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mercoledì 15 aprile 2009

Scrivero sulla tua schiena

"Scrivero sulla tua schiena con dolcezza e ardore brividi di un blu cobalto"

1995-"....vieni qui che devo mostrarti un cosa..." mi dice sorniona "d'accordo vengo ma fai in fretta mi aspettano...",sbuffa un po seccata e poi riprende:"...devi tagliarti le unghie" al che sospiro profondamente, enfatico e ammicante,alle mie unghie lunghe ci tengo,da sempre,mi dico "ecco un'altra maniaca..."...ma ci tieni proprio?" le chiedo sottintendendo che se avesse insistito ancora un poco me le sarei tagliate.
"devi tagliarti soltanto un unghia,precisamente l'indice..." Al che mi ritrovai leggermente perplesso,lei non era certo il tipo " illuminato" dallo spirito di trasgressione,gioco e complicità certo ma in quanto a replicare la scena dell'esplorazione "dell'ultimo tango a Parigi" neanche a pensarlo!
Si slaccio la camicetta e si distese a pancia in giu mentre io cercavo con gli occhi dove diavolo fosse finita la forbice (...)senza volgere il capo :" taglia l'unghia lasciandole una finissima punta,come se fosse un pennino da calligrafia"...a questo punto qualcosa avrei dovuto cominciare a capirlo e invece no e chissà perchè mi si affaccio alla mente un famoso film con Rod Steiger(l'uomo illustrato),si era fatto tatuare tutta la sua vita sulla schiena e ad ogni racconto del suo vissuto indicava un tatuaggio."ecco fatto" esclamai io con un che di fierezza e lei di rimando :
"...devi sapere che ho una epidermide estremamente sensibile,li dove scrivi sfiorandomi con la tua unghia la pelle assumerà un effetto a bassorilievo rialzando tutte le parole che vi scriverai...in teoria dovrei esser capace di scoprire cosa hai scritto senza dovermi guardare allo specchio!" l'esperimento "calligrafico" non riuscii,lei non capii cosa le scrissi sulla schiena,percontro la sua schiena,l'epidermide di una plasticità scultorea sembrava il negativo di un libro,le parole emergevano dalla pelle per almeno uno o due millimetri e si distinguevano con una nitidezza stupefacente,persino la luce con la sua ombra sottolineava quella piccola breve poesia che vi avevo scritto.nei giorni a venire con una eccitazione febbrile la mia immaginazione sondava tutte le performances possibili che potevo attuare tramite questa sua qualità tantopiu che non erano pochi i poeti che giravano per l'atelier,sarebbe stato uno spettacolo grandioso ed ad essere audaci,sfrontati e ottimisti avrei potuto affittare la sua schiena per questo o quel testo,performance,video d'arte.Purtroppo la nostra relazione s'incaglio,fini con la complicità delle vacanze di Ferragosto,giusto nel momento in cui avevo completato la riflessione sull'agire prettamente artistico della relazione (a cui lei avrebbe partecipato attivamente non solo attraverso le qualità della sua epidermide).
Da allora ho un solo cruccio: quello di non aver fatto neppure una fotografia delle decine di poesie che scrissi su una superficie cosi morbida e conturbante.

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