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martedì 3 agosto 2010

Il vero motivo della rottura tra Silvio e Gianfranco Fini


 
Non facciamoci troppe pippe etiche, o democratiche. Certo, per carità, bellissime le parole del Presidente della Camera sulla Legalità, i Diritti, e tutto il resto, ma Gianfranco Fini ha rotto con il Pdl per il Potere, perché è stato tradito, e a causa di questo tradimento, lui, nel Pdl non contava più nulla.

15 aprile 2010. Tre mesi e mezzo fa. Drammatico incontro tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi. Salotto di rappresentanza del Presidente della Camera, Montecitorio. C'è Gianni Letta, e qualcun altro. Qui si consuma la vera rottura tra i 2 leader Pdl. Lo racconta Bruno Vespa nel suo ultimo libro, uscito da un paio di mesi. Il clima nella stanza è incendiario, e quella bottiglia di Champagne stappata per i 75 anni del Sottosegretario Letta non migliora la situazione. Fini prende la parola, e sputa subito il rospo:
Ero titolare di una piccola azienda, che gestivo in assoluta autonomia e libertà e che aveva un fatturato sicuro. Un'azienda non grande come la tua, caro Silvio, ma di grande dignità e sulla quale avevo investito tutta la mia vita. Questa azienda si occupava di politica ...ed in tempo di grandi fusioni ho pensato che fosse utile conferire questa piccola azienda a una più grande e l'ho fatto, mai immaginando che le cose sarebbero finite così. L'ho conferita pensando che dalla fusione potesse derivare una mia presenza politica più forte. Le cose sono invece andate diversamente, al punto che rischio ormai di perdere sia il vecchio fatturato sia la mia dignità, alla quale per nessuna ragione intendo rinunciare. La sostanza è che mi trovo emarginato, non conto più niente, e io non posso accettare una tale situazione ... non rinnego l'alleanza con te, non faccio ribaltoni, ho sempre condannato chi li ha fatti, ma rivendico la mia libertà, e se questa non può esistere nei gruppi parlamentari attuali, vorrà dire che ne costituisco di miei.

Berlusconi ascolta in silenzio - a parte "qualche sporadica interruzione" - ma poi sbotta, attacca con quella del "ma perché mi fai sempre il controcanto? ... c'è tempo e modo di chiarirsi nelle sedi opportune, se ti senti emarginato nella posizione di presidente della Camera, vieni a fare il presidente del Pdl".
E qui Fini
rivela, a mio avviso, la chiave di tutta la vicenda.
Le cose stanno in maniera molto diversa rispetto a quando il partito è nato, il 30% che fu assegnato ad An contro il 70% di Forza Italia non esiste più. Io non mi sento rappresentato dai miei, perché tu li hai comperati.
"Ma che dici", tuona un Berlusconi innervosito, ma Fini taglia subito corto, non ha voglia di farsi prendere in giro, e per la prima volta perde il controllo del tono vocale:
Pensi forse che Gasparri mi rappresenti?.

Potrebbe bastare, ma a mio avviso vanno riportate anche le parole che il finiano Italo Bocchino ha confidato a Bruno Vespa, sempre sul tema, alcuni mesi fa. Perfette, per comprendere la situazione:
All'inizio questo ruolo gli piaceva, perché gli consentiva di regnare senza essere invischiato nei meccanismi quotidiani di governo. Ma salendo alla Presidenza di Montecitorio ha abdicato completamente al suo ruolo politico. Aveva detto ai Colonnelli: occupatevi voi del partito, poi pensiamo tutti insieme al futuro. Salvo poi accorgersi che i Colonnelli, lasciati liberi, si erano messi in proprio, com'è naturale che accada ... Quando stavano tutti dentro An, lui poteva anche tenerli a distanza, ma sempre da lui dovevano tornare, perché restava l'elemento principale di raccolta del consenso ... appena il capo è diventato Berlusconi e il consenso lo garantiva lui, quelli non avevano più bisogno di Fini. E quando Gianfranco se ne è accorto, era già tardi.

Direi che possiamo chiuderla qui. Gianfranco Fini non si è ribellato perché schifato dall'uso violento, e personale che il Premier ha continuato a fare dello Stato anche in questa legislatura - 16 anni di convivenza, o connivenza ne sono la prova schiacciante - ma perché Gianfranco Fini si è sentito in trappola, schiacciato, ridimensionato, tagliato fuori, mentre Tremonti e Bossi continuavano a crescere, tradito pure dai suoi Colonnelli, piacevolmente inghiottiti dalle fauci papali, in quel partito che avrebbe dovuto essere il suo palcoscenico, presente e futuro, e che invece lo ha improvvisamente messo da parte, innescando in lui quel geniale meccanismo difensivo a cui abbiamo assistito in questi mesi. Geniale, naturalmente, anche nel cavalcare quei princìpi propri di ogni destra occidentale che si rispetti (un bene per il Paese, sia chiaro), e che solo in Italia continuano ad apparire come insana utopia, princìpi che magari Fini sente davvero suoi, nessuno lo mette in discussione, ma a quel peccato originale denominato potere, fanno solamente da gradevole decorazione.

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11 commenti:

  1. Non metto in dubbio questa versione che è molto realistica; ma vedo come determinante anche il fatto che berlusconi teme molto bossi e la lega che gli fanno tremare la terra sotto i piedi.
    Se bossi fosse entrato nel pdl l' avrebbe controllato meglio, perchè il pdl è nato suo.
    Fini entrando, pensava di ereditare invece si è suicidato politicamente, cioè è stato rabbonito, oltretutto facendolo presidente della camera.
    In breve, fini nel pdl era controllabile; bossi da fuori bisognava accontentarlo.
    Bossi nascostamente, vuole la secessione della padania, fini no; ma senza più armi per contrastare bossi si è rivoltato contro il capo per innescare la rottura fino alla separazione.
    Morale: è stata una lotta di potere e di ricatti. Tutto il resto è sceneggiatura.
    Forse ho i paraocchi, ma la vedo così la politica: volgarmente ma realisticamente è una corsa a chi prima lo mette nel culo a gli altri.

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  2. Come non essere d'accordo ?
    la tua opinione mi sembra molto sensata,anche se dissento sul fatto che Bossi faccia tremare la terra sotto i piedi a Silvio.
    la realtà è che Bossi è più abile,scaltro,ha naso..;
    Poi,Fini ambisce alla preseidenza della Repubblica,a rifondare la destra scrollandosi di dosso un po di polvere...
    Non puo accettare di farsi marginalizzare da un Bossi che rosica a destra...e un Silvio rosica al centro...

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  3. E' sempre stata una questione di avere potere più dell'altro, mentre per Berlusconi, si tratta di avere chi lo appoggiano per continuare a sostenere il suo potere economico senza processi. Fini, si è dimostrato molto ingenuo, quando ha fuso il suo partito in quello del premier. Si è accorto troppo tardi che Berlusconi, teme chi si dimostra molto furbo, e, cerca di tenerselo buono, come fa con Bossi. Lui, al contrario, si è dimostrato amico, dandogli, appoggio totale ed è finito così. Ora, ricompone i suoi, ma il numero è limitato, di fronte a prima. Mi meraviglio, perché Fini, ha vissuto tutta una vita in politica, e, non sa che in quell'ambiente, non ci si deve fidare di nessuno? lui lo ha fatto ed è stato "fregato". L'articolo, si poteva scrivere anche senza leggere il libro di Vespa. Perché, quel che è successo, è sotto gli occhi di tutti. Comunque è stato più giusto averlo letto, anche perché il giornalista è molto vicino al premier e le notizie sono attendibili con un’alta percentuale.

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  4. Il ruffiano di corte...diciamo che è probabile in superfice almeno...; o forse che c'è sotto una guerra di potere finanziario,interessi finanziari,chesso banche per Bossi e il dopolavoro o il buffet della stazione per Fini...

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  5. adesso,ne larussa ne Gasparri, agli occhi e ai giochi del cavaliere non contano più una mazza,
    fossi in loro comincerei a preoccuparmi,,,,

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  6. Occorrerebbe un paio di giorni per poter descrivere ciò che mi passa per la mente, io non ho letto il libro di Vespa, me ne dispiaccio, ma basta osservare gli avvenimenti e capire dove si vuole andare a parare. Berlusconi e bossi vanno daccordo perchè sono alleati con ciascuno il proprio esercito, ma che non si pestano i piedi.
    Bossi vuole il federalismo per schiacciare i terroni spreconi, mentre lui con la Lombardia, Veneto e Piemonte ha in mano regioni produttive e non sprecone.
    Preso il potere politico poi arraffa quello finanziario (le banche), poi chiede la secessione e il gioco è fatto. A berlusconi di tutto questo non frega nulla perchè il suo problema è spuntare le unghie ai giudici che lo vogliono in galera.
    Sono 2 percorsi che non confliggono e fanno sembrare che si amano. A Fini non piace ciò che vuole bossi, ma per questo confligge con berlusca. Ecco gli attriti e la conseguente separazione. Fini ha pensato di ereditare il partito del 40% sperando che berlusca mollasse il suo governo, o sparisse. Ma finchè b. vive deve difendersi dai giudici. Quindi fini era in collisione con b. e la società non poteva che fallire.

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  7. Che il Fini aveva in mente la presidenza della Repubblica era cosa nota ma ci sono molti modi per poterci arrivare. Premesso che il partito di AN era ben radicato nella coalizione di centrodestra , anzi ne era un supporto essenziale al mantenimento della maggioranza. La sua fusione nel PDL , al contrario , ha portato inevitabilmente il Presidente della Camera ad una minoranza all'interno dello stesso PDL . Ora la mossa del Presidente Berlusconi è quella di accattivarsi le amicizie di Bossi e magari farfugliando all'orecchio dell'UDC di chissà quali promesse affincheè entri nella coalizione di centrodestra appoggiando la maggioranza in parlamento e lasciare alla deriva il "traditore" Fini. Oramai Gianfranco Fini è politicamente fuori; senza un partito e senza più elettori , salvo i pochi nostalgici .

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  8. Ragazzi fa caldo, in alcune giornate un caldo quasi insopportabile.... è bello leggere sul portatile, sotto l'ombrellone, favole d'attualità, raccontare storielle, lasciarsi percorrere la mente dalle più libere fantasie, sorseggiando una bibita fresca.
    Direi che sull'argomento si è detto di tutto e di più, pro o contro i due protagonisti in funzione delle proprie idee politiche e della propensione di ciascuno di noi a considerare veritiero uno scenario piuttosto che un altro..... seghe mentali che ciascuno è libero di fare.
    Quello che conta direi che è solo il risultato attuale (la separazione) e le eventuali conseguenze future. Vedremo se qualcosa cambierà ed, in tal caso, speriamo in meglio!
    Dopo tutto non ci vorrebbe molto, anche se è vero che siamo in Italia, ed una volta toccato il fondo si incomincia a scavare.

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  9. Parole vere le vostre amici, ma Fini ci ha pensato troppo tardi a questa soluzione, ora scusate ma non conta un cazzo, e se vuole contare si deve accatastare con Casini e Rutelli che non sono molto meglio di Berlusconi

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  10. BAh, non so. Il passato di Berlusconi, era chiaro 3 anni, fa, 5 anni fa, 10 anni fa !

    E' sempre stato chiaro ai ben informati che per Berlusconi la politica è solo veicolo per ottenere interessi personali (finanziari e giudiziari). Se hai un partito e lo fondi con il PDL,sai benissimo che darai in pasto la tua gente e le tue idee agli interessi di uno solo.

    Fini lo ha fatto in tempi non sospetti quindi

    1) Non racconta la verità
    2) Era l'unico a non sapere quello che ho scritto sopra, quindi un fesso.

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  11. LA VERITA E UN'ALTRA
    FINI SCOPRI CHE IL PSICONANO MAFIOSO SI SCOPAVA LA TELLERIO !! CHIEDETELO AL
    MINISTRO DEI MIEI COGLIONI LA RUSSA !! ANCHE LUI CI BAGNAVA IL BISCOTTINO!!

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)