Le belle storie

Da qualche anno un carissimo amico: alto,stempiato nel pieno dell'età della "ragione" con uno sguardo di un limpido azzurro, di un garbo e di una gentilezza d'altri tempi mi fà visita e si intrattiene in pacate conversazioni sulla pittura,generalmente sulla sua difficoltà a dipingere ,o su qualche tecnica suscettibile piu che di aiutarlo nel mestiere della pittura,parliamo di come sollevarlo dall'immensa timidezza e umiltà che lo abita con pervicace ostinazione a gran cruccio dei suoi amici , intimi che lo vorrebbero alla pittura con piu disincanto e allegria.In tutti questi anni non c'è stato modo di riuscire a vedere qualcuno dei suoi lavori e da poco sua figlia complottando alle spalle del padre mi invia questi due quadri,letteralmente una sorpresa poichè mi aspettavo certo delle copie ma non certo una qualità coloristica cosi vibrante ed emotiva.Raimondi (cosi si chiama) ha conseguito questo obbiettivo in una solitudine totale da autodidatta segreto,il suo carattere schivo lo ha impedito alla relazione di scambio con i colleghi ,alla possibilità di elaborare una tematica piu personale ed estranea alla dinamica competitiva.S'intuisce dai quadri una vena malinconica e una forte affinità con gli Impressionisti e i Macchiaioli toscani là dove il colore vuole farsi calore,terra,materia.
Voglio con questo piccolo cenno incoraggiarlo a lavorare di piu per essere all'altezza della profondità che vuole esprimere il suo animo d'artista.