T. (ci tiene all'anonimato) è un tipo curioso,un po introverso tuttavia una spirito nomade,con il suo vecchio furgone si sposta spesso da una cittadina all'altra,sguardo curioso a tratti diffidente,un po asociale,non ama molto la compagnia,è solito passeggiare per i parchi,aggirarsi la notte furtivo nei giardini privati delle villette a schiera di anonime cittadine americane,in passato si è beccato qualche denuncia per la violazione della proprietà privata,qualcuno gli ha persino sparato! Daniel ovviamente come tutti gli animali della notte ha un sesto senso sviluppatissimo,se qualcuno lo prende di mira è piu facile che si tratti della sua ombra che di lui,corre,scatta sinuoso,accorto come una pantera e riesce persino ad aver cura dei grandi rotoli di carta arrotolati che tiene tra le braccia,"il suo tesoro" dice lui fiero senza far il gesto di mostrarci cosa contengono.C'è voluto un po di tempo per guadagnarsi la sua fiducia e infine si è lasciato andare a qualche barlume di confidenza,frasi buttate li,caute,stringate,piene di punti di sospensione.
"...prima di uscire guardo le previsioni meteo...il Salice piangente è il piu comunicativo....deve esserci una leggera brezza affinche possano esprimersi...da bambino mio padre taglio di netto un ramo e sentii la pianta urlare di dolore...la cosa mi impressiono moltissimo..." Noi annuiamo,penzoliamo dalle sue labbra,certo siamo artisti come lui,lo capiamo solo che lui non se la dà da artista,quando gli chiediamo dell'identità dell'artista ride,si schermisce e in preda all'entusiasmo di enumera gli indirizzi dove stanno i suoi amici piu comunicativi,alberi naturalmente,uno di noi butta li "la gente,la gente ti piace?" cosi tanto per dire e lui:" ..;sono specisti,razzisti di specie,non hanno la minima idea della sensibilità del mondo vegetale,sapessero che ci sono alberi capaci di vivere 5000 anni si darebbero al genocidio di una specie che gli fà letteralmente ombra!" conclude amaro,acido con un che di sprezzante.
"Ci dici della tua idea dell'arte?" gli chiediamo con poca convinzione che possa giungerci una risposta esaustiva,"....questa è roba vostra,io non mi pongo tante domande,raccolgo solo segni,parole seminate dai miei amici,il vento e gli alberi,parole loro,segni che mi parlano di un mondo all'apparenza immobile in cui è possibile udire l'eco dei passi degli Dei..." le sue risposte ci lasciano perplessi..." ...lo sai che pratichi dell'Arte Contemporanea...",ci guarda con aria innocente e ci chiede cosa sia...Uno di noi gli chiede se possiamo fotografarlo,lui si schermisce "..;cercate in internet ho messo li qualche fotografia l'anno scorso..." ci dice laconico."Che ne farai dei loro disegni?...Hai pensato ad una mostra?"Chiede uno di noi, lui ci guarda perplesso e con un cenno del capo privo di irritazione,pacato prende commiato facendoci intendere che ha da fare,ha un appuntamento e sparisce dietro i cespugli del parco Atlantico,mentre si allontana sentiamo tintinnare nella sua sacca trasparente centinaia di penne di tutti i tipi,alcune coloratissime,sappiamo che deve passare a ritirare i disegni prima dell'alba altrimenti i proprietari dei giardini potrebbero vandalizarli.
Michel Abbatangelo
"L'uomo che insegna a dipingere agli alberi"
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)