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lunedì 4 ottobre 2010

Pittrice e scrittrice un po "puttana" tradisce Silvio Berlusconi e mette sul web sussurri amorosi del Premier


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Gli 'addetti ai livori' indiscreti sussurrano che tra le più assidue frequentatrici di Palazzo Grazioli ci sia ora tale Viviana Andreoli, pittrice di quadri erotici (si tratta di tele emulsionate cioè di quadri su cui sono stampate fotografie in bianco e nero e successivamente dipinte,il fatto è di una evidenza prossima alla constatazione,stilisticamente un eros infantilizato e pseudo trasgressivo abbinato al fantasy sentimental-decadente in salsetta "innocenza e disincanto candore" in linea con la "virtù" Manga mà senza la sua originalità pop,un sensualismo da adolescente perversa solo che adolescente non è...ma cretina e furbetta si!)  lavora insieme alla madre Lucia (in arte Lucienne) e con la quale si ritraggono a vicenda. 


Qui la galleria delle opere di Viviana
 
Pochi sanno però che le due sono state autrici molti anni fa (Qui il link e un estratto con immagini che accompagnano l'atmosfera e qui il primo capitolo) sotto lo pseudonimo di Viviana e Lucia Vanzati, di un pruriginoso romanzo avente come trama uno scandaloso rapporto lesbo tra madre e figlia.
Viviana Andreoli con Berlusconi e il biglietto di Silvio Viviana Andreoli e Sgarbi
,poteva mancare lui,il cicisbeo del polemismo cult in vesti di critico d'arte con la pulzella bisognosa di pacche (pardon) spinte ?
E nelle interviste di promozione del libro dichiaravano di mantenersi facendo spettacoli di strip-tease. L'incauta Viviana pubblica sul suo sito le foto con il Cavaliere del Cialis e i biglietti di saluto che egli le invia su carta della Presidenza del Consiglio. Da far impallidire la Vergine di Casoria...
Estratto integrato da commenti rinvenuto su Dagospia
 
"Ah, come quel bocciolo si abbandona fiducioso alla mia bocca! Ansima. Respira forte. Ma è proprio vero? E' proprio lei... mia figlia, attaccata così strettamente al mio corpo? ...Ditemi che sto sognando!". Magari, vorrebbe esclamare il lettore, spaventato dalla marea di risaputi cliché erotici che inzeppano il romanzo "Viviana" (http://www.pizzonero.com/29/index.htm), edito nella collana Pizzo Nero dell'editore Borelli. Le due protagoniste, madre e figlia, sono perfette controfigure delle autrici, al punto che si chiamano proprio come loro, Lucia e Viviana Vanzati. Al cuore del raconto c'è un tema forte: l'incesto, che in letteratura ha una tradizione risaliente almeno all'"Edipo Re di Sofocle". Ma non sempre riesce altrettanto bene. Basti pensare che neppure una scrittrice erotica di talento come Anais Nin sfugge al ridicolo quando in "Incesto" (leggi qui la scheda critica), descrive la sua relazione molto particolare con il padre.
Sarà per questo che la storia di "Viviana" suona falsa, nel mescolare club privé e atelier di pittura in cui madre e figlia giocano all'Artista e alla Modella, tra una citazione della predica di San Francesco agli uccelli e un appropriato motto di Casanova. Fino alla consumazione di quel "qualcosa di innominabile" che, ammette la madre con se stessa, è "amore puro e assoluto".
Fin qui la finzione narrativa. Ma che la realtà non sia troppo diversa è quanto tendono ad accreditare le due autrici. Che del loro rapporto molto disinibito hanno già parlato al Maurizio Costanzo Show e alla trasmissione Tema condotta da Rosita Celentano su La 7. "Diciamo che la mia maestra nel campo della sessualità è stata proprio la mamma" esordisce orgogliosa Viviana, 21 anni, "e non provo alcun imbarazzo a esibirmi nuda assieme a lei negli spogliarelli che facciamo in giro per mantenerci. Fra noi c'è molta complicità. Perché siamo delle artiste. I nostri quadri, in cui il mio corpo nudo viene esplorato in ogni suo aspetto, sono dei veri orgasmi cosmici. Sono piaciuti anche a Vittori Sgarbi. Ha detto che è la prima volta nella storia dell'arte che vede la gnocca spirituale". Come ossimoro non è male. Avrà detto sul serio? "In fondo" sostiene Viviana "questa definizione fa pensare a qualcosa di angelico".
Di certo, nessuna lacerazione fra la carne e lo spirito sembra torturare il ménage familiare, né quello artistico. "Il pittore che più amo è Balthus" dice mamma Lucia "per quelle sue adolescenti in bilico tra perversione e innocenza primordiale". Ragazza madre, vissuta in famiglia fino all'anno scorso, Lucia ha alle spalle tutta la trafila che porta una fanciulla dabbene sui sentieri della trasgressione, dalla severa scuola di suore allo zio prete: "Quando veniva a trovarci dovevo nascondere i quadri".
Adesso lei e Viviana si sono trasferite alla Maddalena. E col pennello può finalmente sbizzarrirsi anche in dipinti di grande formato. Il soggetto è sempre lei, la sua Vivi: "A volte sento il demone dell'invidia che mi assale, vedendo la sua giovinezza" confessa. Ma subito dopo: "Più che madre e figlia" ribadisce "ci sentiamo artiste. Il nostro ideale, in fondo, è la ricerca della bellezza assoluta". 
Anche questo è un cliché di tanta letteratura erotica. Come il misticismo: "Per noi la preghiera è importante" assicura Lucia. E Viviana: "Prima di fare l'amore, io e il mio ragazzo attuale spesso preghiamo o recitiamo il rosario. Perché esiste un orgasmo fisico e uno spirituale. E io li voglio raggiungere entrambi". Intanto si stringe all'amata mammina, maestra e confidente, a enfatizzare un legame naturale che in loro due assume connotati decisamente esibizionistici: "Io sono l'anti Erika" assicura Viviana, alludendo alla ragazza matricida di Novi.
Ma sì, avercene, al giorno d'oggi, di figliole come la Vivi: affettuose, mammone e allo stesso tempo libere, indipendenti. Con le quali si può trasgredire restando in famiglia. E se poi il quadro, o il romanzo, non vengono sempre bene, pazienza. Sono gli incesti del mestiere. 
(Leggi qui il primo capi
tolo del romanzo).

4 commenti:

  1. e' veramente indecente dover sempre denigrare il talento degli altri solo per motivi politici. Essendo un grande collezionista d'arte contemporanea, trovo invece molto interessante e colorato il loro stile pittorico,la vera essenza della bellezza è la semplicità. La trama del libro poi è assurda,troppo surreale per essere vera infatti è un romanzo non una biografia. Si capisce benissimo che è tutto inventato. L'unica cosa vera in tutto ciò è la fantasia esplosiva di questa donna bellissima che ha troppi talenti per essere apprezzata in un mondo così arretrato e provinciale

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  2. Viviana Andreoli non e' il solito ciarpame a cui Silvio e' abituato.Con i suoi talenti artistici fa veramente impallidire la vergine di casoria e la escort daddario

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  3. Sembra che questa Viviana Andreoli con il pennello ci sappia davvero fare e anche con quello del nostro Silvio nazionale !!
    Lady Viviana fara' presto concorrenza alla Carla'e alla Michelle Obama?????

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  4. "Denigrare il talento degli altri ?!"
    ...ma mi faccia il piacere !
    Sono 40 anni che mi occupo d'arte a tutto campo e ne so abbastanza da poter giudicare la banalità quando la incontro !
    Piuttosto lei argomenti meglio il suo punto di vista....pittorico

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)