google6a3fa170c1192d09.html 100cosecosi 100cosecosi: L'intollerabile barbarie che unisce Pakistan all' Italia

martedì 19 ottobre 2010

L'intollerabile barbarie che unisce Pakistan all' Italia

Quando ho visto queste immagini scioccanti è stato come se un rapace vesse preso a strapparmi le visceri con i suoi artigli,sentivo il becco dilaniarmi le carni,atroce,insopportabile,intollerabile,mi sono detto che dovremmo alla frontiera piazzare un agente di scorta a vita ad ogni cittadino del Pakistan immigrato nel nostro paese,almeno di quelli che qui giungono con mogli e figlie (...) e mi pare che la nostra cronaca abbia già registrato qualche episodio orribile...
Poi qualcosa,un campanellino d'allarme ha iniziato a trillare dentro di me e cosi sono andato a cercare alcuni fatti di cronaca,uno nello specifico limitandomi a citarne un'altro quello di Riina il boss mafioso che sciolse nell'acido un ragazzino di cui era stato padrino e figlio di un pentito suo amico (...) dicevo uno ed ecco quello più recente qui in basso...fà riflettere vero ?
Per qualche misteriosa ragione sociologica nel nostro paese avvengono con una certa frequenza episodi riportabili alla più orrenda barbarie e spesso con al centro le donne.
Adesso guardate queste fotografie e leggete l'articolo sulla pentita di Mafia torturata e sciolta nell'acido e muovetevi ad una riflessione...sono fatti certo sconvolgenti mà inevitabile una constatazione,avvenivano nell'italietta del dopoguerra...perchè oggi riemerge questo orrore? 
In quale guerra siamo inconsapevolmente coinvolti?
Solo una curiosità naturalmente,per il resto fate voi...


MILANO
Lupara bianca a Milano: è stata attirata in una trappola, portata in un campo, interrogata e infine giustiziata con un colpo di pistola, prima di essere sciolta nell’acido. Vittima una ex collaboratrice di giustizia, Lea Garofalo uccisa a 35 anni dal suo ex convivente, Carlo Cosco, 40 anni che voleva costrigerla a riferire cosa avesse dichiarato agli inquirenti come collaboratrice di giustizia, su un omicidio avvenuto nel 1995 a Milano, il cui responsabile sarebbe stato, secondo la Garofalo, proprio il suo ex convivente Carlo Cosco. Quest’ultimo in passato vicino alla cosca di Petilia Policastro, in provincia di Crotone, avrebbe voluto sfruttare le dichiarazioni della donna per riabilitare la sua immagine davanti agli esponenti del clan,continua a leggere....













Los Angeles -  Quando ha ricevuto l'Enduring Heart Award dalle mani di Mary Shriver, moglie del governatore Arnold Schwarzenegger ed esponente del clan dei Kennedy, sfoggiava un sorriso smagliante, ma soprattutto un naso nuovo, anche se ancora un protesi. Protagonista è Bibi Aisha, la 18enne a cui il marito ha tagliato il naso.

La storia di Aisha A 16 anni, Aisha è stata costretta dal padre a sposare un talebano, spesso assente, ma la famiglia del marito la trattava "come una schiava", come lei stessa ha detto, oltre a farla a dormire in una stalla con gli animali. Ha provato così a scappare, ma, scoperta, è stata condannata da un giudice talebano all'amputazione di naso e orecchie. Ad eseguire la condanna, lo stesso marito, che l'ha poi abbandonata sulle montagne del sud dell'Afghanistan, dove è stata ritrovata in fin di vita e trasferita a Kabul, grazie all'associazione Women for Afghan Women.

Un premio e un'operazione chirurgica Alla ragazza, il Time dedicò una copertina e ora ha ricevuto il premio, l'Enduring Heart Award appunto, che la fondazione Grossman Burn consegna alle donne coraggiose vittime della barbarie umana. E sarà proprio la fondazione californiana a finanziare l'operazione al nasoCome tutti, la fondazione californiana è stato scioccata dalla copertina di Time Magazine con il viso sfigurato della ragazza, che ha tentato di scappare dal marito talebano. Alla Shriver Aisha ha risposto con un sentito "thank you so much", grazie mille, consapevole che nei prossimi mesi per lei la vita cambierà completamente. La ragazza era stata promessa in matrimonio a un talebano all'età di 12 anni e consegnata alla famiglia del promesso sposo,


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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)