenez
...
C'est la capacité de l'art à toucher à tout qui le rend spirituellement libre. On ne devrait jamais en arriver à un dogmatisme. La pensée doit être en mouvement. Et si l'art est capable de se mettre en relation avec la philosophie et la politique, il aura un effet beaucoup plus important que la religion. C'est à la créativité de prendre l'initiative et de savoir qu'elle touche le point vital de l'existence humaine. L'art, c'est le centre.
"Binahayat",
Le Moulin, Galerie Continua, 46, rue de la Ferté-Gaucher, Boissy-le-Châtel. Tél. : 01-64-20-39-50. Du vendredi au dimanche, de 12 heures à 19 heures. Jusqu'au 5 octobre.
Propos recueillis par Philippe Dagen
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http://fr.wikipedia.org/wiki/Arte_Povera
La fine delle passioni
I nonni volevano cambiare il mondo, i nipoti l'iPod
di Silvia Vegetti Finzi articolo di " La repubblica it "
Da sempre le passioni hanno rappresentato il modo più efficace per organizzare e rappresentare le pulsioni erotiche e aggressive dell'umanità. Nella cultura classica le divinità olimpiche impersonavano l'eccellenza delle passioni: nessuno era più iracondo di Zeus, più seduttorio di Afrodite, più geloso di Era. In verità non è mai esistita una società in cui le passioni non fossero controllate, limitate, contrastate da istanze antipassionali come la religione, la morale, l'educazione, le usanze e i costumi, per cui la civiltà, come sostiene Freud, è strutturalmente conflittuale.
Le modalità con cui si governano le passioni variano a seconda delle epoche e dei luoghi. La più efficace sembra quella che ne inibisce, non solo l'espressione, ma persino la rappresentazione mentale, rendendole impensabili. È significativo che la morale cattolica, processando l'intenzione stessa, consideri peccati anche le trasgressioni che avvengono sotto forma di pensieri, parole ed omissioni. Al posto delle passioni rimosse subentrano allora sentimenti, stati d'animo molto più vivibili e socialmente gestibili. Come mostra il teatro classico, le passioni sono improvvise, clamorose, eccessive, coinvolgono il corpo e la mente, richiedono di essere partecipate e testimoniate, raggiungono una climax per poi spegnersi nella catarsi, cioè nella purificazione delle loro componenti distruttive. Possiedono comunque una potenza trasformativa per cui, dopo, nulla rimane più come prima. Di contro i sentimenti sono sommessi, durevoli, talora privi di ogni coinvolgimento somatico, come quando si ascolta una melodia o si ammira un tramonto. Possono essere vissuti in solitudine, non chiedono necessariamente la presenza degli altri, non mirano a sovvertire gli equilibri interni o esterni.
Come tali sono più idonei a una «folla solitaria» anonima, omologata e tecnicizzata come quella contemporanea. Mentre l'Ottocento — che si apre allacciando amore e morte nel Werther di Goethe — ha messo in scena le passioni morali, il Novecento è stato il grande teatro delle passioni politiche. Ora le une e le altre sembrano spente. I romanzi sono stati sostituiti dalla letteratura minima-lista, l'opera lirica è diventata un reperto storico, la politica ha lasciato il passo all'amministrazione della cosa pubblica. Tuttavia il potenziale passionale rimane intatto, racchiuso nella mente e nel corpo in attesa di obiettivi che lo mobilitino, di figure che lo animino, di rapporti che lo condividano. Come utilizzarne le energie trasformative, le capacità creative? Poiché l'uomo non può, come Dio, creare dal nulla, occorre vi sia un ordine precostituito — un modello, una forma, un codice, un sistema — dalla cui destrutturazione possa sorgere un ordine differente, una figura originale, una nuova presenza nel mondo. Ma la tarda modernità è, in tutti i campi, così disgregata e informe da scoraggiare gli atteggiamenti di negazione, di rivolta o di sfida. Ove tutto si equivale, come è possibile mutare l'esistente? I nonni di oggi, la generazione che «ha fatto il '68», voleva cambiare il mondo, i loro nipoti si accontentano di cambiare il vecchio cellulare con l'ultimo iPod.
La meta si è immiserita ma la determinazione e lo slancio sono i medesimi. Soltanto che le passioni sono state dirottate sull'avere e l'apparire attraverso immagini suggestive che si sottraggono al giudizio e alla critica. All'adolescente che chiede «come devo essere?» si risponde «così», ricorrendo alla suggestione piuttosto che all'argomentazione. Poiché i riferimenti ideali risultano per definizione irrealizzabili, i ragazzi si confrontano con sentimenti di inadeguatezza ai quali cercano di reagire con comportamenti euforici o rinunciatari, in ogni caso incapaci di conferire senso e valore alla vita. Siamo nell'epoca di quelle che Spinoza chiamava «passioni tristi», contraddistinte da un malessere opaco, da un senso di inutilità e di impotenza che riflette l'appannamento del futuro. Privo di attese di salvezza e di felicità, il domani appare una minaccia piuttosto che una promessa capace di orientare il cammino verso l'età adulta. Infranti gli stampi della tradizione, venuti meno gli esempi edificanti dei santi e degli eroi, l'esistenza richiede a ciascuno di sfuggire all'assedio degli stereotipi e alle lusinghe dell'esibizionismo con il gesto creativo di farsi «narratore della propria storia ». Ma senza una circolazione vitale di idee e di emozioni la creatività non si accende e il gesto innovativo ricade inerme ancor prima di mettersi in gioco.
Da dove cominciare a prendere parola? Sappiamo che qualsiasi racconto ne prosegue uno precedente e, poiché non esiste un inizio assoluto, ogni prima volta è sempre un'altra volta. Per questo mi sembra importante affiancare, alla dominante comunicazione per immagini, la trasmissione di racconti, di storie di vita vissuta, allacciando tra le generazioni il filo di un discorso che veicoli emozioni oltre che dati e informazioni. Se non vengono tradotte in parole condivise, le esperienze passate precipitano nell'insignificanza e nell'oblio mentre la «volontà di dire», per usare una bella espressione di Mario Luzi, mantiene aperto un canale comunicativo che aiuta l'individuo ad uscire dalle strettoie del narcisismo e dell'egoismo proprietario, fondato sull'Io e sul Mio. Il passaggio del testimone da una generazione all'altra consente ai ragazzi di sentirsi membri di una comunità che non è solo fuori ma anche dentro di loro, protagonisti di una storia che non è conclusa e di un futuro che deve essere ridisegnato ricominciando dal punto in cui il discorso si è interrotto e le passioni, come gli dei, hanno abbandonato il mondo.
25 agosto 2008
COMMENTO:Trovo l'articolo bellissimo vi ho allegato una foto,quella degli "alberi della cuccagna" perchè mi sembra che in questo contesto l'immagine renda bene l'idea degli ideali "cuccagna",della foresta eradicata che lascia solo il vuoto,l'immaginazione è sterile,il sogno frustrante,la realtà appare complessa e incomprensibile dunque immergersi nel rumore di fondo per rimuovere lo stato di impotenza a cui di tanto in tanti c'è chi riesce ad opporre una compensazione,l'oggetto citato sopra...Nessun oggetto puo sostituirsi alla socialità,alla vita di relazione e nessuna relazione puo evolversi in un contesto in cui il sonno della ragione e delle passioni (...) trionfa .
Il caso dell'ambulante maltrattato a Termoli Tutta Italia ne parla
Il caso del venditore del Bangladesh fermato con metodi brutali dal vigili urbani è stato ripreso con grande evidenza dalle più importanti testate on-line nazionali. Molte lettere e telefonate al nostro sito da parte dei lettori e delle associazioni che hanno voluto esprimere la loro indignazione per l'accaduto
Termoli. Il brutale fermo dei vigili urbani di un venditore ambulante sabato sera 23 agosto ha suscitato un grande clamore provocando una grossa indignazione nell'opinione pubblica. All’indomani della pubblicazione dell’articolo su Primonumero la notizia viene ripresa anche dalle maggiori testate nazionali. Sul sito di Repubblica.it l'accaduto è riportato in un articolo in grande evidenza con il titolo: "La gogna dell'ambulante trascinato in mezzo allo 'struscio'" a firma di Giuseppe Caporale, dove sono riprese le immagini pubblicate dal nostro sito. Anche le edizioni on-line di altri quotidiani nazionali - come per esempio Il Giornale - hanno dato ampio risalto all'epidosio.
Da questa mattina poi sono arrivate tantissime telefonate ed email da parte di colleghi di Sky, di Rai Tre, dell'Unità, del Manifesto per avere maggiori ragguagli sull'accaduto a testimonianza del fatto che l'episodio ha suscitato una reazione indignata non solo a Termoli.
In redazione inoltre sono arrivate tante email di condanna dell'episodio, e alcune anche da parte di cittadini che invece difendono l'operato dei vigili sostenendo che ci vorrebbero regole più ferree per gli extracomunitari.
Tra i nostri lettori si aperto un dibattito. In tanti hanno scritto in redazione esprimendo la loro opinione. Pubblichiamo qualche stralcio: «Ciò che è accaduto la sera del 23 agosto è semplicemente “sconcertante” – scrive Angelo C. - L’aver dato più poteri ai sindaci, e in qualche caso le pistole ai vigili urbani, il fatto che i militari affiancano le forze dell’ordine non è forse un segno di lento ed inesorabile ritorno ad uno stato di polizia? Sembra di tornare agli anni precedenti la seconda guerra mondiale con una differenza:“In quegli anni sapevi chi era il nemico da combattere, ovvero, il totalitarismo”. Oggi contro chi combatti? Contro il vicino di casa che è stato legittimato a portare una pistola al suo fianco, oppure, contro chi giustifica tali atti senza nemmeno sapere di che parla. Si comincia con gli stranieri (che non hanno alcuna colpa) e, siccome l’appetito vien mangiando e la violenza sugli altri fa sfogare le proprie repressioni, prima o poi succederà anche con noi. Spero che i militari per le strade e i poteri dei sindaci non facciano parte di piani molto più ampi e a lungo termine per “riassettare” il potere nelle mani di uno solo che pensa, magari, di essere invincibile. Ma la Cina è solo in Cina?».
Ma c’è anche chi come Simone T. difende l’operato dei vigili e dice: «Ha fatto bene la polizia a trattarlo in quel modo, a uno straniero che fa resistenza alle forze dell'ordine, ma chi credono di essere? nonostante gli diamo ospitalità, assistenza sociale e anche un lavoro se vogliono trovarlo, adesso si ritengono autorizzati a non rispettare le leggi come tutti noialtri? Sono forse di serie a, mentre noi siamo di serie b?». Sulla stessa line d’onda anche Angelo D.G. che vorrebbe leggi più rigide in tutta l'Italia nei confronti di extracomunitari”.
COMMENTO : I vigili urbani o la polizia municipale da sempre si battono contro varie forme di commercio "illegale" pressati con ostinazioni dalla lobby dei commercianti "legali" messi in ginocchio dall'economia liberista e dalla mondializazione (...) con scarsi risultati poichè le leggi e un po di rara... umana tolleranza (...) pongono stretti paletti al loro operato,oggi con i decreti "tolleranza zero" che valgono solo per i poveri disgraziati (...) che conferiscono ai sindaci "scheriffo" il ruolo di giustiziere delle periferie e dei centri degradati essi finalmente danno sfogo a decenni di frustrazioni attraverso una pratica autoritaria della violenza infamante,le nuove assunzioni hanno nelle loro fila posto non pochi zelanti esaltati (...) che solo ieri sarebbero stati dirottati o all'opedale psichiatrico o a consegnare scartoffie in veste di galoppini! Cosi oggi negli uffici si scatena una serrata competizione a brillare per fermezza e brutalità sotto l'occhio compiaciuto dei commandanti che hanno ricevuto "dall' alto" garanzie d'impunità. Fra poco costoro riceveranno le pistole e invece di continuare a farsi le seghe finirà che ci scapperà il morto ! Un grazie di cuore a tutti quei cittadini eroi civili che hanno denunciato il fatto,anche cosi ci si oppone ai nuovi fascismi,lo ripeto,sempre uso a sfruttare il capro espiatorio scelto tra gli strati piu deboli della società.La pressione nella pentola non verrà meno per questo perchè il sentimento di vergogna e di umiliazione che investe una parte della società italiana impedisce a molti di dormire la notte,il sentimento d'indignazione si trasforma in odio...il resto ve lo lascio immaginare.
25 agosto 2008 L'intervento del presidente della cei alla radio vaticana
Bagnasco: «Segni di un fondamentalismo
anticattolico in Italia e in Europa»
«La tentazione dei fondamentalismi è una tentazione che attraversa la storia di ieri e di oggi» ROMA - Ci sono «segnali di un fondamentalismo anticlericale e anticattolico che percorrono l'Italia e l'Europa», ma la risposta della Cheisa è ancora una volta quella della «fedeltá al Vangelo e dell'amore per l'uomo»: queste le parole del cardinale Angelo Bagnasco ai microfoni della Radio Vaticana. Il presidente della Cei è tornato così su alcuni temi toccati nella sua prolusione al meeting di Rimini di Comunione e liberazione.
«La tentazione dei fondamentalismi è una tentazione che attraversa la storia di ieri e di oggi -ha detto Bagnasco - e, purtroppo, forse anche di domani. Perché fa parte dell'animo umano il dovere di ritrovare continuamente delle punte di equilibrio, anche da un punto di vista culturale. Non so in questo momento, con precisione se si possa parlare di fondamentalismo anticlericale o anticattolico in Europa, in termini di assolutezza e di certezza. Certamente mi sembra siano innegabili dei fenomeni che qua e lá si sono verificati in termini non positivi, non benevoli, verso la presenza della comunitá cristiana». Tuttavia, ha detto il cardinale, «la risposta della comunitá cristiana, della Chiesa messa insieme, è una risposta di fedeltá al Vangelo e di amore all'uomo, a partire proprio dall'annuncio del Vangelo di Cristo, dalla promozione della difesa della ragione, della buona ragione, che oggi è messa sotto accusa, messa in crisi, come se non riuscisse ad arrivare a cogliere la veritá, e anche dal punto di vista della concezione antropologica».
COMMENTO : Il cardinale Bagnasco ha come minimo la memoria corta,forse anche un attacco di arteriosclerosi poi sembra non rammentarsi nulla del fondamentalismo "cristicolo" che ha impestato l'Europa per ol 1500 anni,delle responsabilità della chiesa nei Pogrom sino alla germania nazista (tutti buoni cristiani),nelle Crociate,nella colonizazione dell'America Latina,nella liberazione di Gerusalemme e nella ecotombre di ebrei massacrati perchè nella citta "santa" e poi ancora: l'Inquisizione,le guerre di religione Europee etc, personalmente non mi è mai bastato che che chiesa o i suoi papi di tanto in tanto si scusino per gli errori del passato creando l'idea che il pentimento e l'autoassoluzione potessero arrangiare milioni di vittime ridotte al silenzio!...e poi continuare ad invocare la loro peculiare idea di "giustizia" e carità ad ogni sermone domenicale.In quanto all'india credo di sapere come si pratica il proselitismo 'cristicolo",lo sanno tutti gli italiani... è un classico,pane in cambio di conversioni come a Napoli con Lauro,la scarpa destra in cambio del voto e qualche kg di pasta.Resta che l'integralismo Induista è odioso,ma si sà le "rivelazioni" divine,le religioni da quando esistono si sbranano tra loro.
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E una visitatrice denuncia il museo inglese
Al Centro Baltico di Gateshead l'opera di Terence Koh che raffigura Cristo con un'erezione, è polemica
LONDRA - Ha sollevato polemiche e indignazione tra i cristiani in Gran Bretagna l'esposizione, al Centro Baltico d'arte contemporanea di Gateshead, di una scultura realizzata dall'artista cinese Terence Koh, intitolata «Gone, Yet Still», che raffigura Gesù con una erezione. Una visitatrice, Emily Mapfuwa, 40 anni, sentendosi oltraggiata nei suoi sentimenti religiosi, ha dato mandato ai propri legali per citare in giudizio i responsabili del museo. La conferma della denuncia arriva da un portavoce del Centro Baltico d'arte contemporanea di Gateshead. L'organizzazione "Christian Legal Centre", da parte sua, ha fatto sapere che sosterrà l'azione legale in tribunale. «L'unico obiettivo di questa scultura è quello di offendere i cristiani e di denigrare Cristo», si legge in una nota diffusa dall'associazione religiosa.
I PRECEDENTI - In passato il Centro Baltico ha già ospitato mostre e iniziative dal sapore controverso. L'immagine del «Cristo con erezione» si aggiunge a due opere del tutto analoghe, ospitate nello stesso museo, che rappresentano Mickey Mouse e l'extraterrestre ET con erezione. Di recente una scultura in legno raffigurante una rana verde crocifissa con in una mano un bicchiere di birra e un uovo nell'altra, esposta al Museo d'Arte Moderna di Bolzano ha scatenato proteste e condanne, tra cui quella di papa Benedetto VXI. La fondazione del museo, riunita in consiglio, nei giorni scorsi ha deciso di mantenere l'opera dell'artista Martin Kippenberger, malgrado Ratzinger l'abbia definita «blasfema».
Sporting d'hiver : De Canaletto à Caravaggio
Du 18 août au premier septembre, le Sporting d’Hiver accueille la Galerie Cesare Lampronti qui présentera plus de 150 œuvres prestigieuses couvrant les peintres italiens et européens du XVII au XVIIIème siècle avec en point de mire le St François de Caravaggio…
200 opere di maestri italiani affogano a MONTECARLO!
...Questa mostra è in un certo senso il segno dei tempi poiche soltanto,soltanto 2000 persone l'hanno visitata, per lo piu specialisti del settore,antiquari,mercanti d'Arte.Una cosa mai vista a Montecarlo,forse una cattiva comunicazione o altro,fatto stà che è stata un vero fallimento pur se l'evento era apprezzabilissimo,straordinario.Non ne siamo consolati io e Sonia R.d.E poichè nelle nostre personali complessivamente abbiamo avuto un pubblico meno di qualità e intorno alle 1500 persone in un arco di tre mesi...e per fortuna nostra ben lontano da Montecarlo (...) quantunque in definitiva non possiamo dire di esserne usciti bene,al meglio della forma,specialmente io che in non pochi casi ho dovuto abbassare notevolmente i prezzi.Come si dice:"tutto è male quello che finisce male" ha ha ha ha ha ha
2 siècles et une dizaine de genres picturaux balayés dans cette superbe exposition. La peinture d’histoire, la nature morte, la bambochade, le paysagisme, caprice ou encore védutisme voir portrait, bref les différents volets des styles majeurs sont exposés. Nous passerons rapidement sur les différentes œuvres de Paolo Castelli ou Luca Forte qui donnent dans la nature morte rococo et pas franchement passionnante du moins de notre point de vue. Les amateurs apprécieront l’intensité des couleurs ou les divagations musicales de Bettera et ses célèbres natures mortes d’instruments !
Plus surprenant les caprices de Codazzi, Panini. Perspectives à couper le souffle, ombrage et couleurs impressionnantes pour un regard sur la Rome éternelle. Un volet socialo-romantique, voir poétique absolument passionnant à décrypter !
Le védutisme cher à Canaletto est aussi bien représenté ! « Veduta » ou point où tombe la vue, c’est la traduction de ce genre développé en Italie mais dont les Hollandais se feront par la suite les grands spécialistes. L’occasion donc de plonger dans les mémoires nostalgiques de ces peintres voyageurs qui « croquaient » tantôt Venise, Londres, Naples. Une bonne raison également d’apprécier les différences de style entre brume nord européenne et chaleur du coup de pinceau italien !
Plus surprenant les caprices de Codazzi, Panini. Perspectives à couper le souffle, ombrage et couleurs impressionnantes pour un regard sur la Rome éternelle. Un volet socialo-romantique, voir poétique absolument passionnant à décrypter !
Le védutisme cher à Canaletto est aussi bien représenté ! « Veduta » ou point où tombe la vue, c’est la traduction de ce genre développé en Italie mais dont les Hollandais se feront par la suite les grands spécialistes. L’occasion donc de plonger dans les mémoires nostalgiques de ces peintres voyageurs qui « croquaient » tantôt Venise, Londres, Naples. Une bonne raison également d’apprécier les différences de style entre brume nord européenne et chaleur du coup de pinceau italien !
Enfin, découvrez avec délice et émotion toute la belle complexité de la salle consacrée aux « caravaggistes ». Caravaggio, le maître et ses disciples. La différence est là, la source procure l’émotion et se planter devant la méditation de St François est tout simplement un grand moment ! Ne serait-ce que pour « toucher » au plus près l’historique clair-obscur, le naturalisme inhérent à son œuvre, voir le réalisme brutal omniprésent dans la peinture de cet artiste si moderne et provocateur ! A côté, les Grammatica, Spada et consorts font figure de pâle mais belle « copie » ! Le Salomé avec la tête de Baptiste serait un pur chef d’œuvre si Caravaggio n’avait pas conçu Judith décapitant Holofernes ! Bref, quoiqu’il en soit, cette partie de l’exposition dégage une intensité rare entre noirceur prenante et tristesse quasi jouissive car peinte avec maestria !
Nicolas Massa PROGETTO 2010Non mi era mai capitato prima d'ora di dover chiudere uno spazio d'arte,una galleria d'arte nello specifico,con un potenziale espressivo degno di nota, a cuor leggero,eppure stavolta pure con un certo sadico entusiasmo lo faccio,nessuno scrupolo,nessun pentimento,forse gli è che le gallerie d'arte in città hanno necessità,bisogni complessi,tra cui certamente la pazienza,io riguardo a quest'ultima cosa a fronte di innnumerevoli altre constatazioni proprio non ci sono,ma per niente,quando vedo che "le mercredi des singes" puo soppravivere solo stagionalmente estraneo alla città che proprio se ne infischia e per città intendo i suoi artisti, i suoi intellettuali,la sua gente che il minimo che si puo dire è che sono sull'orlo di una crisi di nervi (...) chiunque puo constatarlo nei giorni della Feria.
Un altra ragione non meno valida francamente non me la sento di fare su e giu dal confine italiano a quello spagnolo (...)ogni mese solo perchè uno dei miei partner è un inetto totale da un tal numero di punti di vista che a contemplarli viene uno spavento! A cio aggiungo che tra le centinaia di artisti locali che si sono presentati nessuno,dico nessuno se l'è sentita di partecipare con un minimo coinvolgimento alla piu piccola delle dinamiche che la galleria avviava,le riunioni settimanali del mercoledi si arrestano al secondo appuntamento e di netto,il sospetto che "sto-italiano-venuto-da-chissà-dove-qui-non-ce-lo-vogliamo" è forte.Una processione di gruppi,associazioni culturali di artisti e persino quella degli "Italiani di Béziers" si fanno vivi reclamando spazi per la loro azione con un che di pretesa a cui non corrisponde neppure un accenno di scambio,d'interelazione;inutile aggiungere che la mia franchezza non da adito ad equivoci.A fronte della collaborazione concreta offerta dal municipio (tra cui un deputato) e da personalità di rilievo e da sensibilità uniche,abbiamo la totale latitanza della stampa (midi libre)che da un lato sollecita laboriosi comunicati stampa e dall'altro li ignora per acquietare le pressioni della "solita nota" titolare di una asfittica oscura galleria d'arte in centro(...)che giunge al punto di muovere ad una sua facoltosa collezionista/cliente un pubblico rimprovero per la sua presenza presso di noi durante il nostro vernissage! Per disgrazia mia è pure parente stretta dei miei proprietari(...)le statistiche della presenza nel "le mercredi des singes" si aggirano intorno alle 2000 persone concentrate per lo piu quale affluenza prima e durante la feria a fronte di 150.000 persone che passate davanti alla galleria!Con almeno 100 intervenuti al mio vernissage a fronte di oltre 1500 inviti(...)e centinaia di affiche,poster ben presto ,vandalizati strappati,censurati o trattenuti per la collezione personale(...)le vendite non hanno mai riguardato in nessun caso residenti,il che la dice lunga sulla vocazione della città pure con le giustificazioni del caso,un momento difficile,la congiuntura etc,
Non da meno poco lontano da Bézier una cittadina d'arte in stile medioevale lussureggiante di artisti,artigiani e turismo...la costatazione d'obbligo è che uno spazio invidiabile come "le mercredi des singes" non puo esistere in una realtà quale quella che vive Béziers:disagio,marginalità,introversione patologica,violenza,aridità e una borghesia pressoche inesistente la caraterizano molto vicino a realtà come Reggio Calabria!Per contro la persona che con generosità mi ha messo a disposizione gli spazi quasi gratuitamente mi è stata vicina sino all'ultimo a tratti sconsolata per le vicende piccole e grandi che mi toccavano in un assordante silenzio.Resta una esperienza che mi ha permesso di scoprire la fine sensibilità d'arte,artigiana di un maestro del bronzo come Michel Jacucha, lo slancio,il segno selvaggio nelle cose d'arte di Sonia Richelma d'Elia,il coraggio e il sostegno omnipresente e fiero della mia compagna e l'affetto di non pochi amici che si sono attivati a Menton.Il sito "le mercredi des singes" resterà attivo per promuovere altri progetti in dinamiche obbligatoriamente all'opposto di come ci eravamo ripromessi,un grazie di cuore a tutti quelli che mi sono stati vicino in un progetto audace,ambizioso e quasi impossibile.
Michel Abbatangelo
LEOPOLDO è morto di un brutto male !
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APRITE QUESTA PORTA
(1) Si la Bible avait été inventée par des menteurs, alors elle serait parfaite et sans faille ni incohérences apparentes, pour faire croire que c'est la parole de Dieu.
(2) Mais la Bible EST incohérente, erronée, et parfaitement ridicule en de nombreux endroits.
(3) Donc la Bible n'est PAS la création de menteurs.
(4) Elle est donc la parole de Dieu.
(5) Donc Dieu existe. Amen
(2) Mais la Bible EST incohérente, erronée, et parfaitement ridicule en de nombreux endroits.
(3) Donc la Bible n'est PAS la création de menteurs.
(4) Elle est donc la parole de Dieu.
(5) Donc Dieu existe. Amen
Histoire et chronologie de la chrétienté
http://www.bible.chez-alice.fr/
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)