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venerdì 22 gennaio 2010

Tattoo tatuaggio su animali Most Strange and Hardcore Pets

Credit

"Anche il più piccolo felino è un capolavoro."  Leonardo Da Vinci
"Quando gioco con la mia gatta, chi sa se lei non si diverte con me più di quanto mi diverto io con lei."  Michel De Montaigne (1533-1592), moralista francese.

Non so che dirvi,francamente sono sconcertato,potrei persino pensare che si tratti di falsi tatuaggi per personalità traballanti in cerca di visibilità per interposto "animale" ,e già che c'ero ci ho messo dentro anche la campionessa mondiale del mimetismo  "tribale",tanto per usare un eufemismo,credo che queste pratiche arrechino della sofferenza ai nostri cari affezionati amici domestici.

 C'è un artista belga Wim Delvoye (Belgio)

noto per i tatuaggi sui maiali,li fà realizzare in Cina nella sua fattoria e poi li vende a caro prezzo firmandoli e in edizione preziosamente limitata e numerata,li la cosa trova il mio accordo perchè non credo che ci siano individui che si fanno arrosto un'opera d'arte per quanto paradossale possa essere,la qual cosa si traduce in una lunga agiata vecchiaia per i maiali in questione.

Fonte animalista
Delvoye artista(?) belga, ha cominciato a tatuare suini clandestinamente nel 1994, poi dal 1997 ha affinato la sua arte imprimendola sui maiali cuccioli, tenuti in una fattoria-atelier in Cina in attesa di farsi adulti; dopodiché saranno venduti a galleristi, divenendo delle opere d'arte viventi nei musei. Piccolo particolare, Delvoye, durante la crescita dell’animale, modifica continuamente il disegno originario.Quando il porcello passa a miglior vita, la sua pelle viene conciata e tirata su una tavola quale «opera d’arte».
Recentemente l’operazione dei Militari ha scoperto e bloccato un vergognoso commercio di maiali tatuati gestito da persone cinesi e dell'est Europa.In un locale a 38 metri sotto terra, in condizioni igienico-sanitarie inconcepibili, ammassati uno sull'altro i suini attendevano il loro turno in uno stato di totale abbandono. Il caporale Bugazzi ha rilasciato tra le lacrime la seguente dichiarazione: «Mi sono vergognato di essere un essere umano quando ho visto lo stato in cui versavano le bestiole, e nonostante io sia un noto divoratore di salami, mi sono commosso. Questi lugubri personaggi si arricchiscono con uno squallido commercio. A mio avviso occorrerebbe istituire un reato specifico per codesto crimine che avvilisce e sconforta!».
Leonardo Da Vinci, noto per il suo grande genio, scrisse una frase che racchiude la speranza di un futuro diverso nel rapporto tra uomo ed animali: 
«Verrà il giorno in cui gli uomini giudicheranno l'uccisione di un animale come essi giudicano oggi quella di un uomo»
.

Tutta la faccenda mi pare orripilante esattamente come la benedizione degli allevatori in Piazza San Pietro da parte di Benedetto XVI° richiamandosi e celebrando San Francesco e il suo spiccato amore per la creazione e gli animali,di qui a benedire quelli che poi li mandano al macello....insomma non so cosa mi fà più orrore e comunque san Francesco si rivolterebbe nella tomba se sapesse.

Niente animali in Paradiso o all’Inferno, o in Purgatorio
Benedetto XVI nella messa alla Sistina per il Battesimo di tredici bambini afferma: solo l’uomo ha vita eterna.
Papa Ratzinger (grande amante dei gatti...) si è guadagnato probabilmente l’antipatia di non pochi fan degli animali, ricordando che secondo la teologia cattolica solo l’uomo ha un’anima, e di conseguenza la sua esistenza non finisce sulla terra. “Tutto ciò che ha inizio sulla terra prima o poi finisce, come l’erba del campo, che spunta al mattino e avvizzisce la sera –
Qui l'articolo

Il post in Facebook ha sollevato qualche polemica e "orripilante" o i  "crudele" si sono sprecati,da parte mia ho deciso di fare una integrazione al post,in difesa degli artisti (solo loro) che si sono mossi a questa pratica tranne uno,famoso nel web:quel tale Guillermo Vargas lego un cane randagio in una galleria d'arte nella“Bienal Costaricense de Artes Visuales” (Bienarte) del 2007e lo fece morire di fame giusto per giocare la metafora dell'indifferenza umana verso il problema della fame nel mondo,due milioni di persone hanno firmato una petizione che ha condotto alla sua espulsione da una importante biennale del sud america,L'OIPA Italia qui ne fà un riassunto per chi vuole approfondire.

Dicevo,in difesa degli artisti che hanno tatuato gli animali,vogliono farci notare la "propensione" umana,la sua cultura e la sua estetica,la "vanitas" volta ad investire anche altri esseri viventi della decorazione con cui si cerca di attutire,abbelire per rimuovere l'impatto tragico della realtà,una proiezione patologica che nasconde una volontà di potenza smisurata e a cui il sentimento religioso non è estraneo.

Attraverso la provocazione,lo scandalo,l'apparente trasgressione vogliono farci prendere coscienza del problema e si servono del linguaggio e dei mezzi a loro dire più pertinenti alla bisogna,a supporre che alcuni tatuaggi siano stati realizati in anestesia (voglio crederlo) mentre per l'animale una volta"decorato" si suppone abbia conseguito un "atout" in più per far parte pienamente della dimensione umana e per questo aumentando considerevolmente le sue possibilità di soppravivenza in un ambiente più "protetto".

In questo equivoco,se ci si ferma ad una lettura superficiale,si si cade con una certa facilità poichè si finisce con il dimenticare che l'animale ha diritto alla sua libertà ed a un suo percorso evolutivo proprio e originale come la natura ha voluto altrimenti tra qualche milione di anni tutte le specie finirebbero per fondersi,il che non sarebbe poi cosi male ma pazienza questo è un'altro argomento (...) Gli artisti vogliono anche sottolineare il paradosso presente nell'animale "abbellito" e rivestito dei segni e simboli che amplificano lo status del "padrone"...insomma non è superficiale,banale quello che vogliono farci capire e semmai il problema vero è se esisteva un'altra maniera di dire...questa cosa!.















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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)