Sgominata la banda dei falsi Angeli
Erano i curatori del suo archivio
Arrestati il responsabile del patrimonio del maestro della Pop Art scomparso nel 1988 e altre quattro persone. Sequestrate 650 opere contraffatte. Altre mille già vendute. Un giro d'affari da 8 milioni di eurodi LAURA LARCAN
Alcune delle opere di Franco Angeli falsificate
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E il curatore del patrimonio di Franco Angeli, Antonio Minniti è stato arrestato ieri mattina dai carabinieri del comando Tutela patrimonio culturale, per associazione a delinquere finalizzata alla commercializzazione e alla contraffazione di opere d'arte, ricettazione e truffa, insieme ad altre quattro persone dei complessivi diciassette indagati, tra cui figura anche il figlio del collaboratore dell'artista.
L'operazione, denominata "Half Dollar" dal titolo di un'opera famosa di Franco Angeli, presentata oggi presso la sede del comando di Roma dal generale Giovanni Nistri, dal comandante Raffaele Mancino e dal vicedirettore della Galleria nazionale d'arte moderna Mario Ursino, ha portato al sequestro di oltre 650 falsi di Franco Angeli per un valore complessivo di 4 milioni di euro, e all'individuazione di circa mille falsi di Angeli già venduti per un valore equivalente. Della banda di falsari facevano parte, oltre a Minniti, l'altro capo Giuseppe Franceschi, i pittori che materialmente eseguivano i falsi Tiziano Bertacco e Sergio Galeano, e Augusto Medici, che immetteva le opere contraffatte nel mercato soprattutto tramite il canale internet dell'e-commerce.
Tutti sono stati messi agli arresti domiciliari con ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Roma. "La nostra attività - racconta Raffaele Mancino - è iniziata nell'ottobre del 2008 quando controllando una mostra organizzata da una nota galleria del centro di Roma abbiamo fotografato tutte le opere e abbiamo individuato con l'aiuto di esperti quaranta falsi di Franco Angeli, tutti arrivati dalla Magi Arte".
"L'operazione Half Dollar - continua Mancino - ha consentito di bloccare un'organizzazione con base nel nord d'Italia e attiva tra Milano Bologna, Modena, San Donà di Piave e Roma. Si tratta di alcune persone che con la Magi Arte avevano rilevato dal collaboratore principale di Franco Angeli, in accordo con la figlia dell'artista, la gestione dell'archivio generale del maestro, e quindi erano dotati di tutte le autorizzazioni per poter operare nel campo dell'autenticazione e certificazione di opere di Angeli".
Due i laboratori per le falsificazioni, uno a Milano l'altro nella provincia di Bologna, tutti attrezzati con matrici di soggetti tipici di Angeli, come l'aquila con le ali spiegate che ammiccava alle banconote americane negli anni Sessanta, la Lupa capitolina, la svastica, la falce e martello, ma anche tele bianche, colori, pennelli, cataloghi e vernici spray. "I falsi sono di straordinaria qualità - commenta Mario Ursino - Hanno usato sistemi molto sofisticati. A tradirli sono stati i materiali, vernici e smalti troppo freschi, tele troppo nuove. Franco Angeli, che aveva lavorato molto alla metà degli anni Sessanta col gruppo di Piazza del Popolo insieme a Schifano, Tano Festa, risulta facile da falsificare per il suo modo modernista di trattare la tela come un campo d'azione. Facendo uso di materiali extrapittorici, come le garze, ma anche replicando in modo seriale i suoi simboli, nello stile della Pop Art".
Il mercato illecito dell'arte contemporanea non è da sottovalutare se si considera che negli ultimi anni l'80% dei recuperi di falsi riguardano il contemporaneo. Ad alimentarlo, soprattutto i siti on line. Per questo ci tiene a ricordare Giovanni Nistri che "sul sito internet dei Carabinieri esiste un apposito decalogo per orientare l'acquirente. L'e-commerce, le frontiere di Internet, sono ampie praterie di cui occorre verificare tutti i rischi. E-Bay già collabora col comando ma si deve pensare a una più stretta strategia con queste piattaforme, magari lanciando dei warning che nella piena autonomia dell'imprenditore potrebbero meglio orientare il consumatore". Oltre a Franco Angeli, sono stati trovati anche falsi di De Chirico (una statuetta), Vedova, Masson, Fattori e Sironi.
Sono uno dei gabbati... che devo fare?
RispondiEliminaSono francamente desolato per te,
RispondiEliminapurtroppo hai scoperto a tue spese che il mercato italiano dell'arte è il piu mafioso del mondo.
Ti consiglio una dettagliata denuncia alle forze dell'ordine,la richiesta di risarcimento alla galleria d'arte che ti ha venduto l'opera,inoltre inoltrare ennesima richiesta a tutti quelli che hanno certificato l'autenticità e a quelli che hanno garantito la galleria d'arte come seria.
Poi allestisci in internet un sito in cui riversare tutta la tua documentazione sul caso con tanto di nomi e cognomi,collezionisti coinvolti e i furbetti che ti hanno consiglieto.
Infine vendi prima che puoi la tua collezione d'arte contemporanea,il mercato subirà uno scossone spaventoso entro un anno con un crollo delle quotazioni non indifferente.
Si salveranno solo le fondazioni d'arte e i musei,i privati resteranno con il classico cerino acceso in mano!