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mercoledì 29 luglio 2009

L'Arte come memoria arte contro l'oblio in Cambogia e il massacro di Marzabotto

Arte contro l'oblio video
Cambogia, arte contro l'oblio
(27 luglio 2009)

Un reduce dai campi di prigionia illustra con la pittura,l'Arte è memoria,la narrazione del vissuto,la trasmissione,è la testimonianza come vedete nel video,rivolta ai giovani,l'incubo del regime dei Khmer Rossi e sotto un articolo sulla strage di Marzabotto,una attenta ricostruzione storica che esce in un libro di Luca Baldissara e Paolo Pezzino

L'articolo nella sua versione integrale

Enfasi civile erosa non dal caso: giacché, come spiega Baldissara, «a forza di svuotare di storicità l'esperienza antifascista e quella resistenziale, cioè di ottunderne le contraddizioni, rimuoverne i chiaroscuri, decontestualizzare le vicende, travasando nella realtà storica una rappresentazione sempre più artefatta di esse e di volta in volta funzionale al mutare dei contesti politici, dell'antifascismo e della Resistenza quali fenomeni e processi storicamente determinati restava ben poco». A quelli che il lessico «storichese» chiama i «processi storicamente determinati» è dedicato viceversa il corpo del grande tomo: cioè alla ricostruzione puntualissima di quello che Dossetti definì un «delitto castale» compiuto da «sacrificatori» inseriti in una teologia idolatrica. E arrivati a pagina seicento, ci si rende conto della quantità di imprecisioni ed equivoci dei quali questa vicenda è stata vittima e volàno, a partire dalla memoria difensiva stesa dal comandante tedesco Walter Reder per il processo del 1951, che parlava di una azione militare, senza rendersi conto della atroce verità che quella espressione rivelava. Col passo dello storico di razza Pezzino accumula pagina dopo pagina tutti i pezzi del puzzle: la geografia umana e naturale dei luoghi; le strategie di Reder che non scatena le SS in una azione di furore, ma pianifica la sua operazione sulla base dell'assioma che uccidendo tutti, spariscono i partigiani; i tedeschi in azione e sotto processo. Ampio spazio è dedicato alla brigata Stella Rossa del comandante Lupo, una organizzazione assai poco politicizzata, insofferente alla dirigenza del Cln, comandata da un montanaro vorace a tavola (da qui il nome, non da simbologie militari): fatta di persone del luogo, sulla cui condotta si incentreranno le polemiche quando gli automatismi sulla storia della Resistenza si incepperanno.
http://www.corriere.it/Media/Foto/2009/07/28/MARZA_C1--140x180.jpg
Il «boia» L’ufficiale delle SS Walter Reder
al processo di Bologna del 1951

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)