Profound visions of poverty through paintings
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Un artista con una sensibilità straordinaria,un occhio bionico,capace di captare la minima sfumatura di colore,di tono,che non si tira indietro davanti a niente,nessuna complessità grafica,di colore,di struttura nulla lo demotiva,lo scoraggia,imperterrito affronta la rappresentazione di una realtà Caravaggesca attraverso un IPERREALISMO che ha dell'incredibile,dell'inverosimile tanto è perseguito sin nel piu infimo dettaglio.
Non solo il mestiere del pittore ma anche tutti gli automatismi e l'occhio del fotografo che scruta il mondo,la metropoli,la Savana per fissare,nelle memorie,nelle pellicole,nelle tele tracce di una umanità emarginata,sofferente,alla deriva quando realizza la visione di New York,e la proposta del calore umano,della fatica nella miseria dignitosa delle popolazioni africane.
Un uomo affascinato dal vissuto umano e innamorato del tempo,delle sue tracce,ferite,dei suoi segni che cerca,scruta,insegue sino a che non li ha resi per sempre nella fissità della tela con la sua tavolozza solo all'apparenza impersonale.
La sua è una ricerca ossessiva dell'obbiettività nella percezione dell'uomo e straordinaria la meticolosità con cui la riporta annullando la piu piccola traccia dell'artista,il suo biografico.
Per una volta l'Iperrealismo non fà uno sfoggio enfatico e trombonegginate del virtuosismo ma lo mette al servizio di una causa.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)