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" E mentre si continua a chiedere che l'opera rimanga in città, ci si interroga su un'altra scultura «scandalosa», quella della «Vulva di marmo imbullonata», scolpita da Roberto Bernacchi, scultore anarchico scomparso nel 1984. Bernacchi è stato un artista atipico, un po' maledetto nella sua genialità, ma allo stesso tempo apprezzato e giudicato di buona levatura, tanto che le sue opere sono state esposte anche all'estero con un certo successo. "
" E mentre si continua a chiedere che l'opera rimanga in città, ci si interroga su un'altra scultura «scandalosa», quella della «Vulva di marmo imbullonata», scolpita da Roberto Bernacchi, scultore anarchico scomparso nel 1984. Bernacchi è stato un artista atipico, un po' maledetto nella sua genialità, ma allo stesso tempo apprezzato e giudicato di buona levatura, tanto che le sue opere sono state esposte anche all'estero con un certo successo. "
Dopo la provocazione del «fallo» in piazza, dibattito su una vecchia opera di Bernacchi finita in un ospizio
CARRARA – La statua del fallo di marmo, eretta di notte da un gruppo di studenti burloni in una delle piazze del centro storico di Carrara, accanto alle opere d'arte del Simposio della scultura, è ancora chiusa a chiave in un oscuro magazzino del Comune. Sarà liberata presto, ma intanto a Carrara le polemiche non si placano. E mentre si continua a chiedere che l'opera rimanga in città, ci si interroga su un'altra scultura «scandalosa», quella della «Vulva di marmo imbullonata», scolpita da Roberto Bernacchi, scultore anarchico scomparso nel 1984. Bernacchi è stato un artista atipico, un po' maledetto nella sua genialità, ma allo stesso tempo apprezzato e giudicato di buona levatura, tanto che le sue opere sono state esposte anche all'estero con un certo successo. Della statua, che appena forgiata fece scalpore e scandalo, non si era saputo più niente o quasi e in molti pensavano fosse stata perduta o addirittura distrutta. Invece era stata trasportata nella casa di riposo Regina Elena dove attualmente si trova un po’ in ombra, guardata ogni tanto dagli anziani ospiti. Così, dopo la performance del fallo di marmo e il clamore suscitato, c'è chi chiede che il simbolo femminile venga «tolto dalla censura dell'ospizio» e sia mostrato in tutto il suo splendore, magari accanto alla statua del fallo.
POLEMICA - Sembrerebbe uno scherzo goliardico d'agosto, se nella polemica non si fossero unite voci importanti dell'arte, locale e nazionale, come il critico Vittorio Sgarbi e il presidente dell’Accademia delle belle arti di Carrara, Simone Caffaz. «L'arte stessa è provocazione – dice Caffaz – le forme falliche e femminili abbondano le statue classiche senza che nessuno si scandalizzi. Il sesso è una componente importante della vita e dunque dell'arte. Censurare è anacronistico. L'opera di Bernacchi doveva essere collocata in piazza Battisti (dove si svolge il Simposio) e non capisco perché sia finita in un ospizio». Adesso il problema è quello di un eventuale collocazione. Piazza o galleria? Caffaz e Sgarbi preferirebbero un luogo più riservato, ma rigorosamente pubblico. Non manca però chi chiede una totale «provocazione artistica», con le due statue poste l'una accanto all'altra in una delle piazze del centro storico. Il dibattito continua e Carrara si divide.
Marco Gasperetti
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)