Da qualche giorno un gruppuscolo di finti studenti, orfani delle
organizzazioni giovanili di ciò che fù Alleanza Nazionale, cercava di
insinuarsi nelle facoltà milanesi per promuovere un incontro “culturale”
presso la facoltà di Scienze Politiche.
Ogni qual volta hanno provato a palesarsi la reazione degli studenti è sempre stata netta: espulsi!
Ogni volta i loro volantini sono finiti nel cestino e in alcuni casi è
pure capitato si trovassero loro malgrado a fare una doccia gelata
fuori programma.
Per la giornata di oggi l’Assemblea di Scienze Politiche aveva
indetto un presidio in facoltà a partire dalla mattinata e, in seguito
ad un’assemblea promossa nella giornata di ieri, si sono uniti a loro il
collettivo Labout (http://labout.org/home/?p=283#more-283) e altre realtà studentesche delle varie facoltà e delle scuole milanesi.
Verso le 14.30 si sono scorti in lontananza i famigerati fascisti:
una trentina scarsa di personaggi dei quali i veri studenti erano meno
di un terzo. Ad accompagnarli teneramente per mano alcuni “tutori” noti
per la propensione all’uso del coltello di provenienza Curva Nord di
S.Siro e altri ex esponenti Pdl in alcune amministrazioni locali note
per la tolleranza e lo spiccato senso dell’accoglienza (come ad esempio
la città di Opera, dove esponenti leghisti e aennini guidarono e
promossero l’incendio di un campo rom).
Ma i veri capogita dell’allegra brigata erano, ancora una volta,
Polizia e Carabinieri. Una cinquantina di agenti delle diverse armi,
valentemente supportati dal personale Digos in forze, ha di fatto aperto
la strada in una facoltà che altrimenti sarebbe stata
fascio-repellente.
Ovviamente la spiegamento di forze non è stato di per sé sufficiente e
i nostri eroi sono dovuti entrare con inganno da una porticina
laterale, non prima però di aver ricevuto, nella figura di tale Oscar
Giannino, uno dei due relatori dell’incontro, una salubre secchiata di
pummarola doc, alimento il cui colore è da sempre esplicito sia dentro
che fuori.
Rinchiusi quindi in un’aula, loro e solo loro, senza che vi fosse
anche solo mezzo studente desideroso di avvicinarli e bloccando di
fatto, con la loro maleodorante presenza, un’intera ala della facoltà
presidiata dagli agenti della Digos in ogni accesso, i poveretti di Au
se la sono suonata e cantata tra di loro, dimostrando che forse se
facessero nel salotto di casa certi eventi sarebbe meglio per tutti.
In facoltà intanto il presidio antifascista coinvolgeva positivamente
non solo gli attivisti e i militanti dei collettivi universitari ma
anche un numero significativo di studenti alla prima esperienza o
comunque solitamente non attivi nelle mobilitazioni.
Per ben due ore il presidio ha quindi di fatto accerchiato l’ala
della facoltà abusivamente occupata dai fascisti sino a quando la
Polizia, con la solita gentilezza e servilismo che li contraddistingue,
ha fatto d’apripista un’altra volta, prima spingendo in malo modo gli
antifascisti dentro la facoltà per liberare la strada e poi prendendo
nuovamente per mano i teneri fascistelli per riaccompagnarli al nulla da
cui arrivavano.
S’è così conclusa, con la solita difficoltà a camminare guardandosi
le spalle e con la coda tra le gambe, l’eroica impresa degli ex giovani
di governo. A dimostrazione della loro totale estraneità alla vita
universitaria in qualunque sua forma: come corpo estraneo sotto scorta
sono potuti entrare e allo stesso modo sono dovuti uscire. Per gli
studenti di Scienze Politiche e delle altre facoltà presenti non resta
quindi, dopo questo fastidioso diversivo, che tornare all’antifascismo
declinato nella quotidianità, ovvero alle lotte per il diritto allo
studio, contro la crisi, contro l’amento delle tasse, la precarietà, in
difesa dei beni comuni a cominciare dai saperi.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)