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domenica 21 novembre 2010

LA TORTURA DEI VIVENTI CUCCIOLI D'UOMO ANIMALI....

 Uno dei post che più suscitano reazioni violente di tipo emotivo nei visitatori che vi inciampano è questo:CANE ABBATTUTO AL CAMPO ROM, A SPARARGLI 6 COLPI UN POLIZIOTTO CON UN MOVENTE RAZZISTA.
A dire il vero ce ne sono altri,li unisce un denominatore comune,la violenza cieca 
gratuita senza neppure la giustificazione del movente meschino!
Una violenza ottusa,inetta,debile...
Brutalità selvaggia,barbarie,bestialità...le definizioni non sono sufficienti a connotare lo schock e il turbamento che proviamo alla lettura dell'articolo.
Che sia violenza portata contro l'innocenza umana,un bambino,un neonato come nella foto a fianco (articolo sotto) o che sia portata contro un animale d'affezzione...entrambi totalmente indifesi,con uno sguardo fiducioso,spalancato sul viso del bruto persecutore...una violenza che marca a fuoco l'animo,lo rivolta,lo disgusta e ci pone in una condizzione d'impotenza poichè non la comprendiamo certo e perchè la nostra capacità di immedesimazione,di identificazione ci scaravolta direttamente sulla scena pero ectoplasmi e solo spettatori  quasi fossimo realmente parte del dramma che vi si svolge.
Il disagio che ci attanaglia le visceri comporta anche (mi pare) un senso di colpa che per una certa serie di "buone" ragioni rifiutiamo di assumere a consapevolezza,ci destabilizza,dunque meglio fare come la domestica e nascondere la polvere sotto il tappeto.
Perchè un senso di colpa? Perchè siamo consapevoli che quelle persone,quei mostri vivevano tra noi,condividevano il nostro quotidiano e sebbene nella stragrande maggioranza dei casi li abbiamo identificati attraverso le loro azioni (non crederete ancora al raptus di follia?! O tantomeno al classico "era un uomo cosi gentile,per bene..." no ???)
Li abbiamo in vario modo tollerati,tuttalpiù emarginati dal nostro relazionale più stretto mà...non denunciati pubblicamente,sono per cosi dire liberi da un lato d'investire altri esseri viventi con la loro brutalità e dall'altro liberi di coltivare la loro alienazione psicologica sino a renderla mortale.
Volete un esempio?
Il caso Avetrana...parecchi sapevano e tanti si facevano allegramente i cazzi loro !
Si possono identificare certe fenomelogie patologiche sin dall'adolescenza (...) ogni scuola dovrebbe  dotarsi di servizi efficienti sociali e psicologici oggi piuttosto approssimativi per usare un eufemismo (...) purtroppo.per cui parlare di prevenzione e interventi appropriati con la presa in carico del dramma,o del trauma o del disagio esistenziale del soggetto alienato è ancora una utopia...per cui teniamoci l'emergere di queste follie sintomatologiche di qualcosa che in fondo alla società è malato,da un lato l'incapacità di soccorrere e un disagio reale,profondo dall'altro.
Ci sono certo delle eccezzioni,non tutto è addebitabile alla società (...) recente il caso di cronaca del bambino di 9 anni che riesce a mandare all'ospedale due insegnati (...) 
Dico queste cose perchè do per scontato (sbaglio?) che l'informazione,la cultura,la scuola formino l'individuo sensibile al vivente...capace di provare empatia,intereagire con l'altro umano o animale...


Credo che abbiamo una colpa,immensa,grandissima...ignoriamo che l'umanità,la natura,il regno dei viventi e lo stesso pianeta,costituiscono un unico corpo vivente (un po più il là del concetto di Gaia) voglio dire che non possiamo decontestualizarci da quanto avviene intorno a noi pure se sono consapevole del peso che cio comporta specie per certe sensibilità aggiornare l'attualità (...)
La violenza volta al vivente và respinta in tutti i casi,mai legittimata,mai tollerata e chi per qualsivoglia ragione la pratichi (salvo per il diritto naturale della legittima difesa) deve essere cosciente,consapevole dello sguardo vigile del mondo,del sociale,del relazionale esso deve essere pronto a stigmatizarlo con decisione.
.I Bruti temono il giudizio sociale,collettivo ma se esso è per cosi dire confinato in ambiti amichevoli,complici la dissuasione svanisce come nebbia al sole !
Infine...forse c'è davvero della follia nell'abbruttimento umano,bestiale che conduce ad infierire su una creatura di pochi mesi...un orrore indicibile la cui colpa è e resta anche in minima misura del sociale,mi piacerebbe conoscere la vostra opinione...


A Darren Newton piaceva filmarsi mentre si accaniva sul piccolo Charlie Hunt. Il figlio di 15 mesi della sua compagna piangeva e cercava di difendersi con le manine, ma Darren continuava a infierire e a torturarlo. 
È quanto emerge dalle indagini successive alla morte, a Manchester, della creatura. La giuria che sta giudicando Newton si è detta 'sconvolta' per le immagini che ha visto sul telefonino dell'uomo, che ha chiamato i video delle sue torture con nomi choc, come "Schiacciando un dito nella culla" e "Due minuti di pena". Charlie ha subito per settimane le violenze del fidanzato della madre, Laura Chapman (che lo descriveva come una persona "calma e amabile"), finché dopo l'ennesimo calcio, l'ennesimo pugno in testa e l'ennesimo dito conficcato con forza nell'orecchio (con il quale Newton lo scrollava), Charlie è stato ricoverato in ospedale, dov'è morto per gravi lesioni cerebrali.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)