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giovedì 29 luglio 2010

Nuova provocazione della Lega Nord,La Lega: “Negozi agli stranieri? Facciano i test di lingua” e come la mettiamo con gli italiani che...

Quando l'asino imparo a volare !
Dopo aver tentato con un emendamento al decreto incentivi di introdurre nell’ordinamento test obbligatori di italiano per gli extracomunitari che vogliono aprire un negozio, mette nero su bianco la richiesta in una proposta di legge a prima firma di Silvana Comaroli, depositata a Montecitorio e che vede la firma anche di altri esponenti del gruppo del Carroccio.
”La proposta di legge – spiega la deputata leghista – proprio per tutelare la salute dei consumatori ,continua a leggere



Treviso. Studenti sempre più "asini":
incapaci perfino di capire l'italiano

Sconfortante il quadro disegnato dalla dirigente scolastica provinciale: hanno problemi con verbi, sintassi e lettura

Il quadro descritto dalla Bigardi è sconfortante: gli studenti delle scuole medie della provincia di Treviso hanno un uso della lingua italiana "usa e getta" e non riescono a comprendere a fondo letture di brani anche brevi. Hanno un lessico limitato, non padroneggiano la sintassi e si cimentano a fatica con i verbi, che sanno coniugare solo all'indicativo. Una situazione che raramente migliora alle scuole superiori, dove è difficile trovare studenti in grado di sostenere la lettura di un articolo di giornale, continua a leggere.... 

Rapporto UNLA sull’analfabetismo in Italia.

Fonte

Tra il 20% e il 25% degli studenti che oggi in Italia escono dalla scuola media inferiore non sa leggere o scrivere.
Su circa 57 milioni di Italiani poco più di 3.500.000 sono forniti di laurea, 14.000.000 di titolo medio superiore, 16.500.000 di scuola media e ben 22.500.000 sono privi di titoli di studio o possiedono, al massimo, la licenza elementare.
In percentuale, il 39,2% dei nostri concittadini sono fuori della Costituzione che, come si sa, prevede l'obbligo del possesso di almeno otto anni di scolarità.
Il 33% della popolazione (7,5% di laureati e 25,85% di diplomati) è in grado di affrontare le sfide della società contemporanea in quanto ha la formazione di base necessaria. 
Il 66% (30,12% con licenza media, 36,52% con semplice licenza elementare) dispone di una formazione insufficiente per partecipare informata allo sviluppo della società della conoscenza. 
Si tratta di 36 milioni di italiani da considerare analfabeti totali, semi-analfabeti o analfabeti di ritorno, comunque non in grado di affacciarsi sul mondo del lavoro e difendersi di fronte ai continui cambiamenti che lo hanno investito.

Secondo dati pubblicati nel 2005, quasi sei milioni di italiani sono totalmente analfabeti. 
Rappresentano il 12% della popolazione contro il 7,5% dei laureati. 
L'Italia è al 48° posto tra i Paesi più istruiti. (fonte: http://www.indexmundi.com/g/r.aspx?v=39&l=it)
Senza alcun titolo di studio (o in possesso della sola licenza elementare) è invece il 36,52% della popolazione, circa 20 milioni sui 53 censiti nel 2001. Questa popolazione è considerata come ana-alfabeta, cioè del tutto analfabeta o appena alfabeta. 
Questa situazione è stazionaria da 10 anni.
La situazione è più grave dal centro fino al sud e alle isole. 
Basilicata, Calabria, Molise, Sicilia, Puglia, Abruzzo, Campania, Sardegna, Umbria sono regioni con una popolazione analfabeta, senza alcun titolo di studio, che supera l'8%. A Catania gli analfabeti raggiungono l'8,4%, ma anche a Palermo, Bari e Napoli si ritrovano percentuali di poco inferiori. Interessante notare come alcune di queste regioni hanno un alto tasso di laureati (la Calabria ha più laureati della Lombardia e del Piemonte).

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)