Diciassette papi pedofili, dieci incestuosi, dieci ruffiani, nove stupratori. E poi ancora pontefici sposati, omosessuali, travestiti, concubinari, sadici, masochisti, voyer. Nei giorni in cui la Corte Suprema Usa stabilisce che i preti possono essere processati per i reati di pedofilia e non si placano le polemiche per le perquisizione predisposte dalla magistratura belga nelle sedi episcopale del paese (definite da benedetto XVI «deplorevoli») esce in Italia per le edizioni Ponte alle Grazie il nuovo libro di Eric Frattini, giornalista, professore universitario a Madrid, autore di saggi sui sistemi spionistici tradotti in tutto il mondo. Frattini, originario di Lima, torna a occuparsi della chiesa cattolica con il documentatissimo “I papi e il sesso”.
Pagina dopo pagina, secolo dopo secolo, dai primi versi della Bibbia a Benedetto XVI, sfilano gli indicibili vizi passati all’ombra del Vaticano. Sottaciuti e nascosti, «non c’era internet - dice Frattini – ora la Chiesa non può far finta di niente e lo scandalo pedofilia gli è esploso in mano, il papa ha dovuto condannare pubblicamente la pedofilia ma è lo stesso che da cardinale definì i pederasti semplici peccatori e non delinquenti contribuendo ad alimentare così la congiura del silenzio. Lo trovo più efficace con la corruzione, Sepe lo ha allontanato subito». Ma non c’ solo la pedofilia. Nel libro si racconta di Giovanni XII, stupratore di pellegrine e bambine, di Innocenzo III, collezionista di giochi erotici, di Leone X, papa omosessuale.
«Emblematica – dice Frattini – è la storia di Benedetto IX, chiamato il “Caligula del Laterano” per le sue perversioni. Con lui si ebbe addirittura un Sinodo sulla zoofilia. E c’è poi la storia di Maronzia, una senatrice romana che fu figlia di papi, amante di quattro papi, madre, nonna e bisnonna di pontefici. Possiamo considerarla una vera e propria papessa». Ma il libro di Frattini, oltre a essere un divertente almanacco di vizi nascosti nelle piaghe della storia, ci dice soprattutto altro. «Nessuna religione al mondo ha mai dibattuto tanto l’intimità sessuale come il cattolicesimo – scrive il giornalista– e nessuna ha mai imposto tanto dettagliatamente i suoi codici di comportamento: ancora oggi tolleranza zero verso le copie di fatto, l’aborto, la fecondazione assistita, la contraccezione».
E allora come si spiega questa “doppia morale”?
«Sicuramente c’è un’ipocrisia di fondo. C’è molto di Dottor Jekyll e Mister Hyde. C’è una morale che parte dalle mura di San Pietro e va verso la piazza, ai fedeli, e una e una che parte dalla basilica e va verso l’interno. La chiesa cattolica in che secolo vive? Io me lo chiedo quando alcuni alti prelati paragonano l’omosessualità alla pedofilia o quando insistono nel vietare l’uso del preservativo, mentalità da XVIII o XVII secolo».
«Sicuramente c’è un’ipocrisia di fondo. C’è molto di Dottor Jekyll e Mister Hyde. C’è una morale che parte dalle mura di San Pietro e va verso la piazza, ai fedeli, e una e una che parte dalla basilica e va verso l’interno. La chiesa cattolica in che secolo vive? Io me lo chiedo quando alcuni alti prelati paragonano l’omosessualità alla pedofilia o quando insistono nel vietare l’uso del preservativo, mentalità da XVIII o XVII secolo».
Ma questo atteggiamento della Chiesa cattolica è originato forse da una sorta di paura del sesso?
«Io credo sia una questione di tradizione. Se ci pensiamo bene la chiesa cattolica è l’unica organizzazione a livello mondiale a considerare il sesso come qualcosa di proibito, da effettuare solo a scopo della procreazione e dunque ritiene chi pratica il sesso solo per piacere un peccatore. Un altro elemento a mio avviso importante è il celibato; se c’è qualcosa che ho imparato scrivendo questo libro è che il vero cancro della chiesa è il celibato. Se ci fosse stato in passato un papa che lo avesse eliminato non si sarebbe arrivati oggi alla situazione di pedofilia che tanto deploriamo, basta confrontarsi con le altre religioni»
«Io credo sia una questione di tradizione. Se ci pensiamo bene la chiesa cattolica è l’unica organizzazione a livello mondiale a considerare il sesso come qualcosa di proibito, da effettuare solo a scopo della procreazione e dunque ritiene chi pratica il sesso solo per piacere un peccatore. Un altro elemento a mio avviso importante è il celibato; se c’è qualcosa che ho imparato scrivendo questo libro è che il vero cancro della chiesa è il celibato. Se ci fosse stato in passato un papa che lo avesse eliminato non si sarebbe arrivati oggi alla situazione di pedofilia che tanto deploriamo, basta confrontarsi con le altre religioni»
Che ne pensa dello scandalo pedofilia che ha coinvolto la chiesa negli ultimi mesi? È di questi giorni la polemica con il governo belga per gli interrogatori della polizia. Pensa che papa Ratzinger stia facendo il possibile?
«Io distinguo il cardinale Ratzinger da papa Benedetto XVI che ha avuto grande coraggio. Riguardo al Belgio, la mia opinione è che gli investigatori si siano mossi come elefanti in una cristalleria. Ma ridicole sono anche le reazioni della Chiesa. Per quanto riguarda la pedofilia dobbiamo ricordare che Giovanni XXIII ha scritto un documento su come nascondere gli abusi sui minori, Giovanni Paolo II ha mantenuto questo approccio e Ratzinger ha aggiunto un allegato nel quale si descrivevano i pederasti non come delinquenti ma come peccatori e questo ha fatto si che aumentasse la “congiura del silenzio”. Non credo alla lettera che ha scritto Papa Benedetto XVI ai prelati d’Irlanda, sono solo intenti. Lo scandalo è scoppiato perché adesso la chiesa si deve confrontare con i nuovi mezzi di comunicazione di massa, con internet. Il vaticano non poteva più far finta di niente. Quindi il pontefice ha dovuto condannare pedofilia e corruzione. Pensiamo al cardinale Sepe: era uno dei pilastri di Wojtyla ma appena son circolate le voci, Ratzinger lo ha mandato a Napoli, un piccolo passo però rivoluzionario»
«Io distinguo il cardinale Ratzinger da papa Benedetto XVI che ha avuto grande coraggio. Riguardo al Belgio, la mia opinione è che gli investigatori si siano mossi come elefanti in una cristalleria. Ma ridicole sono anche le reazioni della Chiesa. Per quanto riguarda la pedofilia dobbiamo ricordare che Giovanni XXIII ha scritto un documento su come nascondere gli abusi sui minori, Giovanni Paolo II ha mantenuto questo approccio e Ratzinger ha aggiunto un allegato nel quale si descrivevano i pederasti non come delinquenti ma come peccatori e questo ha fatto si che aumentasse la “congiura del silenzio”. Non credo alla lettera che ha scritto Papa Benedetto XVI ai prelati d’Irlanda, sono solo intenti. Lo scandalo è scoppiato perché adesso la chiesa si deve confrontare con i nuovi mezzi di comunicazione di massa, con internet. Il vaticano non poteva più far finta di niente. Quindi il pontefice ha dovuto condannare pedofilia e corruzione. Pensiamo al cardinale Sepe: era uno dei pilastri di Wojtyla ma appena son circolate le voci, Ratzinger lo ha mandato a Napoli, un piccolo passo però rivoluzionario»
I suoi precedenti libri sulla chiesa in passato hanno suscitato vibranti polemiche. Si aspetta attacchi anche per questo saggio?
«Scommetto tutto quello che posso che non ci sarà nessuna reazione su questo saggio, come è successo per “L’Entità (la precedente inchiesta sui servizi segreti del Vaticano, uscita per Fazi lo scorso anno, ndr). Invece l’Opus Dei ha protestato per un mio romanzo, “Il labirinto sull’acqua”, attaccandomi violentemente. Raccontavo che forse Pietro non era così fantastico mentre Giuda non era così malvagio… non ho mai venduto tanti libri, stavo per dire “grazie a dio”, ma dovrei dire “grazie all’Opus Dei”!»
«Scommetto tutto quello che posso che non ci sarà nessuna reazione su questo saggio, come è successo per “L’Entità (la precedente inchiesta sui servizi segreti del Vaticano, uscita per Fazi lo scorso anno, ndr). Invece l’Opus Dei ha protestato per un mio romanzo, “Il labirinto sull’acqua”, attaccandomi violentemente. Raccontavo che forse Pietro non era così fantastico mentre Giuda non era così malvagio… non ho mai venduto tanti libri, stavo per dire “grazie a dio”, ma dovrei dire “grazie all’Opus Dei”!»
Si occuperà ancora di Chiesa cattolica nei suoi prossimi libri?
«No, ho chiuso. Inoltre smetto di scrivere saggi perché è psicologicamente devastante. Per evitare denunce devi controllare ogni nota a piè di pagina, ogni riferimento. D’ora in poi solo romanzi, perché, come dite voi in Italia? “non me ne frega niente”».
«No, ho chiuso. Inoltre smetto di scrivere saggi perché è psicologicamente devastante. Per evitare denunce devi controllare ogni nota a piè di pagina, ogni riferimento. D’ora in poi solo romanzi, perché, come dite voi in Italia? “non me ne frega niente”».
Gli uomini sono uguali sempre, qualunque mestiere facciano. E quando si tenta di mettere limiti, lacci e corde per costringere alla rinuncia di soddisfare istinti più che naturali è logico che gli stessi istinti vengono fuori con molta più forza. Questo è proprio il caso degli uomini nella Chiesa. Il passato è un esempio che ci faceva paura, ma oggi sembra che stiamo incominciando col tornare indietro. Gli uomini di Chiesa sono uguali, negli istinti, come tutti gli altri. E siccome stiamo vivendo un periodo nel quale la corruzione sembra non risparmiare più nessuno, anche nella Chiesa, (come negli anni passati), vengono fuori storie di ricchezze accumulate, strategie e furberie e contratti che nessuno poteva immaginare portati avanti da uomini di Chiesa con personaggi scomodi alla legge, secondo ciò che una trasmissione televisiva a portato alla luce. Così per i fedeli sarà ancora più difficile credere nei cultori della religione cattolica. Gli rimane solo di pregare per loro, affinghé ritrovino la retta via. Specchio dei tempi? Sembra proprio di si.
RispondiEliminaCrederò al Vaticano quando approverà, che gli ecclesiastici, se hanno la vocazione rinuncino al sesso e vengano castrati
RispondiEliminaNon esageriamo,basterebbe che la pedagogia formativa degli ecclesiastici o dei novizi divenga meno...sessuofobica!
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