Tra le pieghe del disastro sociale che attanaglia l’intero pianeta e che, al di là delle fanfaronate governative, in Italia è possibile toccare con mano semplicemente bussando alla porta del vicino, o peggio guardandosi allo specchio, abbiamo giustamente sottolineato la meritoria iniziativa della Procura di Bologna, a cui poi se ne sono aggiunte altre, che ha sollevato eccezioni (per noi certezze) di costituzionalità in merito al reato di clandestinità entrato in vigore lo scorso 8 agosto e funzionale alla politica dei "respingimenti" adottata dal governo.
Poiché il blog - nel suo intimo - spesso è accusato di negatività e catastrofismo (realismo?), siamo ben lieti di farci portavoce di una lieta novella: le eccezioni sono state accolte e sono state rimesse al vaglio della Corte Costituzionale, il massimo organo istituzionale che due settimane fa’ ha ricordato agli italiani, e soprattutto al Cavaliere, che siamo tutti uguali (art. 3), che nessuno può vantare uno status che lo metta al di sopra degli altri (Lodo Alfano), e perciò differenziarlo.
Quindi, oltre che per le motivazioni addotte dal Dr. Cocco (vedi articolo seguente), peraltro illuminanti, in ossequio al principio di ragionevolezza cui ogni legge deve sottostare (non dell’art. 3, che ha invece un grosso limite in quel “cittadini”), l’odioso Lodo Maroni ha poche speranze di superare le cesoie degli alti magistrati rimasti a strenua difesa della costituzione.
Ecco, questa è una buona notizia. Godetevela finché dura!
http://senzapretese.ilcann occhiale.it/post/2363014.h tml
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Bologna - Il reato di clandestinità è incostituzionale
Tratto da Repubblica.it del 21 ottobre 2009
Dopo circa un mese è arrivata la risposta che la Procura attendeva. Il coordinatore dei giudici di pace di Bologna, Mario Luigi Cocco, ha accolto la questione di legittimità costituzionale sollevata sul nuovo resto di clandestinità istituito dal pacchetto sicurezza del ministro Maroni. Cocco lo ha reso noto questa mattina, sciogliendo la riserva del 16 settembre scorso, primo giorno di udienze per il nuovo reato.
La prossima risposta attesa, a questo punto, è quella della Corte costituzionale, a cui saranno trasmessi gli atti. Cocco ha motivato la sua decisione con una lunga ordinanza, in cui spiega in quali punti, secondo lui, la legge che ha istituito il reato di clandestinità e’ in contrasto con la Costituzione.
Tra gli elementi toccati da Cocco, c’è la disparità di trattamento che la legge porta nei confronti degli stranieri già presenti sul territorio italiano prima dell’entrata in vigore del nuovo reato. Loro si vengono a trovare in condizioni di illegalita’ per una situazione pregressa e non possono essere trattati allo stesso modo degli stranieri che entrano in Italia successivamente all’8 agosto 2009, dunque consapevoli che l’azione che stanno compiendo è un reato penale. A maggior ragione perché, ha obiettato Cocco, la legge non ha previsto la possibilità, per gli stranieri che ne facciano richiesta, di chiedere di allontanarsi volontariamente dall’Italia per non essere colti in fallo.
http://www.meltingpot.org/ articolo14923.html
Poiché il blog - nel suo intimo - spesso è accusato di negatività e catastrofismo (realismo?), siamo ben lieti di farci portavoce di una lieta novella: le eccezioni sono state accolte e sono state rimesse al vaglio della Corte Costituzionale, il massimo organo istituzionale che due settimane fa’ ha ricordato agli italiani, e soprattutto al Cavaliere, che siamo tutti uguali (art. 3), che nessuno può vantare uno status che lo metta al di sopra degli altri (Lodo Alfano), e perciò differenziarlo.
Quindi, oltre che per le motivazioni addotte dal Dr. Cocco (vedi articolo seguente), peraltro illuminanti, in ossequio al principio di ragionevolezza cui ogni legge deve sottostare (non dell’art. 3, che ha invece un grosso limite in quel “cittadini”), l’odioso Lodo Maroni ha poche speranze di superare le cesoie degli alti magistrati rimasti a strenua difesa della costituzione.
Ecco, questa è una buona notizia. Godetevela finché dura!
http://senzapretese.ilcann
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Bologna - Il reato di clandestinità è incostituzionale
Tratto da Repubblica.it del 21 ottobre 2009
Dopo circa un mese è arrivata la risposta che la Procura attendeva. Il coordinatore dei giudici di pace di Bologna, Mario Luigi Cocco, ha accolto la questione di legittimità costituzionale sollevata sul nuovo resto di clandestinità istituito dal pacchetto sicurezza del ministro Maroni. Cocco lo ha reso noto questa mattina, sciogliendo la riserva del 16 settembre scorso, primo giorno di udienze per il nuovo reato.
La prossima risposta attesa, a questo punto, è quella della Corte costituzionale, a cui saranno trasmessi gli atti. Cocco ha motivato la sua decisione con una lunga ordinanza, in cui spiega in quali punti, secondo lui, la legge che ha istituito il reato di clandestinità e’ in contrasto con la Costituzione.
Tra gli elementi toccati da Cocco, c’è la disparità di trattamento che la legge porta nei confronti degli stranieri già presenti sul territorio italiano prima dell’entrata in vigore del nuovo reato. Loro si vengono a trovare in condizioni di illegalita’ per una situazione pregressa e non possono essere trattati allo stesso modo degli stranieri che entrano in Italia successivamente all’8 agosto 2009, dunque consapevoli che l’azione che stanno compiendo è un reato penale. A maggior ragione perché, ha obiettato Cocco, la legge non ha previsto la possibilità, per gli stranieri che ne facciano richiesta, di chiedere di allontanarsi volontariamente dall’Italia per non essere colti in fallo.
http://www.meltingpot.org/
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)