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venerdì 17 aprile 2009

Picasso hard a Milano

Le fantasie erotiche di un allegro ottantenne

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Michele Tavola
Donne senza veli che non lasciano niente all´immaginazione e accoppiamenti nelle posizioni più impensabili sono i temi ricorrenti della Suite 347, la più corposa serie di incisioni che Pablo Picasso (1881-1973) abbia realizzato. Tra il 16 marzo e il 5 ottobre 1968, mentre Parigi è sconvolta dalle manifestazioni del movimento studentesco, il maestro rimane rintanato nel suo studio in Costa Azzurra e, in preda a un irresistibile furore creativo, incide ben 347 lastre di rame. All´epoca ha 87 anni suonati, ma non vuole saperne di fare il pensionato. Da poco ha lasciato il suo studio parigino di rue des Grandes-Augustins, dove trent´anni prima aveva dipinto Guernica, e insieme a Jacqueline Roche, la sua ultima moglie, di 45 anni più giovane, si è trasferito a Mougins, vicino a Cannes, in una sontuosa villa.
Qui realizza la Suite 347 lavorando in stretta collaborazione con il suo fedelissimo stampatore Aldo Crommelynck, che aveva abbandonato Parigi proprio per seguire Picasso nel sud della Francia, affittando un´ex panetteria per installarvi i suoi torchi. E´ proprio Crommelynck a raccontare come la tecnica picassiana, negli anni estremi, si sia fatta alchemica e arditamente sperimentale. Ma ciò che più colpisce di questa serie sono i soggetti: quando viene esposta per la prima volta presso la galleria Leiris, le scene più hard vengono censurate.
Oggi, la Suite 347 viene presentata per la prima volta in Italia al Museo Civico di Cremona. I fogli sono stati prestati dall´istituto finanziario spagnolo Bancaja, impegnato nell´ambiziosa impresa di acquisire l´intera produzione grafica di Picasso, costituita da oltre duemila incisioni. In catalogo (Silvana Editoriale, a cura di Ivana Iotta e Donatella Migliore) interventi di Kosme de Barañano e Brigitte Baer, massima esperta di grafica picassiana.
«La visione di questa sezione è consigliata ad un pubblico adulto», si legge nella sala in cui sono esposte le 25 acqueforti che raffigurano gli amori di Raffaello e della sua bellissima modella, la Fornarina. Benché siano quanto mai esplicite, il tono è più ironico che erotico. In diverse opere sono presenti, in veste di guardoni, Michelangelo, sempre nascosto sotto il letto, e papa Leone X, che dapprima sbircia da dietro una tenda, poi si accomoda in poltrona per ammirare lo spettacolo e, in un paio di casi, si siede addirittura su un orinale. La Baer, però, ritiene che la serie andrebbe introdotta da uno striscione che porti la scritta "Vietato l´ingresso agli scorbutici!", perché «conviene accostarsi alla serie delle 347 incisioni con spirito pronto all´allegria, alle burle, alla comicità, al buonumore e al piacere».
Fin dai titoli Picasso rende inequivocabile la sua idea dell´eros negli ultimi anni della sua vita: Vecchio con copricapo tonchinese che pensa agli amori dei vecchi signori, Uomo che evoca le relazioni tra un vecchio pagliaccio e una fanciulla e Istruzioni per l´uso di una giovane. Ma non compaiono solo temi erotici. Si incontrano anche scene ispirate al circo e soggetti storico-mitologici. Alcuni fogli rimangono misteriosi. Lo stesso Picasso disse: «Ci sono molti enigmi nelle 347 incisioni e senza dubbio, data la loro stranezza, continueranno a rimanere tali a lungo, forse per sempre».
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