MONTESACRO
Dopo l'evacuazione, protesta di giovani attivisti
Occupato il IV municipio, poliziotto filmato con arma
IL VIDEO
ROMA - Momenti di tensione nella tentata occupazione del IV Municipio a Roma dopo lo sgombero, giovedì mattina, del centro sociale Horus di piazza Sempione. All'interno dello spazio occupato, al momento dell'intervento delle forze dell'ordine, non erano presenti persone, ma sono stati trovati mazze, sampietrini e bastoni, che sono stati sequestrati. Intanto, grazie a un tam tam sulle radio e via email, sul posto si erano concentrando gli attivisti dei centri sociali della Capitale, che hanno deciso di occupare la sede della vicina Circoscrizione. In questa fase, un agente di polizia ha estratto la pistola d'ordinanza.
COLPO VAGANTE - I ragazzi del centro sociale Horus di piazza Sempione hanno poi occupato la sede del IV Municipio di via Monte Rocchetta. «Appena siamo arrivati scavalcando i cancelli della sede del IV Municipio, sono arrivati gli agenti della polizia - raccontano - uno di loro aveva una pistola in mano e alcuni di noi erano davanti ai cancelli, di fronte a lui, per permettere agli altri di entrare».
L'agente è stato filmato e il video è finito subito su YouTube: ad un certo punto si vede che al poliziotto cade di mano la pistola, mentre i manifestanti gli urlano di metterla via. «Lui l'ha ripresa - testimonia un ragazzo - e noi gli abbiamo fatto notare che così avrebbe potuto partire un colpo; così accadono gli incidenti, basta un colpo vagante e la disgrazia è fatta. Lui ha risposto "So quello che faccio"».
GAMBE DEI TAVOLI - L'Horus fu sgomberato la prima volta nell'ottobre del 2008, dopo un anno di occupazione, perchè furono trovate sette bottiglie molotov e 17 fumogeni. «All'interno del centro sociale ci sono le gambe dei tavolini rotti, che mettiamo vicino all'ingresso, perchè se qualcuno ci aggredisce tentiamo di difenderci». Lo hanno spiegato alcuni attivisti del centro sociale Horus occupato di Roma, che è stato sgomberato dalle forze dell'ordine.
Una trentina di giovani del centro sociali si sono poi concentrati in piazza Sempione, presidiata dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. «Alemanno sta pianificando la bonifica del IV Municipio - accusano - con squadracce in divisa e non».
ROMA - Momenti di tensione nella tentata occupazione del IV Municipio a Roma dopo lo sgombero, giovedì mattina, del centro sociale Horus di piazza Sempione. All'interno dello spazio occupato, al momento dell'intervento delle forze dell'ordine, non erano presenti persone, ma sono stati trovati mazze, sampietrini e bastoni, che sono stati sequestrati. Intanto, grazie a un tam tam sulle radio e via email, sul posto si erano concentrando gli attivisti dei centri sociali della Capitale, che hanno deciso di occupare la sede della vicina Circoscrizione. In questa fase, un agente di polizia ha estratto la pistola d'ordinanza.
Forze dell'ordine a Piazza Sempione (Omniroma) |
L'agente è stato filmato e il video è finito subito su YouTube: ad un certo punto si vede che al poliziotto cade di mano la pistola, mentre i manifestanti gli urlano di metterla via. «Lui l'ha ripresa - testimonia un ragazzo - e noi gli abbiamo fatto notare che così avrebbe potuto partire un colpo; così accadono gli incidenti, basta un colpo vagante e la disgrazia è fatta. Lui ha risposto "So quello che faccio"».
SUL TETTO - I manifestanti sono saliti anche sul tetto dell'edificio del IV Municipio lanciando dall'alto verso le forze dell'ordine alcuni fazzoletti bagnati e gridando «sono infetti». Esposti anche striscioni con scritto «Horus e Villetta sono qui», «la libertà non si paga si strappa! Guai a chi ci tocca». Qualcuno ha tirato rotoli di carta igienica che in parte coprivano l'edificio.
Dopo qualche ora gli occupanti hanno deciso di abbandonare il tetto del IV municipio dopo aver trovato un accordo con il presidente Cristiano Bonelli che incontreranno nuovamente venerdì, quando in un tavolo aperto anche a rappresentanti della Regione e della Provincia, discuteranno sulla destinazione alternativa allo spazio sgomberato questa mattina.
Dopo qualche ora gli occupanti hanno deciso di abbandonare il tetto del IV municipio dopo aver trovato un accordo con il presidente Cristiano Bonelli che incontreranno nuovamente venerdì, quando in un tavolo aperto anche a rappresentanti della Regione e della Provincia, discuteranno sulla destinazione alternativa allo spazio sgomberato questa mattina.
Giovani dei centro sociali fuori dall'Horus dopo lo sgombero (Omniroma) |
Una trentina di giovani del centro sociali si sono poi concentrati in piazza Sempione, presidiata dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. «Alemanno sta pianificando la bonifica del IV Municipio - accusano - con squadracce in divisa e non».
MORTE DEL DIALOGO - «Con lo sgombero del centro sociale Horus di piazza Sempione, una delle esperienze sociali e culturali tra le più significative della città, oggi si celebra la morte della trattativa e del dialogo con la società civile», dichiara, in una nota, Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra e Libertà e coordinatore del Gruppo Federato della Sinistra in Provincia.
«Dopo un primo sgombero a ottobre dello scorso anno - continua Peciola - i ragazzi del centro sociale si erano ripresi gli spazi a loro sottratti con la forza, e in questi mesi era in corso un tavolo con la proprietà e le istituzioni per decidere la destinazione della struttura. Con l'operazione di oggi si cancellano, quindi, mesi e mesi di lavoro. Chiediamo al sindaco e al prefetto di ridare voce alla trattativa per trovare soluzioni e dare continuità a un progetto politico, sociale e culturale importante per la città». Gli fa eco l'assessore al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio Alessandra Tibaldi. «Non si possono interrompere con uno sgombero forzato le trattative sull'utilizzo dell'ex Cinema Horus di piazza Sempione a Roma. Ai giovani che hanno occupato lo spazio nel quartiere va dato un segnale di riconoscimento per le attività sociali che svolgono. Chiediamo al Sindaco di Roma di riaprire un tavolo di trattativa».
«Dopo un primo sgombero a ottobre dello scorso anno - continua Peciola - i ragazzi del centro sociale si erano ripresi gli spazi a loro sottratti con la forza, e in questi mesi era in corso un tavolo con la proprietà e le istituzioni per decidere la destinazione della struttura. Con l'operazione di oggi si cancellano, quindi, mesi e mesi di lavoro. Chiediamo al sindaco e al prefetto di ridare voce alla trattativa per trovare soluzioni e dare continuità a un progetto politico, sociale e culturale importante per la città». Gli fa eco l'assessore al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio Alessandra Tibaldi. «Non si possono interrompere con uno sgombero forzato le trattative sull'utilizzo dell'ex Cinema Horus di piazza Sempione a Roma. Ai giovani che hanno occupato lo spazio nel quartiere va dato un segnale di riconoscimento per le attività sociali che svolgono. Chiediamo al Sindaco di Roma di riaprire un tavolo di trattativa».
0 commenti:
Posta un commento
"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)