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venerdì 7 maggio 2010

LA TROTA RENZO BOSSI E LA TOMBA PER LA SATIRA

"  È disarmante vedere firme celebri annaspare di fronte alla satira e alla sua natura. Quello della volgarità, da sempre, è il pretesto principe di chi vuole tappare la bocca alla satira. Che sia chiaro una volta per tutte (i furbastri più o meno interessati mi hanno un po' stufato): la volgarità è la TECNICA della satira. Con questa tecnica, la satira esprime idee e opinioni. Censurare la satira (in nome del cattivo gusto o di altri princìpi volatili e capziosi) è censurare le opinioni. È fascismo. Chi si attarda in disquisizioni sul buon gusto è un censore. Punto. L'unico limite lo stabilisce la legge: diffamazione, calunnia. La satira è arte: o è totalmente LIBERA, o non è satira. "

                                Daniele Luttazzi


W LA SATIRA

"il diario segreto di Renzo Bossi junior"
Il "diario segreto" è un'opera nata dapprima come sfogo personale per dare sollievo al mio animo rivoltato di fronte allo stillicidio di episodi spregevoli,razzisti che costellano la cronaca quotidiana,episodi riconducibili più alla bestialità che alla politica perchè quest'ultima ha in se qualcosa di nobile,lo diceva anche il nostro amatissimo Toto,l'icona dell'Italia popolare: " ...a proposito di politica ci sarebbe qualcosa da mangiare? "
Nel "diario segreto" sono riuscito goffamente,a tratti casualmente,d'istinto a coniugare la cronaca,la realtà e l'immaginario,un che di visionario,il fantastico,qualcuno mi ha detto che ho inventato il surreale-reality-grotesque (...) una satira in cui la realtà è suggerita,commentata attraverso l'iperbole più allucinata con un diffuso contorno di " sembra quasi vero,anzi...è vero ! " l'inverosimile,l'assurdo che suona,tintinna come se fosse cronaca e la anticipa.


Voglio ringraziare qui tutti quelli che mi hanno sostenuto ieri e  in tutte le forme espressive del web hanno divulgato la notizia inerente la denuncia per diffamazione mossa da Renzo Bossi alla mia persona in quanto autore di una serie di brani satirici,suppongo che la denuncia tra i suoi obbiettivi avesse che il "diario segreto di Renzo Bossi Junior" venisse ritirato,fatto scomparire dal web ebbene il risultato ottenuto è esattamente il contrario,tutti lo hanno rilanciato,Agoravox da Parigi,Pietro Orsati,Daniele Sensi e altri hanno dato fuoco alle polveri,la rete in primis Alessandro Giglioli dell'Espresso.it lo ha ripubblicato co-assumendosi la responsabilità dell'azione in termini di ingaggiamento etico,politico e di solidarietà rammentando per l'ennesima volta che tutte le volte che si attacca la satira si ottiene un perverso intollerabile effetto contrario.
Un ampio riscontro comico lo ha riscontrato la stessa denuncia trascritta di pari peso in molte sue parti senza commento da alcuni blog in quanto essa sola bastava a suscitare moti di ilarità,un degno contraltare al "diario segreto" la padanità (...) sà esprimere dal canto suo momenti straordinari di originalità nella satira.
Un post a parte lo meriterebbero molti commenti,hanno toccato se cosi si puo dire tutte le corde dei sentimenti,dalla rabbia alla collera,dalla solidarietà alla perplessità,dal linciaggio (il mio) al più feroce insulto,tanta rabbiosa bava sprecata.
Centinaia di blog mi hanno manifestato momenti di solidarietà calorosa,messaggi e mail a non finire,telefonate,consigli,richieste di interviste da parte dei media,decine di ore passate a martellare la console del pc,e a tratti momenti di sconforto per l'impossibilità pratica di riuscire a rispondere a tutti i messaggi,tra cui penalisti,avvocati e persone che si offrivano di patrocinare la mia difesa,tutto un mondo insospettato,voglio dire che mai avrei potuto immaginare potesse interessarsi alle mie idee e  ai miei cenni scritti con un editore che vuole stampare il "diario segreto" in una edizione particolarmente curata (cosi finalmente qualcuno si muoverà a correggere gli strafalcioni grammaticali in cui inciampo di frequente),sono consapevole allo stesso tempo che è pure vero che un bel calcio nel culo lo ha dato all'affaire Renzo che paradossalmente finirà per guadagnarsi la mia gratitudine.

In teoria io dovrei recepire questa"curiosa" forma di intimidazione e darmi una calmata ma alcune vittime (...) di processi di diffamazione o "atteintes à l'honorabilité"  si sono fatte premura di avvertirmi,non farti illusioni andranno sino in fondo fino a ridurti in mutande tantopiù che sei un signor nessuno (...)
La constatazione è a questo punto inevitabile,continuare imperterrito,il che equivale in parole povere a commentare nei modi letterari,satirici del surreale-reality-grotesque ogni uscita mediatica del carroccio,in parole povere seguire la giovane "trota" anche al cesso e commentare "adeguatamente" la più minuta spruzzatina,leggasi pisciatina!
Vado più in là,è mia intenzione creare il massimo imbarazzo a chi mi ha denunciato giungendo qualora fosse neccessario a produrre vistose situazioni di disagio diplomatico se la legislazione del mio paese dovesse farsi interpretare da me in termini persecutori !
E ancora,sono un pittore:" mal ne incolga a chi tocca questa razza di puttane " disse qualcuno...sono disponibile a farmi pure il carcere (sturatevi le orecchie) sempre che il direttore mi permetta le matite e un bel blocco da disegno Fabriano,la "trota" conti sul fatto che in tal modo mi permetterà all'uscita di allestire un ciclo di mostre che girerà se non la pedemontana (il suo bacino elettorale) sicuramente tutte le metropoli di una democrazia che ha la viltà,la vergogna di perseguire la Satira.
La satira per definizione è faziosa,impertinente,talvolta scurrile,perché la satira esprime un punto di vista, lo è sempre stata faziosa. In tutto il mondo è faziosa, solamente in Italia,nel principato di Monaco,in Vaticano e in Arabia Saudita non lo si ammette. 
Essa è un bene,un valore vitale suscettibile di equilibrare (ci prova) come valvola di sfogo i paradossi e le contradizioni del sistema democratico,cortocircuita l'informazione quando questa si fà paludato conformismo (...)

A supporre che Papa Umberto spedirà la "trota" come tutti si ostinano a chiamarlo nonnostante l'incontrastata "leadership" da mascotte che esercita sulla Padania Felix a un corso di comunicazione mediatica.
Da Parigi hanno cercato in tutti i modi di contattarlo anche per verificare la notizia,hanno contattato la Padania,cercato Renzo al partito,niente,letteralmente scomparso,mutismo totale su tutta la linea:"non abbiamo nulla da dichiarare" sottinteso: " questa storia non ci piace per niente ma contate sul fatto che gliela faremo pagare ! "
Un silenzio inquietante e si intuisce anche un diffuso sconcerto tra le loro fila stando al tenore dei commenti inferociti scaravoltati nei vari forum e addirittura con delle azioni di commandos nati "spontaneamente" nel social OKNOzie dove la notizia assieme ad altre ha conquistato l'ambitissima home,partita da li la starnazzante isterica truppa con il loro comandante Antikom ben visibile in cima alla barricata hanno diffuso e postato un po dappertutto "
E divulgando un episodio in cui io sventolando la legislazione italiana sull'incitamento all'odio razziale chiedevo la bannatura del dominio che ospitava Casapound in noto gruppuscolo nazifascista,che dire...chapeaux !


Intervista - polisblog incontra Michel Abbatangelo, il blogger querelato da Renzo Bossi

3 commenti:

  1. Che schifo. Sono uno studente, e quando mi chiedono perché non voglio restare in Italia, faccio esempi come questo. Faccende del genere mi convincono sempre più ad andare in Canada, purtroppo. Mi sento anche troppo intelligente per restare qui.

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  2. Quoto ogni tuo singolo pensiero! Non potendo offrirti di più, rinnovo la solidarietà e ti esorto a NON MOLLARE!
    @rscrubs

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  3. Hai la mia piena solidarietà... ce ne fossero di più persone come te forse staremmo meglio... continua con la tua satira che a me fa scompisciare!
    TROTA vai a lavorare britto parassita ignorante!

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)