Vincenzo con il quale ho spartito alcune uscite incursioni fuori Bamako mi dice se me la sento di visitare un mercato degli schiavi (...) perduto nella bruce a qualche centinaio di km,rifiuto decisamente anche perchè V.è uno specialista nel infilarsi nei guai oltre che essere un tipo fuori da ogni norma e pure con qualche tratto psicopatico.Non dubito che possa ancora esistere un tal genere di commercio abbastanza diffuso nelle zone piu depresse e desolate,ma sono sicuro che con il suo sadismo riuscirebbe a farsi passare per un acquirente e promettere "libertà" ad una delle sue vittime per poi farsi beffa del poveretto o della poveretta.Debbo dire che dopo alcune infelici approcci alle cose africane con lui ho fatto il possibile per darmela a gambe;ciononnostante è grazie a lui che conosco Norbhert,un francese unico di uno spirito generoso e trascinante,ha dovuto lasciare la Costa d'Avorio di tutta fretta abbandonandovi tutte le sue cose e i suoi affari e giunto a Bamako è stato per cosi dire preso in cura da me e da alcuni amici,io gli ho offerto volentieri una stanza a fianco della mia casa studio di pittura .Mai e poi mai avrei potuto immaginare di trovarmi in una commedia divertentissima,buffa,grottesca,comica come quella in cui mi ha coinvolto Norbhert. Una notte come tante a Bamako,di quelle in cui il black aut blocca il condizionatore(...)e ti tocca cercare da qualche parte della città qualcosa aperto e dotato di un generatore autonomo,io giungo nei pressi dell'ambasciata Americana(la prima volta che ci passai vicino mi presero per un Iraniamo e vollero interrogarmi...me la cavai con lo spagnolo e mi lasciarono in pace anche se avevo la barba), li c'è l'Escale,un bar discoteca in cui ci si incontra un po tutti neri e bianchi di ogni nazionalità e ovviamente battuto da bellissime ragazze....E infatti tra una birra e l'altra ne noto una che balla con una grazia felina,molto bella,tra me mi dico che non è una Bambarà,forse una Toutcoleur o nella migliore delle ipotesi una Peul (le amavo per la loro fierezza,per la loro memoria etnica intatta,combattiva).Il tempo passa e non me ne accorgo,sono ammirato,continua a guardarla senza pudore e probabilmente anche lei lo sa,balla senza pausa apparentemente instancabile e incurante di chi gli stà intorno.All'alba sto per andarmene e forse lei lo ha capito,o almeno sà che la sua grazia intimorisce,intimidisce."Ti conosco...sei l'amico di Oumou" mi dice sorridendo,e incominciamo a chiacchierare,le esprimo la mia ammirazione per come balla,sorride un po da ragazzina,"sto per andare a casa,vuoi venire?"le dico semplicemente e senza malizia,con naturalezza,la stessa naturalezza che a fatica avevo imparato,una franchezza naturale;non volevo neccessariamente dire vieni a casa mia che ci "buttiamo all'aria",non ce n'era mai stato bisogno,erano sempre loro che sceglievano,che avevano scelto dal primo istante in cui appaio al loro orizonte,sceglievano un amico,un protettore,un confidente un po speciale (sapevano che ero un pittore),una frequentazione occasionale per qualche giorno per assicurarsi un tetto durante i loro vagabondaggi (specie le ragazze di certe etnie interpretavano la gioventu come un viaggio avventuroso con immensa curiosità,anche verso il bianco,poi si sposavano e per cosi dire "mettevano la testa a posto").E a dir la verità...non mi era estranea del tutto l'idea di una relazione ma rammentavo la regola (specie con Vincenzo) "in Africa le sorprese non finiscono mai ! ". A casa le indico dove sia la doccia e le indico la sua camera,quella di Norbhert e la mia. Dopo una mezzoretta non sentendola arrivare apro la porta della sua camera,una venere,una pantera sul cui corpo si riflette ancora per un attimo prima dell'alba la notte piu nera,giace nel sonno in un abbandono sensuale e sfinito;in un angolo la zanzariera non dispiegata,socchiudo la porta delicatamente e ritorno sui miei passi.Poco dopo arriva Norbhert,non da solo,non è mai solo,ce n'è sempre una,questa è alta e filiforme,sembra quasi una Etiope...Dicevo almeno due,tre al giorno,belle,brutte,malate,anziane,giovanissime,contente,scherzano,giocano e si infilano nella sua camera,stappo due birre ,gliela porgo e lo saluto,mi sorride con complicità,sà che la cosa non mi disturba,neanche il baccano che fanno durante i giochi preliminari,le risa delle ragazze,mi sembra tutto cosi unico,cosi raro...Norbhert è qualcosa di speciale,una venere reincarnata in un corpo d'uomo,neanche tanto bello ma di un humor trascinante, lo conosciamo tutti ormai a Bamako.Una delle sue conquiste so che è una quasi prostituta,una delle meglio pagate tanto che ha una vettura tutta sua,lei è felice di prestarla a Norbhert,ovviamente lui assume l'impegno di una certa "fedeltà",a garantirla ci pensano le amiche di lei ma con lui tutto è inutile,nessun pensiero oscura il suo sorriso con un che di innocente.Sento una macchina arrivare,il rumore del motore mi è famigliare...è Huley,furiosa,le hanno detto che Norbhert è a casa con un'altra,non mi ci vuole molto ad immaginarlo...busso alla porta di lui e lo metto sull'avviso..."c'è Huley!" non si scompone piu di tanto,appare solo un po seccato,l'altra esce nuda e curiosa perchè intanto un po di baccano Huley lo stà facendo in uno dei vari dialetti che ancora non capisco..."je suis pour rien..." dico a Huley e la supplico di calmarsi perchè i vicini...come parlare al muro,punta con il dito l'altra che fà spallucce,le dice qualcosa di "terribile" (gli insulti li sono terribili) e l'altra reagisce facendo un smorfia di spregio e minacciando a sua volta con un gesto...Norbhert a braccia conserte osserva abbastanza serio,forse pensa alla macchina che gli sembrava cosi carina e che non avrà piu a disposizione.Huley sfila dai jeans di Norbhert (nudo anche lui ...)una cintura che maneggia minacciosa tra una inventiva e l'altra...Fluisce tra le due donne un fiume di minacce,di parole,di battute e anche qualcosa che le fà ridere entrambe! In un attimo con mia immensa sorpresa le due saltano addosso a Norbhert e cominciano a dargliele un po scherzando e un po sul serio,Huley è ancora arrabbiata e mi sembra che ha convinto l'altra a schierarsi dalla sua parte...Norbhert dapprima si difende come puo senza convinzione e rassegnato e poi si muove alla sua arma segreta,incomincia a ridere e allo stesso tempo comincia a spogliare Huley! Non che gli strilli e le urla,il baccano in generale si sia attenuato anzi,quasi mi sfondano il mio povero letto divano (...)Adesso anche Huley è quasi nuda.Ridono tutti,io resto perplesso e divertito da quel manicomio e ho come l'impressione che non siamo soli,faccio per girarmi perchè qualcosa è cambiato nella stanza,c'è meno luce...e scopro tante facce una sull'altra alle due finestre,tanta gente,i vicini,assistono allo spettacolo e ridono,i tre continuano a lottare poi finalmente un che di silenzio,improviso s'installa nella stanza,hanno capito anche loro che stanno dando spettacolo.Fuori ci saranno almeno 50 persone venute fuori da chissà dove,"i vicini" tutti i mei simpatici vicini,tutti neri in una mattina che si annuncia...complicata se qualcuno ha chiamato la gendarmeria,già penso a cosa ci sarà da pagare.In breve...arrivano anche dei conoscenti e con calma invitiano la folla a sgombrare,(io non avevo piu la faccia)se ne vanno divertiti scambiandosi tra loro commenti e battute di cui indovino il senso.In quanto ai tre,Norbhert,Huley e l'altra tutto scorre come se nulla fosse avvenuto,ho avuto il tempo d'intravedere sulle chiappe di Norbhert pallide come un cencio una striscia arrossata.All'indomani tutto ricomincia come sempre,una,due,persino una con l'elefantiasi !(la malattia che gonfia gli artri inferiori e li fa assomigliare ai piedi dell'elefante).La mia Venere invece dormiva e ha continuato sino a pomeriggio inoltrato,l'ho incontrata ancora qualche volta e le raccontai cosa si era persa facendola ridere sguaiatamente e folle.Dell'episodio ho da qualche parte una fotografia,spero di trovarla...chissa dov'è finita,la mia Zenit era sempre pronta,avro fatto in Africa almeno 15.000 foto ...
Storie Nere da Bamako
Oumou T.è una bellissima ragazza,alta slanciata,sguardo acuto e intelligente con vena malinconica ,paziente,il sorriso sempre sulle labbra , una grazia fiera e sensuale nei movimenti e un che di rituale,di delicata attenzione nei gesti,si abbiglia talvolta all'africana altre all'europea e risulta invariabilmente elegante,graziosa.Sua madre si dice fosse una delle donne piu belle e ambite di Bamako,a proposito si parla dell'ex Presidente della repubblica Traoré deposto da un colpo di stato che la ebbe come prima moglie (...)Oumou è figlia del secondo marito della madre e non per questo la fama è venuta meno,la sorella di Oumou ancon piu bella,di una bellezza leggendaria è il frammento di storia che colloco dentro altre "storie".Tutto comincia a casa del Senatore B. un venerdi mattina assolatissimo a Bamako,canti e suoni preannunciano una festa,un matrimonio qualche casa piu in là presso "l'isola dei coccodrilli" nel bel mezzo del fiume Niger che il Senatore dopo aver provvisto d'acqua,eletricità,telefoni e servizi etc vende ad ambasciate,uffici O.N.U etc,l'isola è collegata al quartiere da un ponticello e da una strada e vicino vi è la grande abitazione del Senatore,nel viale palme e banani rimandano ad una atmosfera coloniale,la strada è rossa e polverosa e il Ramatam (vento del deserto) colora di rosso tutto vegetazione compresa.Dicevo aria di festa qualcuno si sposa e di solito queste cerimonie coinvolgono tantissima gente,noto che il Senatore pare non interessarsi alla cosa,anzi è serio e meditabondo.A colazione altri amici sono alla tavola tra cui "Carnera" un gigante,un omone di quasi due metri con una mascella da supereroe,una muscolatura massiccia e un età che si aggira intorno ai 70 anni,"Carnera" contrariamente alla consuetudine non apre bocca,Vincenzo anche (ve lo ricordate lo psicopatico...)di solito Vincenzo mi lancia qualche sfotto,sopratutto perchè è geloso della mia relazione con Oumou(è geloso di tutto),dalle finestre ci giunge il ritmare dei tamburi e dei jembé e il vociare trillante delle donne...intuisco che accade qualcosa di sgradevole,in ogni caso mi dico che non mi riguarda e faccio per uscire,prendo la mia macchina fotografica ed è allora che Vincenzo si offre di accompagnarmi -vengo anch'io-mi dice serio,io alzo gli occhi al cielo,il senatore ammicca,mi capisce,conosce suo fratello (...)poco fuori dalla porta Vincenzo serio mi dice :-non ci andare,lascia perdere...-gli chiedo a cosa allude e mi dice-la festa qui vicino...il matrimonio è quello della ragazza di "Carnera"! Non sono molto sorpreso e gli assicuro che mi asterro dalle fotografie,ci salutiamo,anche stavolta l'ho scampata;passando vicino alla casa dove si svolge la festa vedo la sposa,lo intuisco dal costume da sposa che è come da noi,bianco e vaporoso,preso a noleggio (...)e vedo la sposa,non la conoscevo,non ne sapevo nulla..;ha meno di 17 anni! Pero è alta...(...)l'ultima volta Vincenzo mi chiede di accompagnarlo mentre cerca di recuperare la sua amante,a suo dire una prostituta famosissima,carissima,avida,esosa,egoista,irriconoscente etc,tutto il peggio che si puo dire di una donna (...)-ma perchè non la molli?-di dico spesso ma lui in questa relazione sadomasochistica ci sguazza,sembra amare le fughe di lei e il suo uscir fuori di testa una settimana si e l'altra no e la cosa dura da almeno un decennio! Io Vincenzo , "Carnera" e il Senatore qualche giorno prima siamo andati a caccia nella savana,piu loro che io, sempre abbarbicato alla mia Zenit Russa,qualche rischio lo abbiamo corso,anzi piu d'uno,questi vecchietti (una media di 60anni fatta eccezione me) si lanciano con il gippone all'inseguimento di qualche branco di antilopi troppo lontano per essere raggiunto,nel farlo travolgono centinaia di alberi del diametro di 15,30 cm secchi e morti,all'impatto esplodono in nuvole di polvere e segatura segno che le termiti stanno vicino,ora suppongo che sappiano distinguere un termitaio da un albero secco,il primo è piu duro del cemento armato e Deus solo sà che avverrebbe del gippone nello schianto...qualche termitaio appare e "Carnera" alla guida rallenta (io traggo un sospiro di sollievo) finchè è costretto quasi a fermarsi,adesso sono tantissimi si ergono come cattedrali nella savana rinsecchita,scorgiamo alla nostra destra un camion con molti uomini armati che anche lui a tutta velocità si lancia all'inseguimento del branco a cui noi abbiamo rinunciato. -Sono i Libanesi- dice "Carnera" e decidono di allontanarsi al piu presto,non capisco perchè,i Libanesi li conosco,a parte il loro razzismo inveterato sono "brava gente"! Con qualcuno di loro ho ottime relazioni specie con Charlie che ha un ristorante fra i piu belli di Bamako (Roue de Koulikourou) e nei cui pressi ho disegnato la bella fontana a stella che "Carnera" ha costruito,non solo ho decorato gli interni del ristorante guadagnando uno splendido alloggio e qualche somma e quando la pricipessa Diana è passata da Bamako ha voluto visitare il ristorante,appena l'ho saputo ho raggiunto (sempre con la Zenit Russa)il ristorante ma la sua scorta di sicurezza mi ha impedito di entrare ed in piu è arrivata cosi tanta gente che decisi di andarmene senza scattare foto.
Quando li abbiamo persi di vista (i Libanesi) udiamo molti colpi di mitragliatrice e capisco;avranno fatto fuori tutto il branco,ecco perchè vanno a caccia con il camion!
Continuiamo la caccia in un'altra zona della savana,e li ci accade di venir quasi circondati da un incendio,il solo a preoccuparsene sono io,"Carnera" si lancia tra le fiamme abbastanza alte a gran velocità seguendo il suo senso dell'orientamento che è straordinario,infatti con lui non c'era bisogno di guide.Questi incendi ovvio sono provocati dai "cacciatori" non noi certamente,la caccia finisce con qualche fagiano locale e un facocero che è vicino al nostro cinghiale,qualche sosta nelle grotte( fuori 45° all'ombra)con finalmente un po di birra fresca.Questo tratto della foresta lo si puo agevolmente percorrere solo durante la stagione secca,dopo che ha piovuto diventa impenetrabile,l'erba puo essere alta due metri e quello che cela,nasconde, meglio avere la fortuna di non incontrarlo,no,non certo i leoni ma serpenti di ogni specie,i cobra.Ogni tanto Vincenzo o "Carnera" mi rilasciano qualche schiaffo sulla nuca,i miei capelli lunghi trattengono,attirano le mosche Tze Tze la cui puntura inocula la"malattia del sonno"...alle volte dubito almeno dalla parte di Vincenzo che i ceffoni (...)servano a cacciare le mosche!
Fine prima parte
Photo credit:
http://www.visoterra.com/voyage-premier-voyage-de-perline9/la-grande-poste-de-bamako.html
Un giorno,mentre a casa del Senatore sto preparando i bagagli per trasferirmi a Katy con Oumou poco fuori Bamako per sottrarmi a Vincenzo...sento qualcuno che suona il campanello di casa ossessivamente,do un'occhiata fuori dalla finestra e vedo una donna,alta,slanciata suppongo un tempo bella,ma adesso dava come l'impressione che le ciocche dei capelli le cascassero(...)uno sguardo torvo incattivito,Vincenzo esce sulla porta e la donna aggressiva porge la mano come a pretendere qualcosa di suo,Vincenzo la minaccia ma la donna imperterrita insiste a sollecitare con la mano parentoria qualcosa,Vincenzo cede e mette la mano al portafoglio,la donna se ne và soddisfatta ciondolando e un po zoppicante.In seguito Vincenzo mi dira di lei,la sua storia mi ha molto toccato:una bellissima donna che prende a frequentare gli americani (e li già stringo i pugni perchè so dove si và a finire),passa da uno all'altro dopo aver perso un giovane di cui era follemente innamorata,siccome tutti (gli americani tra alcool e pasticche)si sballano senza tregua lei finisce per diventare una tossicomane e di li a poco scivola nella prostituzione sino ar arrivare allo stadio finale dell'A.I.D.S (Ou Sida)e li il racconto di Vincenzo s'arresta,il resto lo intuisco,la donna faceva il giro dei suoi ex clienti e in un certo senso li ricattava per qualche somma,Vincenzo c'entrava,eccome,sono contento d'andarmene a katy,li almeno posso stare con Oumou tranquillo,qualche volta lei posa,altre mi aiuta a intelaiare le tele e mi prepara
una alimentazione piu Africana,a casa del Senatore il ricettario gastronomico era quello di Roma con in piu il piccante dell'Africa.Un giorno il Senatore fece venire le Cozze in aereo da Roma,un soggiorno presso di lui indimenticabile specie i pomeriggi nel suo campo d'aviazione a involarsi con il suo ultraleggero.Io me ne stavo legato dietro di lui e lui planava,picchiava come un uccello sul fiume Niger.Non ci fu modo di convincere Oumou a salire su uno di quei trabiccoli...Oumou qualche mese prima fugge di casa per inseguire un sergente di cui era follemente innamorata,respinta e rassegnata dopo aver tentato il possibile ritorna a casa da sua mamma,una bella signora che vive umilmente in un tucul di pochi metri e senza eletricità ai bordi di Bamako.Io la incontrai casualmente in un bar e poi la persi di vista,lei invece aveva memorizato bene chi ero,dove e quando etc,cosi qualche tempo dopo me la vedo apparire sulla soglia di casa "ci trovano sempre" diceva un mio amico.Mi dice che è incinta,da poco e mi racconta la sua storia...mi parla di suo fratello,di sua mamma,della storia di famiglia,passera molto tempo prima che le sue diffidenze verso di me si quietino,intanto quando passeggiamo nei quartieri popolari i bambini ci danzano attorno cantando ritornelli che la irritano enormemente,gliene chiedo il motivo :-...mi prendono in giro perchè esco con un bianco...sono Bambarà,sono contadini!-Mi diceva,sottolineando le sue ascendenze Peul , allevatori di bestiame,suo nonno aveva migliaia di capi e decine di mogli! So che i Bambarà sono cosi,anche fieri e invidiosi,gelosi,di storie se ne dicono tante...forse non sempre vere pero con loro ho avuto non pochi problemi specie con un generale che voleva a tutti i costi che gli facessi un ritratto (e per questo mi fece arrestare!)solo che lo voleva gratis.Intervenne il Senatore e tutto si risolse.Un giorno,piuttosto una notte il fratello di Oumou trafelato e nel panico mi dice che mi deve portare nella "place des voleurs" perchè Oumou aveva bisogno di me;prendemmo il primo taxi e ci inoltrammo nella bidonville (Bamako era fuori dal grande albergo fatto dagli egiziani e per meta in mano ai topi e scarafaggi (...)stanze sbarrate e porte sfondate, una bidonville con al centro un mercato in stile Sudanese bellissimo).Mentre il taxi filava nella notte fermandosi ogni tanto agli incroci forse per agevolare i bambini che chiedono le elemosine ai rari turisti...ne intravedo uno bellissimo con il capelli neri e lisci,un meticcio e mi dico che forse la moglie del Senatore potrebbe adottarne uno (che magari è il figlio segreto e abbandonato del Senatore)invece di passare il suo tempo davanti allo specchio tra ciprie rossetti e tacchi a spillo grotteschi in quel contesto.Arriviamo dopo almeno un ora nella famosa piazza che è uno grande spiazzo polveroso,scabro,vuoto e poco illuminato con intorno qualche bottega chiusa e i rifiuti tipici di un mercato diurno.Oumou è presso un albero e sostiene una persona,mi dice che è sua sorella,non la vedo bene,non ne ho il tempo perchè noto che ha una mano inchiodata all'albero morto,senza foglie,con la delicatezza che ci è possibile la liberiamo e solo allora ci accorgiamo che le hanno tagliato l'alluce del piede destro di netto.
Quando la carichiamo sul taxi per portarla in ospedale mi accorgo che la sorella di Oumou era la donna che perdeva le ciocche di capelli e aveva estorto a Vincenzo qualche spicciolo.Tutta la famiglia accolse la sorella malata con grande affetto e pazienza nel piccolo tucul senza la luce elettrica,io passai qualche serata a bere the alla menta a casa di Oumou,la sua gravidanza continuava tranquilla e serena,qualche volta le chiedevo se sapeva quando sarebbe nato il piccolo e lei mi narrava della possibilità che nascesse dopo 10/14 mesi a causa delle malelingue e delle fatture causate dall'invidia (aiutavo un poco la famiglia come potevo).Qualche volta scoprivo attraverso episodi buffi dell'animismo e di quanto è radicato in Oumou,ad esempio se c'era un temporale e c'erano fulmini correva a coprire gli specchi di casa -attirano i fulmini- mi diceva,oppure quando raccoglieva le ciocche dei miei capelli per seppellirle in giardino e di nascosto,accuratamente affinche nessuno ne giungesse in possesso e potesse farmi una fattura che mi ammalasse.Poi venne il giorno in cui dovevo partire,con gli occhi lucidi mi accompagno alla stazione da cui avrei preso il treno per Dakar,una linea,un percorso tra i piu belli dell'Africa.Gli occhi lucidi e ingoffita dal suo pancione mi diede una sciarpa tessuta in seta e oro per ricordarmi di lei,Oumou oggi mi guarda da uno dei miei quadri e mi mette soggezzione,un senso di colpa mi rode profondo...perchè dopo di allora le circostanze mi hanno impedito di ritornare,loro lo sanno,"i bianchi non ritornano",lo dicono tutte le mamme alle loro figlie.
CARNET DE VOJAGE 1988/1995
the "bisness" la constatazione della banalità perfetta
il misterioso JR
...prendete un artista (se è una perfetta efficiente nullità ammantelo dell'anonimato,vedi Banks che nullità non è ),poi amplificate la superficie della sua opera,si sà il pubblico un po coglione, un po strabico necessita di opere di grandi dimensioni altrimenti l'effetto estraniante svanisce(si sà il dominus si fà notare),la teatralità,la giusta scenografia,seminare l'opera qui e là nel mondo possibilmente nelle periferie piu disagiate,giusto per darsi un tocco di colore trasgressivo e di sinistra,solo un poco altrimenti i media non si adoperano alla "comunicazione" peraltro messa in campo ad arte da efficienti uffici stampa...e da non dimenticare per il " bisness" una catena di gallerie d'arte compiacenti il "discount" dei ricchi parvenu i quali non hanno tempo da perdere nelle biblioteche polverose della Storia dell'Arte (...)e la non indiferente presenza del capitale finanziario,qualche Asta internazionale addomesticata per ritoccare le quotazioni (...) e ciliegina sulla torta l'ufficiosa presenza di una istituzione,di un museo importante,vedi nel suddetto caso la Tate Gallery.Nel caso specifico poi si aveva bisogno di queste fotografie dal dettaglio sadico-realista in formato gigante che replicano la dimensione della ruga,del tempo a imbrigliare gli entusiasmi di un giovanilismo esteta-sfrenato e consumista un po come il detto romano " ricordati che devi morire "! Ripeto abbiamo bisogno di questa riproposizione amplificata di un esercizio di stile comune a tutti i dilettanti della fotografia in bianco e nero che da sempre girovagano intorno alle faccie dei vecchi e che impestano tutti i concorsi di fotografia fin dagli anni sessanta ?! Abbiamo veramente bisogno di questi "nuovi moralisti"usi al "nemento mori"(ricordati che devi morire)che agiscono e si fanno interpreti del risentimento di massa e del disagio del ceto medio avanzato cosi drammaticamente toccato dall'attuale congiuntura internazionale (e dalla propria alinazione)? Se non avete capito vi rammento che quando la peste nera,bubbonica appare all'orizonte tutti corrono a nascondersi in chiesa ed appaiono da nulla processioni di penitenti ad ogni angolo di strada !!! Personalmente preferisco citare le scene da fine del mondo della scientfiction in cui la gente che la prende con filosofia, in alternativa a quelli che si strappano i capelli dolorosi e piagnoni o a quelli che corrono a svuotare la banca preferisco di gran lunga quelli che si " buttano all'aria " per dirla alla francese. Ho dimenticato... la pubblicazione di un ricco catalogo che qualche zelante ben retribuito "negro" della critica ha infarcito di capitoli un tanto al kg; personalmente con me la Tate Gallery di Londra ha chiuso,non l'avrei mai immaginata capace di cadere tanto in basso,capace prestare il fianco alla speculazione piu volgare e meschina, " Dio stramaledica l'Inghilterra " vien da urlare o vomitare?
METTIAMO KING KONG E GOODZILLA AL LOUVREMia moglie ha un passato di insegnante in un liceo francese,una grandissima esperienza ed un colpo d'occhio micidiale,analitico,esso le permette di comprendere se un alunno ha per cosi dire un avvenire brillante nello studio;in poche parole se è un "abbrutito della lelevisione",un deficiente,un corformista,un ritardato,un ottuso etc,purtoppo ci sono queste categorie dello "spirito" e senza voler essere a tutti i costi determinista (...) la constatazione che urge è che nessuna dimensione data ad una opera d'arte puo illuminare una sensibilità abbruttita se in fondo non vi stà un frammento di curiosità (...)Quindi tutto questo strepitare in dimensioni,effetti iperrealistici,teatrali,questo avvolgere e dominare il pubblico con tanta " realtà "epidermica...non conduce ad una effetiva presa di coscienza del fatto d'arte,se non ne rivela addirittura una impotenza,la sterilità della stessa incapace di essere semplice,umile,...si potrebbe finire constatando l'ottusità del pubblico che si vuole "stupire" con il dovergli sparare un giorno o l'altro (...) .Le dinamiche che si vogliono svelare,evidenziare credo debbano suscitare una certa empatia,affinità o almeno nelle dimensioni...Certa monumentalità è carateristica dei regimi nazifascisti...intimidisce.Non parlo poi della bassa speculazione che si attua verso l'emozione attraverso il sentimento della meraviglia-a-tutti-i-costi.Già michelangelo Buonarrotti parlava di certi geni,virtuosi del talento accaniti a riprodurre l'epidermide delle cose,dell'umano essere...Pubblico sopra l'immagine di un artista che opera nel gigantismo (non per niente viene da Holliwood).Un viaggio in compagni di Gulliver? Qui qui qui l'URL che vi conduce al blog d'arte che ne parla e alcuni commenti etc,
LA VERGOGNA
qui l'articolo che l' annuncia
...le piazze sono vuote,i sindacati italiani ogni tanto strillano e poi si zittiscono,la sinistra "sovversiva" è fuori dal Parlamento italiano,al congresso di Rifondazione Comunista si sbranano tra loro (...) nessuna opposizione minaccia questo governo soft-fascista a guida Berlusconi,nessuno sciopera,tutti i servizi bene o male "all'italiana" funzionano,ovvio quanto basta a portare un po (o tanti?) di abbruttiti della televisione (...) sulle spiagge giusto quanto serve ad attuare le piu spaventose rimozioni,l'infantilizazione della società italiana è perfettamente riuscita;eppoi da sempre "certi" governi approfittano di ferragosto per prepaprare le sorpresine "settembrine.Stavolta ecco che ci siamo,quello che non sono riusciti a fare nel 68 lo hanno fatto adesso,i militari di pattuglia nelle città! Fossimo in Colombia o in una qualsiasi repubblica delle banane...E cominciato a Napoli con la scusa della monnezza e continua oggi con il cosidetto problema dell'immigrazione clandestina che delinque,io che proprio non me la bevo vedo in questo l'installarsi di un nuovo regime che arrecherà immensi lutti al paese,non da meno noto il definitivo precipitare del paese nel razzismo piu bieco e spregevole,la ricerca del "capro espiatorio" è andata troppo lontano...una vergogna,una vergogna che vivo in quanto italiano,mai dalla fine della seconda guerra mondiale siamo caduti cosi in basso...A La Russa e a Maroni ministri autori del decreto legge gia che ci siamo suggerisco i militari anche negli uffici della guardia di finanza e a fianco della tributaria ! La vigliaccheria l'orrore di questo decreto mi rammenta che si è " forti con i deboli e deboli con i forti "....
NUOVA/E RESISTENZA/E
Mi chiedo con una certa ansia e lo spirito fortemente angosciato,rabbuiato come è possibile fare "Resistenza" oggi nel "Belpaese" ,gli spazi di libertà si restringono di giorno in giorno,leggi e decreti iniqui toccano le fascie popolari piu deboli,le piu demunite e i deboli tra i deboli cioè i cittadini delle piu recenti migrazioni assunti a capro espiatorio di tutti i mali del paese.La classe politica occupatissima a soppravivere ha perso ogni contatto con la realtà,le cosidette"opposizioni" poi sembrano limitarsi alla pura e semplice declamazione,allo strillo indignato cui non segue nessuna azione,ne singola,ne corale,ne organizzata e quando lo è essa si vena di populismo (...)e imita le tecniche di comunicazione di piu basso profilo nel timore di destabilizare una pseudo borghesia che se la dà da ago della bilancia tra i poli.Credo che sia il caso per praticare una nuova RESISTENZA di adoperarsi singolarmente,individualmente in una lotta che per forza di cose deve agire nell'ombra,è cio che è accaduto in Francia dove insegnanti e madri di famiglia proteggono,nascondono sans papiér (senza documenti) minacciati sin dentro le scuole di espulsione.Giovanissimi e parenti arrestati fuori delle scuole per essere immediatamente espulsi sono stati protetti dagli insegnanti memori di quanto è avvenuto durante l'occupazione tedesca nel II° conflitto mondiale (prelevamento dalle scuole degli allievi di credo ebraico per avviarli ai campi di sterminio...).E noto alle cronache l'incidente fuori di una scuola con la polizia che arresta un parente venuto a ritirare il piccolo,davanti agli scolari avviene uno scontro tra polizia e insegnanti i quali si sono assunti la responsabilità di proteggere gli alunni(la direttrice della scuola viene arrestata). Ne esce una bagarre con feriti che indigna l'intero paese(...)Da allora si sà di numerosi giovani nascosti in famiglie francesi e di una rete di insegnanti e parenti dei ragazzi immensamente impegnati nell'etica quotidiana verso ogni forma di discriminazione.Allego qui sotto l'articolo di LIBERATION che ne parla ovviamente in Francese (...) Un esempio e un episodio di RESISTENZA che auspico anche in Italia.
lundi 26 mars, des milliers d’enseignants et de parents d’élèves dénonçaient la mise en garde à vue de Valérie Boukobza- Rodriguez - la directrice d’une école maternelle parisienne - et le silence du ministère de l’Education
nationale et du rectorat de Paris. Après s’être opposée mardi 20 mars à l’interpellation par la police du grand-père
sans papiers d’un enfant chinois scolarisé dans son établissement, la directrice de l’école Rampal, avait été placée en
garde à vue le vendredi suivant. « Je suis scandalisé qu’on s’en prenne à une enseignante qui n’a fait que procéder à
la protection des enfants », avait déclaré Gérard Aschieri, secrétaire général de la Fédération syndicale unitaire
(FSU, première fédération de l’Education). Au-delà de l’émoi suscité par cette garde à vue, nombre d’enseignants
ont voulu souligner que leur collègue avait agit dans le cadre de l’exercice de ses fonctions et que sa garde à vue s’apparentait alors à un désaveu de l’Etat envers une de ses fonctionnaires.Qui sotto l'URL del Collettivo Yonne e il resoconto delle manifestazioni di protesta in difesa della Direttrice della scuola di Lampal
collectif Yonne
GRI GRI du Senegal
Merché des feticheursCon uno degli amici del quartiere di Hasceleim faccio molte uscite a Dakar,prendiamo i "transport comun" veri trabiccoli spaccaschiena, per tutta la giornata,andiamo da un quartiere all'altro,ricordo che dietro lo stadio di calcio che la mia occasionale guida vanta come una tappa della civilizazione (...) un mercato abbastanza clandestino,lontano dagli occhi degli occasionali turisti,li vengono i grossisti,i raccoglitori che riforniscono i "feticheur" gli sciamani,stregoni facitori di fatture etc,sono tanti,ognuno espone la sua merce su dei logori tappetini,porzioni di ogni genere,intrugli,piccoli animali e parti di essi rinsecchiti e talvolta irriconoscibili,fanno un po orrore,radici fra cui riconosco il chinino da cui la farmacopea occidentale estrae preziose sostanze contro la malaria o paludisme,liquidi strani in boccette sporchisime e logore come se avessero secoli dietro di se,perline colorate,gri gri che sono da mettere al collo o intorno al braccio e che contengono rituali e versetti del Corano avvoltolati fitti insieme ad altre misteriose cose,mi dicono talvolta anche pepite d'oro,si sà l'oro "protegge e apre tutte le porte",nelle mie conversazioni ho potuto appurare quanto un senegalese creda ai gri gri,si crede invulnerabile (...)lo credevano anche i "tiratori scelti senegalesi" arruolati nelle truppe di liberazione contro i tedeschi (...)combatterono valorosamente, cio non toglie che la guerra razzio molte giovani vite al Senegal; la loro spiegazione era che chi muore con un gri gri...è inciampato in un cattivo Marabu (...)Di tutta quella mercanzia da stregoni mi colpiscono delle mani umane mozzate di netto,rinsecchite, annerite li in bella mostra,non ho voglia di fare delle fotografie,la Zenit Russa puo risparmiarsi lo spettacolo;il mio amico scorge il mio turbamento e sorridendo come si fà con i bambini un po scemi mi dice:-non sono mani umane,sono mani di gorilla...
Il mio sconcerto e la mia perplessità aumentano,non mi prendo la briga di dirgli cosa penso dei gorilla,che credevo al buon africano,all'innocenza del primitivo che vive la natura con un maggior rispetto...Bertuccia daltronde me lo aveva accennato che qui non scherzano per niente in fatto di superstizione e mi cita le frequenti stragi di albini a fini magici o la scomparsa di stranieri in presenza di occasioni rituali -...ma stai tranquillo,succede in Guinea e in Costa d'Avorio-aggiungeva poi rassicurante e poi specificava che gli stranieri che scomparivano erano Nigeriani e insomma una faccenda tra neri che non ci riguardava da vicino!
Nel mio candore forsennato avevo pensato che in fondo il pensiero magico (...) contemplava anche stregoni seri che tramandandosi da una generazione all'altra la conoscenza delle erbe arrivavano prima o poi (...) e avveniva,eccome se avveniva ad attizzare l'appetito delle multinazionali formaceutiche pronte a brevettare questa o quella sostanza.In un villaggio rammento di aver assistito ad una guarigione sorprendente,la mia fornitura di medicinali (e ne avevo) non era servita a nulla con un ragazzo che perdeva pezzi di carne da un braccio che pareva in putrefazione (...)Certo c'era anche chi mi scroccava pastiglie e pastigliette per rivenderle al mercato...In quel contesto ero arrivato ad equiparare psicanalisi e rituali da feticheur come simili e sapevo che talvolta gli esiti di certi rituali erano positivi.Brevemente vi narro di un inglese che chiama un guaritore nella sua camera d'albergo per un rituale liberatorio dal malocchio,da quella stanza escono urla tali che ben presto io e alcuni italiani là casualmente decidiamo di accorrere per vedere cosa succede,non faccio a tempo ad entrare che quelli che mi hanno preceduto (piu curiosi di me) ne escono terrorizati.
La mia curiosità viene instataneamente meno e ritorno sui miei passi.Nel pomeriggio incontriamo l'inglese nei pressi della piscina in piena forma e apparentemente rilassato,normale,come se niente fosse successo.Chi la visto mi dice che aveva una faccia verde con espressioni terrificanti e una aggressività,una violenza nel suo dibattersi tra le braccia dello sciamano da far paura.A saly da qualche tempo sono tutti nervosi e aggressivi,non me lo spiego,ne parlo e mi dicono che avanza la siccità,ormai non piove da mesi e tutti temono per il loro raccolto.Come nel quartiere di Milano in cui ho passato l'adolescenza il villaggio organizza una processione con lo sciamano locale per invocare la benevolenza degli spiriti...infatti di li a poco piove....mi sono detto che presumibilmente aveva ascoltato le previsioni del tempo con la sua radiolina a transistor (ne avevano tutti una)...la cosa mi tocco abbastanza da vicino perchè avevo lasciato la casa che avevo affittato non lontano dal mare per una escursione e quando rientro trovo tutti i muri neri come se qualcuno avesse dipinto tutte le pareti di nero (...) la cosa sconcertante era che la supposta vernice nera si muoveva...Erano miglioni di termiti e formiche nere (sono aggressive,pungono e fanno male anche attraverso i jeans) rifugiatesi in casa per evitare di affogare con il temporale,sotto casa evidentemente ospitavo colonie di milioni di individui urticanti.Di pioggia ne venne tantissima,una settimana dopo la foresta di saly era rinata e impenetrabile;le pareti di casa le liberai con qualche bomboletta di Yotox e con la scopa ramazzai chili e chili di spoglie inanimate.Il pensiero magico africano,i suoi rituali,i suoi demoni,i suoi spiriti,i suoi feticci...mi fecero riflettere a lungo su come dipingere questo aspetto e perchè dipingerlo(non so perchè mi sentivo in dovere di farlo),se ne era il caso,mi pareva che questi aspetti avessero a che fare da vicino con il nostro Gotico (certe immagini terrificanti,quei diavoli... per garantire l'ordine sociale...)ed al solo sospetto che fosse cosi basto a bloccarmi,quanto basta a escludere la rappresentazione del magico dalla mia pittura,pure se la loro scultura mi affascinava e come poteva essere altrimenti dopo aver tanto ammirato Picasso?Un fatto istintivo e forse anche il fatto che quando mi videro per la prima volta dipingere un feticcio irto di chiodi,catenacci e gingilli vari (quando dipingevo avevo intorno un folto pubblico di giovani)scapparono tutti a gambe levate. Al che conclusi che per evitare furti nella mia stanza dovevo esibire in bella mostra un gri gri antifurto ,lo confezionai personalmente cercando di rammentarmi come lo avevo visto al mercato degli stregoni (...)qualche economia insomma riuscivo a farla.Visitavo spesso il quartiere degli scultori di Dakar o di Bamako e ammiravo la loro scultura,pure se erano semplici imitazioni per turisti;conoscevo il valore delle sculture originali oggi in tutti i musei del mondo ma mi guardavo bene dall'imitare "l'australiano" un tipo oggetto di una leggenda o forse un episodio realmente accaduto (...) lui un accanito collezionista d'antichita africane convince un giovane a rubare in un villaggio uno dei feticci sepolti in cambio di un apparechio stereo,cosi avviene,il giovane si presenta all'appuntamento con il feticcio bel avvolto in una coperta,lo scambio è presto fatto e "l'autraliano" felice libera dalla coperta il feticcio,lo accarezza,lo tocca,lo scruta in ogni sua parte con avidità forse immaginando la rarità e il valore di mercato dello stesso e insomma per farla breve lo trovano morto all'indomani nel suo letto con l'epidermide raggrinzita e annerita (...)
La maledizione del feticcio? O i veleni con cui sono cosparsi gli stessi ?
I miei primi approcci con i soggetti africani partono dagli oggetti d'uso comune,faccio tutta una serie di nature morte che Bertuccia acquista integralmente,fornelli per fare il the,theiere,marmitte,oggetti d'uso comune,il mio pubblico africano mi prende per matto,non trova degni di interesse quegli oggetti,dipingo persino il contenitore dell'acqua che serve a pulirsi i piedi prima della preghiera nella moschea (...)dei tappetini per la preghiera e già li le cose vanno un meglio,mi guadagno il rispetto degli anziani (...)mi guardano perplessi quando incomincio a impratichirmi con la loro vegetazione,la forma dei baobab è una meraviglia costante per me,so che in periodi di carestia molti di loro debbono la vita al baobab ma sembrano non rammentarselo perchè a Saly li avvelenano con una sostanza ricavata dalle ghiandole di certi pesci,il gigante (un diametro sino a 15 metri) marcisce da dentro e muore in qualche mese..;è cosi che hanno distrutto la foresta di baobab di Saly Portugal solo perchè le scimmie tiravano i frutti sulla testa dei turisti (un giorno dopo una lunga assenza,un anno,rientro e la foresta non c'è piu!),Il Baobab con la sua ombra benefica per la meditazione del guerriero iniziato (...) non ci discuto nemmeno con loro sul perchè dipingo i baobab ed altre stranissime piante persino a volte nel bel mezzo di una strada. ..comincio a vedere i danni dell'islamizazione,non solo quello del colonialismo e delle sue nuove manifestazioni...
Vorrebbero vedermi dipingere chesso il Califfo,il loro Presidente (Abdul Diuff) un elegantissimo lestofante,alto,slanciato e stimatissimo a livelo internazionale per le sue qualità diplomatiche(...)Un giorno dopo essere stato con madame Awa a Touba la citta"santa" ed esser stato presentato al Califfo decido di dipingere il loro santo piu amato Ceick Amadou Bamba,anche perchè affascinato da quanto mi narravano di lui (lo ammiro ancora) meno la sua discendenza perchè "santa" per diritto ereditario,un po come i nostri figli di papa,di miliardari (...)Casa mia e l'adiacente piccola moschea dove ho dipinto il santo diventano una meta obbligata nel quartiere,i marabou di passaggio vogliono conoscermi e ricevere da me un omaggio pittorico dovuto,in due parole gratis! Non il ritratto del santo ma il loro.Approfittero della devozione per il loro santo per essere vicino ai Senegalesi di recente immigrazione in Italia,non gli pare vero di ricevere da un bianco un quadro del loro santo.Noto che a Dakar le donne,le giovani si guardano bene dall'avvicinarmi...l'ambiente che frequento è "ortodosso" buoni mussulmani di "giorno".Mi viene voglia di dipingere delle ragazze ma l'ambiente non mi facilità l'approccio,vi dico che mentre aspettavo con Madame Awa di incontrare il Califfo decine di donne riescono ad entrare nei saloni,sono tutte ingioiellate,elegantissime nei loro costumi tradizionali,stringono tra le mani banconote di grosso taglio,denaro che vogliono offrire al segretario del Califfo affinchè possano ricevere la "benedizione",invece un tipo grande e grosso le caccia tutte a frustate...
Il Califfo non degna la scena della minima attenzione;mi vengono i brividi a ricordarlo,Madame Awa essendo una delle donne piu ricche del paese evidentemente godeva di un privilegio speciale,unico,forse parentela...non so.Grazie a questa scena escludo dai miei quadri un altro soggetto che pure è leggendario in Africa,il vecchio,l'anziano ("quando muore un anziano muore una biblioteca" dicono al che mi veniva da dire che quando muore un pittore muore una pinacoteca!) e a quanto ricordo ho dipinto solo due persone anziane,un amico e un mendicante,il piu simpatico mendicante che ho incontrato nella mia vita.Nei villaggi è un'altra cosa là la gerarchia sociale e tradizionale è ancora in piedi e l'anziano ha un ruolo immenso.Ci sono voluti quasi sette mesi prima di poter cominciare a dipingere l'Africa,ricordo che cio avvenne dal momento in cui nei miei sogni rammentai l'apparizione di immagini, di personaggi neri,c'è voluto del tempo perchè mi acclimatassi all'ambiente,anche solo per poterli distinguere uno dall'altro (...)dipingevo verso il tardo pomeriggio o talvolta di notte e smettevo all'alba,un quadro dietro l'altro senza tanto riflettere poi passato un certo tempo li studiavo,li contemplavo e facevo delle scoperte che mi aprivano delle strade da percorrere piu consapevolmente.Ad esempio di fare i cieli con delle ocre o degli azzurri caldi,secchi,poco aerei,profondi,in generale limitare al massimo i blu,accetuare i gialli e gli aranci e a piu non posso le terre " ah se mi avesse visto Van Gogh" ! Forse è stato un bene l'aver messo piede in Africa senza nessun modello o maestro a cui ispirarmi,si credo che è stato un bene,cio mi ha giovato moltissimo nella libertà espressiva,ogni tanto guardo in internet opere di altri pittori che hanno dipinto l'Africa,salvo qualche opera sul genere "politico" o certe opere dell 800 non ho trovato nulla che mi entusiasmi.Cosi io e Nicola farinazzo abbiamo potuto fare qualcosa di unico,almeno per l'Italia,certo insieme a De Muro;Nicola lo incontrato a Saly Portugal,era in vacanza e dopo qualche giorno mi mostra un disegno,un cavallo che tira un carretto se ben ricordo,molto bello,glielo dico e confessa di averlo fatto lui e di aver sempre sognato di poter dipingere...gli dico che in fondo non è poi cosi difficile e lui ci riflette su per qualche giorno;quando è il momento di partire mi chiede una lista di cose da acquistare per dipingere...in Africa! Di li a poco ritorna in Senegal con tutto il neccessario,si è licenziato,alla nonna gli viene un colpo,morirà qualche mese dopo il nostro rientro a Padova (lui è orfano ed è stato allevato dalla nonna),la famiglia tutta inizia a stramaledirmi,ho traviato un bravo giovane.Anche per lui per poter dipingere è stato neccessario un certo acclimatamento,dopo,non ci siamo piu fermati,abbiamo lavorato insieme per anni....purtroppo non ha ancora messo in internet i quadri fatti in Africa,quel poco che c'è non ha a che fare con l'Africa,qui sotto un ritratto,una passione che lo accomuna ad Andrea Bettin e forse nata nei banchi del liceo artistico che Nicola ha preso a frequentare dopo aver imparato a dipingere,è comunque un figlio d'arte,il padre era un ebanista di talento,un artigiano fine...
fine prima parte
L'arrivo di Nicola in Senegal mi fà un po felice,mi sento meno solo,il paese è duro da viversi,la popolazione è stremata dalla fascinazione di un consumismo irragiungibile,ho visto spesso la polizia cacciare dal centro della città a male maniere e abbastanza violentemente un grandissimo numero di mendicanti,senza contare i bambini abbandonati nelle strade quando il loro arrivo è sgradito alla morale sociale.(e faccio notare che il livello di barbarie verso l'infanzia mai in Senegal tocca le punte notissime dell'America Latina,del Brasile)Inoltre in pochissimo tempo la maggior parte degli amici cooperanti fra i quali B.sono partiti,anche molti francesi,gli amici che avevo all'Ambasciata sono partiti anche loro e peggio del peggio il direttore del centro culturale è cambiato (grazie al nuovo governo italiano)e si dice chè è un nostalgico del fascismo per usare un eufemismo,vale a dire che il numero dei miei clienti si restringe enormemente,le scarse risorse economiche a mia disposizione cominciano a limitarmi nei movimenti;purtroppo tengo un po alla mia indipendenza e rinuncio alla lussuosa ospitalità di madame Awa ed al suo ambiente virtuosisimo fatto di carità,folle di marabou,Califfi,benedizioni,figlie,nipoti vergini da sposare con l'aristocrazia locale,burocrati avvolti in stiratissimi monumentali bubu sgargianti di filo d'oro (...)non mi và piu persino di accompagnarla negli incontri con i suoi affari e farle un po da consigliere allorchè vuole ingrandire la sua fabbrica .Piu di una volta mi propone di restare in Senegal al suo fianco malcelatamente come "bianco a servizio" da vantare nelle piu disparate occasioni,giunge persino ad incoraggiare un mio approccio ad una delle sue bellissime nipoti a sua dire una "nobile" ma francamente tutte le liturgie e gli infiniti rituali che preludono all'accoppiamento ovviamente dopo un matrimonio islamico (abbastanza sbrigativo e benedetto dai migliori marabou...) sono in contradizione con il fatto che ho una donna che mi aspetta a casa con due figli,non solo temo di finire nei pasticci sulla pressione prepotente del mio desiderio inappagato,frustrato da mesi e mesi di astinenza sessuale involontaria.Una certa mancanza di lucidità nel relazionale è quanto di piu pericoloso puo accadermi in Senegal.A J.scrivo ogni giorno lettere minuziosissime e fitte di storie,affetto e desiderio...Di rado una telefonata dati i costi proibitivi e la rarità degli apparecchi.Ho una forte nostalgia per il Mali e talvolta mi dico cosa diavolo ci faccio li (...)quando vado alla posta per sdoganare i pacchi con i nuovi colori e qualche etto di vero caffè devo fare delle battaglie indicibili con i funzionari.Senza contare tutto quello che mi ha combinato Jeanne,sono stat arrestato,minacciato e insomma,questa è un'altra storia.Dico a Nicola che mentre era in Italia per le sue cose ho sgomberato da saly Portugal,dove avevo aperto in una grande casa con giardino uno studio visitatissimo dai turisti dei vicini alberghi.Troppi rompicoglioni,troppe storie,troppo al centro di tutto tanto che ho dipinto
pochissimo,scegliamo di trasferirci in un piccolo centro tra Mbour e Coppenguine,quest'ultimo è un villaggio cristiano che mi a fatto conoscere B.Ci siamo stati con delle emiche,delle ragazze normali e ci abbiamo passato delle splendide giornate tra chiacchiere in riva al mare,pranzi a base di pesce e finalmente scoperte,colori di un pezzo di vera Africa al femminile,si perchè l'Africa è e ha molto a spartire con l'identità femminile.Affittiamo uno stanzone ai bordi del villaggio,abbastanza grande e fornito di tutto (sic!),conosciamo i giovani,le ragazze,i residenti stranieri fra cui molto italiani ma di una qualità deprimente quando non erano espatriati in fuga per Dio sà quale ragione (...) Non abbiamo l'acqua corrente e vi provvediamo con un grosso bidone e piccole dosi di medicinali per depurare l'acqua.mangiamo deliziosamente e il fatto di avere qualcuno con cui spartire le mie scoperte mi incoraggia di nuovo nel lavoro,Nicola mi chiede spesso come fare certe cose e inevitabilmente gli dico che" non ci sono regole",ha un talento straordinario per il disegno,sà cogliere il dettaglio con una attenzione affettuosa,ha una istintiva conoscenza dell'anatomia e non trova difficolta nel disegno del tratto negro,gli spiego che basta che schiacci i nasi e ingrandisca gli occhi per i visi,che i blu meno ci sono meglio è e che le mescole di colore che conosciamo in Europa dobbiamo abbandonarle affidandoci quasi al colore puro accostato con un che di follia e bizzarria senza una regola precisa,lo capisce al volo,quasi istintivamente.Sopratutto gli spiego che quando trova delle difficoltà non deve incapponirsi,deve occuparsi di qualche altra parte della tela,gli spiego cosa sono le "tracce" cioè parti del quadro già finito che gli indicano la strada da seguire...piu semplice di cosi si muore! nei primi quadri libera il melanconico,il carico di tristezza di angoscia,di alienazione che lo opprime in quanto Europeo poi finalmente appaiono sulla tavolozza i colori,i colori dell'Africa.Vi è da dire che tra il suo arrivo in Africa e i primi quadri passano alcuni mesi che ho giudicato neccessario per l'acclimatamento,per comprendere la realtà locale e per lasciarsi dietro tutto un mondo (...)fra i quali molti colleghi che lo avevano snobbato,affatto incoraggiato se non dissuaso sulle sue reali possibilità non senza un parentado ancor piu negativo sul suo reale valore.Facciamo molte escusrsioni,talvolta in compagni di altri italiani,lunghi viaggi nell'interno e nei centri vicini,Nicola ama moltissimo chiacchierare con i giovani,si fà delle solide amicizie e la sua memoria fonetica formidabile lo aiuta persino ad apprendere molto piu di me frammenti delle linguei locali,gli faccio un corso accellerato di francese alla mia maniera infarcendo le lezioni di latino e italiano dantesco e mostrando lui come le parole abbiano subito solo qualche leggera variazione..in tempi brevissimi è in grado di cavarsela in lunghissime conversazioni e a dire il vero passavamo la gran parte delle nostre giornate in passeggiate,chiacchiere con gli amici e poi ancora chiacchiere tra di noi,parole fitte in cui mettevamo a confronto i nostri punti di vista e le nostre conclusioni,vero è che Nicola è un ascoltatore eccezzionale ed è sempre stato capace di rammentarsi a distanza di tempo delle mie "citazioni" qualora cadessi in qualche contradizione.Vero è che riversavo su di lui come un fiume,come un torrente tutto quello che avevo scoperto,imparato e sapevo,dala pittura all'Africa,alle donne muovendomi in comparazioni indicibili e dilungandomi sulla luce e i suoi riflessi sull'epidermide bianca e su quella nera (...)Talvolta sembravo un trattato di antropologia! Per non parlare delle problematiche religiose su cui discettavo scellerato e furioso.LO spirito di osservazione di Nicola si esercitava sulle relazioni famigliari dei locali,sugli intrecci e sopratutto nella pittura con un tratto gestuale,schizzato,netto a sottolineare una fisicità diversa.Il fatto di muoverci insieme ci permette di proteggerci a vincenda nelle rare occasioni in cui giovani donne si avvicinano non sempre con intenzioni limpide,gli ho spiegato dei rischi,che deve diffidare di quelle abbigliate all'Europea...Non è possibile una storia con molte di loro,per una ragione o per un altra sono scivolate nella prostituzione e qui vengono i piu grandi "figli di puttana" del mondo alludendo alla ancora folta colonia di bianchi che talvolta impesta il paese non meno dei marabou e di una burocrazia corrotta come non si riesce ad immaginare se non vedendo con i
propri occhi.Uno dei nostri luoghi preferiti è Mbour,la spiaggia dietro il mercato del pesce,le piroghe,i centinania di pescatori che tirano a riva le reti,le donne del mercato,il caos di musiche,voci,giochi,i carretti tirati da cavalli magrissimi e leggendari per la resistenza che oppongono ai maltrattamenti dei loro padroni;il mercato che si svolge su quella spiaggia estremamente popolare,spettacolare la quantità di pesce riverso sulla spiaggia e di tutte le dimensioni,diversa dal Gran Yoff quella non molto lontana da Dakar frequentatissima come se fossimo a Ferragosto, li rammento che in una occasione poco manco che annegassi,è stato davvero con uno sforzo sovrumano che non mi sono lasciato andare a fondo sfinito come invece era anccaduto già altre due volte nei laghi italiani,buffo è che quando si avvicino Nicola feci finta di niente, gli nascosi quanto pocanzi mi era accaduto,eppoi lo sapeva che non sapevo nuotare tanto bene(...)anzi per niente.Quel giorno passammo il pomeriggio su una isoletta attaccata al Gran Yoff da una esile striscia di sabbia e scogli,pescai un barracuda di notevoli dimensioni e dopo aver accarezzato i suoi affilatissimi denti lo facemmo alla brace tra gli scogli. Ricordo ancora le passeggiate sulla spiaggia in cui non di rado si arenavano squali,pescispada e tonni di oltre cento kg insieme a migliaia di pesci palla gonfi a scoppiare con tutti i loro pungilioni avvelenati irti come se fossero porcospini,boccheggiavano in agonia e guai a provare a toccarli! le mie avventure di pesca in Senegal si sono svolte a Saly e al Gran Yoff,la prima volta presi un serpente di mare e quando con una certa precauzione cercai di slamarlo i bambini accorsero per bastonarlo a morte! Seppi poi che era velenosissimo,poi presi un certo numero di saraghi che i bambini si spartirono senza chiedermi il permesso.
FINE SECONDA PARTE
Le nostre economie ci mettono sovente in difficoltà,guadagno qualcosa grazie ad una piccola galleria d'arte per turisti a Saly Portugal,non è molto e il piu delle volte sono costretto ad abbassare i prezzi dei miei lavori,Nicola dal canto suo è prudente e parsimonioso,lo è sempre stato,un modo come un altro di compensare una profonda insicurezza.frequentiamo la casa di un amico senegalese a Mbour,Nicola finisce con il restare li spesso a dormire,alle volte anche per una settimana di filato e ne ha di ragioni,abbiamo incontrato molte donne ed è stato difficile non ficcarsi nei guai,i segnali che esse emettevano erano cosi "chiari" che inconsciamente creavamo dele situazioni che ci permettevano di volgere lo sguardo altrove.I miei tentativi di guadagnarmi la fiducia di una possibile modella naufragano di fronte alle esose richieste economiche ed al rischio di venir ricattato (...)Una nostra conoscenza lavora in un grande albergo,riceve spesso da tutte le parti del mondo casse di champagne,liquori e doni,un uomo bellissimo e con grandi qualità se tutte le bianche che incontrava e ne conoscemmo una,italiana,gli cadevano tra le braccia.Lui non era certo come molti giovani che si avvicinavano in spiaggia a noi per chiederci come far danzare sotto la zanzariera una bianca per tutta la notte (...)
Con il senno di poi mi sono reso conto che gli odori,tutti gli odori,persino il puzzo di piscio di cavallo,dei muli nelle strade di Mbour o di Dakar fuori dalle sale cinematografiche o in certi angoli quello umano o l'odore(mentre il nostro odore talvolta li disgustava ,dicevano che puzzavamo come le galline!) intenso bruno dei neri aveva su di noi un effetto eccitante,carnale,da allucinazione quando si cammina tra la gente scorgendo di tanto in tanto anzi spessisimo tra la folla autentiche apparizioni,bellezze(madonne dicevo io) con un incedere sensuale e animale ai nostri occhi allucinati...a fini documentari avrei voluto per sviluppare una tematica sessuale intorno alla prostituta in pittura visitare la "Roue de serpents" ad Abidjan in Costa d'Avorio "sssst sssst sssst" sibilano le prostitute di ogni specie e non solo africane(...) e capaci di ogni servizio,perversione sino a contemplare,offrire l'orgia con due donne e una scimmia appositamente addestrata;e forse è memore di certi racconti intorno al fuoco nelle savane che in seguito nella "metafisicaetica" sviluppai il tema dell'animalità (...) in tutti i suoi aspetti.Si diceva che i magnaccia,gli sfruttatori delle prostitute sapevano identificare negli occasionali clienti a colpo d'occhio la loro specifica perversione sessuale,la loro trasgressione segreta...tutto questo diluito in un percorso che si snoda per 20 km tra "boite de nuit",bar,discoteche,chioschi,ristorantini etc...L'aspetto dell'argomento che piu mi è stato riportato è l'allegria delle prostitute africane,segue la differenza tra le animiste,le mussulmane e le cattoliche e infine non meno importante la differenza tra quelle che hanno subito mutilazioni sessuali e quelle rarissime(...)per cosi dire:integre.
Tuttavia,bene conoscendo i disastri delle due colonizazioni (Islam e Occidente) ero molto indulgente verso le prostitute tanto piu che una volta dimenticai,persi a casa di una di loro il mio passaporto e il
portafoglio con una somma per loro da capogiro (...)il giorno dopo lo ritrovai come lo avevo lasciato,mi accadde ancora ma non con prostitute,in generale l'onestà delle donne africane pur in un contesto drammatico è sorprendente.
In quella casa c'erano parecchie ragazze,simpaticissime e una sin da subito ha manifestato una grande simpatia per Nicola, è una famiglia di Griot (scrocconi)abbastanza mal considerata nel quartiere,il capo famiglia mantiene un harem di donne e parenti,un anziano autoritario,scostante,collerico e austero,di poche parole,non si cura molto di noi ed evidentemente con il senno di poi supponemmo,eravamo o piu precisamente era Nicola,messo in "buone mani".La giovanissima aveva letteralmente catturato Nicola ed io a quanto conoscevo del costume locale gli spiegavo lo svolgersi delgli avvenimenti,il corteggiamento,come,dove etc,Giunsi dopo un certo tempo in occasione di una partenza per l'italia cui sarebbe seguito subito dopo un ritorno in terra d'Africa a pagargli la dote che gli avrebbe permesso d'impegnare la giovane ed eventualmente sposarla (16 anni),insomma tutti felici tranne Nicola affatto contento di doversi allontanare da lei per un po di mesi.Intanto di lei aveva fatto non pochi ritratti,ritratti che personalmente non trovo molto significativi.Molti mesi dopo Nicola rientra in Senegal,la giovanissima fidanzata non sembrava attenderlo con entusiasmo,si fece trovare incinta di 7 mesi,data la giovane età della fidanzatina nel suo trasporto ideale e romantico Nicola si era astenuto da ogni relazione sessuale,ovviamente lo schoc fu forte e rientrato poco dopo in Italia ben altre sorprese lo attendevano,ogni genere di tempesta sentimentale imperverso su lui e su di me che in quell'anno arrivai ... per cosi dire: a separarmi tre volte da tre donne diverse e non senza drammi,(in due casi)senza dubbio l'Africa mi aveva provato non poco; a fronte di un patrimonio di scoperte ed esperienze inestimabili,fortemente iniziatiche,"io ero cambiato e non me ne ero accorto" stava anche una profonda solitudine,un disagio forse celato era emerso all'orizonte delle mie consapevolezze,lo identificai caratteristico delle fasi di passaggio,di adattamento a realtà piu complesse.
Ogni tanto mi arriva una telefonata di mia sorella,sembra che mio padre non stia bene,notizie che non debbono inquietarmi,in quel periodo non so perchè quando c'era un trillo di telefono dai nostri amici sapevo immediatamente se era per me e chi mi chiamava,se J. o mia sorella per darmi notizie di mio padre.In ogni caso comincio a mettere da parte delle economie per pagarmi un biglietto aereo di ritorno,svendo qualche quadro,cedo uno dei miei apparecchi fotografici e cesso di far sviluppare le foto in Africa,metto da parte i rullini.Poi giunge da un giorno all'altro la notizia che urge un mio rientro immediato,mio padre stà morendo,giungo a Milano 24 ore dopo la sua morte,avevo chiesto a mio figlio di stargli vicino e di fargli molte fotografie(...)lo trovai irriconoscibile e non capii perchè qualche settimana prima le sue condizioni erano giudicate "rassicuranti"...Era molto fiero di me,in particolare della mia pittura e dei miei viaggi...la sua perdita contribuisce a precipitarmi in un tunnel da cui usciro a prezzo di enormi sofferenze psicologiche e da solo(...)come sempre in compagnia della mia pittura.
Per mesi io e Nicola ci spostiamo da una parte e dall'altra del Senegal,cominciamo a contemplare l'idea del Mali,una realtà che mi pareva piu integra,piu autentica e non da meno con un costo della vita infinitamente minore,per dirla in breve potevamo mangiare in Mali carne di montone tutti i giorni per quanto il Tieb era sempre buonissimo indimenticabili i suoi bocconi di pesce(...)In certi luoghi della costa senegalese il bom del turismo Europeo faceva lievitare il costo della vita.Visitammo Thies là portati da Jeanne un'"antica" mia relazione turbolenta che ci porta nella sua famiglia la madre quando sà che Nicola è orfano i si offre di adottarlo,da quel momento Nicola si firma T.Dhione etc,passammo giornate indimenticabili,persino Jeanne pare "cambiata"non insiste molto per cercare di recuperarmi e si muove persino ad una specie di iniziazione di Nicola alle faccende sentimentali con le senegalesi (...)Ora conoscendo jeanne e certi suoi tratti vendicativi non mi sento di escludere che si sia portata a letto il fratello appena adottato .Nicola d'altronde doveva essere al limite della sopportazione umana in fatto di astinenza.Jeanne ad ogni modo mi riservo un'altra delle sue vendette un anno dopo quando seppe che ero rientrato con una notevole fortuna economica (corrono presto le voci )parti da Thies e mi raggiunse nella casa che avevo occupato a 300 km di distanza(...),conobbe tutti i miei amici e al mio rifiuto di spartire con lei una camera si infilo nella camera di uno dei miei amici (uno di quelli con cui feci la traversata del deserto mauritano).era fatta cosi,vendicativa,fiera,ostinata e generosa,pure pronta a battersi come una pantera contro un torto specie se l'offesa era di tipo razziale.Una vera Peul,godeva di un certo tempo da impiegare nella follia della sua giovinezza,nei suoi eccessi disperati.
I primi grattacapi me li dà appena la conobbi,s'installa a casa mia e incomincia ad ingelosirsi in presenza dela sola constatazione che ho una simpatia per lei;la sua possessività viene ulteriormente attizzata dall'arrivo dall'Italia della mia compagna,la cosa la precipita in un risentimento tale e in dispetti verso la "competitrice" che debbo allontanarla bruscamente,poco manca che la festa di benvenuto con tamburi(avevo imparato a fabbricarli con un amico),danze e torce in tutto il giardino e con un montone sulla brace si trasformi in uno scontro tra i partigiani al villaggio dei diritti della coniuge e i partigiani dell'uguaglianza dei diritti a fronte di un gesto razzista (...)Sorridente come se nulla fosse accaduto Jeanne qualche settimana dopo rientra esibendo sfrontatamente le sue curve,un regalo per me,delle scuse e un'amica ancor piu pestifera di lei,sicuramente quella che le ha impartito i rudimenti di una educazione libertina all'africana.
Nicola si è solidamente instaurato nella pittura,non ha fatto molti quadri ma sono presenti tutte le tracce che delimiteranno in seguito il suo percorso simile ma diverso dal mio.I nostri vagabondaggi fitti di incontri,di osservazioni,di ascolto e di sussurri si sono protratti a lungo e nei contesti piu disparati,mi sono sentito meno solo,qualche volta involontariamente la mia proverbiale distrazione gli ha provocato piu di una collera,come ad esempio quando inavvertitamente uscii di casa chiudendolo dentro sino a sera inoltrata,grate alle finestre e per di piu senza sigarette,neppure una birra e solo 40 gradi all'ombra senza climatizazione...!
Tragedia in India. Sono almeno 150 i morti a seguito della calca al tempio hindu di Naina Devi, dove si trovavano circa 50mila fedeli accorsi nel secondo giorno della festa di Shravan Navratras, che si concluderà l'11 agosto.
In India durante le feste rituali in un tempio vi è stato un massacro,non è chiaro come la folla si sia fatta prendere dal panico ma due cose sono chiarissime,la prima che ci sono state piu di 120 vittime e la seconda affatto una curiosa coincidenta (...) una prossimità stupefacente con le statistiche sulle vittime delle guerre Europee e cio su 120 vittime,40 erano donne,40 bambini e 40 adulti di sesso maschile;conclusione è confermata la regola misteriosa (...) che vede "Marte" il dio della guerra privilegiare piu la carne tenera "sacrificale" che quella da "cannone" !
Il paese è talmente colorato che a lungo sono stato indeciso,purtroppo la sola idea di incontrare una miseria leggendaria,cinica, disumana, fà appassire ogni mia ambizione d'arte,ogni possibile visione pur nella consapevolezza che in tanta miseria si celano tesori inestimabili (...)
L'arte di reti e relazioni, la net art e la condivisione
Un articolo interesantissimoclic sull' URLLes dessins de Leo Haas ont connu un destin exceptionnel : l'artiste les a dessinés puis cachés. Le bruit en est revenu aux oreilles des nazis qui torturèrent Haas et ses amis, avec lesquels il tenait une chronique secrète du camp. Personne ne parla. Leo Haas survécut à la déportation et revint à Theresin (Theresienstadt) en 1945, après la Libération. Il retrouva ses dessins, intacts, dans la cachette.
...in questo posto in cui dio si nasconde sotto la pietre perchè non c'è un solo filo d'erba che vuole ospitarlo,neppure quelli secchi,impastatati di sangue e letame umano che giacciono sotto il peso dei morti accatastati gli uni agli altri secchi,rigidi in una fissità vegetale, invernale;qui il sole e la luna non emergono mai all'orizonte se non in un pallore inconsistente,qui possedere un foglio di carta per disegnare significa sottrarlo,rubarlo a chi vi deve deporre un sospiro un desiderio,una carezza, una esistenza altra,segnarvi la mancanza atroce di una vicinanza interdetta,disumana, in una terra di nessuno buia a terrificante percorsa da un lezzo di putrefazione e vomito e da una silenzio assordante...
Qui accade che molti sono disposti a cedere la loro vita per non svelare dove nascondo i miei disegni,qui ove ogni umanità è ridotta ad assurda bestialità l'uomo ridiviene montagna,luce,speranza di un divenire travolgente,nei miei disegni fissata l'esistenza di chi sà che è destinato all'annientamento,nei miei disegni i loro occhi,il loro sguardo perduto,la loro richiesta di giustizia...di memoria; qui i miei disegni si fanno preghiera....all'orecchio dell'uomo.
Commento libera interpretazuione di M.Abbatangelo
SALY PORTUGAL la piccola "frontiera"
1993-Saly Portugal mi piace,a sud per qualche chilometro una catena di alberghi internazionali di cui la metà modesti ed altri chiusi da tempo e a nord a poco meno di un chilometro un villaggio di pescatori di etnia Lebu (se ricordo bene)un po distante dal villaggio altri alberghi e un villaggio residenziale con finte capanne di lusso abbandonato da anni.Alle spalle una immensa foresta di Baobab con una ricca popolazione di scimmie dispettosissime verso i turisti,a passeggiare nella foresta si prendono non pochi spaventi,paure,dietro di se si ha come la sensazione che un animale si sia lasciato cadere dall'albero,si sente distintamente un tonfo secco...sono le Manguste,una specie di sauri delle dimensioni di un gattino e dove ci sono loro ci sono i serpenti fra cui i Cobra,ne trovai uno in giardino.Nel villaggio qualche casa in cemento e la mia con giardino e per il resto un po di aria da bidonville e molte capanne,case in fango essicato (fango di laterite duro come il cemento) e con tetti di paglia di varie dimensioni,qualche bottega di generi alimentari dove si puo acquistare lo zucchero a cubetti (anche solo 10) e persino le uova una alla volta o un sacchettino di plastica con un poco di olio di palma,oppure qualche sigaretta,certo sotto il banco anche il famigerato zum zum o vino di palma,un intruglio micidiale che dà sbornie memorabili e terribili,si esce letteralmente di testa e il risveglio è drammatico,ci vogliono due giorni perchè passi il mal di testa mai avuto voglia di sperimentarlo.Una delle botteghe piu fornite è di un senegalese che è stato in Italia 20 anni,una persona gentile,squisita che vive un po in disparte relazionandosi con il villaggio il meno possibile(...)
Mi mette sull'avviso ma si sà un buon avventuriero si fida solo di cio che tocca con mano.L'affitto è abbastanza modesto,la casa spaziosa con tre camere,il giardino al momento del mio arrivo è fatto solo di sabbia e qualche pietra.Le prime notti di sonno sono costellate da suoni terrificanti che rimandano quasi a dei neonati che qualcuno stà sgozzando uno ad uno (...) credo che fossero degli animali...forse capre,certo non i "paperini" o almeno cosi chiamavo le migliaia di pipistrelli grossi come galline che a partire dal tramonto si indaffaravano ai loro nidi sugli alberi in uno starnazzare inarrestabile.Evidentemente la buonasorte ha voluto premiarmi,la casa ha una bellissima doccia nel giardino.
Mi do da fare per rendere l'ambiente gradevole,voglio sfruttare la sua posizione vicina agli alberghi per convogliare qualche turista verso la mia pittura e cosi potermi mantenere,il primo mese lavoro intensamente alla pittura,presto ci sono quadri dappertutto,sono uscito di rado,qualche turista mi fà visita ed apprezza la mia opera.Mangio all'africana,per lo piu riso e pesce,da quelle parti ci sono cozze grosse come un braccio deliziose,per non parlare di tutti quei pesci fra cui i polipi che i locali non apprezzano mentre io so bene come metterli nel pentolone.Ho con me ancora una buona scorta di medicinali e me ne servo per stringere relazioni,ben presto ho a disposizione una bonne che mi lava i panni e mi rassetta la casa,certo mi fà sparire poco a poco,una alla volta le mie tshirt,ad ogni lavaggio ne sparisce una!Finchè stanco della cosa vado a casa sua,nella sua capanna con una scusa e li ammontichiate in un angolo stanno centinaia di altri capi di abbigliamento tra cui le mie amate magliette;tutto si mette a posto senza baccano.Un giorno mi chiamano per vedere se posso fare qualcosa,una donna visibilmente in una crisi tra l'isterico e l'epilettico si dibatte a terra,di queste cose non ne so nulla dico,suggerisco soltanto di inserire tra i suoi denti del tessuto affinche non si morda la lingua,altra gente arriva e alla fine ho saputo che la donna aveva subito una fattura,una maledizione,lei stessa convinta di cio si alimentava il meno possibile.Conosco un giovane francese di 20 anni ospite da sempre al villaggio,lo mantengono,lui ricambia come puo,fabbrica tamburi Jembé di una perfezione e di una sonorità ineguagliabile,credo che sia omosessuale perchè è l'unico bianco che incontro che non mi parla mai di donne (...)mi chiede se posso cedergli una delle mie stanze,nulla in contraio e cosi finisce che imparo anch'io a tirare le pelli di capra sui tamburi.Ogni tanto mi chiede di scrivergli una lettera in francese sotto dettatura,con qualche sforzo me la cavo alla meno peggio,contento lui...Musicisti,percussionisti e gruppi di danza vengono spesso a farmi visita,il the non manca mai e il carbone per i fornelletti costa poco,le sessioni di musica talvolta si dilungano sino a notte fonda,nella compagnia si introfula Bachili un africano del Madagascar (se ricordo bene) e senza nessuna ambizione artistica pittore di tanto in tanto,trafficone e parecchi dedito al fumo di tutto quello che sballa la testa,un allegrone di grande compagnia sia pure con un talento da profittator unico.Ogni tanto mi dedico alla pesca,faccio delle uscite in piroga con le mie canne e finisce che mi limito con l'ultima canna intatta che mi resta a pescare dalla spiaggia,le prede sono troppo grosse per le mie possibilità,i piombi che mi restano mi bastano appena per una settimana (...) i terminali in acciaio che impiego credendomi furbo fanno si che perda anche km di filo da pesca con le prede che attaccate ad esso filano verso il largo; nuovi materiali da pesca sono impossibili da trovarsi se non a Dakar e a somme proibitive.
Nelle prime settimane di permanenza mi viene richiesto gentilmente se è possibile servirsi della mia doccia all'aperto (l'unica del villaggio),acconsento e finisce che tutto il villaggio vuole fare la doccia a casa mia;finisce che devo mettere un lucchetto al portone.Mi mancano i manghi,al villaggio e nei pressi non ci sono mangheti ricordo che in certi percorsi quando si doveva passare un fiume o all'imbocco di un ponte decine di donne accorrevano e riempivano la macchina riversando dai finestrini aperti centinaia di manghi e poi reclamavano d'essere pagate al che vi lascio immaginare le discussioni che ne scaturivano ma tutto cio sempre con il sorriso e scoppi di allegria con battute talvolta salaci.(...)Molti italiani cominciano a frequentare casa mia,ormai faccio parte del paesaggio,mi invitano in albergo,in discoteca,una birra,qualche pomeriggio intorno alla piscina e qualche battuta di pesca al pescespada sullo yacht che gli alberghi noleggiano ai piu facoltosi.Per lo piu si tratta di gente che fà il "tour delle piscine" del mondo.Conosco un politico italiano appartenente all'emergente gruppo xnofobo denominato Lega Lombarda (allora)un tipo cortese e parecchi complessato che prende una infatuazione per la donna che ha soppiantato la domestica che mi rubava le Tshirt,lui le lancia occhiate concupiscenti,lei ricambia e alla fine il suo segretario mi chiede di mantenere sulla cosa la massima discrezione.Al villaggio il pettegolezzo corre alla velocità della luce e cominciano ad arrivarmi confidenze sulla vera natura della mia bonne(...) La quale un giorno sparisce e il politico anche, salvo ricevere una cartolina della bonne che mi dice che parte con lui per l'Italia e che si scusa di non aver potuto salutarmi.La rabbia dei gelosi (...) di molti al villaggio ne è amplificata.Altre donne si affacciano alla mia casa studio fra cui Jeanne e una sua amica e con loro cominciano i guai.La zona degli alberghi è per cosi dire protetta da una specie di polizia privata che fà il bello e il brutto tempo,hanno un ufficio,una cella e poc'altro,puliti e ben tenuti,non come certi commissariati in cui ho avuto la fortuna di dover sostare perchè non rinnovavo mai a tempo il visto d'ingresso,la maggior parte in certe occasioni piu che delinquenti ospitavano il montone appena acquistato specie in occasione della Tabaskia una festa in cui tutti si indebitavano sino all'osso (...) per non sfigurare in famiglia e con i vicini.Veder sgozzare quelle povere bestie mi ha sempre impressionato.La miua compagna italiana viene a farmi visita con mio figlio di 15 anni,vado a prenderli all'aereoporto e in taxi le conduco a saly (500km da Dakar)ho organizzato un comitato di ricevimento coi fiocchi,la sera è festa fuori casa mia con molta gente del villaggio che vi partecipa,si danza con i percussionisti guidati dal mio amico francese,la mia compagna è frastornata e commossa,mio figlio già gioca a pallone e scambia oggetti vari con i bambini del villaggio,il giorno dopo passa con naturalezza la sua prima notte in una capanna.Conduco i miei in diverse escursioni,al lago Rosa che è un lago con una tale concentrazione di sale che si galleggia senza nuotare,il suo colore è rosa,una delle tappe obbligate della Parigi-Dakar,a Touba la città Santa che conosco ormai come le mie tasche,in un parco in cui mostro loro dei Varani lunghi due metri e in tutti gli angoli nascosti che conoscevo di Dakar fra cui il mercato dei feticheur,degli sciamani. La mia compagna si è fatta una idea romantica del Senegal,solo perchè non abbiamo incontrato i bambini mendicanti per le strade,la realtà è che ogni tanto il governo decideva che dovevano sparire,per dove non lo so;c'è un conflitto tra mussulmani ortodossi e cattolici perche questi ultimi fanno proselitismo proprio con questi bambini raccogliendoli dalle strade, talvolta dolcissimi altre tristi la loro età và dai 7 ai 12 anni...girovagano con un barattolo di conserva di pomodoro in cui la popolazione generosamente versa del cibo.Debbo anche dire che i Marabou raccolgono questi bambini e li allevano per poi inviarli in giro per il Senegal a mendicare per loro o per farli divenire Bay Fall che è la polizia della città santa... naturalmente dopo avergli dato in anticipo le chiavi del paradiso (...) A Touba il Califfo ne mantiene moltissimi,l'ambiente è piuttosto austero e comunque restano vestiti di stracci...
Jeanne mi provoca qualche problema con la mia compagna e devo allontanarla con decisione, riaccompagno la mia compagna all'aereoporto,si lascia andare a un momento di commozione e piange,è una specie di momento d'addio anticipato,di li a poco ci separeremo definitivamente ma ancora non lo sapevo o non volevo saperlo (...)Nell'affollato mondo che gira intorno a casa mia ormai c'è di tutto,un nigeriano che se ne stà ai bordi del villaggio a pochi metri dal mare e che campa commerciando ora fumo ora le sue qualità di gigolo,beve molto specie superalcolici e non è ben visto dalla polizia degli alberghi (...)
neppure Bachili è ben visto cosi come la maggior parte dei musicisti percussionisti e neppure a parlarne delle donne.
Al riguardo girano voci messe in giro ad arte vuoi dalla gelosia vuoi dai moralisti locali (...)si dice che a casa mia si svolgono orge sino all'alba etc...Un giorno arrivano due industriali benestanti che lavorano nel campo della moda iataliana e la moglie di uno di loro,una bionda tanto bionda da attizzare bianchi e neri alle piu torride fantasie sessuali.
Mi acquistano qualche quadro e mi parlano di un loro progetto,raccogliere in un solo luogo certi coloranti vegetali per tessuti che avevano identificato nell'arte locale del batik,in breve mi propongono di essere il loro rappresentante locale,ovviamente ben renumerato,una manna per me.vengono spesso a farmi visita,talvolta si sofferma per un the piu a lungo la bionda,chiacchiera amabilmente con Jeanne,con me,con il francese.Jeanne è un po troppa disinvolta ed esibisce la sua relazione appena cominciata con me,il suo complesso d'inferiorità verso le bianche la spinge ad una competizione di seduzione con la mia compagna; ben presto mi rendo conto che il rapporto è di una inconsistenza assoluta,si esaurisce in poche settimane pur restando una amicizia dovuta piu che altro alla socialità trascinante di Jeanne.
Ogni tanto scoppia un dramma,la polizia degli alberghi arresta lei e la sua amica,mentre la l'altra prende la cosa con filosofia sapendo che di li a poco dopo una romanzina saranno liberate Jeanne inonda il malcapitato poliziotto che l'arresta di insulti e calci negli stinchi guadagnandone sberle tra urla e strilli e insulti che continuano sino a notte inoltrata nella guardina del posto di polizia.vado a tirarla fuori e pago qualcosa per arrangiare la cosa e ne ricevo larvate minacce da parte del comandante che trova riprorevole la mia condotta al villaggio (...) Jeanne mi dirà che la sua reazione era dovuta al ricatto sessuale pronunciato nei suoi confronti dal poliziotto stesso che l'aveva arrestata ,qualche volta finivo per credegli,la sua amica conferma decisa al che mi vennero dei dubbi (...)gli occhi arrossati,infuocati e il viso pallido sfinito ma affatto domo mi fece capire che in nessun caso dovevo litigare con Jeanne... Il mio giardino è diventato una foresta,mio figlio gettava in giardino ogni seme che gli capitava tra le mani ed io avevo preso a piantare l'Ibiscus dappertutto,persino dentro le conchiglie che innafiavo amorevolmente ogni giorno,e che regalavo talvolta ai visitatori,la cosa di far crescere fiori nelle conchiglie era anche un esperimento per vedere se poteva nascerne una occasione di guadagno con i turisti per i miei amici fra cui è ho dimeticato di citarlo Ousman che sapeva giocare sonorità commoventi con la sua Cora uno strumento tradizionale (una specie di grande e pesante arpa o chitarra) della cultura Senegalese.
FINE PRIMA PARTE
...gli industriali mi fanno sapere che stanno preparando una bozza di contratto che specifica ampiamente le mie mansioni,la mia retribuzione,i rimborsi spese e quant'altro;la cosa mi fà immensamente contento anche perchè nella migliore delle ipotesi potro dare una occupazione stabile agli amici africani e al francese che potrà cosi smettere di farsi mantenere dal villaggio.Non li vedro mai piu,ne loro ne la superbionda e neppure mi perverrà un biglietto che giustifica la loro affrettata partenza,non so spiegarmi l'accaduto,per qualche giorno mi arrovello mi tormento e mi chiedo dove ho commesso un errore.
Molti degli italiani che vengono a farmi visita si appassionano ai miei racconti,mi dicono che le escursioni che pagano a caro prezzo li conducono in luoghi che nulla hanno a spartire con l'Africa che vogliono vedere,vogliono che gli faccia da guida e dopo qualche insistenza cedo.Affitto un pulman e fissiamo la data di partenza,a quanto ricordo siamo in venti,con tutto l'equipagiamento neccessario detto fatto si parte per una spedizione di due giorni con tanto di pernottamento nella savana (ovviamente un luogo tranquillo) con fuoco,the locale,arachidi e i famigerati biscottini al cemento (perchè gli unici capaci di bloccare sul nascere la "maledizione di Montezuma.."la diarrea di cui soffrivano inevitabilmente un terzo dei partecipanti per aver ampiamente approfittato della gelateria dell'albergo (...) Per farla breve tutto bene il primo giorno e la prima notte; all'indomani l'intera comitiva fra cui io (...) viene arrestata per aver svolto abusivamente la professione di "guida turistica" sottraendo cosi risorse economiche preziose alle guide locali convenzionate con la mafia degli alberghi....Gli amici tutti dotati di telecamere documentano ampiamente l'accaduto e rifiutandosi di consegnare e cancellare il girato esercitano un ricatto terribile alla polizia locale (con i montoni che pascolano tra le carte dell'ufficio)...In breve dopo un sermoncino sul bianco che deve sforzarsi di "capire" ..siamo tutti rilasciati,ovviamente senza l'autobus (requisito) ma mica tanto perchè il proprietario ha un parente nella polizia (...) e magari è proprio lui che li ha messi sulla nostra pista.nel villaggio ormai si sono fatti l'idea che io sono ricco,che dispongo di grosse somme,che posso far partire per l'Europa chi voglio e come già detto che casa mia è un autentico bordello,non è servito a nulla dunque l'aver ospitato dei Marabou discendenti del Santo(...)accade persino che la padrona di casa attenda i turisti che escona da casa mia (talvolta con un quadro)per chiedere loro del denaro(me lo hanno riferito) e cio non perchè io abbia un qualche arretrato sull'affitto,semplice avidità.Bachili e un po tutti mi dicono di stare attento,che suscito troppe gelosie,invidie,mi rammentano che in Africa non si deve "mai cadere per terra"(anche dei bianchi me lo hanno riferito) alludendo alle bagarre,se si cade per terra subito quelli che prendono le parti del contendente ti saltano addosso,aggrediscono nel momento di parziale debolezza,alludono anche al fatto che i complotti si manifestano nel momento di debolezza dell'avversario ed è quello che temono,Bachili ha le antenne per queste cose,Jeanne se ne frega completamente e con una smorfia muove un insulto in una lingua che non conosco come se bachili avesse voluto farle intendere qualcosa(...)Jeanne condsidera questa gente inferiore,ogni tanto dimentico che qui ci sono delle caste...Un giorno dopo che tutti siamo andati a fare una escursione al rientro trovo casa invasa dai granchi rossi,granchi grossi come un gatto.Sono aggressivi e non mostrano la minima paura,ci vorrà qualche ora per cacciarli a colpi di scopa,saranno stati almeno una trentina(...)la casa dista dal mare non meno di 200 metri è inspiegabile che la sola casa invasa sia la mia!Tra le altre situazioni che noto è il nervosismo del villaggio,la gente è piu litigiosa,agitata,"la secheresse" la siccità fà paura anche se i Lebu si guardano bene dal piantare qualche pannocchia di granoturco in piu nelle immense distese di terra che hanno a disposizione(...)Fuori saly l'estensione massima di un campo è di 50 metri quadri! Lo sciamano del villaggio ha organizzato una processione che passa davanti casa mia,invocano gli spiriti perchè facciano piovere e pioverà a dirotto per due giorni (...)La gendarmerie che non è la polizia degli alberghi irrompe nel villaggio e arresta tutti quelli che ritiene colpevoli di vagabondaggio,nessuno di quelli che conoscevo ne è coinvolto,molte perquisizioni in cerca di fumo,hascisc etc...Il nigeriano avvertito per tempo ha avuto il tempo di eclissarsi.Quando visito qualcuno dall'altra parte del villaggio faccio il possibile per non attraversarlo in certe ore,preferisco fare il giro esterno per evitare i pettegolezzi che attizza il mio passaggio,tocco i bordi della foresta che hanno fatto scomparire e guardo sempre attentamente dove metto i piedi,è cosi che ho trovato diversi camaleonti,bestioline per cui ho una particolare simpatia,ne tengo qualcuno in giardino,hanno l'animo dell'artista nel giocare i colori.Alle volte poco prima dell'alba amo fare delle passeggiate in uno dei sentieri che si inoltrano nel poco di foresta di Baobab che resta,li hanno rimpiazzati in gran numero con i Filaos,una volta ho assistito ad uno spettacolo affascinante,milioni di mosche stavano sospese le une vicine alle altre ad un'altezza di 1,70 cm dal suolo,immobili nell'aria come se stessero pregando,la mia testa ne emergeva come se fossi immerso in un mare di mosche,ogni tanto qualcuna di esse irritata si piazzava nervosa intorno ai miei occhi e a fatica riuscivo ad allontanarla,esse conservavano tra loro una distanza massima di 5 cm e una profondità di qualche cm,stranissimo fenomeno,non ho mai saputo spiegarmelo,certe cose le sapevo,ad esempio se con il cielo sereno vedevo approssimarsi velocemente una nuvola bianca probababilmente si trattava di una migrazione in massa di farfalle...oppure sapevo che durante le tempeste di vento con poca pioggia se sentivo bussare irregolarmente alla porta non era qualcuno che mi faceva visita ma grossi coleotteri delle dimensioni poco meno di un pugno sbattuti contro la porta dal vento...oppure che non dovevo schiacciare certe mosche che infastidivano la mia epidermide perchè altrimenti avrebbero rilasciato un acido corrosivo capace di fare buchi profondi nella pelle...E una volta dovetti incidere profondamente la mia coscia per levare un parassita che ci stava costruendo un condominio,mai nella mia vita ebbi una tale perizia con il mio coltello,mi rimase una cicatrice che sembra il buco di un proiettile.Finalmente vengo a sapere perchè gli industriali sono scomparsi,me lo riferisce un amico di Bachili,"quel tale ha detto loro che la bionda è diventata la tua amante e che sei un mafioso italiano che si nasconde qui..."Una collera tremenda mi prende,prendo a camminare in cerchio nervoso prendendo a calci tutto quello che mi capita vicino.Ingiungo all'amico di Bachili di dirmi chi è "quel tale" e finisce che si offre di accompagnarmi nell'albergo dove il tipo faceva la guida(...)una volta giunti sul posto me lo deve indicare con un cenno della testa,non voglio esporre nessuno a possibili ritorsioni .Bachili mi dice di stare attento,che nessun bianco puo permettersi di picchiare un nero ma io non voglio intendere ragioni.Entriamo al Savana Hotel e subito me lo indica,è un armadio ma la mia collera è troppo grande,gli vado incontro e senza dargli tempo di reagire gli mollo un cazzotto sul muso,cade all'indietro e tutto il suo corpo scivola per qualche metro sul pavimento tirato a lucido,in un attimo il personale dell'albergo mi blocca e gentilmente mi accompagnano all'esterno.Spiego le ragioni del mio gesto al direttore che sembra meno sorpreso di quanto mi sarei aspettato, non è la prima volta che la loro guida"ufficiale" per cosi dire...passi la cera sul pavimento.
Al villaggio ne parlano tutti,è uno scandalo,mi aspetto la visita della gendarmeria e della polizia degli hotel e invece niente,tutto come se non fosse successo nulla...la mancanza di reazione del tipo mi rammenta che ai tempi della colonizazione il mancato saluto al bianco comportava un calcio di fucile sui denti (...) evidentemente l'inibizione era ancora presente nell'animo dei senegalesi...un po mi sentivo in colpa,solo un po,sino ad allora non avevo mai picchiato un nero,sapevo di un episodio violento(me lo racconto Vincent),un ragazzo aveva rubato gli occhiali ad un conoscente in una zona centrale di Bamako,immediatamente al grido "au voleur" i commercianti armati di mazze di legno lo catturano e prendono a picchiarlo a sangue,a tal punto che il mio amico impietositosi lo conduce a casa sua per curarlo (...)Da qualche tempo dipingo poco,sono stanco,Saly mi dà delle tensioni che incidono sulla serenità che mi occorre per lavorare tranquillo,ho come l'impressione di essere sotto assedio,non posso sedermi al cavalletto che subito dopo qualcuno bussa al portone,la maggior parte delle visite sono di neri,gente del villaggio,conoscenti,richieste di medicinali che scopro poi vengono rivenduti,proposte di "affari" e sempre meno turisti,evidentemente le voci sparse ad arte dalla guida "ufficiale" stanno facendo il vuoto intorno a me...Medito di andarmene e comincio ad informarmi sulle situazioni di altri centri abitati,villaggi...è cosi un giorno al rientro da una escursione trovo la casa quasi svuotata,restavano i miei quadri,i miei bagagli e il mio materasso(...)il resto tutto sparito,sparito il francese,il musicista e tutti gli altri cosi assidui...(tranne
Jeanne)"gli hanno detto che sei scappato e si sono presi tutto quello che poteva essergli utile",per farla breve preparo i miei bagagli e mi trasferisco a casa di un italiano nel villaggio piu lontano da Saly ma sempre nei pressi della cittadina di Mbour,là incontrero Nicola.Ed è là che mi raggiunge la gendarmerie su denuncia della mia padrona di casa che reclamava 15 giorni di affitto.Pagato quanto dovevo tutto si risolve e la distanza fà si che da saly nessuno piu viene ad importunarmi...tranne ovviamente Jeanne.
FA UN CALDO BESTIALE
Qui a Béziers,è una città tutta di cemento,persino i miei quadri si stanno squagliando....ad ogni modo per farvi piacere e per consolarci vi racconto una piccola brevissima favola,di quelle educative e con una verità profonda,per certi versi e per qualcuno "sconvolgente",per altri sicuramente ermetica,per me meravigliosa.
Cera una volta un tipo strano ma profondamente autentico,sincero,stizzito dal ciarlare di certa gente decide di raccontargli una storia per vedere se gli riesce di fargli entrare un po di sale in zucca;e inizia cosi : "...è un po come se un libro un giorno decidesse di portare la sua storia in giro per il mondo,accade che arrivi in una citta in cui tutti gli abitanti sono analfabeti; anzi anche un po tristi,grigi,un certo numero di essi gli dice allora :
"poichè nessuno ti capisce e anzi ti trovano addirittura brutto e nessuno ha voglia di leggerti dovresti suicidarti!"
Il libro un po irritato replica deciso:
"Io sono a posto con la mia coscienza,la mia storia è scritta bene altrimenti non l'avrebbero stampata e se guardate bene dietro la copertina c'è anche il timbro della biblioteca in cui stavo,se mi guardate bene potete constatare che non sono affatto nuovo e che molte dita hanno sfogliato le mie pagine...delicatamente e con curiosità"
Piccati replicano:
"ti prendi gioco di noi,il fatto che hai un timbro non è indicativo della tua qualità,del tuo valore..."
Il libro sbuffa,lancia un sospiro e dice:
"Huffa,mi state seccando,saro tutto quello che volete ma il fatto di portare in giro una storia mi fà stare bene,anzi sapete che vi dico: sono felice cosi,felice come una Pasqua,come una Pasqua e un Natale nello stesso giorno !"
Al che tutti si ammutolirono e un po con la coda tra le gambe ritornarono alle loro case badando a fermare bene tutte le finestre...sia mai che un giorno capiti in città un altro libro...!"
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" Il padre "sfondatore" della patria italica si aggira per le strade di Napoli circondato dai suoi ammiratori plaudenti,si dice certo che lascerà nella storia d' italia la sua impronta...al riguardo non abbiamo il minimo dubbio! "
Caccià' l'ànema!
Strunzo, strunzillo
EBANO
Talvolta mi aiuta a intelaiare le tele,una volta volle persino cimentarsi con i colori e la tela non era affatto male,la srotolai dal suo supporto e la riposi con cura,ancora oggi è in mio possesso,il cattivo fondo che le diedi la stà un po rovinando.Facciamo spesso delle passeggiate nella foresta adiacente,quando trovo qualcosa di strano come dei piccoli sacchetti di pelle con dentro qualcosa accorre trafelata e rimette la cosa dov'era "non devi mai toccare queste cose",lo so,ma la curiosità è piu forte di me,mi dice di non curiosare quando vedo della terra smossa...per me un feticcio sepolto è un tesoro d'antiquariato,per lei qualcosa da temere.Abbatstanza regolarmente al pomeriggio si concede dei sonnellini,io ci provo oppure mi lascio portare dai pensieri,malinconia si ma perchè tutto questo non riusciro a conservarlo,non mi resta che nutrirmene il piu intensamente che mi è possibile,un affetto africano per quanto lieve sia è estremamente difficile conservarlo,la famiglia,la miseria e i problemi che ne scaturiscono,la gelosia,i parenti,anche un po di razzismo,i pretendenti,i bianchi,si loro,è d'uso che per vendicarsi di un torto si finga di incontrare casualmente in città la donna della persona che si vuol ferire e le si offra una piccola fortuna a cui non di rado essa cede;poi ad uno dei frequenti incontri tra "amici" ci si fà quattro risate alle spalle del malcapitato esibendo una polaroid...In questo contesto il denaro è quello che è pur nella consapevolezza che quel denaro apporta un certo sollievo nella famiglia della donna;tuttavia non solo le africane cedono a questa lusinga,per quanto le riguarda talvolta guardano con compatimento l'affannarsi predatorio del bianco il suo denaro per cosi...poco.So per certo che ci vedono con non tutte le nostre rotelle al loro posto.Una piccola breve storia...un giovane africano si arruola nell'esercito e qualche anno dopo viene mandato in Unione Sovietica (prima del crollo del muro di Berlino...)gli piacciono le bione e pare che piaccia alle russe,tantopiu che con il matrimonio ci scappa un visto d'espatrio (...)il giovane ufficiale (ora) rientra a Bamako con la moglie russa,finisce dopo qualche tempo la sua carriera militare e lo stipendio,ne consegue la disoccupazione;nel frattempo la moglie si è arricchita con il suo dinamismo,ha aperto un piccolo bar,mantiene la famiglia compreso l'ufficiale disoccupato che frustrato per la condizione d'inferiorità si dà all'alcool...gelosie,minacce,invidia della famiglia di lui circondano la giovane russa la quale messa sull'avviso da precedenti "fatti" ha provveduto ad un visto per la Francia che tiene o nel cassetto o presso di se...quando il marito al termine del suo percorso alcolico muore spesso per suicidio la famiglia di lui prende a cercarla per vendicarsi del "torto" subito,delle umiliazioni...fra cui il non aver spartito la ricchezza con tutto il clan (...)la russa ovviamente ha gia varcato l'ingresso dell'Ambasciata Francese etc,
Percorro il corpo sinuoso di O. con una sincera ammirazione mista a stupore,intercetto il gioco di colore della luce riflessa dalla sua epidermide che è vagamente nera ma che in realtà con i riflessi della luce assume un altro tono,luminoso ora grigio cenere,ora azzurrino,ora nero come nell'altra faccia della luna là dove la luce non sà insinuarsi(...)osservo con grande curiosità l'assenza di certi colori nell'intimo come li conosco nelle bianche,solo il volume rivela la natura della sostanza erogena,eppure seduce potentemente il desiderio come se nessun tono d'incarnato mancasse;la plasticità del suo corpo,quelle curve che non conoscono spigoli od angoli,una sinuosità verticale,fiera, eretta,e una muscolatura potente e velata,nascosta,nessuna traccia di cellulite,Rubens non apprezzerebbe.
Il suo incedere sin da piccola con in equilibrio sul capo un vaso colmo d'acqua l'ha scolpita in un ritmo,in una cadenza del passo sensuale e rituale allo stesso tempo.le sue spalle diritte e larghe non esprimono la fierezza della seduzione ma un rapporto con il tempo specifico a lei,un che di fatalistico nello sguardo gentile appena velato da un'ombra di malinconia come se conoscesse il divenire e la finitezza di tutte le cose e per questo non c'è ragione di affrettarsi,come se tutte le cose dovessero venirle incontro...come se cio fosse già avvenuto tante e tante volte.La sua capacità comune a quasi tutte le donne africane di piegare il bacino ad angolo retto per sbrigare le faccende di casa,dai panni da lavare alla cucina,le cose,gli oggetti sempre in terra,come se non conoscesse il tavolo(...)questa attitudine le costruisce,le modella il culo come avviene presso le danzatrici o le ballerine europee...i fianchi possono snodarsi in danze sfrenate di un erotismo animale sconvolgente,i ritmi brasiliani al confronto fanno figura di semplice manifestazione folcloristica per turisti della domenica....Il collo corto e sottile le dà un aria tra l'infantile e l'adolescente,un che di fragile che intenerisce,ma l'emozione si ferma subito li perchè lei anche nuda è come se non lo fosse tale è la naturalezza con cui si porta,qualcosa di maschio quando spalanca le cosce per sedersi,accosciarsi con le cosce divaricate sul tappeto in una posizione che se la realizasse una europea sarebbe un po sconcia e provocante. Mi è impossibile dipingerla,non ho mai giocato tutti quei toni grigio-neri,eppoi non sono un ritrattista,tutte quelle sfacettature del suo carattere come renderle quando già solo il corpo,la sua fisicità è cosi complessa?
E un nudo perchè poi? Per rammentarla ...? So che il tempo formidabile nemico-amico cancellarà nella mia memoria le colline e quegli stupendi avallamenti,il profumo bruno dell'ebano,un pube arriciato e fitto con il suo susseguirsi quando titillato di gemiti e mugolii infantili,verginali....e una passione che stenta ad accendersi in lei o perchè travolta dalle ondate di piacere o perchè un certo slancio le è estraneo verso un corpo che le è straniero nell'odore,nel fremito,nelle parole e in tutti i suoi echi;comunque sia sempre un dubbio che tormenta e che nessun assalto possessivo sà colmare,azzittire tanto che la pallida epidermide vorrebbe farsi poco fieramente nera come la notte...Il flash dell'apparecchio fotografico è una violenza che sà di stupro ai miei occhi con il suo baluginare d'argento freddo,lo ripongo e rinuncio a cogliere almeno in fotografia O.non c'è nel Tucul abbastanza luce per il tipo di pellicola che ho,e mi ci vorrebbe tra le altre cose anche un obiettivo a grandangolo...mi devo rassegnare a veder sfuggire impercettibilmente dalla mia mente quello che vorrei poter rievocare per sempre.Non è solo lei,il suo paesaggio,ma anche tutto quello che l'ha generata,questa natura,questo verde luminoso sulla laterite rossa,queste rocce,questa polvere,questa vegetazione cosi povera di ombre e rifugio,questa dimensione del tempo che solo le parole scambiate sanno colmare in una trama fitta di relazioni,amicizie,complicità,apertura e un domani sempre possibile. Percorro il corpo sinuoso di O. con una sincera ammirazione mista a stupore,intercetto il gioco di colore della luce riflessa dalla sua epidermide che è vagamente nera ma che in realtà con i riflessi della luce assume un altro tono,luminoso ora grigio cenere,ora azzurrino,ora nero come nell'altra faccia della luna là dove la luce non sà insinuarsi(...)osservo con grande curiosità l'assenza di certi colori nell'intimo come li conosco nelle bianche,solo il volume rivela la natura della sostanza erogena,eppure seduce potentemente il desiderio come se nessun tono d'incarnato mancasse;la plasticità del suo corpo,quelle curve che non conoscono spigoli od angoli,una sinuosità verticale,fiera, eretta,e una muscolatura potente e velata,nascosta,nessuna traccia di cellulite,Rubens non apprezzerebbe.
Il suo incedere sin da piccola con in equilibrio sul capo un vaso colmo d'acqua l'ha scolpita in un ritmo,in una cadenza del passo sensuale e rituale allo stesso tempo.le sue spalle diritte e larghe non esprimono la fierezza della seduzione ma un rapporto con il tempo specifico a lei,un che di fatalistico nello sguardo gentile appena velato da un'ombra di malinconia come se conoscesse il divenire e la finitezza di tutte le cose e per questo non c'è ragione di affrettarsi,come se tutte le cose dovessero venirle incontro...come se cio fosse già avvenuto tante e tante volte.La sua capacità comune a quasi tutte le donne africane di piegare il bacino ad angolo retto per sbrigare le faccende di casa,dai panni da lavare alla cucina,le cose,gli oggetti sempre in terra,come se non conoscesse il tavolo(...)questa attitudine le costruisce,le modella il culo come avviene presso le danzatrici o le ballerine europee...i fianchi possono snodarsi in danze sfrenate di un erotismo animale sconvolgente,i ritmi brasiliani al confronto fanno figura di semplice manifestazione folcloristica per turisti della domenica....Il collo corto e sottile le dà un aria tra l'infantile e l'adolescente,un che di fragile che intenerisce,ma l'emozione si ferma subito li perchè lei anche nuda è come se non lo fosse tale è la naturalezza con cui si porta,qualcosa di maschio quando spalanca le cosce per sedersi,accosciarsi con le cosce divaricate sul tappeto in una posizione che se la realizasse una europea sarebbe un po sconcia e provocante. Mi è impossibile dipingerla,non ho mai giocato tutti quei toni grigio-neri,eppoi non sono un ritrattista,tutte quelle sfacettature del suo carattere come renderle quando già solo il corpo,la sua fisicità è cosi complessa?
Lei si sveglia e si alza lentamente gli occhi spalancati come se non avessero mai preso sonno,io è come se non fossi presente o come se facessi parte della stanza poi improvisamente si gira e mi rivolge la parola,senza ironia e con un tono di tristezza : " ...non puoi trattenermi con gli occhi." ...Come quando dorme e sente una zanzara che non si sà come si è intrufolata nella zanzariera,la mano istintivamente in un lampo la racchiude,infallibile e feroce.
PODOR
SITE QUI PARLA DE LA SORCELLERIE(in francese)
Con la jeep ci inoltriamo lungo il fiume Senegal,lo risaliamo a lungo sino ad intravedere i primi villaggi in fango e paglia,Bertuccia mi dice che molti di questi villaggi hanno l'acqua grazie alla cooperazione italiana,la cosa mi inorgoglisce un po ma subito dopo mi rendo conto che è una delle sue trappole:"...si ma poi,subito dopo che gli abbiamo portato l'acqua arriva il notabile locale a nome del governo ad imporre le tasse,puoi immaginare cosa accade in una economia agricola basata sullo scambio...il villaggio si sposta piu in là e il pozzo resta inutilizato...",avrei dovuto immaginarlo,già poc'anzi mi aveva lasciato perplesso,lungo il percorso abbiamo incontrato delle donne,alcune bellissime,percorrevano grandi distanze a piedi per recare della legna e dell'acqua nelle brocche posta sul capo in un stupefacente equilibrio ai villaggi.Gli avevo chiesto perchè non diamo un passaggio ad alcune di loro e lui prontamente mi replica che la cosa era proibita ed era messa nero su bianco negli ingaggiamenti con il governo locale...Tra me pensa che la cosa avrebbe sconvolto le gerarchie uomo donna al villaggio
.Mi venne in mente di certi grossi ragni che avevo visto in Mali,se ne trovavamo uno in casa in nessun caso avremmo dovuto schiacciarlo come d'istinto ad alcuni arriva di pensare perchè quel ragno sul groppone portava migliaia di piccoli che all'approssimarsi del ombra sia pure curiosa avrebbero abbandonato la madre portatrice infestando la casa a lungo.La vita palula,è florida in Africa,basta prendere in mano una manciata di terra vicino ad un fiume per rendersene conto,si muove,è piena di microorganismi appena percepibili all'occhio umano.Arriviamo a Podor,un vilaggio inondato dal sole e immerso in una serenità che sà di Arcadia,gli uomini sono nei campi e le donne provvedono alle faccende,specie le piu giovani,mi colpisce vedere che scopano con una ramazza la sabbia fuori casa,le bambine piu grandi si prendono cura dei neonati,le quattordicenni esibiscono con naturalezza un seno florido e invidiabile,passeggiando arriviamo al fiume e là vediamo centinaia di donne di tutte le età e bambini nell'acqua ,le prime si lavano alcune nude mentre i secondi giocano,si tuffano,si rincorrono tra strilli e spruzzi d'acqua che ampliano la percezione di una atmosfera festosa e innocente come non ne avevo mai viste.
Chiedo a Bertuccia se si lasceranno fotografare e da quel giorno non mancai mai una passeggiata lungo i fiumi,ne in Senegal ne in Mali.Mi racconta che anche lui fece molte fotografie e che passati alcuni mesi ritorna al villaggio con un bel pacchetto di fotografie da distribuire,la gente festosa,allegra lo circonda e via via che si riconosce nelle foto il pacchetto diminuisce sino a che gliene resta soltanto una,quella di una bellissima ragazza di 16 anni...decide di informarsi e gli viene riferito che la ragazza era morta da molti anni (...)
"E una piccola storia per parlarti del tempo" mi disse.Mi rendevo conto che l'Africa ai miei occhi era affascinante,magica e misteriosa ma anche che cio era dovuto alla mia cultura individualista esattamente all'opposto del teatro che si giocava davanti ai miei occhi costituito da una società comunitaria;l'occidente mentale necessità di qualche revisione,di qualche contaminazione...Certi aspetti per quanto stupefacenti non mi sorprendevano perchè ne ritrovavo la traccia anche nel costume Europeo;una volta allorchè ero in un villaggio ospite con la mia capanna personale e un letto che mi dovetti costruire sacrificando il mio prezioso filo per la pesca (...) allestendo una rete sollevata da terra assistetti ad un fatto sconcertante data l'ospitalità di cui era capace il villaggio, in un primo momento,un anziano vestito di cenci,stracci,sporchissimo,con in capelli arruffati,disordinati e al collo qualche chilo di (cri cri)ferraglia,collane,catene,lucchetti,corni e altre cose strane fra cui parti di animali e altre cose percepibili come strane in un sacco si avvicina al villaggio sussurrando qualcosa all'indirizzo delle donne che reagiscono immediatamente lanciandogli contro tutto quello che gli capitava tra le mani.Il vecchio fugge imprecando e le donne ritornano alle loro faccende,non ebbi l'impressione che il vecchio fosse malato,anzi tuttaltro dalla sua andatura.
Poco dopo il tramonto mi muovo ad una passeggiata ai bordi del villaggio,verso il palmeto non molto distante,c'è la lunapiena e la visibilità è quasi perfetta;vedo una donna furtiva e circospetta poco avanti che anch'essa si inoltra nel palmeto,suppongo che vada ad un rendez-vous torrido e invece poco dopo la scorgo avvicinarsi al vecchio che avevano scacciato,la vedo scambiare qualcosa con il vecchio e poco dopo allontanarsi.Di li a poco altre donne sempre una ad una arrivano,alcune con una gallina...La conclusione cui pervenni era che ognuna aveva i suoi conti da regolare con le rivali e che si servivano di questo feticheur,sciamano trafficone sia per difendersi che per muovere fatture maligne.
Relitto nel fiume Senegal e sopra madre e figlia nel fiume Niger
SHORTBUS
Memorabile,iconoclasta, l'inno americano come è cantato da tre dei protagonisti,un film Cult destinato a entrare nel mito,finalmente qualche buona notizia dal "Fronte Occidentale" ,ne avevamo piene le palle dei nuovi "creazionisti",dal neopuritanesimo americano e dell'immagine d'essa che da qualche anno ci tocca subire tra slanci "lanzicheneschi" che si ammantano quotidianamente d'orrore e sermoni da "scuola serale" di stampo vaticano.Lunga vita a John Cameron Mitchel un americano come lo abbiamo sempre sognato.
IL PIU BEL FILM CHE HO VISTONe pas croire que John Cameron Mitchell se soit absenté des écrans de cinéma depuis des lustres pour fomenter une petite babiole arty et cul: il a travaillé sur le projet Shortbus immédiatement après avoir achevé la tournée promotionnelle de Hedwig and the angry inch, son premier long métrage. L'expérience a été si intense qu'il n'avait plus envie de se mettre en scène mais de parler des autres à travers une chronique polyphonique où des personnages, liés ou défaits, éprouvent la difficulté d'aimer de nouveau dans un New York meurtri par un certain 11 Septembre. En arrivant en Europe, l'artiste s'est rendu compte du nombre impressionnant de films traditionnels qui usaient d'une sexualité explicite en assimilant le plaisir à la culpabilité. En réalisant Shortbus, il a essayé de détruire cette image en utilisant la sexualité comme la musique dans Hedwig and the Angry Inch. La réalisation de ce projet s'apparente à une victoire sur le territoire de l'oncle Sam. Tout est parti d'une petite annonce glissée sur le web où les participants, majeurs, pouvaient envoyer une vidéo d'eux en train de faire l'amour (ou autre) afin de figurer dans un film. L'inhibition était formellement proscrite. Les méthodes de sélection ne sont pas si éloignées de celles d'une émission de télé-réalité mais l'aboutissement est infiniment plus stimulant. Avec John Cameron Mitchell, la directrice de casting Susan Shopmaker s'est occupée du recrutement en scrutant toutes les vidéos reçues.
shortbus John Cameron Mitchell
Le making-of disponible dans la double édition de Shortbus propose de découvrir les vidéos des futurs acteurs où ils montrent déjà une certaine faculté à disserter sur la sexualité sans le moindre complexe. Certains ont fabriqué de fausses publicités ou imité Gwyneth Paltrow recevant un Oscar avec une perruque là où d'autres se sont contentés de raconter leur première relation sexuelle. Sur 500 candidatures, 40 acteurs ont été rappelés pour passer des auditions, consistant à s'installer dans une salle et à regarder ces vidéos. Lors du visionnage, le cas de Jonathan Caouette est évoqué: cet artiste autodidacte a passé son existence à se filmer depuis l'âge de 10 ans. Il en a tiré Tarnation, un film fabuleux et kaléidoscopique co-produit par GVS et John Cameron Mitchell qui pourrait bien être celui d'une vie. Après cette audition, le réalisateur entouré de la direction de casting et du producteur a composé un tableau d'affectivité pour réunir les gens qui s'attirent le plus. Chaque intervenant devait dire ce qu'il pensait de la vidéo et de la personnalité de l'autre. D'emblée, des idylles et des inimitiés se créent. En fonction des réactions, il les réunissait et parfois la réunion de deux acteurs en faisait sauter un.
Certains comédiens professionnels (comprendre "du milieu") ont également participé au casting en connaissance de cause (l'aura culte de John Cameron Mitchell depuis Hedwig and the angry inch), mais ils ont tous été écartés parce qu'ils craignaient pour leur image - selon eux, le fait de tourner des scènes pornos dans un film risquait de compromettre leur carrière. C'est pourquoi John Cameron Mitchell s'est entièrement focalisé sur ces amateurs pas guindés et fiers de ce qu'ils sont. La seule célébrité, c'est Sook-Yin, la jolie asiatique aux faux airs de Lucy Liu, qui est connue au Canada pour être animatrice radio. L'annonce de sa participation au film s'est faite à travers les médias et n'a pas manqué de provoquer une controverse stupide et inattendue dans la station de radio où elle officiait. Soutenue par des personnalités comme Gus Van Sant, Yoko Ono, Francis Ford Coppola, Julianne Moore et Moby qui lui ont recommandé de ne pas lâcher le morceau, elle a rejoint l'équipe de Shortbus sans hésitation.
Après cinq jours d'improvisation, neuf acteurs ont été choisis. Nous sommes en mai 2003. Avant de venir travailler à l'atelier, ils doivent tous faire un test de dépistage. Les premières angoisses des acteurs sont les risques de maladies et, surtout, savoir avec qui ils vont baiser pendant le tournage. Mais la joie d'être réuni pour concrétiser un projet robuste (parler de la sexualité triste) a pris le pas sur l'anxiété. Afin de mettre tout le monde à l'aise, Cameron Mitchell a organisé de fausses conférences de presse pour présenter les rôles en demandant de zapper les questions primesautières pour attaquer la nature même du sujet au gré d'implications purement factuelles. C'est à partir de cet atelier qu'il a rédigé un premier scénario en s'appuyant sur les personnalités respectives des acteurs. Ça explique pourquoi les acteurs sont si convaincants: ils ne jouent pas parce qu'ils sont les personnages. La mélancolie de l'un, le côté blasé de l'autre. Attentif et précis, Cameron a repéré les traits de caractère et, en apportant un regard tendre et bienveillant, les a amplifié pour qu'il y ait une mutation psychologique et qu'ils soient à la fois le personnage et eux-mêmes.
Pendant un an, ils se retrouvent fréquemment pour tout superviser. Les acteurs se connaissent mieux: ils ont pu créer une sphère d'intimité. En cours de route, deux comédiens ont abandonné le projet sans donner de raison valable. Ce qui aurait pu créer des tensions n'a fait que ressouder les liens. Dès le départ, l'équipe a senti qu'elle était menée par un réalisateur honnête. D'une telle honnêteté qu'il a voulu participer aux scènes d'orgie dans le Shortbus (voir le making-of). Progressivement, les acteurs découvrent l'excitation de se donner corps et âme dans un film-famille dans lequel le spectateur se sent immédiatement à l'aise. C'est tout le secret d'une réussite: le manque de moyens est composé par un coeur gros comme ça. Le résultat est drôle, pétillant, mélancolique, touchant, universel… et fait du bien partout. Succombez à cette invitation (bi)sexuelle qui donne envie d'aimer. Ce n'est pas si fréquent.
Romain Le Vern
La sortie de la semaine c'est évidemment Shortbus réalisé par John Cameron Mitchell ! C'est ce que l'on a fait de mieux ces dernières années en terme de cinéma "gay" même si le film ne parle pas que de l'homosexualité ! Il est à mi-chemin entre Tarnation de Jonathan Caouette et Mysterious Skin de Gregg Araki avec une petite touche de Collision (la référence qui va faire fuire Loickque) dans la mesure où tous les personnages (de sexe et de sexualité différentes) se retrouvent au même endroit : le Shortbus, lieu qui fait ici office de lien entre les histoires et les nombreux personnages !
En fait, plus généralement, le film traite des relations humaines post-11/09 à travers le sexe ! C'est un film sexuel certes mais aussi un film politique et humain empreint d'une énorme sensibilité ! Derrière chaque réplique, chaque position, chaque plan, on sent une once de mélancolie, de tristesse... C'est beau (l'acte sexuel est à mi-chemin entre le banal et le sacralisé), poétique et souvent drôle (la scène d'amour entre les trois hommes où l'un deux chante l'hymne américain dans les fesses de l'autre... c'est très fort symboliquement et très drôle parallèlement !).
Mention spéciale à la musique qui adoucit profondément la violence du propos et des images ! Je suis généralement réticent à l'exhibition pure et simple des corps au cinéma mais il y a quelques chose de magique et de fascinant dans ce film... "Regarder c'est déjà participer !" On est loin du vulgaire ou du malsain qui accompagne généralement ce genre de films ! Ici, le sexe est décomplexé, voire drôle et festif et c'est pas tous les jours qu'on voit ça au cinéma !
Les acteurs (aucun n'est connu) sont vraiment très forts car aucune scène n'a été simulée ! ça demande vraiment un investissement total mais ils y arrivent avec naturel et charisme ! Ce personnage de l'ex gigolo (devenu gigolo après avoir vu My own private Idaho ! laugh.gif ) est vraiment le personnage principal de l'histoire ! Le plus attachant parce qu'il est triste ?
Beaucoup de tendresse, d'émotions, de larmes et surtout d'Amour avec un grand A... C'est sans doute l'un des films les plus humanistes et les plus porteurs d'espoir qui ait été réalisé ces dernières années alors que le ton est plutôt à la mélancolie ! Tolérance, ouverture d'esprit et sexe... Voilà les 3 commandements pour John Cameron Mitchell pour vivre dans un monde futur sain !
BLOC NOTES SULLA PORNOGRAFIA
Potrebbe sembrare strano,ma le volte che ho guardato un film porno l'immaginazione è partita per perdersi,per conto suo nele piu bizzarre elucubrazioni,vi assicuro nulla di perverso o contorto,riflessioni,talvolta percorsi,considerazioni filosofiche,senza dubbio perchè il film"porno"era noioso,non dovrebbe essere cosi ma lo è e sempre piu spesso;me ne sono chiesto le ragioni e ho cominciato a rifletterci rievocando con la memoria le piu disparate immagini che ricordassi sin dagli albori del porno.la prima constatazione è che il gusto (...)si evolve,cambia,si affina rincorso dalle produzioni che cercano di tenere il passo ora con nuove (supposte) trasgressioni,ora con l'inserimento dello spettacolare sino al sadomasochismo piu spinto,"l'ammucchiata",pure evolvono gli ambienti,le scenografie,i costumi,irrompe la moda,si affina il maquillage sino ad essere all'altezza delle odierne tecnologie numeriche e una infinità di altri aspetti sino a confezionare un prodotto pressoche perfetto e tanto piu perfetto è l'ennesima costatazione tantopiu risulta finto,è la noia trionfa,le protagoniste,le eroine,le cosidette pornostar dal canto oro vi apportano il loro personale contributo,tutta una serie di smorfie,mugolii,mimiche e una gestualità recitativa incapace di convincere persino il piu forsennato degli erotomani;comprensibile il personale pudore che le spinge ad addomesticare il senso di colpa che la convivenza sociale inculca attraverso la mimetizazione delle proprio intimo il quale non potendo essere fisico perchè svelato (...) necessita di uno spostamento cosicchè l'intimo o la propria identità caratteriale o comportamentale per compensazione debbono celarsi,velarsi,criptarsi.le case di produzione sono costrette ad escogitare tutta una serie di trucchi per cercare di ingannare l'occhio e l'istinto del pubblico ma a quanto pare con scarso successo.
vero che ormai hanno identificato uno zoccolo duro di abbruttiti (o patologici) spendaccioni (afficionados) che vogliono quella storia in quella salsa,con quel rituale immancabilmente uguale a se stesso(immancabilmente la cosa si risolve in una violenza oltraggiosa verso l'identità femminile).Essendo questo mercato in mano a "tecnici" o realizatori tranne rarissime eccezzioni (...)
abbastanza abbruttiti dal fascino del bisness a tutti i costi (o mafie) e da un livello,sensibilità culturale,vicino allo zero,non c'è da aspettarsi che si metta in moto una ricerca capace di saziare l'immaginazione,la curiosità del pubblico piu maturo,piu capace di evolvere il prioprio gusto,di emanciparsi dalle pulsioni piu primitive(...).Un'altra constatazione è che quando un film porno risulta ben fatto è perchè nello stesso vi sono contemplati alcuni fattori precisi : i protagonisti vivono un trasporto autentico,gioioso,fortemente trasgressivo,insomma si buttano all'aria con ardore (...),secondo fattore,le scene seguono,danno l'illusione di seguire le indicazioni,le attese dello spettatore favorendo presumibilmente l'identificazione (...); terzo fattore il pubblico piu raffinato non gradisce la costruzione delle scene e delle scenografie negli studios(...)preferisce i piu disparati ambienti come quelli che costellano il suo quotidiano. Ennesimo fattore sembra che gradiscano anche un minimo di introspezione dei personaggi i quali oggi nelle odierne produzioni sono letteralmente tagliati con l'accetta (...) e per lo piu la personalità giocata escusivamente sull'abbigliamento.Recentemente una delle mazzate ricevute dal mercato del porno che usufruisce ampiamente e prepotentemente di internet è costituita dal pubblico che si fà interprete e attore delle scene e le mette a disposizione del web gratuitamente (...statisticamente il web ospita almeno 2 milione di persone che hanno scelto di pubblicizare, esibire,scambiare le proprie performances in video,foto etc,) Una controprova della veridicità di quanto affermo è in certe attrici che hanno potuto riciclarsi in dimensioni dello spettacolo tra cui la televisione (l'ultima fortezza di un certo moralismo) nonnostante il passato porno ipertrasgressivo;esse quando cio è avvenuto avevano saputo immettere nella scena il proprio intimo,la propria personalità(...) una assenza di pudore che ha attizzato eccitato e divertito l'istinto voyeristico del loro folto pubblico.
Un pubblico che mi pare oggi piu maturo di quanto si potesse supporre qualche tempo prima.Questo pubblico si prende la briga di snobbare "l'informazionei" che i media di tanto in tanto pubblicano sull'mondo del porno preferendo soffermarsi sulla performance e ad un passaparola che è un omaggio a certe figure del porno (leggendaie)quali Rocco Siffredi e altri non tanto perchè autentici eroi della performance o della dimensione,lunghezza...che tanto attizza i media(...) ma piuttosto perche in alcune rare occasioni hanno saputo far emergere nelle loro partner una "risposta" travolgente,vera,gioiosa,autentica e sorprendente...quasi amore se si puo dire....la contemplazione di quelle scene apre letteralmente orizonti d'immaginario,fan,tasticherie suscettibili di produrre mete,possibilità mai contemplate e ritenute irrealizabili.
Questo pubblico ha avuto le sue esperienze e non pare disposto a bersi tutto quello che l'industria del porno gli sottopone quotidianamente investendo ossessivamente sul luccichio patinato alla Penthause o alla Playboy che credono di compensare con il lusso scenografico la colpa, buttatarsi sul lustrino pornochic per far "pulito" (...)o sfruttando la generosità del posteriore delle nuove leve cui viene stupidamente trasmesso un valore comportamentale in disuso,assurdo,grottesco,e sado-masochistico,letteralmente carne da "cannone" per poveracci pieni di risentimento morale (...) che concepiscono una sessualità fortemente vendicativa verso il femminile a compensare la propria emarginazione...dal sociale affettivo. Nel mondo della pornografia possiamo rintracciare ad ogni passo lo sfruttamento e la violenza piu odiosa verso le donne, lo sfruttamento piu disgustoso dell'essere umano in una delle sue pulsioni piu gioiose e vitali; una offesa profonda all'eros umano generata da secoli,millenni di oscurantismo religioso che colpevolizando l'animalità,la natura attraverso l'invenzione del sacro(...)stabilisce inevitabilmente delle gerarchie che pongono in ultima fila il corpo,i sensi,il piacere in tutte le sue manifestazioni.Questa gerarchia ha finito per generare dei mostri e tutta una serie di patologie mentali(...)certa pornografia è il sintomo piu evidente dei guasti di una certa "morale" ed essa mi pare che con l'affermarsi della riscoperata del corpo,dell'animalità umana (non bestialità) incominci a dover coltivare orticelli sempre piu strimizziti,asfitici e ridotti.Essa si ostina ad autorappresentarsi in termini di superfice fisica,biologica in un epoca in cui emerge un bisogno di profondità...partecipazione,condivisione.Un altro aspetto della pornografia presta il fianco ad attacchi feroci e instancabili,la pedofilia in tutte le sue manifestazioni,ritengo il fenomeno limitato per quanto
immensamente spregevole e non meno spregevole il non voler tenere affatto conto delle statistiche sulla violenza in tutte le sue manifestazioni tra cui cito i conflitti armati,gli incidenti stradali,le morti bianche sul posto di lavoro,lo stupro e la violenza coniugale,la criminalità finanziaria l'industrializazione forzata,chimica artificiale dell'alimentare etc,fatti su cui certi moralisti benpensanti non strillano mai abbastanza,anzi manifestano un silenzio assordante! Per finire non auspico forme di censura generalizate che finiscono per limitare sempre,dico sempre la libera espressione del pensiero e delle idee.La pornografia è un sintomo che gli specialisti della mente e dei suoi comportamenti debbono poter analizare per individuarne la cause e porvi...banalmente rimedio,non serve a nulla ricacciarla nell'antro oscuro e fantasmatico dell'animo umano per contemplare una idea della vita e dell'essere umano in termini di bellezza e perfezione,l'essere umano è un essere in divenire e gran parte del suo divenire dipende dalla sua capacità progettuale,creativa.Una ipotesi di lavoro potrebbe
essere sin dall'infanzia la trasmissione del valore sessuale,del corpo,della fisicità,dei sensi,l'accesso al piacere privo di ogni senso di colpa perche la vita di per sè comporta già il cosidetto malessere esistenziale (insopprimibile),l'obbligo di provvedere a se stessi,di lavorare,la competizione etc,etc...l'argomento suscita spazi infiniti di discussione,queste sono soltanto note...
Bonjour,
RispondiEliminala photo de la grande poste présentée sur votre site et page accessible sur http://100cosecosi.blogspot.com/2009_03_31_archive.html provient du site Visoterra.com et plus précisément de la page http://www.visoterra.com/voyage-premier-voyage-de-perline9/la-grande-poste-de-bamako.html . Or, aucun accord n'a été donné pour cette utilisation qui va à l'encontre des droits de son auteur.
Merci donc de bien vouloir faire un lien vers la source de cette photo http://www.visoterra.com/voyage-premier-voyage-de-perline9/la-grande-poste-de-bamako.html à côté de celle-ci le plus rapidement possible et comme reconnaissance du travail de l'auteur.
Merci d'avance
Sébastien de Visoterra.com
Bonjour Sebastien,
RispondiEliminavoila c'est fait,et merci pour la segnalation.
Michel