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domenica 19 settembre 2010

L’Olocausto Degli Zingari: Ieri e Oggi parte 1 e 2

  Diritti Umani
- di José Steinsleger -

1° Parte

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Nel 1946: auge del pensiero “umanista”.  I popoli rom (Gitani) della Germania, sono dichiarati “traditori nei paesi cristiani, spie al soldo dei turchi, portatori di peste, stregoni, banditi e sequestratori di bambini”.
1710: secolo dei “lumi della ragione”. Un editto ordina che i rom adulti di Praga vengano impiccati senza processo. I giovani e le donne vengono mutilati. In Bohemia, gli si taglia l’orecchio sinistro. In Moravia, quella destra.
1899: climax della “modernità ed di progresso”- La polizia di Baviera crea la Sezione Speciale di “questioni dei rom”. Nel 1929, la sezione fu portata alla categoria di Centrale Nazionale e trasferita a Monaco. Nel 1937, si stabilì a Berlino. Quattro anni dopo, mezzo milione di rom muoiono nei campi di concentramento dell’Europa centrale e dell’Est.
2010:- fine dei “meta racconti” e delle “ideologie”(sic). In Italia, (dove nacque la “ragione di Stato”) e la Francia (sede mondiale di chiacchiere intellettuali), i gabinetti di entrambi i governi (con forte sostegno popolare, cioè, “democratici”), schedano e deportano migliaia di rom in Bulgaria e Romania.
La tragedia dei rom iniziò nei Balcani. Quale dramma europeo non iniziò nei Balcani? A metà del V secolo, il principe Vlad Dracul (o Demonio, uno degli eroi nazionali della resistenza contro i turchi), ritornò da una battaglia in Bulgaria con 12.000 schiavi rom. Anzi….non era gitano il misterioso autista del conte Dracula?
Il dottor Hans Globke, uno dei redattori delle leggi di Norimberga sulla classificazione della popolazione tedesca (1935), dichiarò: i rom sono di sangue straniero. Straniero di dove? Senza poter negare che “scientificamente” erano di origine ariana, il prof. Hans F. Guenther li classificò in una categoria separata: Rassengenische (miscuglio indeterminato).
Nella sua tesi per la laurea, Eva Justin (assistente del dottor Robert Ritter, della sezione delle ricerche razziali del Ministero della Salute tedesco), affermava che il sangue rom era “esageratamente pericoloso per la purezza della razza tedesca”. Ed un certo dottor Portschy, inviò un memorandum ad Hitler suggerendoli che venissero sottomessi ai lavori forzati e alla sterilizzazione in massa, perché mettevano a rischio “il sangue puro del contadino tedesco”.
Qualificati come “criminali invertebrati”, i rom cominciano ad essere detenuti in massa, e a partire dal 1938 furono  internati in blocchi speciali nei campi di Buchenwald, Mauthasen, Gusem Dautmergen, Natzweiler e Flssenburg.
In un campo di proprietà di Ravensbruck, Heinrich Himmler, capo della Gestapo (SS), si creò uno spazio per sacrificare le donne rom che erano sottomesse a sperimenti medici. Sono state sterilizzate 120 bambine. Nell’ospedale di Dusseldorf- Lierenfeld furono sterilizzate donne rom sposate con uomini che non erano rom.
Migliaia di rom furono deportati dal Belgio, Olanda e Francia al campo polacco di Auschwitz. Nelle sue memorie, Robert Hoess (comandante di Auschwitz) , racconta che tra i deportati rom c’erano vecchi di quasi 100 anni, donne incinte e un gran numero di bambini.
Nel ghetto di Lodz (Polonia), le condizioni erano così estreme, che nessuno dei 5000 rom sopravvisse. Altri 30 mila morirono nei campi polacchi di Belzec, Treblinka, Sobibor e Maidaneck.
Durante l’invasione tedesca dell’Unione Sovietica (Ucraina, Crimea ed i paesi baltici) i nazisti fucilarono a Simvirpol (Ucraina) 800 uomini, donne e bambini nella notte di Natale del 1941. In Iugoslavia, si giustiziavano allo stesso modo rom ed ebrei nel bosco di Jajnice. I contadini ricordano ancora le urla dei bambini rom portati nei luoghi dell’esecuzione.
Secondo quanto risulta dagli archivi dei Einsatzgruppen (pattuglie mobili di sterminio dell’esercito tedesco), avrebbero ucciso 300.000 rom nella Russia e 28.000 in Iugoslavia. Lo storico austriaco Rauol Hilberg, stima che prima della guerra in Germania vivevano 34.000 rom. Si ignora il numero dei sopravvissuti.
Nei campi di sterminio, solo l’amore dei rom per la musica a volte fu di consolazione. Ad Auschwitz, affamati e pieni di pidocchi, si riunivano per suonare e stimolavano i bambini a ballare. Ma era anche leggendario il coraggio dei guerriglieri rom che militavano nella resistenza polacca, nella regione di Niewiez.
“Anch’ io avevo, una grande famiglia, uccisa dalla Legione Nera, uomini e donne furono squartate, tra di loro anche bimbi piccoli” (versi dell’inno rom Gelem,Gelem “andai,andai”).
Le esigenze di assimilazione, espulsione o eliminazione (non necessariamente in questo ordine) giustificano l’attaccamento rom per i talismani. I rom portano tre nomi: uno per i documenti d’identità del paese dove vivono, un altro per la comunità ed un terzo che la madre canta per mesi all’orecchio del neonato.
Quel nome, segreto, servirà come talismano per proteggerlo contro ogni male.
Fonte: La Jornada
Tradotto e segnalato per Voci Dalla Strada da VANESA

2° Parte

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Dopo la guerra, i paesi alleati dissolsero lo Stato nazista tedesco e le sue gerarchie furono giudicate per crimini contro l’umanità (Norimberga, 1945-1946). All’ inizio del 1950, quando cominciò la negoziazione sugli indennizzi per l’olocausto, il nuovo Stato tedesco considerò che soltanto gli ebrei ne avevano diritto.
Senza organizzazioni politiche che li difendesse, i popoli rom furono ignorati ed esclusi. Il governo democristiano di Konrad Adenauer calcolò che le misure di sterminio prese contro i rom prima del 1943 erano “politiche legittime dello Stato”.
di José Steinsleger
Ma i sopravvissuti a quell’anno non presero neanche un centesimo.
La polizia criminale di Bavaria prese le redini degli archivi del dottor Robert Ritter, l’esperto nazista sui rom che non fu condannato. Ritter ritornò all’attività accademica, e nel 1951 si suicidò. Solo nel 1982, il cancelliere cristiano-socialista, Helmut Kohl, riconobbe il genocidio dei rom. Nel tempo: la maggior parte di coloro che avrebbero avuto diritto agli indennizzi erano ormai morti.

Invece l’accanimento della Svizzera contro i yenishes (così si chiamano i rom nel paese di Heidi) fu più….discreto? Per circa mezzo secolo (dal 1926) con l’aiuto della polizia e del clero, l’Opera dell’Assistenza ai bambini della Strada, della molto rispettabile fondazione Pro-Juventute, strappò dalle famiglie a più di 600 bambini di origine rom.
Il dottor Alfred Siegfried(1890-1972), direttore e fondatore dell’Opera, era uno psicopatico ferocemente deciso a “vincere il male del nomadismo”. In un documento sulle sue attività (1964), Siegfred afferma che “…il nomadismo, come alcune malattie pericolose, è trasmesso principalmente dalle donne….tutti gli zingari sono cattivi, mentono, rubano….”
Il finanziamento pubblico è rimasto fino al 1967, e nel 1973  l’ “opera” fu dissolta. Ma, secondo una legge del 1987, tutte le questioni relative ad esperimenti medici con i bambini zingari … sarà riesaminato entro cento anni. Nel 1996, la Confederazione Elvetica, riconobbe la sua responsabilità morale, politica e finanziaria riguardo la Pro-Juventute, incaricata di “proteggere i bambini minacciati da abbandono e vagabondaggio”.
Più di tre quarti della popolazione mondiale dei Rom (da 12 a 14 milioni) vive in paesi dell’Europa centrale e orientale. Ma solo nella Jugoslavia di Tito i rom riuscirono ad essere riconosciuti come una minoranza con gli stessi diritti dei croati, albanesi e macedoni. Nonostante questo, dopo il “riordinamento balcanico” che ebbe luogo nel decennio del 1990, 10.000 rom della Bosnia si rifugiarono a Berlino.
In Romania i rom dovettero sopravvivere alla dittatura di Ceausescu. Il “socialismo reale” rafforzò gli oscuri orfanatrofi che funzionavano dall’epoca della monarchia, e in essi rinchiuse migliaia di bambini rom. Ceausescu cadde, ed il “libero mercato” fu ancora più duro. Gli accampamenti di alcuni zingari che riuscirono ad avere successo economico con la liberalizzazione dell’economia, furono saccheggiati.
La deportazione in massa dei rom alla Romania e Bulgaria ordinata dal governo del presidente francese, Nicolas Sarkozy (ebreo di origine ungaro) risulta particolarmente perversa. Secondo paese più povero dell’UE, la popolazione della Romania è altamente ostile ai 2 milioni di rom che vivono lì, oltre ad un governo che per soddisfare il FMI ha appena diminuito gli stipendi a funzionari e alzato l’IVA al 24%.
Nei giorni scorsi, il presidente romeno, Traian Basescu, chiamò “zingara schifosa” ad una giornalista, ed il cancelliere Teodor Baconschi  a febbraio dichiarò che “…alcune comunità rumene hanno dei problemi psicologici (sic) relazionati con la delinquenza, specialmente le comunità rom”.
La situazione dei rom nella vecchia Cecoslovacchia  non è da meno che quella in Romania. Fino al momento della divisione (1992) erano cittadini. Dopo, nè cechi, nè slovacchi li hanno riconosciuti come tali, nonostante vivessero da generazioni nel paese.
A luglio del 1998, un rom fu attaccato e pugnalato da un skinhead a Pisek, una piccola città al sud della Boemia ceca. Pisek è situata a pochi chilometri del campo di concentramento di Lety, creato dai cechi solo per i rom, durante l’occupazione tedesca. E da Levy li inviavano ai campi di sterminio nazisti.
In questa sorta di olocausto silenzioso e concordato dai crociati dell’Unione Europea, i media della “comunità globale” contribuiscono. Lo scorso 30 agosto, la CNN informò su un assassino che uccise 8 persone, ferendone 14 a Bratislava, capitale della Slovacchia. In nessuna parte della notizia, la CNN chiarì che le vittime erano tutte rom.
Dalla civiltà contro la barbarie, alla barbarie della civiltà.
Tradotto e segnalato per Voci Dalla Strada da VANESA
http://www.vocidallastrada.com/2010/09/lolocausto-degli-zingari-ieri-ed-oggi-1.html
http://www.vocidallastrada.com/2010/09/lolocausto-degli-zingari-ieri-e-oggi-2.html

1 commento:

  1. e' la stessa storia degli ebrei . ono perseguitati da 5000 anni prima dai faraoni ed in ultimo da Hitler ma anche gli stesi americani ed inglesi emanarano delle leggi contro gli Ebrei . Nessuno ha una spiegazione. perché? sono come noi , molti di origine europea , ma perchè la gente ce l'ha con loro ? boh
    così gli zingari , da quando sono arrivati qui , in Europa , da 400 anni fa , hanno cominciato a subire persecuzioni : perché? ari-Boh.
    bisogna porsi comunque delle oneste domande : se le vanno a cercare o siamo noi il 99% del resto della popolazione razzista e malvagia? L'ebreo trova qualche appassionato difensore ma gli zingari chi ? solo la chiesa a cui non costa niente acoglierli in casa d'altri e con i quattrini degli altri . Io sarei del parere , come contribuente , di regalare loro una isoletta delle Eolie , li fare una repubblica magari chiamata Robolandia e starsene tra loro a derubarsi e oredarsi l'un l'altro . Questa sì che è una soluzione intelligente !

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)