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venerdì 4 settembre 2009

Dino Boffo inventa il funerale assassino,nulla sarà piu come prima!

Benigni al premier:
«Silvio, dai le escort ai disoccupati»

 
«Le veline di Feltri? È un vizio di famiglia»
"Un attacco capzioso e feroce"
qualcuno dovrà spiegare"


Nella frattura fra Bertone e Bagnasco
spunta il piano per il "Nuovo Centro"


http://www.radiomarconi.com/marconi/funerale.jpg
Non so che avete mai sentito questa frase,non rammento chi l'ha detta,suona cosi piu o meno:"...verrai e vedrai il mio funerale da lontano e nascosto dietro un albero!"
Il direttore dell'Avvenire Boffo è a questa frase che deve aver pensato a lungo andando con la mente a Vittorio Feltri e Silvio Berlusconi: hanno cercato di assassinarlo mediaticamente attraverso un documento confezionato ad arte come ai tempi del vecchio KGB una raffinata brutale,violentissima azione d'intossicazione (...) e adesso consapevole di far scoppiare una bomba che si ritorce contro i mandanti dell'intimidazione (rivolta a tutta la stampa nazionale ed internazionale non solo all'Avvenire cui sono seguite querele e denuncie) annuncia le sue dimissioni!
Proprio vero che la vendetta è un piatto che si serve freddo!
Metodicamente ha prima pubblicato minuziosamente,dettagliatamente la falsa artefatta documentazione che sega le gambe alla famosa velina giudiziaria per giorni argomentandola con il suo spiccato gusto per la "moderazione" e girando,rigirando il coltello nella piaga da un lato e dall'altro in una dinamica vittimista a dir poco diabolica ,he he he quando ci mette un cattolico...le solidarietà sono piovute da mezzo mondo tanto che lo stesso mandante uso ispitrare la zelante starnazzante truppa  con una semplice strizzata d'occhi spaventato dalla misura delle reazioni ha fatto subitanea marcia indietro "...io non ho mai detto nulla a Feltri,anzi non lo conosco nemmeno,non so chi sià..."
A tutta evidenza la scuola di Berlusconi ha guadagnato nuovi allievi tanto che uno di essi si muove a superare il maestro!
Lunedì pomeriggio Boffo va personalmente da Bagnasco, e gli consegna la sua lettera di dimissioni. Mentre il direttore parla con il cardinale, arriva la telefonata di Ratzinger, che chiede: "Il dottor Boffo come sta? Mi raccomando, deve andare avanti...". Il presidente della Cei riferisce a Boffo, che di fronte al Papa non può certo tirarsi indietro.
Benedetto XVI° ha abbandonato ogni precauzione diplomatica e esternato la sua solidarietà a Boffo tramite la segreteria di stato e presto magari lo accoglierà di persona per stringergli la mano,una stretta mediatizata che produrrà perecchi sudori freddi alla "casa delle libertà",sancirà definitivamente lo sprezzo e l'indignazione della Chiesa verso l'immagine e la politica di Berlusconi.
"E ADESSO niente sarà più come prima...". Non è un anatema. Piuttosto è una presa d'atto, dura ma netta, quella che si raccoglie Oltre Tevere in queste ore difficili e amare. Se è vero che Dino Boffo è "l'ultima vittima di Berlusconi", come scrive persino il New York Times, è chiaro che questa vicenda apre una doppia, profonda ferita. Sul corpo della Chiesa, già attraversato da divisioni latenti. E nel rapporto tra Santa Sede e governo, già destabilizzato da incomprensioni crescenti.
La fazione diplomatica,quella trafficona inficiata dallo "scambio" o la "Chiesa del silenzio" che vuole che tutto si arrangi deve aver penato parecchio e invano a cercare di convincere Boffo a tornare sui suoi passi conscia che le sue dimissioni costituiscono uno spartiacque decisivo nella lotta interna alla Chiesa.
La controprova è Casini gongola,si sfrega le mani per l'insperata occasione di sentirsi legittimato piu di prima a rappresentare i Cattolici nel Nuovo Centro.
L'inizio della fine?
Gli storici diranno che la si potrà individuare nelle dimissioni di Boffo,delle dimissioni riflettute e spedite al mandante senza neppure un bigliettino  (...) all'evidenza non ce n'era bisogno!
Avrebbe potuto scriverci: "...verrai e vedrai il mio funerale da lontano e nascosto dietro un albero! "

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)