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martedì 8 giugno 2010

POGROM ANTITALIANO,LINCIAGGI,RAZZISMO E XENOFOBIA

 
New Orleans, eccidio in carcere
Una immagine del linciaggio di 11 italiani a New Orleans tratta dalla rivista Illustreted American del 4 aprile 1891 e ripubblicata da Richard Gambino nel libro "Vendetta" edito da Sperling & Kupfer nel 1975.
Racconta Gambino che le mamme con i bambini in braccio si chinavano sui cadaveri per inzuppare i fazzoletti nel sangue come souvenir. 


Sacco e Vanzetti, i capri espiatori
Nella foto, gli anarchici Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Pugliese il primo, piemontese il secondo, furono arrestati il 5 maggio 1920 con l'accusa di avere commesso una sanguinosa rapina. Le prove, in realtà, erano piuttosto fragili per non dire inesistenti e il loro processo, parte di una durissima campagna repressiva contro la "sovversione" voluta dal presidente Woodrow Wilson e venato di una profonda xenofobia, scatenò reazioni in tutto il mondo. Al punto di far dire a Vanzetti subito dopo la lettura della sentenza di condanna a morte . Furono giustiziati il 23 agosto 1927. Per essere riabilitati avrebbero dovuto attendere il 1977.

I funerali di Nic&Burt: la svolta
Nella foto, i funerali di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, seguiti da una folla immensa. L'onda emotiva seguita all'esecuzione dei due anarchici italiani, della cui innocenza moltissimi americani si erano ormai convinti, contribuì a cambiare molto l'atteggiamento dell'opinione pubblica degli Stati Uniti dei confronti della nostra comunità. Non a caso fu dopo la morte di quelli che erano stati adottati come "Nic &Burt", che i nostri emigrati cominciarono ad assumere alcune posizioni di rilievo. Angelo Rossi fu eletto ad esempio sindaco a San Francisco e Fiorello La Guardia acclamato sindaco di New York.


Aigues Mortes, linciati alle saline
Nel disegno di G.Starace sull'"Illustrazione italiana" del 1893, "Le prime aggressioni alle saline della fangouse", dove ebbero inizio i disordini sfociati nel massacro di Aigues Mortes. Gli operai francesi accusavano gli italiani di rubare il lavoro. Pochi anni prima, nell'inchiesta parlamentare sulla condizione operaia nota come Rapporto Spuller, un sindacalista parigino aveva fatto mettere a verbale: "L'operaio italiano è caratterizzato dal fatto d'essere più docile, più malleabile; gli si fa fare tutto ciò che si vuole, abbassa la schiena e tende la guancia per ricevere un altro schiaffo. Come uomo, trovo la cosa rivoltante. Questi operai non hanno dignità personale; sopportano tutto, chinano il capo e obbediscono".

 
Troppo gentili coi neri : tutti uccisi
Una illustrazione di fine Ottocento sul linciaggio degli italiani a Tallulah, in Luisiana, accompagnata da una poesia gonfia d'indignazione di Antonio Corso


Calumet, strage all'Italian Hall
I corpi di alcuni bambini morti nella strage all'Italian Hall di Calumet, nel Michigan. Era la notte di natale, gli operai delle miniere dei dintorni, in sciopero da mesi, avevano fatto una grande festa per i loro figlioletti nella sede della Societa Mutua Beneficienza Italiana, conosciuta in citta come Italian Hall. Improvvisamente uno degli scagnozzi mandati dai proprietari delle miniere mise dentro la testa e urlo: . Nella sala si scatenò il panico. Ma la gente in fuga trovo le porte sbarrate dall'esterno dagli organizzatori dello scherzo criminale. Calpestate nella ressa, morirono 73 persone, tra cui moltissimi bambini. Come Jenny Giacoletto, che aveva solo nove anni.
Fonte: "Il Corriere della Sera"

Impiccati dopo lo sciopero
Nella foto, scattata nel 1910 a Tampa, in Florida, esposta qualche anno fa nella mostra Without Sanctuary: Lynching Photography in America, e pubblicata dalla rivista "Passato e presente" n. 55 nel gennaio 2002, due italiani linciati durante uno sciopero nelle fabbriche di tabacchi.
Quello piccolino si chiamava Costanzo Ficarotta, quello alto Angelo Albano.
Sui motivi del linciaggio gli studiosi sono divisi. Secondo Patrizia Salvetti i due erano accusati di avere fatto un attentato al dirigente di uno stabilimento, secondo Alessandra Lorini furono "puniti" così barbaramente solo perché erano dei crumiri.


Kalgoorlie, alcool e odio
Ecco come era ridotto l' di
Kalgoorlie (la foto e tratta dal libro di Flavio Lucchesi
Elsie>, Guerini e Associati) dopo il pogrom del 1934. Era l'Australian Day, i cercatori d'oro che lavoravano nella miniera dell'Australia Occidentale a circa cinquecento chilometri da Perth avevano bevuto troppo e bastò una scintilla, una banale lite finita tragicamente, perché gli anglosassoni scatenassero tre giorni di devastazioni bruciando e distruggendo tutto quello che era italiano o appartaneva agli slavi, considerati . I morti furono tre, i feriti decine, i danni incalcolabili.

 
Coira: ucciso per baldoria
Attilio Tonola, un emigrato della Val Chiavenna qui con la moglie e uno dei quattro bambini, fu assassinato a pugni e calci da tre fanatici razzisti condannati a pene ridicole nel 1969 dopo un processo durato due giorni.

 
Zurigo: massacro al bar
Ecco come fu ridotto, a pugni e calci, Alfredo Zardini, un cortinese che era emigrato a Zurigo da una settimana. Il pestaggio, da parte di un razzista, avvenne in un bar affollato ma tutti fecero finta di non vedere. Era il 20-3-1971

 
Uccidi un italiano? 18 mesi
Nella foto Gerhard Schwizgebel, un balordo xenofobo che nel 1974 fu condannato a soli 18 mesi per avere ammazzato a pugni e calci Alfredo Zardini (foto Gente) 


FONTE

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)