Lo so,me lo dico da me spesso quando mi guardo allo specchio:"sono un figlio di puttana" mà è il mio lavoro,la fotografia intendo,certi reportage,sono un free lance e la mia ambizzione è vincere un Pulitzer.
Daltronde voi ve ne state davanti al pc o con una rivista animalista in mano mentre io rischio la pelle tutti i giorni per sottoporvi nuovi avvincenti reportage e insomma per farla breve certo di riscattarmi un po sottoponendovi questa storia a "lieto fine" come in tutte le belle favole.
E se a qualcuno passa per la testa di darmi del vigliacco perchè ho pensato solo a regolare il tele obbiettivo invece di correre in soccorso del pover uomo sappia che condivido appieno la sua opinione,anzi ha tutta la mia indignazione!
Una vera vergogna...
Avevo deciso di accompagnare un gruppo di bracconieri della regione del Cachemire ai piedi dell'Himalaya,dal lato del Pakistan,per modo di dire ovvio siamo a 3500 metri di altitudine,una vera sgroppata per i sentieri,sempre in salita,non vi dico!
Quando l'avanguardia segnala la presenza di tracce di una faliglia di Orsi,dei piccoli con un adulto,subito l'eccitazione si impadronisce del gruppetto,è contagiosa,ne sono preso anche io,regolo a dovere gli obbiettivi,la pellicola,controllo la focale,l'esposizione,sto attento che nulla possa impacciarmi nell'azione quando ad un tratto scorgiamo uno dei piccoli infrattarsi nei cespugli,la vegetazione secca fitta lo ingoia mà scorgiamo ugualmente muoversi i rami al passaggio della bestia.
Ci mettiamo tutti a correre per paralizzarci all'istante alla vista di un adulto che esce dal boschetto con tutta l'intenzione di attaccarci,gridano,i bracconieri gridano,non so cosa dicono,agitano le braccia e i bastoni per far paura al plantigrado che invece di darsi alla fuga,mi diranno poi trattarsi di una femmina,attacca il più vicino di noi e lo sovrasta con la sua furia.
Uno del gruppo ,Makhan Khan, l'unico coraggioso viene il soccorso del malcapitato che urla straziato dal dolore sotto le zampe dell'orsa inferocita,con un ramo cerca di colpirla sulla schiena per distrarla mà anche lui è costretto a darsi alla fuga appena l'orsa si gira e lancia una occhiata da far tremare i polsi.
Si sà della straordinaria velocità di cui è capace un orso quando vuole,per nulla comparabile a quella umana...
Io continua a scattare foto tra mille impacci:la paura,gli altri apparecchi fotografici,le occhiate intorno nel caso ce ne sia un'altro alle mie spalle,le urla che mi tempestano le orecchie,nessuna voglia di aiutare il malcapitato che continua a urlare,non ho fatto stages all'università sul da farsi (spero siate indulgenti)...
100 metri più in basso dopo una fuga a scavezzacollo giù per il sentiero pietroso inseguiti dalle urla feroci dell'orsa prendiamo fiato e dopo qualche minuto ad acque calmate ritorniamo sui nostri passi,Hamir è ancora vivo,gravemente ferito dagli artigli mà ancora vivo,lo riconduciamo al villaggio in una barella improvisata,se la caverà,mi dicono che è uno degli inconvenienti del mestiere,succede spesso insomma,qualcuno mi mostra le sue cicatrici,esibite con la fierezza di una iniziazione appena passata.
trovo curioso che gli orsi di questa zona quasi mai uccidono i bracconieri quando riescono a metterci le zampe sopra pur tuttavia questi ultimi subire gravi mutilazioni,ferite profonde che forse proprio per l'altitudine non si infettano mai.
Delle bestie superbe,quando si alzano sulle due zampe è come se un dio della foresta decide una qualche punizione da scagliare all'indirizzo della ferocia umana...ecco,spero che la mia storia vi sia piaciuta;infine un dettaglio,non li ho pagati per la battuta di caccia,mi hanno accettato tra loro e basta e delle tante foto che ho fatto qui le migliori,nel casino del momento qualcosa è andato storto,le riviste le hanno rifiutate mà in internet hanno avuto un discreto successo...
Chissà perchè stanno tutti dalla parte di mamma orsa!
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)