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mercoledì 25 agosto 2010

Giorno della Memoria. Collezione di dipinti, sculture e disegni di artisti della Shoah





La mostra presenta una parte della Collezione di Roberto Malini, storico della Shoah e presidente del Gruppo Watching The Sky, un'organizzazione che cerca di salvare dall'oblio le opere prodotte da artisti che soffersero e soffrono discriminazione e persecuzione. “E' un evento importante sia per l'educazione all'Olocausto che per la storia dell'arte,” spiegano i curatori della mostra, Roberto Malini e Carol Morganti, “perché gli artisti ebrei si stavano affermando in tutta Europa, prima dell'ascesa al potere del nazionalsocialismo e portavano un grande cambiamento nella cultura e nell'arte. Migliaia di artisti yiddish creavano straordinarie opere d'arte negli 'shtetl', i villaggi ebraici dell'Europa dell'est, ma la persecuzione ha annientato il loro mondo.
Questa mostra (già avvenuta a gennaio 2010) consente al pubblico di scoprire per la prima volta in Italia gli artisti dell'Olocausto, il cui genio è stato travolto dalla follia della storia. Sono testimoni che ci hanno tramandato immagini tragiche e indimenticabili di un popolo massacrato e di un universo andato in cenere”. Jacob Vassover, Shimon Balicki, Leo Haas, Yehouda Bacon, Regina Mundlak, Tamara Deuel, Richard Grüne e molti altri raccontano l'Olocausto dalle pareti della mostra.




Esposta al pubblico anche la celebre litografia “Solidarietà” di Richard Grune, artista omosessuale sopravvissuto a una lunga e crudele deportazione. La mattina del 27 gennaio alcuni bambini di diverse etnie accenderanno candele ai piedi delle opere esposte. “L'amministrazione comunale di Cassina de' Pecchi propone un'iniziativa di grande valore per la Memoria - spiega Roberto Malini - e l'accensione delle candele sarà un momento simbolico, nel quale i bambini esprimeranno in un silenzio pieno di commozione e rispetto il loro sogno di un mondo migliore, senza più antisemitismo né razzismo.
I pittori dell'Olocausto - continua lo scrittore - ci hanno tramandato immagini che ricordano la crudeltà e l'orrore del pregiudizio. Sono opere sacre, come le definì Tamara Deuel, artista e poetessa ebrea testimone della Shoah in Lituania e scomparsa due anni fa”. 


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