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martedì 26 ottobre 2010

Clamoroso traffico di permessi di soggiorno gestito da leghisti ! Affare per milioni di euro !

" La notizia è stata certo pubblicata senza specificare la " fede " politica dei protagonisti,pochissimi sono i blogger che hanno scoperto in quale ambiente,ambito agivano questi mascalzoni.
(Aggiornamento: la notizia viene data parlando vagamente di sindacalisti (...) e tacendo che a capo della banda c'era un leghista! Ne parlo tempo fà "striscia la notizia" a sottointendere una appartenenza vaga di sinistra degli inquisiti (...) quando invece in realtà l'ambiente che aveva generato il traffico era di un verde marcio!) Naturalmente è solo in ambito locale che lo scandalo ha assunto proporzioni innimaginabili prova ne è l'immediato intervento riparatore posto in atto dal sindaco Tosi di Verona spacciato dai leghisti per il migliore sindaco d'italia! (in fondo alla pagina) Il sospetto che palate di discrezione e riservatezza aleggi sul caso è una constatazione al quale non si puo sfuggire,dire che caio è agli arresti domiciliari non è la stessa cosa che caio è un militante storico della Lega Nord ! "

L'evoluzione della specie e regressione verdastra ovvio


La cronaca dei fatti:Se la sono presa con i deboli, i disperati. Hanno promesso loro una vita da sogno in Italia con lavoro e alloggio. Hanno chiesto a 500 migranti dai 7000 ai 9000 euro. Poi, li hanno beffati una volta arrivati a Verona: li hanno lasciati senza occupazione e permesso di lavoro stagionale e privi anche della possibilità di tornare a casa. I migranti, arrivati dal Pakistan, Marocco e India, non avevano più neanche un euro per pagarsi il biglietto aereo. E i loro genitori non potevano più aiutarli: avevano venduto greggi e fondi pur di fare uscire i figli da quella cronica condizione di miseria.
LE ACCUSE. La "festa" di guadagni milionari, si parla di 4 milioni e mezzo di euro e sfruttamento, però, l'hanno fatta finire i finanzieri del comando di Legnago e Verona, coordinati dal colonello Bruno Biagi, nell'operazione chiamata "Landless", senza terra. Nei guai, sono finiti in 11 ma solo a sette è stata applicata la misura cautelare mentre quattro, tutti stranieri, sono latitanti. Tutti sono accusati di associazione a delinquere, a carattere transnazionale e falso, finalizzati al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Gli arresti sono stati eseguiti sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Sandro Sperandio così come aveva chiesto il pm Paolo Sachar.
GLI ARRESTI. È stato decapitato il vertice dell'Ugl coltivatori di Verona. A finire in manette su tutti è stato Gianluigi Falavigna, 52 anni, residente a Vigasio e presidente del sindacato dei datori di lavoro agricoli. Ma sono altri tre gli iscritti all'Ugl, secondo la Guardia di finanza, coinvolti nell'inchiesta: Marino Coeli, 70 anni, residente ad Albaredo Adige, Andrea Corbellari di Badia Calavena e Camillo Gambin e sua moglie,
(storico esponente del Carroccio ad Albaredo d’Adige (Verona), è agli arresti domiciliari per una storia di falsi permessi di soggiorno rilasciati in cambio di denaro.”La Lega tuona contro gli immigrati, mentre i leghisti fanno affari sulla loro pelle), 38, vice di Falavigna, abitante ad Albaredo d'Adige al quale sono stati concessi gli arresti domiciliari. Alla moglie di Gambin, Adele Gina Chirica, 48, è stato imposto l'obbligo di firma. Chiudono la lista degli arrestati Luca Bertoli, residente a Brescia e un pakistano di Bagnatica, vicino a Bergamo.
L'INCHIESTA.Tutto parte da alcuni controlli della Guardia di finanza su due imprese agricole nel Legnaghese. Ai primi controlli, risultavano fasulle in quanto, tra l'altro, erano proprietari di terreni agricoli nè avevano mai presentato alcuna dichiarazione di Iva e Irpef. Ad avanzare altri, inquietanti sospetti, rivelano gli investigatori, anche la denuncia di marocchini che hanno raccontato la loro odissea vissuta con chi li aveva beffati. Sono così partite le intercettazioni telefoniche sui cellulari degli indagati e il cerchio si è chiuso.
MIGRANTI CACCIATI. Gli appartenenti all'organizzazione, operante tra il Veronese, il Bergamasco e il Bresciano, utilizzavano le due imprese agricole fasulle per assumere fittiziamente i migranti. Gli stranieri venivano contattati nei loro paesi d'origine da intermediari, finiti nel calderone dell'inchiesta. Venivano così attratti da un trasferimento in Italia nel segno della legalità. Nel Veronese, si usava il "chiavistello" dell'Ugl coltivatori diretti per ingannare lo sportello immigrati della Prefettura di Verona. Era il sindacato degli imprenditori agricoli a gestire le pratiche per le regolarizzazioni fasulle. Alla Chirica, per esempio, era stata fornita la password per entrare nel sistema della Prefettura e falsificare i dati per il permesso di soggiorno. Il cerchio si chiudeva con l'arrivo dei migranti che venivano portati in due appartamenti tra Cerea e Casaleone. Una volta ricevuti gli ultimi soldi dei nove mila euro richiesti, i 500 migranti venivano cacciati da quelle abitazioni per entrare direttamente nella dimensione di clandestini. Senza soldi e lavoro.
Il sindaco di Verona, Flavio Tosi ha annunciato che interesserà il ministero dell'Interno per la sorte di questi migranti «persone che senza volerlo si sono ritrovate a vivere come clandestini sul nostro territorio». 

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8 commenti:

  1. Tutti"impastati"...Ma un minimo di vergogna no eh??E sulle reti tv pubbliche e no...NESSUNA NOTIZIA! Leghisti? BLEAH!!!!

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  2. i profittatori senza eccezion alcuna vanno puniti.......anzi, vanno soppressi.Anche chi froda lo stato,pure per un euro deve essere eliminato,altrimenti questi galantuomini ci fregheranno a tutti noi!!!!!l'italia è piena zeppa di metastasi....stiamo preparando un bel futuro ai nostri giovani....

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  3. 1 LEGHISTA, UNOOOO!! e diventa subito traffico gestito dai leghisti. solito sensazionalismo da 4 soldi...

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  4. Prego...da Galera innanzitutto poi da gogna!

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  5. non uno ma molti,affari sono affari,bassano del grappa,un consigliere aveva affitato un capannone a dei cinesi,quando la guardia di finanza ha fatto le pulci sul capannone il leghista cadeva dalle nuvole,e il capannone era fuori casa,a 30 metri.
    il pesce puzza dalla testa,ma loro sono ramarri.

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  6. Io abito tra le Marche e l'Abruzzo,tempo fa alcuni miei EX amici si sono iscritti alla lega ed hanno tentato di entrare nella giunta comunale chiedendomi addirittura il voto (eppure alcuni,sono figli di operai)Ormai e' chiaro che buttarsi in politica,significa:"fare soldi" Non li ho mai capiti ma naturalmente li ho mandati a cagare.Mi piace essere amico di persone di sani principi,questi fanno veramente schifo.

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  7. E' chiaro che nella Lega Nord possono entrare anche persone poco serie, questo è il rischio che si corre nell'arruolare nuove persone, non l'hanno scritto sulla fronte che sono persone poco serie, l'importane è che quando sbagliano si mandao a casa.
    Nel movimento di sinistra questo problema è marginale, per il semplice fatto che sono gli stessi vecchi marpioni che girano per i palazzi romani da 50 anni e che si sono arricchiti quasi come Berlusconi, alla faccia di noi lavoratori.

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  8. tu, che vivi fra le marche e l'abruzzo,cerco di chiarirti le idee, se entri in giunta non fai assolutamente soldi,i soldi si fanno in altri palazzi, in comune devi lavorare per l'interesse di tutti i cittadini e se la giunta non lavora, alle prossime votazioni mandali a casa.PIRLA.

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)