NOZZE DA INCUBO PER SCOTLAND YARD: LA CARROZZA SCOPERTA DEGLI SPOSI REALI È UN GHIOTTO OBIETTIVO PER ESTREMISTI ISLAMICI, IRRIDUCIBILI INDIPENDENTISTI NORDIRLANDESI, ANARCHICI UN PO’ ESALTATI, NOBILI ESCLUSI DALL’INVITO O IL FANATICO ISOLATO DI TURNO. MA IL NEMICO CHE PIÙ METTE PAURA è IL VENDI-CATTIVO GHEDDAFI - CORONA IN TESTA E PEZZE AL CULO: ALTRO CHE FARAONICO BANCHETTO, IL RICEVIMENTO DI WILLIAM & KATE SEMBRERÀ LA PAUSA PRANZO ALLA MENSA AZIENDALE: NOVANTA MINUTI, TUTTI IN PIEDI, BUFFET DI TRAMEZZINI, DUE CHIACCHIERE E VIA (CON LA SCUSA DI NON URTARE I SUDDITI CON SPRECHI ECCESSIVI IN TEMPI DI CRISI) -
1 - QUELLA CARROZZA SCOPERTA INCUBO PER SCOTLAND YARD
Enrico Franceschini per Repubblica.it
foto di Dagospia
Da lontano sembrerà un paggio come tutti gli altri, in costume settecentesco, installato su un predellino della carrozza, subito dietro William e Kate, lungo il tragitto che dovrebbe portarli in un tripudio di folla adorante dall'abbazia di Westminster fino a Buckingham Palace. Ma dentro quegli abiti ci sarà un moderno James Bond, un agente del servizio segreto britannico, armato di pistola, pronto a "shoot to kill", sparare per uccidere, alla prima minaccia e anche a gettare il suo corpo in difesa del principe e della sua sposa, se un proiettile volasse in loro direzione.
Le "nozze del secolo" - a eccezione di 1900 invitati - il resto del mondo le vedrà soltanto in tivù. Più tardi gli sposi si daranno un bacio (più appassionato di quello gelido tra Carlo e Diana, si può scommettere) sul balcone di palazzo reale. Quindi scompariranno all'interno del castello, per pranzo, cena e balli. L'unico momento veramente pubblico sarà il passaggio della carrozza per le vie di Londra. Ed è quello l'incubo dei servizi di sicurezza. "Non abbiamo indicazioni certe di preparativi di un attentato o di un attacco o di altre violenze", ha affermato oggi un portavoce di Scotland Yard. Ma poi ha ammonito che qualsiasi tentativo di "disturbare la quiete pubblica nel giorno delle nozze" sarà respinto "con robustezza".
I soliti inglesi: devono sempre usare l'understatement, dire meno di quello che intendono veramente. "Robustezza", in questo caso, significa la più grande operazione di polizia dell'era moderna. Il terrorismo esisteva anche in passato, ma queste saranno le prime nozze reale post-11 settembre, post-al Qaeda, post-maniaci eccitati dal web. E dunque decine di migliaia di poliziotti, in divisa e in borghese, completi di cavalli, cani, cecchini, dispositivi elettronici, saranno schierati in tutta Londra per evitare qualsiasi rischio. Incluso, secondo indiscrezioni del Sun, l'agente segreto travestito da paggio e/o da cocchiere, pronto a intervenire al minimo segnale di pericolo.
Di pericoli ce ne sono in teoria almeno tre, con diversa gradazione. Uno è un attentato di estremisti islamici: un kamikaze che si fa saltare in aria lungo il percorso della carrozza oppure terroristi che entrano in azione sparando alla cieca, come avvenne a Mumbay cinque anni fa. Il secondo pericolo è quello di una fazione di irrudicibili indipendentisti cattolici nordirlandesi: un'autobomba, forse, o un tiratore scelto nascosto da qualche parte. Non a caso la polizia ha ispezionato ogni tetto, ogni anfratto, ogni tombino, sulla strada da cui passerà la carrozza reale.
Invito di nozze al matrimonio di Kate e William Il terzo pericolo è un'azione meno violenta ma ugualmente dimostrativa da parte dei gruppi di giovani anarchici che hanno creato disordini durante le recenti manifestazioni di protesta di studenti universitari e sindacati lavoratori. E infine rimane la possibilità del pazzo isolato. Con di mezzo il secondo in linea per il trono e una festa che in teoria avrebbe pure lo scopo di risollevare il morale alla nazione (e rilanciare la monarchia dopo due decenni di scandali e lutti), le autorità non vogliono sbagliare. Perciò si sa che hanno già messo in atto azioni preventive, con arresti, perquisizioni e intercettazioni telefoniche.
L'unico possibile sollievo, per Scotland Yard, è che in base alle ultime previsioni metereologiche venerdì potrebbe piovere. In tal caso, invece che su una carrozza scoperta, William e Kate percorreranno il tragitto su una carrozza chiusa, coperta e dunque un po' meglio protetta. Ma d'altro canto, osservano gli esperti della materia, un mare di ombrelli aperti potrebbe nascondere meglio eventuali malintenzionati. Una sola cosa è certa: la polizia non vede l'ora che questo matrimonio si faccia e che gli sposini partano per la luna di miele. La cui destinazione, sia per sfuggire ai paparazzi sia per motivi di sicurezza, rimane segreta.
Fabio Cavalera per il "Corriere della Sera"
Tutti a stecchetto. E tutti in piedi. In modo che il ricevimento finisca presto. Novanta minuti. Senza stress per i festeggiati. E senza stress per 650 invitati. Qualche tartina, un brindisi veloce, due chiacchiere e via a riposarsi. Kate e William badano al sodo.
Che sia per non urtare la suscettibilità dei sudditi di sua maestà, curiosi della festa ma poco indulgenti con gli sprechi eccessivi, o che sia per altre ragioni (pare che le cucine di Buckingham Palace un pasto per centinaia di persone sedute non siano in grado di sostenerlo), comunque i due sposi non hanno intenzione di dilungarsi in libagioni e conversazioni diurne: alla sera devono sostenere il secondo round offerto dal principe di Galles, papà e suocero Carlo, e di presentarsi alle danze affaticati e con lo stomaco pieno non ne hanno la benché minima intenzione. Così hanno tifato per uno di quei protocolli reale che prevede, nelle grandi occasioni, il banchetto «leggero» .
È già stato sperimentato e funziona. Niente attese al tavolo, che sono lunghe, noiose e snervanti. Il «timing» del 29 aprile è pronto. Alle 10.10 William uscirà da Clarence House, la residenza di Carlo sul Mall, per portarsi all'abbazia di Westminster, e trentuno minuti dopo (alle 10.51) Kate lascerà con il papà l'albergo Goring a Belgravia, la suite prescelta per l'ultima sera da nubile con la famiglia, e raggiungerà l'abbazia di Westminster dove alle 11 comincerà la funzione.
Una compagnia dai mille colori. Nessuno avrà di che preoccuparsi per la linea, mal che vada c'è, vicino, l'Albert Pub. L'uscita è prevista alle 15. Il menu è ancora top secret. Ma lo chef Darren McGrady, che ha già servito a Buckingham Palace in occasione del «wedding breakfast» di Andrea con Sarah Ferguson prima di trasferirsi con Lady Diana a Kensington Palace, è pronto a scommettere che ci saranno stuzzichini a base di salmone e patè, nonché polpettine («sempre popolari a Palazzo» ) e crepes alle erbe. Diecimila canapè (mediamente una quindicina per ospite, e non sarebbe poco, benché la consuetudine ne suggerisca sette o otto al massimo).
Champagne e limonata con «epsom salt» , magnesio che riduce la pressione sanguigna («bevanda che non manca mai nei pranzi delle loro altezze reali» ). E la sera, fra un ballo e l'altro? Be', lì (inviti ridotti della metà, 300 intimi), pare che Carlo si sia affidato al catering di Anton Mosimann, ristoratore svizzero di prestigio in Belgrave Square. Tre portate. Forse, arriverà uno dei piatti preferiti di William: carne di manzo tritata con condimento piccante, purè e formaggio fuso.
Giusto un assaggio. Insomma, un royal wedding, culinariamente parlando, di profilo abbastanza contenuto: ciò che conta del resto è la qualità e non la quantità. Con buona pace dei tradizionalisti che ricordano Enrico VIII e le sue mirabolanti tavolate con arrosti, tacchini, fagiani e pesce, accompagnati da vini rossi di Toscana, vernaccia e malvasia. Non è tempo di ingordigie del genere.
Meglio una sana dieta. Anche se qualcuno rischia di rimanerci male. Come Dimitri, il Principe di Jugoslavia (oggi solo di Serbia): «È davvero strana questa storia del ricevimento in piedi, a tutti i matrimoni reali ai quali ho partecipato hanno sempre servito il miglior pranzo possibile» . Lui, Dimitri, non digerisce gli stuzzichini: per fortuna, non è fra gli invitati.
Enrico Franceschini per Repubblica.it
foto di Dagospia
Da lontano sembrerà un paggio come tutti gli altri, in costume settecentesco, installato su un predellino della carrozza, subito dietro William e Kate, lungo il tragitto che dovrebbe portarli in un tripudio di folla adorante dall'abbazia di Westminster fino a Buckingham Palace. Ma dentro quegli abiti ci sarà un moderno James Bond, un agente del servizio segreto britannico, armato di pistola, pronto a "shoot to kill", sparare per uccidere, alla prima minaccia e anche a gettare il suo corpo in difesa del principe e della sua sposa, se un proiettile volasse in loro direzione.
Le "nozze del secolo" - a eccezione di 1900 invitati - il resto del mondo le vedrà soltanto in tivù. Più tardi gli sposi si daranno un bacio (più appassionato di quello gelido tra Carlo e Diana, si può scommettere) sul balcone di palazzo reale. Quindi scompariranno all'interno del castello, per pranzo, cena e balli. L'unico momento veramente pubblico sarà il passaggio della carrozza per le vie di Londra. Ed è quello l'incubo dei servizi di sicurezza. "Non abbiamo indicazioni certe di preparativi di un attentato o di un attacco o di altre violenze", ha affermato oggi un portavoce di Scotland Yard. Ma poi ha ammonito che qualsiasi tentativo di "disturbare la quiete pubblica nel giorno delle nozze" sarà respinto "con robustezza".
I soliti inglesi: devono sempre usare l'understatement, dire meno di quello che intendono veramente. "Robustezza", in questo caso, significa la più grande operazione di polizia dell'era moderna. Il terrorismo esisteva anche in passato, ma queste saranno le prime nozze reale post-11 settembre, post-al Qaeda, post-maniaci eccitati dal web. E dunque decine di migliaia di poliziotti, in divisa e in borghese, completi di cavalli, cani, cecchini, dispositivi elettronici, saranno schierati in tutta Londra per evitare qualsiasi rischio. Incluso, secondo indiscrezioni del Sun, l'agente segreto travestito da paggio e/o da cocchiere, pronto a intervenire al minimo segnale di pericolo.
Di pericoli ce ne sono in teoria almeno tre, con diversa gradazione. Uno è un attentato di estremisti islamici: un kamikaze che si fa saltare in aria lungo il percorso della carrozza oppure terroristi che entrano in azione sparando alla cieca, come avvenne a Mumbay cinque anni fa. Il secondo pericolo è quello di una fazione di irrudicibili indipendentisti cattolici nordirlandesi: un'autobomba, forse, o un tiratore scelto nascosto da qualche parte. Non a caso la polizia ha ispezionato ogni tetto, ogni anfratto, ogni tombino, sulla strada da cui passerà la carrozza reale.
Invito di nozze al matrimonio di Kate e William Il terzo pericolo è un'azione meno violenta ma ugualmente dimostrativa da parte dei gruppi di giovani anarchici che hanno creato disordini durante le recenti manifestazioni di protesta di studenti universitari e sindacati lavoratori. E infine rimane la possibilità del pazzo isolato. Con di mezzo il secondo in linea per il trono e una festa che in teoria avrebbe pure lo scopo di risollevare il morale alla nazione (e rilanciare la monarchia dopo due decenni di scandali e lutti), le autorità non vogliono sbagliare. Perciò si sa che hanno già messo in atto azioni preventive, con arresti, perquisizioni e intercettazioni telefoniche.
Invito di nozze al matrimonio di Kate e William |
Fabio Cavalera per il "Corriere della Sera"
Tutti a stecchetto. E tutti in piedi. In modo che il ricevimento finisca presto. Novanta minuti. Senza stress per i festeggiati. E senza stress per 650 invitati. Qualche tartina, un brindisi veloce, due chiacchiere e via a riposarsi. Kate e William badano al sodo.
Che sia per non urtare la suscettibilità dei sudditi di sua maestà, curiosi della festa ma poco indulgenti con gli sprechi eccessivi, o che sia per altre ragioni (pare che le cucine di Buckingham Palace un pasto per centinaia di persone sedute non siano in grado di sostenerlo), comunque i due sposi non hanno intenzione di dilungarsi in libagioni e conversazioni diurne: alla sera devono sostenere il secondo round offerto dal principe di Galles, papà e suocero Carlo, e di presentarsi alle danze affaticati e con lo stomaco pieno non ne hanno la benché minima intenzione. Così hanno tifato per uno di quei protocolli reale che prevede, nelle grandi occasioni, il banchetto «leggero» .
È già stato sperimentato e funziona. Niente attese al tavolo, che sono lunghe, noiose e snervanti. Il «timing» del 29 aprile è pronto. Alle 10.10 William uscirà da Clarence House, la residenza di Carlo sul Mall, per portarsi all'abbazia di Westminster, e trentuno minuti dopo (alle 10.51) Kate lascerà con il papà l'albergo Goring a Belgravia, la suite prescelta per l'ultima sera da nubile con la famiglia, e raggiungerà l'abbazia di Westminster dove alle 11 comincerà la funzione.
Alle 12.15 la coppia salirà in carrozza e si porterà a Buckingham Palace. E qui alle 13.25, la regina, i Windsor e i Middleton si concederanno alla folla dal balcone per la foto col bacio. Voleranno sulla loro testa sette aerei della Raf, fra i quali uno Spitfire, un Lancaster e un Hurricane rimasti dalla Battaglia d'Inghilterra nella seconda guerra mondiale. Tanti saluti e finalmente, nel giardino se il tempo sarà clemente, il via al banchetto con le teste coronate di mezzo mondo.
Dagli sceicchi arabi (nessuno dal Bahrein che ha schiacciato le rivolte per la democrazia) ai principi del Lesotho, dai Grimaldi di Monaco alla regina Sofia di Spagna, dal re e la regina di Norvegia (Harald V e Sofia) a Costantino di Grecia. Con loro un po' di primi ministri del Commonwealth (Australia e Nuova Zelanda), gli ambasciatori, gente dello spettacolo (l'immancabile Elton John, Rowan Atkinson, Guy Ritchie, l'ex marito di Madonna, il fotografo Mario Testino), sportivi (i Beckham e Ian Thorpe, l'australiano cinque volte oro del nuoto alle Olimpiadi).Una compagnia dai mille colori. Nessuno avrà di che preoccuparsi per la linea, mal che vada c'è, vicino, l'Albert Pub. L'uscita è prevista alle 15. Il menu è ancora top secret. Ma lo chef Darren McGrady, che ha già servito a Buckingham Palace in occasione del «wedding breakfast» di Andrea con Sarah Ferguson prima di trasferirsi con Lady Diana a Kensington Palace, è pronto a scommettere che ci saranno stuzzichini a base di salmone e patè, nonché polpettine («sempre popolari a Palazzo» ) e crepes alle erbe. Diecimila canapè (mediamente una quindicina per ospite, e non sarebbe poco, benché la consuetudine ne suggerisca sette o otto al massimo).
Champagne e limonata con «epsom salt» , magnesio che riduce la pressione sanguigna («bevanda che non manca mai nei pranzi delle loro altezze reali» ). E la sera, fra un ballo e l'altro? Be', lì (inviti ridotti della metà, 300 intimi), pare che Carlo si sia affidato al catering di Anton Mosimann, ristoratore svizzero di prestigio in Belgrave Square. Tre portate. Forse, arriverà uno dei piatti preferiti di William: carne di manzo tritata con condimento piccante, purè e formaggio fuso.
Giusto un assaggio. Insomma, un royal wedding, culinariamente parlando, di profilo abbastanza contenuto: ciò che conta del resto è la qualità e non la quantità. Con buona pace dei tradizionalisti che ricordano Enrico VIII e le sue mirabolanti tavolate con arrosti, tacchini, fagiani e pesce, accompagnati da vini rossi di Toscana, vernaccia e malvasia. Non è tempo di ingordigie del genere.
Meglio una sana dieta. Anche se qualcuno rischia di rimanerci male. Come Dimitri, il Principe di Jugoslavia (oggi solo di Serbia): «È davvero strana questa storia del ricevimento in piedi, a tutti i matrimoni reali ai quali ho partecipato hanno sempre servito il miglior pranzo possibile» . Lui, Dimitri, non digerisce gli stuzzichini: per fortuna, non è fra gli invitati.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)