google6a3fa170c1192d09.html 100cosecosi 100cosecosi: Le prove false d’Israele sull’abbordaggio. Truccate le foto pubblicate dal Ministero degli Esteri

venerdì 4 giugno 2010

Le prove false d’Israele sull’abbordaggio. Truccate le foto pubblicate dal Ministero degli Esteri

Notizia apparsa su AgoraVox.fr

Qui sotto le immagini e analizate e svelate

Update 17.10: Come da spirito del giornalismo partecipativo postiamo questo update grazie alle segnalazioni dei lettori. Ci sorprende che le macchine siano settate in default. Il dubbio è nato poiché significa che 3 macchine su 4 hanno ancora settaggi di fabbrica e una riporti un’ora sbagliata. Ci chiediamo se sia possibile che macchine che devono essere usate per testimoniare delle prove alla luce dell’opinione pubblica riportino date differenti. Tutto è possibile ma pensiamo che delle persone che vogliano raccogliere delle evidenze si premuniscano in questo senso. Certo è possibile che sia solo un caso e, infatti, abbiamo lasciato il beneficio del dubbio ma è davvero una casualità eccessiva. 

Gli orari sulle foto sono molto distanti tra loro e le foto sono prese in momenti differenti della giornata. Anche questo ci fa dubitare della veridicità.

Le prove delle armi ritrovate, secondo il governo israeliano, a bordo della Freedom Flotilla sarebbero delle foto scattate tra il 2003 e il 2006?


Le prove false d'Israele sull'abbordaggio. Truccate le foto 
pubblicate dal Ministero degli Esteri?

Il governo israeliano ha pubblicato ieri sulla sua pagina di Flickr, una serie di foto "spaventose" che incrimenerebbero la nave Marmara, il battello assalito dai militari israeliani qualche giorno fa, dove sono state uccise almeno 10 persone.

Secondo la versione del governo israeliano, a bordo della nave sarebbero state trovate numerose armi
da taglio, bastoni, mazze, coltelli e persino accette, oltre che giubbotti antiproiettili e coperture imbottite. Un vero arsenale, e le foto sarebbero le prove certe delle intenzioni violente dei "pacifisti".

Eppure, a uno sguardo più attento,
qualcosa non quadra. Flickr infatti registra automaticamente tutti i dettagli sulle foto che vengono pubblicate e offre agli utenti la possibilità di consultare questi dati. Si chiamano dettagli EXIF: marca della macchina fotografica, data e ora esatte dello scatto, è tutto scritto. Compare persino un eventuale ritocco fatto tramite Photoshop, che è segnalato dettagliatamente come modifica.
Sfortunatamente per il governo israeliano, la maggior parte delle foto pubblicate ieri, risalgono addirittura al 2003. Altre, più recenti tra queste, non sono che del 2006.
 
E’ il caso di questa foto, che dovrebbe mostrare dei giubbotti antiproiettili; la scheda EXIF mostra che è stata scattata il 7 febbraio 2006. Stessa storia per questi sofisticati visori infrarossi, ultravioletti e chissà cos’altro, che i pacifisti della Freedom Flotilla avrebbero utilizzato durante gli scontri, e per questa sega circolare.
Ancora più assurde le foto che risalgono al 2003, dove ci viene mostrata un’ascia e delle bombe lacrimogene.
Ora ci chiediamo, se si è trattato di un errore di settaggio della data di memorizzazione degli apparecchi, come mai l’errore riguarda non una bensì quattro macchine fotografiche? E se si trattasse davvero di un bug, resta il dubbio che riguarda quelle foto scattate ad orari piuttosto strani, come questa, che secondo il dato appena sotto la foto sarebbe stata presa alle 5:20 del 31 maggio (mentre la data orginale, a destra, ci dice che è del febbraio 2006), e cioè appena mezz’ora dopo l’attacco dei commando israeliani. In appena mezz’ora la marina israeliana avrebbe avuto il tempo di precipitarsi a bordo della nave, disarmare i pacifisti - che, proprio secondo le foto, sarebbero stati armati ed equipaggiati di tutto punto - ucciderne una decina (en passant) e portare le armi del delitto allo scoperto, sotto un bel sole (alle cinque del mattino?) per fotografarle? A noi qualche dubbio è venuto. 
Forse ai lettori italiani tutta questa presunta messinscena governativa ricorderà i fatti di Genova del 2001, dove ufficiali della polizia di stato portarono come prove giustificanti l’irruzione alla scuola Diaz, le foto di alcune bombe molotov, che si scoprì poi esser state requisite da tutt’altra parte e in tutt’altro momento.
Notizia apparsa su AgoraVox.fr





























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