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venerdì 14 maggio 2010

Borghezio arrestato e umiliato a Bruxelles

“ Cosa direbbero i nostri nonni… se vedessero che ci siamo fatti rubare le canzoni di Natale… da quei CORNUTI ISLAMICI DI MERDA… li andremo a prendere per la barba… e li cacceremo a calci nel culo… marocchini bastardi ! ”
                           Mario Borghezio  


Ho una amica a Bruxelles e per una pura coincidenza suo fratello è un ufficiale della polizia,lo stesso che a quanto pare ha guidato il gruppetto di agenti che hanno proceduto all'arresto di Borghezio l’europarlamentare della Lega Nord. In una riunione di famiglia con abbondanti libagioni il suddetto ufficiale di origini italiane racconta che per togliersi uno sfizio avrebbe intimato a Borghezio di calarsi i pantaloni per poter procedere ad una "accurata" perquisizione,l'eurodeputato fieramente si oppone sdegnato all'intimazione ma cede di li a poco quando l'ufficiale minaccia di chiamare per le necessità del caso degli agenti di polizia di sesso femminile e di comunicare alla stampa i suddetti i fatti (...)
Dettagli:l'ufficiale parla a Borghezio in Francese,passa poi  a descrivere le mutande del deputato,normalissime,comuni se non fosse per il gran numero di orsacchiotti che le decoravano.
Ulteriore dettaglio la notizia della perquisizione rettale non è stata riportata dalla stampa,poi i fatti risalgono all'
11/9/2007  per cui resta tutto nel novero dell'indicrezione maligna,potrebbe trattarsi di una fanfaronata,in tal caso sarebbe un vero peccato!
Sotto la cronaca dei fatti con la versione di Borghezio.

Bruxelles – Manifestazione anti-islam, arrestato l’on. Borghezio (Lega Nord)
Il sindaco (socialista) della capitale belga aveva vietato il corteo, caratterizzato da gruppi di estrema destra. L’europarlamentare italiano rilasciato dopo poche ore: protesta ufficiale della Farnesina per violazione dell’immunità
Mario Borghezio BRUXELLES – L’europarlamentare leghista Mario Borghezio arrestato, con lui in cella anche i vertici dell’ultradestra fiamminga Vlaams Belang, per un totale di 154 fermi.
Si è conclusa così la manifestazione anti-islamica convocata simbolicamente proprio l’11 settembre nel cuore del quartiere europeo
a Bruxelles, e vietata già un mese fa dal sindaco di Bruxelles Freddy Thielemans. Una vicenda che ha anche risvolti diplomatici, tanto che il ministro degli Esteri Massimo D’Alema ha dato consegna all’ambasciatore Sandro Maria Siggia di presentare una nota ufficiale di protesta per la violazione dell’immunità parlamentare del leghista.
La manifestazione, che Thielemans aveva vietato con la motivazione che era impossibile garantire la sicurezza, era stata organizzata da un gruppo chiamato “Stop the Islamisation of Europe” (Sioe), che riunisce, in particolare, il partito danese anti-islam “Siad”, il gruppo olandese “No Sharia Here” e quello tedesco “Pax Europa”.
Scopo della manifestazione era quello di presentare una petizione al Parlamento europeo contro le legge sulla Sharia e permettere, in futuro, che simili manifestazioni abbiano luogo sul territorio europeo. Un appello raccolto da molti altri gruppi politici e associazioni “politically incorrect”, europarlamentari come l’inglese Gerard Batten (Uk indipendence party) o la Lega nord, ma anche il gruppo fiammingo di estrema destra Voorpost.
Il gruppo aveva annunciato l’intenzione di manifestare lo stesso, quanto basta perché il quartiere europeo di Bruxelles già di prima mattina pullulasse di poliziotti.
Intorno a mezzogiorno, la situazione è diventata convulsa in due punti. Il primo, davanti al Parlamento, dove si erano riuniti per lo più giovani manifestanti e molti naziskin fiamminghi appartenenti al gruppo di estrema destra Voorpost, ed è proprio da loro che sono cominciati stamani i fermi della polizia. Il secondo punto era a Largo Schuman, a due passi dalla sede della Commissione, dove erano confluiti alcuni europarlamentari.
L’intervento della polizia ha portato ai primi arresti, tra cui oltre a Mario Borghezio, anche il presidente del Vlaams Belang Frank Vanhecke ed il capofila al Parlamento europeo Filip Dewinter, nonché l’eurodeputato del Front National francese Carl Lang.
«Ero andato al largo Schuman – ha raccontato Borghezio – ho visto Vanhecke che parlava con i giornalisti, poi c’è stata una fiammata improvvisa di violenza da parte dei poliziotti. Io ho cercato di intervenire per aiutare Vanhecke, ma mi hanno spintonato, percosso, anche nelle parti intime, e poi caricato su un pullman».
Dai filmati disponibili in vari siti internet, a dire il vero, non si trovano conferme alle parole di Borghezio su spintoni e botte, piuttosto si vede l’eurodeputato leghista gridare ripetutamente «Eurabia!» e «vergogna!» ai poliziotti che stanno spingendo sul pulman Vanhecke, lui sì in modo piuttosto duro. Gli agenti hanno poi accompagnato anche Borghezio sul mezzo.
Dirigenti del Vlaams Belang, che sostengono che la loro presenza a Largo Schumann era solo per protestare «contro il sindaco socialista Thielemans» “reo” di aver vietato la manifestazione anti-islam, il pomeriggio a Bruxelles hanno parlato di un patto «violato» dalla pubblica sicurezza. «Ieri abbiamo incontrato alcuni dirigenti della polizia – ha raccontato Philip Claeys, del Vlaams Belang, e vicepresidente del gruppo al Parlamento europeo Identità, tradizione e sovranità, cui aderisce anche la Lega Nord – e ci avevano informalmente assicurato che avrebbero tollerato una manifestazione se fosse stata pacifica. Invece, non appena arrivati ci hanno detto che avevamo tre minuti per andarcene. Scaduti i tre minuti, è scoppiato il parapiglia».
Secondo il Vlaams Belang (ma anche qui i filmati mostrano una
realtà molto più moderata), la polizia avrebbe cominciato «senza preavviso a dare calci e a picchiare», Vanhecke sarebbe stato anche «buttato per terra e preso a calci anche nei reni». I filmati mostrano il presidente del Vlaams Blok effettivamente in terra, ma non si vedono poliziotti prenderlo a calci.
La “detenzione” di Borghezio è durata fino alle sei. «Siamo stati tenuti per ore in una cella sotterranea del Palazzo di giustizia a Bruxelles – ha raccontato – senza che nessuno ci spiegasse un bel niente».
Secondo quanto riferito da Borghezio, «solo nel tardo pomeriggio mi hanno informato che entro un’ora sarei stato rilasciato, questo certamente è merito dell’ambasciatore italiano». Nessun contatto con l’esterno, ha spiegato ancora il parlamentare, è stato possibile, «anche perché là sotto non c’era campo, anche se avessi voluto usare il cellulare non avrei potuto farlo». Borghezio racconta ancora: «Non mi hanno dato niente da mangiare, solo una bottiglietta d’acqua verso le 16».
Per lui, però «il problema è politico, nella capitale dell’Europa è stata vietata la libertà di espressione e di manifestare liberamente».
Il fermo di Borghezio ha provocato la reazione della Farnesina.
Nella nota di protesta si deplora «l’avvenuta violazione dell’immunità parlamentare di Borghezio, circostanza che il nostro rappresentante presso l’Unione Europea provvederà a sua volta a rappresentare alla presidenza del Parlamento europeo affinché assuma le iniziative ritenute opportune a tutela dello status di un membro del Parlamento europeo».
Significativamente, anche il vicepresidente della Commissione Franco Frattini ha indirettamente criticato il divieto imposto dal sindaco Thielemans. «In termini generali – ha detto – qualsiasi tipo di manifestazione che avviene in linea con la legge e pacificamente deve essere rispettata”. Duro invece il commento del segretario generale del Consiglio d’Europa che ha definito «vergognosa» la manifestazione, indicando nel “settarismo” il vero rischio per la civiltà e non nell’Islam.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)