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sabato 18 settembre 2010

Un'Altra Adro a Gerenzano (Varese) i genitori non possono pagare la mensa,bimbi a digiuno !

"Cosi và meglio?"

Niente cibo per i figli dei genitori che non pagano il servizio mensa nelle scuole. Un nuovo “caso Adro” è stato segnalato a Gerenzano, in provincia di Varese.

Il provvedimento è stato preso dall’amministrazione comunale, che all’inizio dell’anno scolastico ha avvisato le famiglie attraverso una circolare distribuita nelle aule dell’istituto comprensivo. Una circolare recitava che ”l’utente che accumulerà un debito di 40 euro non potrà più utilizzare il servizio di ristorazione e, conseguentemente, il genitore dovrà ritirare dall’istituto scolastico il proprio figlio durante il tempo mensa”.

Anche a Gerenzano, a maggio, il comune aveva simbolicamente distribuito per un giorno a due bambini, figli di genitori insolventi, panini imbottiti invece del regolare pasto. I 163 genitori in ritardo con i pagamenti avranno tempo fino al 30 settembre per saldare i debiti. Poi il Comune, governato da un giunta leghista, ricorrerà alle vie legali e a provvedimenti come quello di interdire ai bambini il servizio mensa.

”I debiti dei genitori hanno toccato quota 12 mila euro – ha spiegato l’assessore all’Istruzione, Elena Galbiati – una situazione insostenibile, anche perché le famiglie a basso reddito vengono già aiutate dai servizi sociali. Vogliamo lanciare un segnale forte, chi non salda i debiti può portare suo figlio a mangiare a casa”.
Fonte 


  di Chiara Paolin
Non c'è due senza tre
Dopo Adro e Montecchio Maggiore (Vicenza), anche Gerenzano, nel Varesotto, ha pensato di salvare il proprio bilancio tagliando i pasti ai bambini i cui genitori hanno problemi nel saldare la retta della mensa scolastica. Basta una distrazione, un buco di pochi euro: “L'utente che accumulerà un debito di 40 euro - si legge nella circolare inviata per il nuovo anno scolastico all'istituto comprensivo del paese - non potrà più utilizzare il servizio di ristorazione e, conseguentemente, il genitore dovrà ritirare dall'istituto scolastico il proprio figlio durante il tempo mensa”.      Per far capire meglio l'antifona, a maggio alcuni bimbi, figli di genitori insolventi, avevano ricevuto per pasto un panino. Una punizione una tantum, che adesso diventerà sistema: “I debiti dei genitori hanno toccato quota 12mila euro - ha spiegato l'assessore all'Istruzione Elena Galbiati -. Una situazione insostenibile, anche perché le famiglie a basso reddito vengono già aiutate". In concreto sono 163 genitori in ritardo con i pagamenti:   avranno tempo fino al 30 settembre per saldare i dovuto, poi scatterà la ritorsione alimentare. Qualche mamma si è detta vagamente preoccupata per la scelta del primo cittadino: “Il problema dei debitori colpisce anche chi come noi paga ogni mese regolarmente – ha dichiarato al quotidiano La Provincia di Varese Stefania Restelli, del Comitato genitori –. Ma non vorrei che così si danneggiassero i bambini che non hanno colpa”.    Anche in questo caso, a concepire il geniale meccanismo è stato un esponente della Lega Nord, Silvano Innocente Garbelli. Uno che, appena eletto, ha fatto approvare in blocco dal consiglio comunale le sue linee programmatiche: “La cosa più importante da sottolineare è che la Lega Nord per l'indipendenza della Padania, ha deciso di presentarsi da sola a queste elezioni   per mantenere quella coerenza, correttezza, chiarezza e trasparenza che dimostra oramai da 13 anni”. Uno che si prende cura dei suoi concittadini segnalando puntualmente il pericolo. Si legge sulla bacheca on line dell’amministrazione di Gerenzano: “Nelle scorse settimane in Comune sono giunte alcune segnalazioni. Una donna, con accento straniero, telefonava presso le abitazioni dicendo che era in corso una raccolta di soldi (15 euro) per un’iniziativa del Villaggio Amico di Gerenzano. Spiega il vicesindaco Pier Angela Vanzulli: “Al Villaggio Amico nessuno sapeva nulla, era un evidente tentativo di raggiro. Abbiamo fatto subito stampare dei volantini e messo un avviso sul tabellone luminoso che c’è in piazza”. Chissà se c’era scritto che la donna aveva un accento straniero.

4 commenti:

  1. Beh se chi non paga lo fa per fottere il prossimo mi sembra una soluzione giusta.
    o da solo fastidio che sia la lega a farlo?
    ...mica facile da decidere però!
    confesso che sono in conflitto con me stesso.

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  2. Che coincidenza ...
    Siamo in tempi in cui tutti vogliono fottere il prossimo,persino in parlamento !

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  3. solo retorica, il comune può trattenere il dovuto da altre provvidenze, ma la verità è che si vuole emarginare a tutti i costi chi non ce la fa, il povero e i suoi figli.

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  4. ...una vergogna, senza altri termini....il comune ha i mezzi per poter recuperare quei soldi direttamente dal genitore, senza traumatizzare il bambino e conseguentemente emarginarlo anche tra i suoi compagni....una vergogna e basta!

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)