google6a3fa170c1192d09.html 100cosecosi 100cosecosi: PADOVA FLAVIO ZERBETTO IL PITTORE GETTATO PER STRADA

martedì 9 agosto 2011

PADOVA FLAVIO ZERBETTO IL PITTORE GETTATO PER STRADA

 Minaccia i vicini, allontanato da casa per «stalking di condominio»
100cosecosi:" Ho ragione di credere che sia illegale allontanare qualcuno da casa sua (...) quantunque sia animato da dinamiche più o meno sopportabili sul piano della convivenza civile...Il sospetto che sia un terrorista affiora nell'animo rapito dalla cronaca del Mattino di Padova (...) Semmai và perseguito per i singoli reati e non allargando,stiracchiando lo stalking ben oltre le molestie sessuali (...) sino a gettarlo per strada,signor gip dei miei stivali ! Guardate il video,pazienza se è un pistolotto sentimentale per turiste inglesi a caccia di emozioni (...) ve la dice lunga sulla realtà cittadina e la sua gente (...)
Rieccoci ai tempi di Modigliani schifato dal borghese amato dai poveracci con quella certa aria da artista maledetto (...) si capisce dalle sue opere la fatica con cui deve arrangiare la pittura con colori gestiti con parsimonia pure se la qualità degli stessi lascia a desiderare (...) l'alcolismo si sà ti viene cosi,per caso,soppratutto quando tutti ti vogliono bene;speriamo infine la beffa non giunga a compimento,sarebbe il colmo...quale? Dopo morto ti schiaffano in un museo e fanno pure pagare il biglietto d'ingresso ! "

Il Gip firma l'ordinanza per il pittore Flavio Zerbetto: deve stare a un chilometro di distanza dalla sua casa Ater a Brusegana. Da ubriaco aveva molestato i vicini: ma è conosciuto come un bravo paesaggista


PADOVA. Non ha più una casa, non ha più i suoi pennelli e le sue tele da dipingere, non ha più nulla Flavio Zerbetto, allontanato dal suo appartamento con un provvedimento del Gip Paola Cameran per stalking "condominiale" dopo aver minacciato una vicina, aver spaventato un bambino di 9 anni, dopo aver lanciato oggetti dalla finestra e seminato il terrore nella palazzina di tre piani.

 Venerdì alle 18 due agenti in borghese e due vigili urbani si sono presentati nella sua casa di via Lister 16 a Brusegana e gli hanno notificato il provvedimento richiesto dal pm Paolo Luca. Il pittore, conosciuto come Zio Zeb, è molto apprezzato, tanto da essere stato intervistato più volte dalla Rai e dalle reti nazionali. I commercianti delle piazze lo hanno adottato. Molti di loro hanno le sue opere appese alle pareti. È forse l'ultimo degli artisti di strada a Padova.

 Di sicuro da venerdì sera Zeb, che ha studiato all'accademia delle Belle Arti, è su una strada. «Go fato un fià tropo el mona - ammette Zio Zeb - Go batuo e urlà un fià massa, ma te sé, ghe xe dee serate che te sfuge de man, poe capitare». La vicenda sfociata con l'allontanamento per stalking inizia nel 2006: Flavio Zerbetto dal 2004 vive in un alloggio Ater. Quando il pittore delle piazze alza il gomito fa fatica a contenersi. Con i cinque vicini di casa si arriva subito ai ferri corti. Sono tre ultraottantenni, un'avvocatessa e un'altra famiglia. Tutti non sopportano le urla di Zio Zeb in piena notte, mal digeriscono il baccano a tutte le ore, temono per i comportamenti aggressivi del pittore in preda ai fumi dell'alcol. Scattano le chiamate al 113. La questione però non si ricompone.

 «Zerbetto quando alza il gomito spaventa i bambini, insegue la donna delle pulizie con un coltello» raccontano i residenti. Prima di rivolgersi alla magistratura partono le lettere all'Ater e al Comune. Nessuno ascolta i residenti di via Lister. Nell'esposto in Procura c'è la firma di molti abitanti della via, esasperati da Zio Zeb quando è ubriaco. «Vado da tre mesi alle riunioni degli alcolisti anonimi al Sert - racconta Zeb - Ma non sono ancora riuscito a smettere, ho diminuito molto, ma a volte ci ricasco».

 Il fascicolo arriva sul tavolo del pm Paolo Luca che ravvisa gli estremi dello stalking. Non ad una singola persona, ma all'intero condominio. Zerbetto si comporta da «ras» del palazzo. Secondo i vicini ha provocato un infarto ad un anziano. Da venerdì per loro è finito un incubo, mentre per Zio Zeb la strada è tornata ad essere la sua casa. Per due giorni si è fatto ospitare dalla madre, «ma da stasera torno all'asilo notturno del Torresino».

 Ieri Zeb, difeso dall'avvocato Annamaria Alborghetti, era davanti al tribunale per cercare di ottenere un permesso per riprendersi i suoi colori. «Non posso lavorare e se non dipingo non mangio».
Quando lo intervistava la Rai

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