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lunedì 28 settembre 2009

In allestimento una Mostra nelle Catacombe di Parigi una esclusiva 100cosecosi

Credit Catacombe di Parigi

Accade di rado ma si fanno degli incontri curiosi in Costa Azzurra,ho conosciuto X,poichè il tipo di mostra che vuole fare viola la lagge nel senso che si svolgerà in un luogo proibito al pubblico ne taccio il nome,si tratta delle catacombe di Parigi,sotto avete una ampia descrizione di che cosa significa,mica si parla di qualche galleria come a Roma!
X vuole farvi una mostra,diramerà un numero limitato di inviti e a persone selezionatissime,indicherà con precisione quale sarà l'ingresso,in questo caso si tratta di un tombino e pazienza se vicino ci dorme un sans abris (un senzatetto) :"dategli una mancia e vi indicherà la strada" dice lui sogghignando,e "se la mancia è generosa vi darà anche una cartina che vi illustra il percorso e nessuna paura centinaia di candele illumineranno il percorso per qualche ora mentre per il ritorno è prevista la guida dello stesso artista che cosi approfitterà dell'occasione per illustrare la sua opera (...)" La durata della mostra sarà di tre giorni e partira allo scoccare delle ore 24 sino all'alba,previsto un vernissage ufficiale leggermente alcolico con adeguata colonna sonora dell'evento, il numero di opere esposte non meno di 20 olii su tela di cm 70x100 e 50x70,a questo punto avrete già capito che essendo formati italiani di tratta di un italiano...
Nessuna affiche,poster annuncerà l'evento,solo uno scarso comunicato stampa diffuso via internet e null'altro,sapete già che esiste una sezione della Gendarmerie che perseguita efficacemente questo genere di intrusioni.
Infine ciliegina sulla torta di questo post l'idea l'ho data io a X,gli auguro buona fortuna,in cambio mi fornirà in esclusiva le foto dell'evento,male che vada gli porto le arance e le sigarette alla Bastiglia!



 
 
 
 

Tutte le catacombe di Parigi

La notizia è ora che proprio nei giorni scorsi le catacombe medievali di Parigi - 300 chilometri di gallerie che corrono sotto la capitale francese - sono state danneggiate. A dare l'allarme e' stato uno dei guardiani che quando ha preso servizio sabato scorso si e' trovato davanti a una catena forzata, un estintore svuotato e a ossa spezzate.
Il commissariato di polizia del 14/o arrondissement ha avviato le indagini. Non e' la prima volta che qualcuno penetra in modo illegale nei sotterranei parigini e li danneggia. Nel 2004 un misterioso gruppo aveva addirittura creato una sala cinematografica clandestina sotto il palais de Chaillot, nel 16/o arrondissement. Ad essere violato e' ora uno dei piu' celebri monumenti parigini. Dei 300 km solo 1,7 sono visitabili in modo legale sotto place Denfert-Rochereau.
(fonte: mysterium.blogosfere.it )

Per gli amanti del macabro, questo è un sito (invero un po' inquietante), che riporta foto ed esperienze di un italiano che le catacombe parigine le ha viste ed esplorate in lungo e in largo: shout.www5.50megs.com/
Le foto pubblicate sul sito risalgono agli anni '80, e i protagonisti di queste scorrerie hanno i lineamenti occultati perchè, è bene ricordarlo, l'ingresso alla catacombe è vietato dalla legge. Pare che esista un dipartimento della Polizia francese che dedica tutto il suo tempo a combattere il reato di catafilia.
Ovviamente sto parlando delle catacombe non accessibili al pubblico, perchè ce ne sono altre (brevi tratti) che fanno parte dei giri turistici ammessi e addirittura incoraggiati.
Nelle catacombe proibite invece si trova di tutto di più: un bunker nazista, le fosse in cui venivano calati gli appestati, i pertugi che portano agli ospedali parigini, che gli studenti di medicina utilizzavano negli anni '50 per cercare "materiale di studio". Ma anche covi usati in passato dalla criminalità organizzata, vecchi rifugi antiatomici, budelli in cui si riunivano lugubri neonazisti che perpetravano oscuri riti...
Ecco un altro sito (in francese) con decine e decine di foto: www.catacombes.info/



Non molti in Italia sanno che il sottosuolo di Parigi è intersecato da una fitta rete di gallerie, che i francesi chiamano da sempre CATACOMBE. Non si tratta di gallerie fognarie, nè di scantinati, ma del risultato degli scavi nel tufo (materiale di cui è ricco il territorio sul quale si sviluppa Parigi) iniziati già in epoca romana allo scopo di portare alla luce materiale per la costruzione della città. Queste gallerie sono mediamente a circa 30 metri di profondità e alcuni metri al di sotto della rete fognaria e della Metropolitana. Si era andati a scavare così in profondo per non compromettere la stabilità della città.

Nei secoli questi labirinti (si parla di centinaia e centinaia di chilometri) sono stati utilizzati dai parigini per gli scopi più diversi: sono stati ripostigli dove nascondere ricchezze, luoghi dove riunirsi segretamente, cantine per il vino, spazi dove riversare le ossa dei morti, segrete di conventi e di palazzi, rifugio per i partigiani e quartier generale degli occupanti nazisti, covi per criminali e per clochard, e ancora aree di convivio e festa per congreghe di studenti e bande di giovinastri. In tempi più recenti sono diventati anche bunker antiatomici per gli edifici dei ministeri sovrastanti.

In questa raccolta fotografica degli anni '80, alcuni ricordi delle sei volte in cui, grazie alla conoscenza di uno dei più esperti "catafili" parigini, ho avuto la possibilità di calarmi, (in anni e mesi diversi) in questo affascinante mondo sottostante.

I volti delle persone ritratte sono oscurati in quanto in Francia scendere nelle CATACOMBE è reato (sia pure di tipo amministrativo, in quanto queste gallerie sono di proprietà pubblica). Non a caso c'è un nucleo speciale della polizia parigina che si occupa proprio di lottare contro il fenomeno della Catafilia e passa gran parte del suo tempo ad ispezionare i sotterranei e a farne chiudere gli accessi (che i giovani catafili cercano continuamente di riaprire).

Questi accessi sono davvero pochi: ne ricordo uno nei pressi di Montparnasse, da un pozzo nel giardinetto all'interno di una casa in rovina abitata da clochard (cui offrimmo qualche franco per averci aperto la finestra che dava sul cordile del pozzo). Un altro partiva da una galleria abbandonata all'interno del parco di Montsouris. Un altro ancora era da un tombino piazzato nel bel mezzo di una stada vicino alla facoltà di Farmacia.

In genere si entrava verso le 11 di sera e si usciva verso le 5 o le 6 del mattino (non necessariamente dallo stesso luogo di ingresso): l'attrezzatura era quello dello speleologo.


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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)