I-Doser nessuna pietà per la bufala
Roma / Punto informatico.it- Era scoppiato qualche tempo fa su tutti i media mainstream, era il caso I-doser, quello della nuova "droga musicale" che costituirebbe un nuovo drammatico rischio per grandi e piccini, un caso che associava peer-to-peer e nuove tossicità.
Ora il programma televisivo Mediaset "Le Iene", come segnala Paolo Attivissimo sul suo blog, ha condotto un test per dare corpo al dibattito, giungendo a conclusioni che molti davano per scontate.
Le reazioni da ascolto di certi brani, che pure popolano YouTube, sono vere e proprie bufale, frutto dell'opera di un artista concettuale, l'inventore, per così dire, della cyberdroga.
Prove, test ed interviste sono disponibili sul sito di Mediaset.
Ora il programma televisivo Mediaset "Le Iene", come segnala Paolo Attivissimo sul suo blog, ha condotto un test per dare corpo al dibattito, giungendo a conclusioni che molti davano per scontate.
Le reazioni da ascolto di certi brani, che pure popolano YouTube, sono vere e proprie bufale, frutto dell'opera di un artista concettuale, l'inventore, per così dire, della cyberdroga.
Prove, test ed interviste sono disponibili sul sito di Mediaset.
Nella Galleria d'Arte di Titti a Brera ebbi occasione di conoscere due giovani artisti concettuali,piu o meno nel 1980 (...) loro fabbricavano giocattoli in silicone con tanto di confezione,una sorta di Big Jim muscoloso e in tuta mimetica e producevano tutta una serie di fatti documentali che attestavano l'esistenza di una florida industria manifatturiera con ...tanti operai,in quella città,con un certo numero di statistiche sino a quantificare in che percentuale il personale femminile (incinta)si sarebbe ammalato a contatto con certe sostanze coloranti,seguivano le campagne pubblicitarie e quanto necessitava ad avvalorare l'esistenza dell'industria ....Riuscirono persino a tenere una serie di conferenze presso la Confindustria sul successo del loro prodotto sul mercato americano etc...Tutto,tutto era rigorosamente falso e l'unica cosa vera era il primo giocattolo prodotto.Già allora trovai l'idea straordinaria e ben piu meritoria sul piano concettuale di molta arte contemporanea (...)
IL COLLEZIONISTA la fotoa è un quadro di Renato Balsamo
Visto che le pubblicazioni in merito scarseggiano provero qui a farne un ritratto che possa aiutarci a sviluppare dinamiche piu seduttive rispetto a questa identità cosi neccessaria al mondo delle arti. Cominciamo a definire quanti tipi di collezionista ci sono: l'Occasionale,lo Status,il Patologico,Lo speculatore,l'Adoratore,l'Intenditore etc...ovviamente una volta c'erano i Re e i Principi etc,oggi c'è quello che c'è,grosso modo possiamo limitarli a queste categorie,l'Occasionale è quello che si ritrova dei quadri,delle opere tra le mani per eredità,in seguito a doni,scambi,etc,d'arte spesso non capisce nulla e ancor meno ne è interessato,talvolta acquista un opera per un puro fatto decorativo,il salotto o l'anniversario della sua fidanzata solo perchè lei ha notato quella certa opera,bada molto al prezzo,contratta a lungo ed allo stesso tempo non mancherà di esibire il suo acquisto in termini di sacrificio "mi è costato un occhio"! Il collezionista Status ritiene ad un certo momento di "stare nel branco" sovente di autodefinisce un borghese,in realtà è un piccolo borghese o un parvenu o piu spesso niente di tutto questo, qualcuno che ambisce attraverso il possesso di un certo oggetto a dare di se una certa immagine e basta(...) C ad esempio a Menton espose nel suo atelier d'arte la foto del Principe Alberto (Montecarlo) con tanto di bandiera e fiori quando venne a mancare S.A.S Ranieri III° il padre etc,inutile aggiungere che non è nobile e che un certo numero di signore,casalinghe acquista la sua opera pure in assenza di qualità particolari (croste?) Lo stesso avviene tradizionalmente in certe categorie professionali:avvocati,dentisti,medici etc,le opere per essi fanno status,sono acquisite per esser viste,propagandate,vantate etc, Il Patologico è un collezionista molto ricercato,si innamora di un artista o di un gruppo o di uno stile e ambisce a possedere il maggior numero di opere possibile,in genere la casa è piena di opere d'arte,persino sotto il letto,altre non bada al prezzo (...) si informa sugli artisti,ne segue la storia,è una identità sinceramente innamorata dell'arte.Lo Speculatore acquista con una finalità economica,bada a che l'opera sia quotata,conosciuta,investe,il suo fine è quasi esclusivamente economico,contratta a lungo,sà attendere per gli acquisti,i suoi tratti sono piu o meno diluiti anche in altre categorie di collezionisti (...) ad altissimo livello questa "razza" esercita il commercio d'arte senza scrupolo alcuno sino ad inventarselo "l'artista",non esita a servirsi delle piu moderne tecniche di marketing per valorizare la sua collezione che lo ripeto ha un unico scopo,il bisness (...) in parole povere detenere il minor tempo possibile un'opera che puo essere venduta con profitto! veniamo all'Adoratore,subisce il fascino e la seduzione dell'artista come nessuno,se potesse lo sposerebbe (...)non contratta mai sul prezzo e spesso gli artisti hanno un occhio di riguardo per essi (...) possiede diverse opere quasi sempre dell'artista di cui subisce il carisma,non si disferebbe mai delle opere ed è fiero di partecipare a suo modo alla vista dell'artista.Da ultimo abbiamo l'Intenditore,conosce la Storia dell'Arte ed è sinceramente innamorato delle opere che detiene,ne scopre sempre di nuove,questa identità nuota nel mercato,nelle istituzioni,passeggia per fiere e gallerie d'arte,non si fà sedurre dalle sirene (...) dalla pubblicità ad esempio
il suo collezionismo è autentico,è un intelletuale ingaggiato e quando puo segue da vicino uno o piu artisti prestandosi ad aiutarli nelle vendite. Ecco,piu o meno queste sono le categorie principali,alcune si diluiscono in altre,i confini non sono poi cosi netti anzi;ho lasciato da parte il collezionismo delle Istituzioni e quello Museale o quello delle grandi Aste internazionali;si puo aggiungere che ci sono collezionisti che non metterebbero mai piede in un atelier d'arte,altri che cercano l'artista a casa (...) dal punto di vista psicologico la gran parte di queste categorie è dinamizata da qualche pulsione profonda:la prima quella che vede l'artista come una appendice del collezionista (lui la mente,il potere),la seconda una identificazione simbolica con qualche tratto dell'artista...la terza partecipare alla dinamica d'arte in qualche modo attraverso il solo contatto che ha con l'artista:il denaro l'acquisto(il piu delle volte) da ultimo identificarsi a tal punto nell'opera amata da eliminare attraverso l'acquisto l'autore della stessa.Per finire mescolate a piacere.
L'articolo è ancora in revisione / Michel Abbatangelo
LA RISCOPERTA
Ecco una serie di mie opere che giudico dei capolavori,da tutti i punti di vista poichè ancora oggi a distanza di anni dal momento dell'esecuzione sanno commuovermi,il Don Quijote de la Mancha qui a fianco,ne ho fatte almeno 7 versioni,alcune veramente originali ma questa resta la mia preferita,la Mona Lisa,e la Figurina che io chiamo il mio n°1 nel senso che a partire da quel quadro ho incominciato lo stile che ho chiamato Metafisicaetica e apparentato al Surrealismo con un parente alla lontana ma veramente alla lontana...De Chirico.Per quanto riguarda la Mona Lisa ne ho fatte almeno altre 5 versioni,mai nessuna come questa,certamente non era nelle mie intenzioni la replica,anzi.Nelle altre versioni un po meno colorate balza subito all'occhio il diradarsi del caos organizzato intorno al personaggio,non credo che cio sia bene per il mio stile per cui dovro adoperarmi ad una maggior attenzione affinche la mente (invecchiando forse) cessi di corregere un fattore,un elemento ottico che voglio presente nella mia opera.La figurina nasce dalla scoperta della scultura "l'uomo che cammina" mi sembra di Alberto Giacometti (...),volli fare una specie di ritratto dell'identità contemporanea della donna;purtroppo questa mia opera la capii appieno solo dopo qualche anno e nonnostante tutto quello che feci per riaverla dalla collezionista che la possedeva non ci fu nulla da fare.Sono opere irripetibili a meno di farne delle copie perfette,lo slancio inventivo,creativo è di una freschezza entusiasmante.Da ultimo tutte queste opere erano state fotografate con apparecchi digitali a bassa definizione e le foto si erano smarrite,con molta fatica sono state ritrovate e in un certo senso ricostruite,restaurate,almeno mi restano le foto,qualche volta questo mi basta.
Roberto Hossein et Candice Patou
Robert Hossei et Candice Patou
Quando ero ragazzino andavo spesso nei cinema di periferia in cui si susseguivano due proiezioni,le piu ambite allora (1963/4) vedevano Robert Hossein in questa o quella avventura con la bionda di turno (Michéle Mercier),poi gli anni passano ma certamente questa figura appartiene alla mia infanzia,alle uscite in banda per andare al cinema e agli innumerevoli km che dovevamo percorrere a piedi perchè i suoi film non li dava certo l'oratorio del quartiere,troppe bionde e troppi balconcini rigogliosi potevano pervertire la nostra innocenza (...) Oggi con immenso piacere ho ricevuto la telefonata di Candice Patou e Robert Hossein entusiasti per due delle mie opere che S.gli ha regalato.Non solo Hossein ha voluto farmi sapere che è amico di P,il 5°/6° piu grande collezionista del mondo,proprietario di importanti gallerie d'arte etc, e che farà del suo meglio per presentargli la mia opera.Ovviamente non mi faccio illusioni di sorta,P.oltre che miliardario ha nelle sue collezioni tutta l'arte Contemporanea e Moderna,figuriamoci se c'è posto anche per me ha ha ha.Ne parlo perchè mi ha gratificato immensamente ricevere questa telefonata da un mito della mia infanzia,allora il Corsaro Nero o un irriducibile ribelle...oggi Hossein promuove raccolte di firme per far condannare il ghigliottinamento di Maria Antonietta etc,insomma nessuno è "perfetto" e con il tempo si sà un certo sguardo d'innocente meraviglia finisci con l'incontrare l'età della ragione,almeno per quanto mi riguarda.
LECCARE AIUTA IL SONNO
per derubare ricchi e ignari stranieri,preferibilmente bianchi;(se non è vera certo è ben trovata la storia,forse un domani assisteremo alla pub dei barbiturici in termini antistupro!) L'allarme della polizia ugandese: alcune giovani si cospargono il corpo di sostanze chimiche anestetiche,saporifere.KAMPALA - Ragazze belle e prosperose. Che prendono di mira uomini benestanti, in cerca di sesso facile. Si lasciano abbracciare, toccare, baciare. Fino a che, irrimediabilmente, la vittima designata cade svenuta. E, irrimediabilmente, viene derubata di tutto. A lanciare l'allarme, come riporta l'Afp, è la polizia ugandese. «Alcune giovani malviventi - spiega Fred Enanga, portavoce del "Criminal Investigations Directorate" - si spalmano il seno e il resto del corpo con particolari sedativi» per mettere letteralmente al tappeto gli uomi che sono riuscite ad adescare. GANG - A quanto pare, il sistema viene utilizzato da una gang formata da decine di prostitute e criminali: al momento le persone sospettate dalla polizia sono 37. Le vittime di questa sorta di rapine a luci rosse sono soprattutto stranieri bianchi. «Ne abbiamo trovati alcuni privi di coscienza e spogliati di ogni cosa. Non sappiamo ancora da chi si riforniscano le giovani - ha spiegato Enanga - ed è quello che stiamo cercando di scoprire». Le autorità lanciano però l'avvertimento: attenzione a farvi sedurre troppo facilmente.
per derubare ricchi e ignari stranieri,preferibilmente bianchi;(se non è vera certo è ben trovata la storia,forse un domani assisteremo alla pub dei barbiturici in termini antistupro!) L'allarme della polizia ugandese: alcune giovani si cospargono il corpo di sostanze chimiche anestetiche,saporifere.KAMPALA - Ragazze belle e prosperose. Che prendono di mira uomini benestanti, in cerca di sesso facile. Si lasciano abbracciare, toccare, baciare. Fino a che, irrimediabilmente, la vittima designata cade svenuta. E, irrimediabilmente, viene derubata di tutto. A lanciare l'allarme, come riporta l'Afp, è la polizia ugandese. «Alcune giovani malviventi - spiega Fred Enanga, portavoce del "Criminal Investigations Directorate" - si spalmano il seno e il resto del corpo con particolari sedativi» per mettere letteralmente al tappeto gli uomi che sono riuscite ad adescare. GANG - A quanto pare, il sistema viene utilizzato da una gang formata da decine di prostitute e criminali: al momento le persone sospettate dalla polizia sono 37. Le vittime di questa sorta di rapine a luci rosse sono soprattutto stranieri bianchi. «Ne abbiamo trovati alcuni privi di coscienza e spogliati di ogni cosa. Non sappiamo ancora da chi si riforniscano le giovani - ha spiegato Enanga - ed è quello che stiamo cercando di scoprire». Le autorità lanciano però l'avvertimento: attenzione a farvi sedurre troppo facilmente.
Diventare un Fregoli della pittura con la propria faccia,vien da dire che gli orizonti della creatività non hanno limiti.Vi invito a visitare questo sito e magari ad aprire un conto Flickr (gratuito) per inserirvi la vostra produzione d'arte,se non altro perche sovente la stampa vi pesca servizi degni di nota. Il genio sovente và a braccetto con la semplicità e quando non è cosi non fidatevi di certe meteore ipermediatizate con il loro personalissimo show da "scoperta dell'acqua calda".In questi giorni c'è un "evento" a Brescia indegno d'esser citato,i questa bassa specullazione alle spalle della tradizione con accostamenti privi di qualsiasi senso con la presenza del prezzemolino Catelan non merita commenti.
A PUNTATE DALLA A ALLA Z
LA VERA STORIA DEL MELOKANU AFRICA
E DEL COLOR DI PADOVA
dell'atelier Galleria d'arte e dei due club
sono rientrato dall'africa (Senegal) da qualche mese,Nic,anche,io a Tivegna in provincia di La Spezia,lui a Padova,entrambi siamo al lavoro per finire le ultime tele intorno ai oggetti che prediligiamo,scene di strada,mercati,colore,i pescatori,tutto l'orientalismo africano.Per telefono ci teniamo in contatto quasi quotidianamente,i suoi amici sembrano averlo ben accolto,me ne parla vagamente.Dal Mali mi fà visita il "Senatore" con sua moglie,un nostro comune amico in Mali si è suicidato davanti ai suoi occhi,in breve quando ha visto che non c'era nulla da fare per evitare il suo divorzio è salito sull'ultraleggero(ULM)come facevano tutti i giorni al piccolo aereoporto privato dei Bizzicheri e dopo qualche giro con una precisione rara si è schiantato in fase d'atterragio proprio di fronte a sua moglie!
In breve tocca ai Bizziccheri occuparsi di tutto,la moglie di lui in meno di tre ore è sull'aereo che la riporta in Francia con le due figlie piccole.Il Senatore mentre me lo racconta è ancora visibilmente sconvolto.Mentre lavoro,dipingo,con entusiasmo e frenesia faccio correre nel mangiacassette tutta la musica che sono riuscito a portarmi dietro:Youssou N'Dour, Ismaël Lo e Baaba Mal e Touré Kunda,il Jembé batte un tempo ancora primaverile,la piccola fine d'inverno della costa Ligure li dove poco dopo inizia la Toscana..Con la famiglia le passeggiate alle Cinque Terre e ancora la fotografia in tutti i contesti,una mattina ed un pomeriggio intero li ho dedicati a mia figlia Asia la ritraggo abbigliata da Tuareg giocando con i foulard che mi ha donato Oumou.T.Mio fratello mi accenna distrattamente al fatto che la mia compagna vorrebbe separarsi,non ne sapevo nulla(...)cosi di li a poco approfondisco la questione (...)la tempesta la sento arrivare e di li a poco ne saro travolto con tutti i suoi connotati e qualche strascico da melodramma e da commedia all'italiana.Nicola. mi dice che è riuscito ad allestire una piccola mostra in un locale di Padova,com'era in programma lo raggiungo e visto che la separazione è definitiva decido di stabilirmi a Padova e mi do da fare per cercare un atelier.Lo troviamo in Via San Polo,a due passi dal centro cittadino,è veramente bello e ci viene detto che negli anni 30(...) era il bordello piu lussuoso della città,noi occupiamo la parte che ne costituiva l'ampio ingresso e delle camere hanno fatto un albergo.Le sue dimensioni sono di circa 150 metri quadri con un ingresso largo e giardinetto in cui porro dei Bambu che in breve diverranno altissimi.La pavimentazione interna è tutta in marmo,una ampia luminosità penetra da ampi finestroni,ci pare l'ideale,ci fà sognare.L'idea di un grande atelier galleria d'arte l'abbiamo a Dakar,ne abbiamo spesso parlato tra di noi io e Nicola,anche con de Muro,dovrebbe riunire il lavoro,le nostre opere e facilitare la comunicazione del gruppo d'artisti che abbiamo formato in maniera informale,senza uno statuto.Padova è una cittadina di 800000 abitanti,con una antichissima Università,una città giovane e ne testimoniano le decine di migliaia di biciclette che si ammassano fuori dalla stazione,molti atelier e qualche Gallerie d'arte,una presenza di monumenti d'arte degna di nota con a due passi Venezia (che costruirono i padovani per proteggersi dalle "invasioni barbariche")...c'è ancora chi non lo sà, i padovani debbano sempre "proteggersi" da qualcosa,la vicenda di via Anelli ne testimonia l'accanimento con cui perseguono le loro pulizie etniche (...) ma ben prima di via Anelli poterono esercitarsi con molto meno impegno con il club Melokanu Africa di Cadoneghe (e di questo parleremo piu avanti).
Come pochi sanno è una realtà perennemente in conflitto con se stessa,con due anime nettamente marcate,da un lato la piu conservatrice quella cattolica,dall'altra quella che si rifà a una malintesa modernità,essa è intesa in termini piccolo borghesi tanto che la sua "borghesia" trova piu comodo celebrare i suoi riti e la sua pseudo trasgressione (per non turbare "l'innocenza" dell'anima cattolica iperpresente e bigotta) (...)il piu lontano che le è possibile dalla città; in ogni caso un conflitto che ha generato la nascita delle Brigate Rosse nella sua università e un nutrito numero di bande estremamente agressive di marca nazifascista.L'arte,la Bhoéme dell'artista in termini Romantici vi è immensamente enfatizata,ambita,non si contano le associazioni culturali che si rifanno alle pratiche d'arte e i vernissage,le mostre vi abbondano,pure con una certa evidenza è la moda, la posa dell'artista e abbastanza gratificante nelle sue pose finalizate alla seduzione ed è giusto dirlo il ceppo slavo ha immesso nella città un fascino speciale nelle donne,sono di una bellezza conturbante.Poichè le classi "borghesi" sono costrette ad occultare la propria spesa,la propria trasgressione ed il proprio decoro,quest'ultimo finalizato a conferire la patina del tempo e della tradizione ad una classe nuova,appena stabilitasi nel benessere;ne avviene che il Collezionismo d'arte ne risulta immensamente assente ,e dire che a due passi trionfa (la Biennale di Venezia!) In definitiva resta e sembra per certi versi appagare la vanità degli avventurosi (che abbondano e con pregio,talento e qualità) la gloria,che inprevedibilmente genera tutta una serie di ricadute indesiderate tra cui brilla la gelosia in tutte le sue manifestazioni il che fà della città un grande villaggio (...) con il culto di un pettegolezzo tra l'affettuoso ed il cinico.
L'atelier galleria d'Arte apre nel mese di Agosto con la mia mostra e quella di Nic,esponiamo tutta la nostra produzione Orientalista sull'Africa, la stessa stampa cittadina non lesina gli spazi.Un alto numero di visitatori ci gratifica immensamente,è un pubblico per lo piu giovane,interessato e certamente non mancano i colleghi che ben presto si ingaggiano nelle attività collaterali,nelle dinamiche che avvio in un puro spirito Sessantottino.E al riguardo le tracce presenti allora a Padova,nel nostro contesto vertevano piu che altro intorno a tratti trasgressivi del 68 piu che alla sua vera anima intessuta di ribellismo anarcoide e giustizia sociale.L'accoglienza dei colleghi verso di me è calorosa,cordiale e generosa pure se resta un mistero per me che Nicola per cimentarsi con la pittura ha dovuto raggiungermi sino in Senegal (...) Addiritura i piu influenti tra i nostri colleghi abitavano a 10 metri da Nic (...) comunque desta scalpore il suo esordio e sin dalla sua prima mostra,dal canto mio impongo prepotentemente con la mia dialettica certe vedute,certe aperture e un certo modo di vedere le cose dell'arte e fin dai primi incontri rimprovero ai colleghi un fatto « udivano i colpi di cannone che martoriavano Sarajevo e la cosa pareva disturbarli non piu tanto a vedere le loro tele »...Per quanto riguarda me e Nicola e gli altri non vedo cosa avremmo potuto fare dall'Africa. (...) nessuno si sogna di contestare la mia visione tanto che ho preso da allora in quel contesto a dire che " un brillante imbecille illumina una città di cretini"!
Nasce l'idea del "mercoledi delle scimmie" un modo come un altro di ritrovarsi e di scambiarsi le idee,chiunque puo parteciparvi,riusciamo persino ad avere il responsabile delle pagine culturali del quotidiano locale in molte serate (sempre di mercoledi),l'iniziativa ha un grande successo,tutti hanno delle idee da proporre e se è il caso tutti ci si mobilita,c'è chi si occupa della stampa dei poster,chi li distribuisce,chi si adopera al passaparola e chi organizza sul posto il neccessario,cosi nascono delle mostre con scenografie impegnative,delle collettive e persino dei concorsi a tema .Rammento la gioiosa partecipazione di Yannis che si occupa di teatro e videoarte,di una pazza scatenata anche lei con la videoarte che quando arriva molla la macchina in mezzo alla strada bloccando il traffico e accumulando somme enormi di multe per ostruzione della via pubblica,Marilleva che tiene i corsi di pittura piu frequentati della città (150 allievi) un vero bisness a Padova quando si vendono pochi quadri! Silvio e Renata de Campo sono delle vere istituzioni in quanto conservano gelosamente la memoria di tutti gli artisti che hanno operato in città registrandone ogni dettaglio,Alessandra Urso che si divide tra pittura e scultura prestandomi in molte occasione la sua collaborazione e allestendo una sua mostra memorabile intorno alla sua scultura totemica,una "psicanalista" ferocemente contestata da altre presenze femminili importa al melokanu una serie di spettacoli incentrati sulla danza simbolica o conferenze sulle tematiche piu disparate(....) ,Rammento di Michele Lazzarotto e della sua installazione a cui collaborai anche in fase creativa progettuale e che di notevoli dimensioni mi portai appresso per lungo tempo,si trattava della "camera specchiata",di tanto in tanto una incursione con una mostra intorno al sesso femminile (nella sua accezione anatomica) di Martini con il suo folto codazzo di allieve (...),ricordo di un giovane che ci chiese cosa fare per entrare nel mondo dell'arte,prese qualche lezione da me e chiese alla zia di finanziarlo qualche mese dopo per una mostra presso di noi,ricevemmo la visita dell'intero liceo artistico in cui studiava,la nostra sorpresa fu enorme,non avremmo mai immaginato una tale affluenza;seguirono poi delle serate finalizate alla campagna elettorale,una candidata venne da noi a perorare la sua causa (...) e dato che ormai eravamo sulla bocca di tutti persino la visita dei rappresentanti di alcune sette in cerca di adepti carismatici,non lasciammo loro aprire la bocca!.Un gruppo di artisti omosessuali partecipa ad una collettiva a tema,erano di casa anche un certo numero di poeti (il P.I.P) gente che se la dava parecchio prendendosi molto sul serio,la lista di quelli che potrei citare è lunghissima (vi basti inserire Melokanu Africa in Google per sapere chi e chi...) e insomma eravamo divenuti un luogo,un percorso obbligato nelle dinamiche artistiche della città.Le nostre serate cominciavano alle venti e si concludevano inevitabilmente a notte inoltrata,il pomeriggio a volte lo passavo tra un quadro,o a passare la cera all'incredibile pavimentazione di marmo che avevo (...) e in incontri progettuali oltre ad occuparmi dell'accoglienza dei visitatori,l'entusiasmo annullava lo stress e tutte le corse che ci toccava fare a volte all'ultimo momento.
La presenza femminile al Melokanu Africa è costante,attiva e straordinariamente seducente, la "psi" (l'antigraziosa) si trascina dietro un folto codazzo di "pazienti" di ambo i sessi e pare che la mia irruenza tra l'intelletuale trasgressivo e il mascalzone,il mio slancio turbino alcune sensibilità sino ad apparire nei sogni che le stesse narrano alla loro psi,lo dico non per vanità ma per contribuire a dare una idea dell'ambiente,allora la paura dell'A.I.D.S cominciava a darsi un tono piu vicino alla pestilenza che alla malattia e io che arrivavo fresco fresco dall'Africa oltre all'aspetto caprino che mi ritrovavo dovevo fare i conti con certi pregiudizi specie perchè non mancavo di cantare il fascino dell'Ebano rispetto al pallore del latte (...).Constato dopo un po la distanza che il mio socio prende da me trovando che troppo mondo girava intorno a noi e per di piu non gratificandoci in solido per il nostro ingaggio d'arte (poche vendite).Il và e vieni è tale che il vicinato elargisce discretamente il suo mugugno sino a qualcuno (che peschiamo sul fatto) dedito al vandalismo sulle nostre auto.
Cedo presto alle grazie di una fanciulla con qualche problema d'identità,qualche talento artistico da esprimere (...) e un passato claustofobico,depressivo e non poche fantasie adolescenziali condite da manifestazioni marginali intorno alla bulimia, da lasciare dietro di se il piu celermente possibile (....) Il gradimento che manifestavo della relazione suscita qualche critica,si accenna all differenza d'età (...) nel turbinare delle attività del Melokanu sempre piu frenetiche si accendono anche i primi conflitti sotterranei e sempre intorno alle donne ( e di cui non intendo negare l'importante contributo).La mia relazione,il mio rapporto di coppia rivendica (lei) un certo numero di attenzioni esclusive (...) cosi di tanto in tanto ci si allontana dall'atelier,un po di svago,di riposo.Dopo un preambolo tipo "sto-con-te-nel-bene-e-nel-male" come se avessi la peste (...) mi accompagna a fare degli esami tra cui quello sull'A.I.D.S,rassicurata dalla sieronegatività puo finalmente rilassarsi e abbandonarsi alla sua vocazione da crocerossina.Il padre la perseguita con attenzioni tra il morboso (...) e il possessivo.
Ormai non ho quasi piu vita intima tra il telefono e il campanello che strilla e squilla a tutte le ore e talvolta neppure una lira e al momento che manifesto la difficoltà economica un che di sorpresa si dipinge presso la mia partner sconcertando qualche "amica" che pure aveva fatto il suo bel pensierino su di me ma con una frazione di secondo di ritardo (...) chissà perchè a Padova c'è chi crede che in certi ambienti artistici possano crescere delle fortune economiche (...) ! La relazione si protrae per qualche tempo tra alti e bassi con un lento declinare in situazioni a dir poco angoscianti,colpevolizanti e la frustrazione che deriva dalla incomprensione dei fenomeni diventa un incubo da cui non usciro molto facilmente.Mi viene fatto credere di tutto e il mio slancio affettivo si infrange contro un muro di misteri inestricabili,misteri sulla persona umana sino al giorno in cui una visione
Ormai non ho quasi piu vita intima tra il telefono e il campanello che strilla e squilla a tutte le ore e talvolta neppure una lira e al momento che manifesto la difficoltà economica un che di sorpresa si dipinge presso la mia partner sconcertando qualche "amica" che pure aveva fatto il suo bel pensierino su di me ma con una frazione di secondo di ritardo (...) chissà perchè a Padova c'è chi crede che in certi ambienti artistici possano crescere delle fortune economiche (...) ! La relazione si protrae per qualche tempo tra alti e bassi con un lento declinare in situazioni a dir poco angoscianti,colpevolizanti e la frustrazione che deriva dalla incomprensione dei fenomeni diventa un incubo da cui non usciro molto facilmente.Mi viene fatto credere di tutto e il mio slancio affettivo si infrange contro un muro di misteri inestricabili,misteri sulla persona umana sino al giorno in cui una visione
(...) frutto della mia immaginazione,del mio inconscio,della mia sofferenza mi mostra alcuni fatti e li il velo si squarcia: ne esce la constatazione di un triangolo torbido intrecciato di ambiguità di ogni genere con un lato,il mio assolutamente ignaro e a partire da un certo momento deciso a mettere fine a tutto il contesto che lo ha generato sino ad affossare il progetto Melokanu Africa Galleria d'arte e a riproporlo in un contesto diverso senza le persone che sino ad allora mi erano state piu vicino e che mi rammentavano troppo Fanny Bank (vedi foto a fianco...).In definitiva le cause della chiusura del Melokanu Africa sono da un lato che a fronte di decine e decine di Mostre e spettacoli tra cui : teatro,poesia,mostre,colletive,conferenze,installazioni,video,e quant'altro l'unico opera che venne venduta fu un quadro di Martini con una bella vulva iperealista in primo piano (!!!) Dall'altro che pur nello splendore dell'esperienza comunicativa che stava affinandosi e maturando resta che il peso dell'intera operazione gravava intollerabilmente sulla mia sola persona a cui si deve aggiungere il lento stillicidio di azioni sotterranee tese a minare una irruenza sfrontata,incosciente,sopratutto straordinariamente creativa. Siamo nell'ottica del: ti-vogliamo-bene-ma-ti-seghiamo-le-gambe-perchè-sei-troppo-bravo ! Per quanto riguarda le istituzioni il comune ci fece attendere un anno la risposta a una banale richiesta di uno spazio espositivo all'ex Macello !!! Un anno e piu per dirci si vedrà.La constatazione del fatto che « viver d'arte » non è possibile in una realtà cittadina tesa allo scrocco ed all'ignavia mi spinse ad optare per la soluzione club com'era d'uso allora a partire dalla costituzione di una associazione culturale;cioè abbinare intrattenimento e cultura.
Per qualche mese mi allontano da Padova e poi riprendo i contatti con gli amici africani sempre intenzionati a creare con me un club multiculturale giocato sull'interrelazione tra gli artisti e la recentissima immigrazione di colore nella città. Il triangolo è andato in mille pezzi,la sufraggetta è in fuga e si guarda bene dal sollevare lo sguardo in altri tempi del colore del cielo (...) In un ottica Edonista tutto questo "maledetto imbroglio" per citare un film della commedia nera,Neorealista (...) avrebbe comportato molto meno danno se non fosse che spesso le puttane "preferite degli artisti" si ispirano piu al pensiero magico, all'irrazionale , che all'etica.Il Melokanu Africa è stato rimpianto da molti,da tutti quelli che non sono riusciti a reinventarlo,a imitarlo,presso alcuni resta intimamente legato alla gioventu,al suo slancio,alla sua innocenza.Tutti consapevoli che ovunque,altrove,dovunque tranne che a Padova (...)è una constatazione dovuta,irrinunciabile ad un occhio obbiettivo e temprato dall'esperienza nel nomadismo.Rivive solo nei ricordi e oggi nelle innumerevoli citazioni di percorso che ne fanno i protagonisti in internet alla voce : mostre.
"E perchè lo stupore? Non si sapeva forse che da quelle parti la "juissance de l'Eros est interdite?!" nella sua accezione piu larga, e cio non puo che generare dei mostri."Per qualche mese mi allontano da Padova e poi riprendo i contatti con gli amici africani sempre intenzionati a creare con me un club multiculturale giocato sull'interrelazione tra gli artisti e la recentissima immigrazione di colore nella città. Il triangolo è andato in mille pezzi,la sufraggetta è in fuga e si guarda bene dal sollevare lo sguardo in altri tempi del colore del cielo (...) In un ottica Edonista tutto questo "maledetto imbroglio" per citare un film della commedia nera,Neorealista (...) avrebbe comportato molto meno danno se non fosse che spesso le puttane "preferite degli artisti" si ispirano piu al pensiero magico, all'irrazionale , che all'etica.Il Melokanu Africa è stato rimpianto da molti,da tutti quelli che non sono riusciti a reinventarlo,a imitarlo,presso alcuni resta intimamente legato alla gioventu,al suo slancio,alla sua innocenza.Tutti consapevoli che ovunque,altrove,dovunque tranne che a Padova (...)è una constatazione dovuta,irrinunciabile ad un occhio obbiettivo e temprato dall'esperienza nel nomadismo.Rivive solo nei ricordi e oggi nelle innumerevoli citazioni di percorso che ne fanno i protagonisti in internet alla voce : mostre.
FOTO CON DEDICA
Giornate fredde,pungenti; si fatica a mettere su tela una nuova idea ben vengano certe foto con dedica di collezionisti appassionati a scaldarti l'animo,lo spirito,se non altro perchè da tempo sto cercando una personalità fortemente mediatizata per chiederli una presenza che ampli tutta la comunicazione stampa cosi difficile ad ottenersi in terra di Francia. Se poi si tratta di Robert Hossein un mito della mia infanzia che altro aggiungere....C.non molto distante da me per ottenere uno spazio su Le Figaro (un giornale spazzatura equiparabile alla nostra peggiore stampa) in occasione di una mostra a Montecarlo (andata buca) ha dovuto investire in una lauta cena con champagne per la giornalista e codazzo di amici,regalarle un quadro (formato lenzuolo) oltre al resto; è stato il minimo.Lo spettacolo poiche il ristorante era vicino aveva del patetico...deve ricorrere a questi mezzucci ,il giorno dopo ha voluto persino vantarsene come se avesse vinto una lotteria,che tempi!Vittorio Sgarbi
Il nostro "polemista nazionale" critico d'Arte ipermediatizato e figlioccio adottivo di M.Costanzo,intelletuale ingaggiato nella destra Berlusconiana e ogni tanto preso a pesci in faccia persino dalla Moratti sindaco di Milano è stato beccato a copiare il compito,nello specifico la prefazione ad un'opera su Botticelli,in altri tempi si contentavadi alimentare certa "cattiva letteratura" come quella qui a fianco.
SILVIALAZZARIN
Mi invia alcune delle sue chine dalla fine calligrafia arabescata in una tecnica a macchie con tocchi a crudo del pennello, un che di mediterraneo, schizzi ,abbozzi che anticipano la possibilità di vedere le sue chine giocare tra gli spazi quadro ora del fumetto ora della favola infantile;potrebbero sembrare storie per bambini ma celano fantasmi da grandi.Ho scelto l'immagine che mi piace di piu,mi ricorda la protagonista di un fumetto francese e le sue avventure nelle atmosfere cosmopolite e speziate a Gerusalemme sotto l'impero Ottomano. In quanto allo sguardo di scorcio di questa fanciulla,al suo taglio è la rappresentazione dell'istante stesso in cui lei interpellata risponde comunicando o lo sconcerto triste per quello che ha visto o la paura per qualcosa che deve affrontare e a cui non potrà sottrarsi. Non ci resta che sperare in un anima buona che le sottoponga un testo da illustrare perchè è un peccato che questo talento resti inespresso o soltanto sperimentale.Intanto potrebbe far comodo illustrare delle poesie infantili del bacino mediterraneo o frammenti di favole "delle mille e una notte" non dimenticando una goccia di profumo intenso nella china giusto per dare quel tocco in piu di magico, per accompagnare il personaggio sul foglio da disegno.
IL 2° MELOKANU AFRICA CLUB
Victor e la sua famiglia numerosa li avevo conosciuti tramite dei conoscenti somali,cercavano di svolgere qualche attività in città e messi al corrente da qualcuno della mia idea:un club multiraziale,multiculturale che diventi centro di aggregazione per la sparpagliata comunità africana presente a Padova e provincia, accettano verbalmente di parteciparvi investendovi le somme neccessarie.Loro intenzione in un primo momento era di fare questo al Melokanu Africa ma ben presto ci rendemmo conto che lo spazio era limitato e che la legislazione vigente ci avrebbe creato dei problemi.Victor qualche tempo dopo mi condusse in macchina a visitare un capannone industriale a Cadoneghe amena località ai bordi della città (...)Di li a poco affittammo il capannone per una somma modesta,non servivano grosse somme per darsi a queste attività e non da meno una certa creatività sopperiva egregiamente alla bisogna.Per sei mesi mi chiudo nel capannone con qualche tonnellata di cemento e sabbia e vi costruisco quasi da solo un locale cucina che di li a poco fornirà pietanze della cucina etnica al ristorante da 100 coperti.Allo stesso tempo mi do tanto per rilassarmi alle pratiche burocratiche per ottenere i permessi neccessari,permessi e licenze dovute,automatiche se i criteri d'igiene sono rispettati etc,Victor gira la città con il suo furgoncino in cerca di vecchi frigo bar e apparecchiature di seconda mano e talvolta ci vengono regalate purchè partano,ci vollero 10 persone per smontare e sollevare di peso un grande frigo bar vetrina che io dipinsi a pelle di leopardo.Costruii un piccolo palco per il teatro e lo pavimentammo a mosaico io e Nicola. Alessandra Urso accetto di decorare alcune pareti,altri spazi li coprimmo con la nostra produzione orientalista d'Africa e grazie ad un amico tutta una serie di maschere africane a completare il decoro.Il poco che mancava lo acquistammo a rate,qualche amico si fece avanti per dare una mano.Con una certa malagrazia scopro la forza di gravità cadendo da una scala posta a discreta altezza,degli amici si prendono cura affetuosamente di me durante la convalescenza (...)Grande festa il giorno che otteniamo tutti i permessi e finalmente tiro un sospiro di sollievo,avevo fatto il possibile per nascondere alla burocrazia locale che il mio progetto culturale contemplava la presenza degli africani.Non avevo nessuna fiducia nella burocrazia locale pero devo ammettere che tutto si svolse con una certa correttezza anche perchè certamente ignoravano le dimensioni che volevo dare alla cosa (...)Quasi alla fine abbiamo necessità di ulteriori somme,Victor decide di interpellare un cugino,prima mi dice che deve fare delle verifiche,vuol essere certo che il cugino non traffichi in droga,non vuole essere immischiato;vengo rassicurato sia sulle ultime somme in arrivo e sia sull'onestà del cugino che poi conobbi molto da vicino.Periodicamente sino a pochi giorni prima dell'apertura la mancanza di fondi si fà sentire,qualche litigio inevitabile date le condizioni in cui lavoro,quasi sempre solo,delle vere e proprie battaglie talvolta con la famiglia di Victor perchè volevano imporre scelte estetiche che nuocevano al progetto originale.Giunge il giorno della inaugurazione,abbiamo messo in calendario concerti etnici e dei menu speciali,caricato i frigo con tonnellate di birra e quant'altro.la sorpresa dei visitatori è enorme,la percentuale degli africani è dell' 80% sono sorpresi dall'atmosfera di casa loro che siamo riusciti a ricreare con maschere,feticci e opere d'arte (non meno di 150 tele dipinte a olio da me e Nicola).Un afflusso enorme sconvolge la quieta vita del quartiere,non meno di duemila africani in costume (bubu)della festa vengono da ogni dove,famiglie intere e di tutte le etnie.A tarda notte,al momento della chiusura uno dei fratelli cattivi di Victor prende il volo con tutta la cassa,una somma enorme per noi,irrecuperabile.La faccia di Victor è piu desolata di una strada di periferia a mezzanotte.Il brutto colpo viene comunque ad intaccare relativamente la sensazione di un successo sperato da oltre un anno di lavoro duro su tutti i fronti.Il successo della iniziativa è tale che qualcuno che conosciamo bene si fà passare per il fondatore del Melokanu Africa pittore etc,sorrido all'usurpazione.Già aqualche settimana dall'apertura cominciano tutta una serie di ispezioni e problemi burocratici,minacce larvate,l'attività di un noto gruppo politico xenofobo che spinge l'amministrazione comunale ad intervenire contro di noi.freauenti le ispezioni dei servizi d'igiene,delle forze di polizia e talvolta finisce sull'orlo di una crisi di nervi come quando un certo numero di nigeriani si oppone all'intenzione dei carabinieri di perquisire le loro vetture (...) un po di parapiglia fuori dal locale,vetture aperte con la forza e la scoperta che le vetture che la polizia fà portare via sono degli inquilini che abitano l'immobile vicino!
Ben presto tutto il vicinato si dà alla raccolta di firme ed alle proteste che giungono sino all'aggressione verso il malcapitato proprietario dell'immobile in cui aprimmo il club(...)I suoi affari crollano,la sua boutique riceve delle sassate e via cosi.Le irruzioni dei carabinieri non si contano,poi seguono quelle della guardia di finanza con verbali e multe per somme enormi (...)giusto per aggiungere un tocco d'intimidazione in piu.la reputazione del locale và in pezzi,almeno sulla stampa e nel quartiere.Il comune di Cadoneghe mi cita in tribunale per aver organizzato una festa per Natale con i bambini degli immigrati,in quanto club non potevamo fare della pubblicità all'iniziativa !!! Apro una parentesi: dieci anni dopo al confine franco italiano vengo per cosi dire arrestato e condotto a Ventimiglia in caserma (i carabinieri ovvio),mi contestano di allora certe somme specie quelle del processo a cui non mi sono presentato per la festa di Natale con i bambini (...) e qualche multa gentile pensiero della guardia di finanza.Dopo l' attenta verifica che effettua un ufficiale si constata che il fermo era illegittimo,e che tutte le sanzioni,le multe erano state amnistiate! Buongiorno buonasera e tante scuse...per l'errore e figuracia dello zelante coglione che credeva d'aver fatto un colpo grosso alla frontiera.
Ben presto tutto il vicinato si dà alla raccolta di firme ed alle proteste che giungono sino all'aggressione verso il malcapitato proprietario dell'immobile in cui aprimmo il club(...)I suoi affari crollano,la sua boutique riceve delle sassate e via cosi.Le irruzioni dei carabinieri non si contano,poi seguono quelle della guardia di finanza con verbali e multe per somme enormi (...)giusto per aggiungere un tocco d'intimidazione in piu.la reputazione del locale và in pezzi,almeno sulla stampa e nel quartiere.Il comune di Cadoneghe mi cita in tribunale per aver organizzato una festa per Natale con i bambini degli immigrati,in quanto club non potevamo fare della pubblicità all'iniziativa !!! Apro una parentesi: dieci anni dopo al confine franco italiano vengo per cosi dire arrestato e condotto a Ventimiglia in caserma (i carabinieri ovvio),mi contestano di allora certe somme specie quelle del processo a cui non mi sono presentato per la festa di Natale con i bambini (...) e qualche multa gentile pensiero della guardia di finanza.Dopo l' attenta verifica che effettua un ufficiale si constata che il fermo era illegittimo,e che tutte le sanzioni,le multe erano state amnistiate! Buongiorno buonasera e tante scuse...per l'errore e figuracia dello zelante coglione che credeva d'aver fatto un colpo grosso alla frontiera.
Poiche ci si abitua a tutto, finisco con lo buttare nella spazzatura tutte le raccomandate in arrivo dal Comune di Cadoneghe;prima ovviamente ho cercato di dialogare con gli assessori sensibili al problema immigrazione,i servizi sociali,specie con la sinistra allora al potere nell'amministrazione comunale (...)ma poichè la marea xenofoba monta il nostro club si rivela per loro una palla al piede,non si smuovono di una virgola neppure quando porto gli africani con tutta una serie di cartelli espliciti in consiglio comunale! l'assedio si protrae per mesi e mesi sino a divorarmi la vita,le giornate ed al contempo all'esterno del club lo sbarramento delle forze di polizia che intervengono con qualunque pretesto.
A nulla sono servite le decine di spettacoli e le innumerevoli attività culturali che si sono tenute nel club,neppure le testimonianze e gli interventi di certe personalità in nostro favore (...) il razzismo della città quando non era tale si manifestava attraverso l'ignavia piu spudorata,come se nulla accadesse intorno a noi...
I miei problemi diventano anche economici,ricomincio ad indebitarmi e visto che insomma certe cose le so fare un po di gente si fà avanti affinche prenda in mano un progetto ancora piu grande e lasci al suo destino il 2° Melokanu Africa,una delle proposte vorrebbe esportare le soluzioni estetiche in un locale di Parigi.Oltre alla conflittualità esterna al Club ve n'è una anche interna,in generale i nigeriani sono egemoni rispetto alle altre etnie,finisce che allontanano i somali,gli eritrei,i senegalesi,i camerunensi etc,Le due conflittualità sono legate e inscindibili,la sera di Capodanno esasperato dai miei partner nigeriani decido di lasciar perdere e di li a una settimana mi do le dimissioni da ogni carica e responsabilità legale inerente il Club. Non contribuisce a rasserenare il loro spirito il sapere che sto gia elaborando un altro progetto.Piu o meno passano altri 6 mesi prima che il Melokanu Africa 2° chiuda,sembra,dicono che alcuni parenti di Victor (il cugino ) siano stati arrestati con qualche dose di cocaina ai fini dello spaccio (...) poi chiudere il Club con Victor alla presidenza e totalmente ignaro di ogni percorso burocratico è stato uno scherzo.
ILCOLOR CLUB
A nulla sono servite le decine di spettacoli e le innumerevoli attività culturali che si sono tenute nel club,neppure le testimonianze e gli interventi di certe personalità in nostro favore (...) il razzismo della città quando non era tale si manifestava attraverso l'ignavia piu spudorata,come se nulla accadesse intorno a noi...
I miei problemi diventano anche economici,ricomincio ad indebitarmi e visto che insomma certe cose le so fare un po di gente si fà avanti affinche prenda in mano un progetto ancora piu grande e lasci al suo destino il 2° Melokanu Africa,una delle proposte vorrebbe esportare le soluzioni estetiche in un locale di Parigi.Oltre alla conflittualità esterna al Club ve n'è una anche interna,in generale i nigeriani sono egemoni rispetto alle altre etnie,finisce che allontanano i somali,gli eritrei,i senegalesi,i camerunensi etc,Le due conflittualità sono legate e inscindibili,la sera di Capodanno esasperato dai miei partner nigeriani decido di lasciar perdere e di li a una settimana mi do le dimissioni da ogni carica e responsabilità legale inerente il Club. Non contribuisce a rasserenare il loro spirito il sapere che sto gia elaborando un altro progetto.Piu o meno passano altri 6 mesi prima che il Melokanu Africa 2° chiuda,sembra,dicono che alcuni parenti di Victor (il cugino ) siano stati arrestati con qualche dose di cocaina ai fini dello spaccio (...) poi chiudere il Club con Victor alla presidenza e totalmente ignaro di ogni percorso burocratico è stato uno scherzo.
ILCOLOR CLUB
Nelle foto la bozza del progetto in relazione agli spazi il 1° : lato entrata con gli uffici e il bar e il 2° : lato con palco teatro/cinema,purtroppo non dispongo al momento neppure di una fotografia,chi volesse essere cosi gentile da farmele pervenire godrà eternamente della mia riconoscenza.
raccoglie intorno a me molti conoscenti,siamo in 13 (se ben ricordo)ci tassiamo ognuno con una quota e affittiamo un capannone nel quartiere industriale,abbiamo cura a che nelle vicinanze non ci siano abitazioni (...)sono circa 2500 metri quadri con una altezza nel capannone principale di 17 metri.Con diversi locali attigui adibiti ad ufficio,lo spazio abbonda e l'idea,il progetto è da far tremare le gambe.
Iniziamo subito a lavorarci e costruiamo un bar lungo 40 metri con sculture ad altezza d'uomo ogni 5 metri! Un palco per le attività teatrali lungo 60 metri,e una serie di bagni con tutte le regole.Un certo numero di assemblee si tengono con i consueti riti e conflitti,i patti sono chiari,gli artisti da un lato mettono a disposizione la loro opera negli spazi espositivi in cambio della visibilità che gli offriamo,i 13 gestiscono tutto il resto,i lavori e quanto è neccessario.Essendo un club culturale abbiamo l'obbligo di tenere una certa politica economica no-profit e mantenere una attività culturale degna del suo nome.Una parte del gruppo crede di poter intascare i profitti in nero e perdippiu senza attuare alcuna programmazione culturale!!!Strada facendo guadagniamo qualche sponsorizazione e un notevole interesse presso altre personalità interessate ad entrare nel progetto anche economicamente.Purtroppo una parte dell'assemblea crea un fuoco di sbarramento all'entrata di nuovi partner,allo stesso tempo si rifiutano ad ogni ulteriore apporto economico nell'impresa che sin dall'inizio promette il successo.Lo zoccolo duro degli oppositori manco a farlo apposta è gestito da Badarà,un senegalese eletto nell'amministrazione comunale alle relazioni con l'immigrazione.Il primo scontro nelle assemblee verte sul ruolo degli artisti e sulle attività culturali,un settore in cui sin dall'inizio era chiaro fosse totalmente di mia competenza (...) E presto chiaro che per pura ambizione Badarà mira ad assumere responsabilità prossime alle mie magari emarginandomi ad un ruolo puramente rappresentativo (...) In qualche momento di collera lancio la minaccia esplicità che "in presenza di giochi sporchi alle mie spalle potrei lasciare dietro di me soltanto delle rovine".Giunti quasi alla fine dei lavori decidiamo di fare un test per vedere quanta e quale affluenza eravamo capaci di gestire,ordinare etc,l'occasione ci viene data da un gruppo di giovani amanti del rave,detto fatto parte il tam tam che alla data prestabilità porta da noi qualche migliaio di giovani..se non chè veniamo avvertiti della presenza della polizia,di un ufficiale in particolare che minaccia sfracelli e ogni ira di dio se non sgomberiamo tutto all'istante.Fuori discussione di annullare il concerto e allora passa alla minaccia di creare degli incidenti all'esterno del club (...)quantunque avessimo i permessi neccessari e semmai l'ipotetica violazione supponesse una multa essa era nell'ordine delle centinaia di migliaia di lire (...)In definitiva quell'ufficiale giura eterna vendetta etc,etc,solo in un secondo tempo vengo a sapere che il tipo era mandato dal proprietario di una grande discoteca non lontano,insomma un che di mafia ci minacciava da vicino;stavamo facendo le cose troppo bene.Giungono le feste di Capodanno e decidiamo di organizzare prima della inaugurazione ufficiale una festa con concerto,l'ufficiale si rifà vivo con le sue minacce,non c'è modo di ragionarci.Già dal primo concerto al Color pure se non avevamo condomini nei pressi virttime dei nostri eccessi sonori subiamo lo stesso un certo numero di attacchi,la proprietà è terrorizata e si offre di liquidarmi pronta cassa se me ne vado con tutta la baracca!La Heinenken Bier si fà viva dopo che ha visto quante tonnellate di birra abbiamo fatto fuori in una sola sera e offre una somma stratosferica (per noi) per un contratto di fornitura in esclusiva. Ecco da questo momento io e gli elementi che rappresentavo,cioè le dinamiche culturali,d'arte e gli artisti che avevo coinvolto non servivano piu a nulla,potevamo venir liquidati con un grazie tante !
Iniziamo subito a lavorarci e costruiamo un bar lungo 40 metri con sculture ad altezza d'uomo ogni 5 metri! Un palco per le attività teatrali lungo 60 metri,e una serie di bagni con tutte le regole.Un certo numero di assemblee si tengono con i consueti riti e conflitti,i patti sono chiari,gli artisti da un lato mettono a disposizione la loro opera negli spazi espositivi in cambio della visibilità che gli offriamo,i 13 gestiscono tutto il resto,i lavori e quanto è neccessario.Essendo un club culturale abbiamo l'obbligo di tenere una certa politica economica no-profit e mantenere una attività culturale degna del suo nome.Una parte del gruppo crede di poter intascare i profitti in nero e perdippiu senza attuare alcuna programmazione culturale!!!Strada facendo guadagniamo qualche sponsorizazione e un notevole interesse presso altre personalità interessate ad entrare nel progetto anche economicamente.Purtroppo una parte dell'assemblea crea un fuoco di sbarramento all'entrata di nuovi partner,allo stesso tempo si rifiutano ad ogni ulteriore apporto economico nell'impresa che sin dall'inizio promette il successo.Lo zoccolo duro degli oppositori manco a farlo apposta è gestito da Badarà,un senegalese eletto nell'amministrazione comunale alle relazioni con l'immigrazione.Il primo scontro nelle assemblee verte sul ruolo degli artisti e sulle attività culturali,un settore in cui sin dall'inizio era chiaro fosse totalmente di mia competenza (...) E presto chiaro che per pura ambizione Badarà mira ad assumere responsabilità prossime alle mie magari emarginandomi ad un ruolo puramente rappresentativo (...) In qualche momento di collera lancio la minaccia esplicità che "in presenza di giochi sporchi alle mie spalle potrei lasciare dietro di me soltanto delle rovine".Giunti quasi alla fine dei lavori decidiamo di fare un test per vedere quanta e quale affluenza eravamo capaci di gestire,ordinare etc,l'occasione ci viene data da un gruppo di giovani amanti del rave,detto fatto parte il tam tam che alla data prestabilità porta da noi qualche migliaio di giovani..se non chè veniamo avvertiti della presenza della polizia,di un ufficiale in particolare che minaccia sfracelli e ogni ira di dio se non sgomberiamo tutto all'istante.Fuori discussione di annullare il concerto e allora passa alla minaccia di creare degli incidenti all'esterno del club (...)quantunque avessimo i permessi neccessari e semmai l'ipotetica violazione supponesse una multa essa era nell'ordine delle centinaia di migliaia di lire (...)In definitiva quell'ufficiale giura eterna vendetta etc,etc,solo in un secondo tempo vengo a sapere che il tipo era mandato dal proprietario di una grande discoteca non lontano,insomma un che di mafia ci minacciava da vicino;stavamo facendo le cose troppo bene.Giungono le feste di Capodanno e decidiamo di organizzare prima della inaugurazione ufficiale una festa con concerto,l'ufficiale si rifà vivo con le sue minacce,non c'è modo di ragionarci.Già dal primo concerto al Color pure se non avevamo condomini nei pressi virttime dei nostri eccessi sonori subiamo lo stesso un certo numero di attacchi,la proprietà è terrorizata e si offre di liquidarmi pronta cassa se me ne vado con tutta la baracca!La Heinenken Bier si fà viva dopo che ha visto quante tonnellate di birra abbiamo fatto fuori in una sola sera e offre una somma stratosferica (per noi) per un contratto di fornitura in esclusiva. Ecco da questo momento io e gli elementi che rappresentavo,cioè le dinamiche culturali,d'arte e gli artisti che avevo coinvolto non servivano piu a nulla,potevamo venir liquidati con un grazie tante !
In una serie di assemblee il gruppo che mi è ostile è posto sempre in minoranza pur riuscendo a bloccare gli ultimi lavori che ci avrebbero permesso una apertura ufficiale. Nel frattempo,come dicevo è capodanno e all'ultimo momento devo annullare il concerto per non rischiare responsabilità penali per gli incidenti che vuole provocare all'esterno il solito ufficiale (ormai di casa).Se fosse successo qualcosa ne avrei risposto io....Un mese dopo per sbloccare i lavori cedo la presidenza del Color e tutte le responsabilità connesse all'eletto da parte della minoranza (...) ci si raccomanda a me in questi termini :"lasciamoli provare,altrimenti il blocco dei lavori e l'indebitamento ci fanno perdere tutto".Si arriva a questo dopo che non è servito a nulla chiudere fuori del Color questo gruppo di minoranza,si sono presentati in assemblea scortati dalla polizia e con un certo numero di tessere associative acquistate a caro prezzo all'ultimo minuto (...) In questa guerra sono riuscito a menare le mani due volte,non è servito a nulla! I miei ex compagni d'avventura fanno passare il tempo continuando a bloccare i lavori e peggio cercando di cortocircuitare quelli che io rappresentavo nelle trattative con la Heinken Bier (...) Visto che avevano gli occhi esclusivamente sul bottino (...) e si guardavano bene dal completare l'iter burocratico che mi avrebbe sollevato da ogni responsabilità legale,penale,civile.Decido di avvertirli una volta per tutte;tutto inutile.Chiamo allora N e mi faccio aiutare da lui a fare i bagagli e poi prendo un appuntamento con la proprietà che ripetutamente mi sollecitava a rescindere il contratto di locazione del capannone industriale in cambio di una somma discreta ai tempi.naturalmente avevo avvertito del mio agire quanti mi stavano vicino,faccio presente alla proprietà che ci saranno opposizioni alla rescissione del contratto ammeno che la proprietà con un caterpillar non distrugga all'indomani tutto il lavoro che abbiamo fatto negli ultimi mesi (...) per dirla breve "Muoia Sansone con tutti i Filistei!" ,cosi finisce in macerie il bar lungo 40 m con le sue sculture e i bassorilievi scolpito da me e Nicola,il palco per il teatro,le toilettes,le cucine e tutti gli arredi che faticosamente avevamo messo insieme in lunghi mesi di ricerche,resto intatto per la proprietà soltanto il nuovo impianto elettrico che ci era costato un occhio della testa e l'impianto di riscaldamento capace di scaldare in poche decine di minuti 30.000 metri cubi.
Cosi avvenne e in meno di 24 ore ! Del Color non resta nulla se non la rabbiosa voglia dei miei ex compagni di strada di farmela pagare perchè non sono stato al loro gioco.Qualcuno dei miei voleva ancora che ci cimentassimo in un nuovo progetto...girai intorno all'idea per un poco e poi lasciai perdere,non ne valeva la pena.Non certo a Padova.
l celebre scrittore greco autore del libro
«Z, l'orgia del potere»,
«È la rabbia di un Paese intero»
Lo scrittore Vassilikos: «Un test per il governo e per la sinistra»
ATENE — È stato un assassinio, Vassilis? Il poliziotto ha sparato per uccidere?
«Sì, Antonio. È stato un assassinio».
Ne è sicuro?
«Non solo. Annoti bene: assassinio a sangue freddo. Per questa ragione Alexis Grigoropoulos, neppure 16 anni, un bel ragazzo ribelle, è diventato un eroe. Non so cosa accadrà nel mio paese».
Non ha perso la passione civile Vassilis Vassilikos, il celebre scrittore greco autore del libro «Z, l'orgia del potere», la storia vera dei soprusi che precedettero la dittatura dei colonnelli, culminati con l'assassinio di Grigoris Lambrakis. Storia resa popolare dall'omonimo film di Kostas Gravas, interpretato da Yves Montand, Irene Papas e Jean Louis Trintignant. A 72 anni, dopo decine di libri di successo e l'incarico di ambasciatore all'Unesco di Parigi, Vassilikos si specchia nelle reazioni di sua figlia, non ancora maggiorenne e per nulla estremista, che partecipa alle proteste dopo l'uccisione di Alexis, diventato l'icona di tutti i blog della Grecia.
Qual è la principale ragione della rivolta degli anarchici del quartiere di Exarchia?
«Non mi risulta che vi sia stata una rivolta. Vi è stato un episodio gravissimo, una fiammata improvvisa. Insomma, l'assassinio di Alexis è stato il detonatore di una frustrazione, di una rabbia compressa che tutti avvertivamo ma che non eravamo in grado di esprimere ».
Rabbia contro chi?
«È la rabbia di un Paese intero»
Lo scrittore Vassilikos: «Un test per il governo e per la sinistra»
ATENE — È stato un assassinio, Vassilis? Il poliziotto ha sparato per uccidere?
«Sì, Antonio. È stato un assassinio».
Ne è sicuro?
«Non solo. Annoti bene: assassinio a sangue freddo. Per questa ragione Alexis Grigoropoulos, neppure 16 anni, un bel ragazzo ribelle, è diventato un eroe. Non so cosa accadrà nel mio paese».
Non ha perso la passione civile Vassilis Vassilikos, il celebre scrittore greco autore del libro «Z, l'orgia del potere», la storia vera dei soprusi che precedettero la dittatura dei colonnelli, culminati con l'assassinio di Grigoris Lambrakis. Storia resa popolare dall'omonimo film di Kostas Gravas, interpretato da Yves Montand, Irene Papas e Jean Louis Trintignant. A 72 anni, dopo decine di libri di successo e l'incarico di ambasciatore all'Unesco di Parigi, Vassilikos si specchia nelle reazioni di sua figlia, non ancora maggiorenne e per nulla estremista, che partecipa alle proteste dopo l'uccisione di Alexis, diventato l'icona di tutti i blog della Grecia.
Qual è la principale ragione della rivolta degli anarchici del quartiere di Exarchia?
«Non mi risulta che vi sia stata una rivolta. Vi è stato un episodio gravissimo, una fiammata improvvisa. Insomma, l'assassinio di Alexis è stato il detonatore di una frustrazione, di una rabbia compressa che tutti avvertivamo ma che non eravamo in grado di esprimere ».
Rabbia contro chi?
«Sa bene che cos'è accaduto nell'ultimo anno. Il tentativo di suicidio di Zachopoulos, il potente direttore generale del ministero della cultura che si è lanciato dal quarto piano ed è ancora vivo; il caso di Vatopedi, con proprietà dello stato cedute, con uno scambio derisorio, al monastero di padre Efrem; e poi quei 22 milioni di euro dati alle banche invece di darli a chi soffre per la crisi. Accumula oggi, accumula domani, alla fine vi è stato il detonatore dell'assassinio ».
Lei continua a chiamarlo assassinio.
«Giudichi lei. Arriva l'auto della polizia, sabato alle 21, nel quartiere di Exarchia. La gente, nei bar, beve il caffè o l'ouzo. I poliziotti avvistano tre ragazzi, che li affrontano, vola qualche insulto».
Tre o trenta ragazzi?
«Tre! Tra loro c'è Alexis. Forse è un po' esagitato. Appartiene a una famiglia delle medio-alta borghesia ateniese. Il padre è un noto gioielliere. Il ragazzo, con idee rivoluzionarie, studiava al liceo Moraitis, uno dei più prestigiosi della capitale. Aveva combinato qualcosa, gli avevano dato 3 giorni di sospensione. Ha il sangue caldo, indirizza agli agenti parole sconvenienti. I due poliziotti vanno a parcheggiare l'auto e, a piedi, inseguono i tre. Volano parolacce, d'accordo. Però nulla giustifica che uno degli agenti estragga la rivoltella e spari, ad altezza d'uomo. Le testimonianze di chi ha seguito la scena dai bar sono precise. "Visto tutto. Pensavamo si trattasse di colpi a salve". Il ragazzo cade, i compagni credono che sia scivolato sul selciato, ma dopo un attimo si rendono conto che è stato colpito a morte. I due agenti se ne vanno, apparentemente tranquilli. Si attiva Internet, la democrazia dell'immediato, che arriva prima della tv. Partono i primi sms. In un attimo la Grecia sa quanto è accaduto. Il ministro dell'Interno Prokopis Pavlopoulos, presenta immediatamente le dimissioni, che il premier rifiuta. Karamanlis ha fatto bene a rifiutarle».
Perché?
«Perché Pavlopoulos è un uomo onesto, un galantuomo! Da un anno gli era stato assegnato, oltre all'Interno, il ministero dell'Ordine pubblico che era guidato dal discusso Vyron Polidoras».
In che senso?
«Nel senso che aveva definito i poliziotti "pretoriani dello stato", convincendoli che, se affrontati, avrebbero potuto reagire severamente, tanto nessuno li avrebbe messi sotto accusa».
Lei va sul pesante.
«È la verità. Pavlopoulos, che si è caricato il fardello sulle spalle, è un galantuomo».
Il governo rischia di doversi dimettere?
«Non deve. Ma Karamanlis sia più presente».
E l'opposizione? E la sinistra?
«La sinistra! Ha problemi dappertutto. In Francia, in Italia, e anche il Grecia. Quanto accadrà è imprevedibile. Non penso agli anarchici, non solo agli studenti. Penso che ormai sia coinvolta l'intera società, anche i giovani del partito di governo, Nuova democrazia. L'assassinio di Alexis è stato il detonatore di un serio disagio. Nessun paragone con il passato. È il presente che dobbiamo studiare e dal quale dobbiamo imparare e capire ».
Tratto da La Repubblica .it «Giudichi lei. Arriva l'auto della polizia, sabato alle 21, nel quartiere di Exarchia. La gente, nei bar, beve il caffè o l'ouzo. I poliziotti avvistano tre ragazzi, che li affrontano, vola qualche insulto».
Tre o trenta ragazzi?
«Tre! Tra loro c'è Alexis. Forse è un po' esagitato. Appartiene a una famiglia delle medio-alta borghesia ateniese. Il padre è un noto gioielliere. Il ragazzo, con idee rivoluzionarie, studiava al liceo Moraitis, uno dei più prestigiosi della capitale. Aveva combinato qualcosa, gli avevano dato 3 giorni di sospensione. Ha il sangue caldo, indirizza agli agenti parole sconvenienti. I due poliziotti vanno a parcheggiare l'auto e, a piedi, inseguono i tre. Volano parolacce, d'accordo. Però nulla giustifica che uno degli agenti estragga la rivoltella e spari, ad altezza d'uomo. Le testimonianze di chi ha seguito la scena dai bar sono precise. "Visto tutto. Pensavamo si trattasse di colpi a salve". Il ragazzo cade, i compagni credono che sia scivolato sul selciato, ma dopo un attimo si rendono conto che è stato colpito a morte. I due agenti se ne vanno, apparentemente tranquilli. Si attiva Internet, la democrazia dell'immediato, che arriva prima della tv. Partono i primi sms. In un attimo la Grecia sa quanto è accaduto. Il ministro dell'Interno Prokopis Pavlopoulos, presenta immediatamente le dimissioni, che il premier rifiuta. Karamanlis ha fatto bene a rifiutarle».
Perché?
«Perché Pavlopoulos è un uomo onesto, un galantuomo! Da un anno gli era stato assegnato, oltre all'Interno, il ministero dell'Ordine pubblico che era guidato dal discusso Vyron Polidoras».
In che senso?
«Nel senso che aveva definito i poliziotti "pretoriani dello stato", convincendoli che, se affrontati, avrebbero potuto reagire severamente, tanto nessuno li avrebbe messi sotto accusa».
Lei va sul pesante.
«È la verità. Pavlopoulos, che si è caricato il fardello sulle spalle, è un galantuomo».
Il governo rischia di doversi dimettere?
«Non deve. Ma Karamanlis sia più presente».
E l'opposizione? E la sinistra?
«La sinistra! Ha problemi dappertutto. In Francia, in Italia, e anche il Grecia. Quanto accadrà è imprevedibile. Non penso agli anarchici, non solo agli studenti. Penso che ormai sia coinvolta l'intera società, anche i giovani del partito di governo, Nuova democrazia. L'assassinio di Alexis è stato il detonatore di un serio disagio. Nessun paragone con il passato. È il presente che dobbiamo studiare e dal quale dobbiamo imparare e capire ».
100 mila dollari l'anno
postando video su YouTube
Michael Buckley, autore di un mini-show cliccatissimo, riceve parte degli introiti dagli spot inseriti nei video
Un'immagine dello spettacolo "What the buck!
MILANO - Michael Buckley ancora non riesce a crederci. «Fare soldi - confessa - è l’ultima cosa a cui avrei pensato». Eppure questo 33enne del Connecticut vede il suo conto in banca crescere, ogni anno, di 100mila dollari. E a gonfiarglielo è un lavoro che, fino a pochi mesi fa, semplicemente non esisteva. Michael non fa altro che registrare dei video e "postarli" su YouTube. Milioni di persone lo fanno ogni giorno per puro divertimento, senza guadagnare un soldo. Alcune centinaia, invece, sono entrate in un nuovo programma ideato dall'azienda di San Bruno, in California, che consente agli utenti di diventare "partner". E di guadagnarsi da vivere con il lavoro che non c’era.
SPOT - Il programma di partnership, varato un anno fa, funziona in modo molto semplice. Chi decide di diventare "partner" dà a YouTube il permesso di aggiungere degli spot ai propri video. E se a vederlo sono migliaia, o addirittura milioni di persone, i profitti della pubblicità vengono divisi tra YouTube e il creatore del video. L'azienda non rivela quanto incassino, in media, i suoi “partner”. Ma un portavoce, Aaron Zamost, ha detto al New York Times che «centinaia di loro stanno guadagnando migliaia di dollari al mese». E alcuni hanno ormai fatto diventare questo il loro unico lavoro, come il signor Buckley.
MINI-SHOW - Tutto, per lui, è cominciato due anni fa. Mentre ancora lavorava per un'azienda di promozioni musicali, Buckley compariva come ospite di un piccolo programma comico in una tv locale. Un cugino pensò che sarebbe stato divertente mettere alcune delle sue battute su YouTube. In qualche mese, l’esperimento andò fuori controllo. «In due anni i miei video sono stati visti 100 milioni di volte: è pazzesco», concede Michael. Che prima si è dotato dell’attrezzatura necessaria (una telecamera e delle luci, in sostanza). Poi ha iniziato a "postare" tre volte alla settimana su YouTube il suo "mini-show" di satira sulle celebrità, intitolato "What the buck" (commento dello stesso autore: «È abbastanza idiota»). Infine, una volta visti i guadagni superare il suo stipendio “regolare”, si è licenziato dal suo lavoro, per dedicarsi solo al suo show.
MILIONI DI VIDEO - «Non è semplice come sembra, però - dice. - Ho speso 40 ore la settimana per oltre un anno su YouTube, prima di guadagnare qualcosa». Il punto, spiega, è che ci sono milioni di video: e per riuscire a far emergere i propri occorre puntare sul marketing. Cory Williams, 27enne californiano, ad esempio, mette nei suoi video prodotti di una certa marca. Qualche tempo fa a fare pubblicità con lui è stata Coca Cola. E I suoi guadagni, ora, si aggirano sui 15-20mila dollari al mese.
DIRITTI - Il programma di partnership, in realtà, serve (e molto) anche a YouTube. Il problema di questo sito di enorme successo, infatti, è che molti utenti “postano” video su cui non hanno diritti d’autore. E YouTube non può mettere spot su prodotti su cui non ha diritti: quindi finora solo il 3% dei video sul sito ha della pubblicità. La partnership vuole cambiare completamente il panorama. Potrebbe riuscirci, dato che a farne parte sono anche aziende come Universal Music, Sony BMG, Cbs e Warner Brothers. Quello che però è già riuscito a fare è stato cambiare la vita di qualcuno. Come quella del signor Buckley, che due anni fa nemmeno aveva una connessione veloce a inernet.
postando video su YouTube
Michael Buckley, autore di un mini-show cliccatissimo, riceve parte degli introiti dagli spot inseriti nei video
Un'immagine dello spettacolo "What the buck!
MILANO - Michael Buckley ancora non riesce a crederci. «Fare soldi - confessa - è l’ultima cosa a cui avrei pensato». Eppure questo 33enne del Connecticut vede il suo conto in banca crescere, ogni anno, di 100mila dollari. E a gonfiarglielo è un lavoro che, fino a pochi mesi fa, semplicemente non esisteva. Michael non fa altro che registrare dei video e "postarli" su YouTube. Milioni di persone lo fanno ogni giorno per puro divertimento, senza guadagnare un soldo. Alcune centinaia, invece, sono entrate in un nuovo programma ideato dall'azienda di San Bruno, in California, che consente agli utenti di diventare "partner". E di guadagnarsi da vivere con il lavoro che non c’era.
SPOT - Il programma di partnership, varato un anno fa, funziona in modo molto semplice. Chi decide di diventare "partner" dà a YouTube il permesso di aggiungere degli spot ai propri video. E se a vederlo sono migliaia, o addirittura milioni di persone, i profitti della pubblicità vengono divisi tra YouTube e il creatore del video. L'azienda non rivela quanto incassino, in media, i suoi “partner”. Ma un portavoce, Aaron Zamost, ha detto al New York Times che «centinaia di loro stanno guadagnando migliaia di dollari al mese». E alcuni hanno ormai fatto diventare questo il loro unico lavoro, come il signor Buckley.
MINI-SHOW - Tutto, per lui, è cominciato due anni fa. Mentre ancora lavorava per un'azienda di promozioni musicali, Buckley compariva come ospite di un piccolo programma comico in una tv locale. Un cugino pensò che sarebbe stato divertente mettere alcune delle sue battute su YouTube. In qualche mese, l’esperimento andò fuori controllo. «In due anni i miei video sono stati visti 100 milioni di volte: è pazzesco», concede Michael. Che prima si è dotato dell’attrezzatura necessaria (una telecamera e delle luci, in sostanza). Poi ha iniziato a "postare" tre volte alla settimana su YouTube il suo "mini-show" di satira sulle celebrità, intitolato "What the buck" (commento dello stesso autore: «È abbastanza idiota»). Infine, una volta visti i guadagni superare il suo stipendio “regolare”, si è licenziato dal suo lavoro, per dedicarsi solo al suo show.
MILIONI DI VIDEO - «Non è semplice come sembra, però - dice. - Ho speso 40 ore la settimana per oltre un anno su YouTube, prima di guadagnare qualcosa». Il punto, spiega, è che ci sono milioni di video: e per riuscire a far emergere i propri occorre puntare sul marketing. Cory Williams, 27enne californiano, ad esempio, mette nei suoi video prodotti di una certa marca. Qualche tempo fa a fare pubblicità con lui è stata Coca Cola. E I suoi guadagni, ora, si aggirano sui 15-20mila dollari al mese.
DIRITTI - Il programma di partnership, in realtà, serve (e molto) anche a YouTube. Il problema di questo sito di enorme successo, infatti, è che molti utenti “postano” video su cui non hanno diritti d’autore. E YouTube non può mettere spot su prodotti su cui non ha diritti: quindi finora solo il 3% dei video sul sito ha della pubblicità. La partnership vuole cambiare completamente il panorama. Potrebbe riuscirci, dato che a farne parte sono anche aziende come Universal Music, Sony BMG, Cbs e Warner Brothers. Quello che però è già riuscito a fare è stato cambiare la vita di qualcuno. Come quella del signor Buckley, che due anni fa nemmeno aveva una connessione veloce a inernet.
(La Repubblica it )
COMMENTO - ...a parte l'effetto meraviglia,lo stupore etc,stà a noi artisti attivarci creativamente con questo fantastico mezzo di comunicazione,le possibilità sono infinite e la facilità con cui si postano i video è stupefacente,personalmente attendo con ansia di potermi concentrare di piu su you tube,lo merita.
regina delle pin up
È morta a 85 anni in nottata in un ospedale di Los Angeles, dove era ricoverata da tre settimane per una polmonite, Bettie Page, la regina delle pin up americane, che ancora oggi ispira stilisti e creatori di biancheria intima.
Nata a Nashville, nel Tennessee, il 22 aprile 1923, Bettie, o Betty, Page, capelli corvini e corpo sinuoso, da segretaria divenne una delle modelle più fotografate negli anni '50 del secolo scorso, quando fu una regina delle riviste per soli uomini. Nel gennaio 1955 anche Hugh Hefner la scelse per essere 'coniglietta' del mese.
Le sue foto in bikini o in impalpabili completi di biancheria intima, senza disdegnare pose e abbigliamenti sadomaso furono un preludio alla rivoluzione sessuale degli anni '60.
Smise di posare nel 1957, e un paio d'anni dopo divenne una 'born again Christian', pare in seguito a un esaurimento nervoso seguito alla rottura del suo secondo matrimonio.
La sua morte è stata annunciata dal suo agente Mark Roesler nel sito online a lei dedicato: "Catturò l'immaginazione di una generazione di uomini e di donne - scrive - col suo spirito libero e la sua sensualità senza remore. E' l'incarnazione della bellezza".Repubblica .it 12 dicembre 2008]
È morta a 85 anni in nottata in un ospedale di Los Angeles, dove era ricoverata da tre settimane per una polmonite, Bettie Page, la regina delle pin up americane, che ancora oggi ispira stilisti e creatori di biancheria intima.
Nata a Nashville, nel Tennessee, il 22 aprile 1923, Bettie, o Betty, Page, capelli corvini e corpo sinuoso, da segretaria divenne una delle modelle più fotografate negli anni '50 del secolo scorso, quando fu una regina delle riviste per soli uomini. Nel gennaio 1955 anche Hugh Hefner la scelse per essere 'coniglietta' del mese.
Le sue foto in bikini o in impalpabili completi di biancheria intima, senza disdegnare pose e abbigliamenti sadomaso furono un preludio alla rivoluzione sessuale degli anni '60.
Smise di posare nel 1957, e un paio d'anni dopo divenne una 'born again Christian', pare in seguito a un esaurimento nervoso seguito alla rottura del suo secondo matrimonio.
La sua morte è stata annunciata dal suo agente Mark Roesler nel sito online a lei dedicato: "Catturò l'immaginazione di una generazione di uomini e di donne - scrive - col suo spirito libero e la sua sensualità senza remore. E' l'incarnazione della bellezza".Repubblica .it 12 dicembre 2008]
ha scoperto con suo grande cruccio perchè mi ero raccomandato a che non rientrasse dall'Africa in pieno inverno (e questo è un inverno perfetto) cosi adesso cerca di soppravivere alla zia nevrotica,alla mamma distante,alla vita costiera di Menton estremamente limitata data la bassissima stagione,e al "mal d'Africa" e lo fà portandomi una idea dopo l'altra che di buona pazienza mettiamo al vaglio dele nostre reciproche esperienze di viaggio.Ci siamo soffermati su una in particolare:essa nasce dall'incontro su internet di un sito che si propone la protezione delle etnie(culture)in via di estinzione,dall'America latina all'Africa e di ben altre contrade. Personalmente so bene che da momento del contatto con la nostra civilizazione una cultura inizia a morire,se non altro per un semplice fatto di contaminazione (...) si sà che non possiamo osservare un fenomeno obiettivamente senza turbarlo....Ora gli ho suggerito che piu che salvare questa o quella etnia per un artista è vitale ereditare l'universo simbolico in via di estinzione,il senso,il significato di certi segni e chi meglio di un artista puo farlo? (gli ho narrato della morte dell'ultimo artista (Sudafrica) erede dell'arte paleolitica e del fatto che oggi ignoriamo quasi tutto di quell'universo simbolico,grafico) Infatti certe organizzazioni sono riuscite ad immettere nel mercato dell'arte il grafittismo aborigeno dell'Australia etc,Ma per quanto riguarda l'Africa molto poco è stato fatto e insomma l'idea è questa:un tempo che puo andare tra i sei mesi e l'anno presso una delle etnie suggerite da questo sito o dalle università o da altre istituzioni similari,un contatto discreto,lento,preparato con l'aiuto di un antropologo o etnologo già in terra di Francia e un lento dialogo,una lenta interelazione con il villaggio,l'etnia oggetto d'interesse,lo scopo è poi riportare in Francia quanto è stato raccolto sulle immagini di questo universo simbolico,possibilmente anche uno o piu artisti tra quelli che hanno intereagito con Adrien nel villaggio,nella foresta,nella savana.Indubbiamente la sensibilità di Adrien già di per se portata verso il "Primitivismo" artistico lo aiuterà moltissimo,e non meno importanti gli stimoli che ne riceverà.Sul piano tecnico gli occorrono tutta una serie di contatti con istituzioni,fondazioni,musei,gallerie d'Arte,i media in generale e qualche sponsorizazione utile al finanziamento dell'impresa,tutto questo in occasione delle celebrazioni del centenario di Levi strauss...mi pare geniale l'idea e degno di nota l'idealismo che anima Adrien in questo suo slancio cui occorre un severo momento di razionalizazione.Quale? Non certo finire in Guinea sulle orme del notissimo miliardario Rockfeller che come si sà fini in pentola presso una accogliente famiglia cannibale,oppure che necessita per questa operazione di uno stage francese in antropologia e scienze collaterali,conoscere tecniche di approccio psicologiche appropriate al caso etc,e ovviamente preparare il terreno per il suo ritorno in Europa ,un percorso espositivo,ricadute editoriale,in definitiva penso che l'insieme del progetto possa occuparlo per non meno di tre anni e,dimenticavo,gli ho consigliato vivamente di non inglobare altra compagnia nella sua avventura,nel suo progetto,troppi furbi in giro.
Brava e naif pure la zia che è riuscita a procurare una mostra ad Adrien al centro Pasteur (fondazione) di Montecarlo,la piu importante galleria d'arte del Principato e un piccolo atelier (si sà sporcano gli artisti) talmente sperduto sui monti e presso il confine italiano che alla vista Adrien cade a terra dallo spavento! Metri 1x2 senza riscaldamento (...) e ancor meno pubblico o possibilità di ricevere dei visitatori...Uno sgabuzino s'è detto : "meglio l'Africa allora" .Ecco come nascono le idee!
LA SCARPA
Impalata, brandita, inchiodata o anche solo mostrata. La scarpa è il nuovo simbolo della protesta anti-Bush a Badgad. Dopo il lancio effettuato da parte di un giornalista iracheno che ha cercato di colpire il presidente americano uscente nel corso di una conferenza stampa. La scarpa è diventata la protagonista delle contestazioni in piazza contro l'arresto del giornalista;dopo la nota fuguraccia al G8 in cui nessuno gli ha stretto la mano prosegue feroce,iinocente il declino di una presidenza avviata al peggior tramonto che si sia potuto immaginare,auguriamoci presto un Berlusconi preso a scarpe in faccia dunque.
Il Collezionista e la vedova "inconsolabile"
Lui è un tipo simpatico,sui 60 con un vissuto degno di un Trimalcione,un viveur,affabile e cortese;qualche anno prima viene a casa mia accompagnato dal suo critico-amico-di-fiducia,la mia opera gli piace moltissimo e finisce che acquista due quadri ed allo stesso tempo mi invita ad esporre alla fiera di Via bagutta a Milano,all'interno della fiera vi è un celebrato concorso d'arte ed è il suo amico che lo promuove e fà parte del comitato critico che effetua le selezioni etc,,un evento locale conosciutissimo e molto popolare;con cortesia gli faccio presente che sono di Milano e che non ho nessuna intenzione di ritornarvici,non nella Milano che è diventata (...) Passano gli anni,non molti ed ecco che mi fà visita sua moglie,una bella signora di origini olandesi,lui è morto da poco di un tumore fulminante,la lasciata erede di una fortuna cospicua e di tutte le sue collezioni tra cui un migliaio di armi d'epoca,vasi,ceramiche,avorii,oggettistica d'antiquariato e non meno ricca una bella collezione di quadri che và dagli anni 1950 sino al 2000 con molti artisti di nome.Anna,la vedova lo piange sconsolata per mesi e ci incontriamo spesso perchè ha scelto di vivere in Costa Azzurra,a Menton,ha acquistato una villa favolosa con vista mare e una piccola galleria d'arte non molto distante dal mio piccolo atelier,mi consulta sulla qualità della sua collezione e mi manifesta il desiderio di vendere tutto,tutto quello che il marito ha collezionato per oltre 30 anni ! Nella mai ingenuità mi dico che tante lacrime avrebbero potuto muovere un bel gesto,chesso una donazione a un museo di alcune delle opere...ad memoriam insomma,invece no vuol vendere tutto e incomincia dalle armi (che in fondo la qual cosa non mi dispiace) e lo fà con un certo innocente disincanto e a prezzi che sfidano ogni concorrenza.Naturalmente mi ha proposto i due quadri miei che avevo venduto al marito (...) E la seconda volta che inciampo in questo genere di storie,mi è accaduto che il titolare di Art et Communication titolare di una galleria di Menton chiusa da qualche tempo acquistasse a una vedova per 10.000 franchi (qualche migliaio di euro) l'intera produzione di un artista comprendente 300 disegni,200 tele fra cui non pochi ritratti della moglie ! ...neanche il prezzo delle tele bianche.Certo non un maestro,una firma nota etc,ma pur sempre un buon onesto sincero artista e lo posso affermare perchè effetuai le stime di alcune delle opere prima che venissero acquistate. Insomma...c'è una certa aria di vendetta in giro quindi guardatevi bene dalle vedove "inconsolabili" troppo brave a consolarsi al tintinnio della moneta sul banco,anche quando non ne hanno bisogno.
Non sono molti gli artisti che hanno cura di proteggere il lavoro di una vita destinando una parte delle opere ad un museo o a una fondazione,comunque sia la francia possiede in merito una legislazione ad hoc,degna di stima...un suggerimento dunque a tutti i previdenti.
Il Melokanu Africa
"CHI GUARDA PIU LONTANO"
Nelle dinamiche d'arte il lavoro di gruppo è fondamentale ma purtroppo come in un reality show all'interno del gruppo si accenderanno ogni genere di conflitti,se una parte di essi rientra nella "normalità" e possono essere piu o meno gestiti e risolti lo stesso non si puo dire di alcune dinamiche e specificatamente quelle attinenti certi personaggi caraterizati da un interesse esclusivamente strumentale....cosi tocca di portarsi qualcuno sul groppone e alla fine si accende un conflitto patetico su chi guarda piu lontano (...), c'è chi si illude che potrà continuare a guardare lontano facendo fuori chi sino ad allora l'aveva avuto sul groppone ! Altrettanto vero che chi guarda lontano è circondato da tutta una serie di personaggi fragili, pavidi,come se fosse una calamita e sbarazzarsene comporta un effetto perverso:chiacchiere alle spalle,solitudine e un evviva colletivo come se fosse caduto un "Deus". Chi guarda lontano (...)non puo permettersi il lusso di ignorare questo mondo,di snobbarlo specie se la dinamica di gruppo gli è fortemente neccessaria all'elaborazione della sua progettualità.Inutile dirlo,occorre una particolare abilità diplomatica ben prima degli aspetti seduttivi (...) per mediare tutte le tensioni del gruppo,per lo piu tensioni ambigue, inconsce ed inconfessabili.
Quando in un atelier aperto(...) in cui si svolgono dinamiche collettive si scoprono dei conflitti occorre prendere coscienza di un fatto,il proprio lato idealista (che comporta aspetti legati al potere) non puo e non deve prendere il soppravento sulle dinamiche creative e relegare,marginalizare queste ultime.nel Melokanu Africa questo è avvenuto;la gestione complessiva ha portato il fondatore (io) a trascurare la propria visione,la sua rappresenzazione,in due parole avevo smesso di dipingere.Di per se questo sintomo non doveva essere trascurato.Purtroppo cio avvenne tardi e la chiusura dell'atelier galleria avvenne piu alla luce di una dinamica vendicativa ed economica che alla luce di una riflessione di tipo introspettivo.Sia come sia,nessuna soluzione poteva emergere in quella realtà sociale,provinciale,competitiva,individualista,qualunquista e vagamente libertaria (...) Tuttavia avvenne una fatto sorprendente la dinamica collettiva aveva prodotto delle ricadute,una apertura d'orizonte e non pochi momenti di illuminazione per tutti i protagoniosti in causa (specie nel fatto che si era costruito un folto attento,sensibile pubblico alle performance degli artisti),peccato che la coscienza di questo fatto sia emersa allo spirito della comunità quando ormai la situazione del Melokanu Africa era compromessa definitivamente. Qualche anno dopo alcuni dei protagonisti piu al centro dell'avventura provavano acuti momenti d'emozione nel passarvi davanti,altri commozione,altri si adoperavano alla rimozione del loro carico di responsabilità adducendo a se stessi a giustificazione che si era "osato troppo",altri ancora troppo occupati a soppravivere si limitavano a trasmetterne il ricordo in termini epici e vi è da dire che in questa città è un po costume la celebrazione dei "morti" se non altro perchè non danno piu fastidio!
esposto accanto ad una tela di Rembrandt al Louvre di Parigi
«Evelyn», il ritratto del coraggio
La cicatrice del cancro diventa arte
La pittrice: «Con il mio quadro volevo dimostrare che non c’è niente di brutto quando si è vinta una malattia»
LONDRA - Si chiama «Evelyn»: è il ritratto di una donna che ha combattuto contro il cancro al seno, ha subito una mastectomia, è passata attraverso i cicli di chemioterapia. Ha vinto e ha deciso di mostrare a tutti con orgoglio quella che lei definisce «una delle mie imperfezioni»: la cicatrice della mammella rimossa dal chirurgo per asportare il tumore.
AL LOUVRE - E il suo ritratto sorridente che non nasconde la ferita della battaglia vinta ora sarà esposto al Louvre di Parigi accanto a «Betsabea al bagno», capolavoro di Rembrandt. Era il 1997, Evelyn Satterlee, un’insegnante di campagna inglese, si confidò con una vicina di casa, Heath Rosselli. Anche Heath aveva attraversato un brutto periodo: il suo matrimonio era finito, aveva due figlie piccole e doveva tirarle su, per questo si era messa a fare la pittrice. Chiese all’amica se voleva posare per lei: «Con il mio quadro volevo dimostrare che non c’è niente di brutto quando si è vinta una malattia così. Il messaggio è che una bella donna è passata in un periodo duro e ne è uscita, ancora con il suo corpo piacevole e con un sorriso pieno di ottimismo», ha detto Miss Rosselli al Daily Telegraph. Evelyn Satterlee, che oggi ha 59 anni e lavora come insegnante in Corea del Sud, dopo aver posato nel 1997 aveva detto: «Sì, è solo un’imperfezione, considero quella cicatrice come le mie cosce che sono un po’ troppo abbondanti e come le rughe sul volto». Ne è uscito «Evelyn», il ritratto del coraggio. Il Louvre lo espone accanto alla tela di Rembrandt perché gli storici dell’arte ritengono che anche la modella e compagna del grande maestro olandese del Seicento, Henrickje Stoffels, si fosse ammalata di cancro al seno.
17 dicembre 2008
«Evelyn», il ritratto del coraggio
La cicatrice del cancro diventa arte
La pittrice: «Con il mio quadro volevo dimostrare che non c’è niente di brutto quando si è vinta una malattia»
LONDRA - Si chiama «Evelyn»: è il ritratto di una donna che ha combattuto contro il cancro al seno, ha subito una mastectomia, è passata attraverso i cicli di chemioterapia. Ha vinto e ha deciso di mostrare a tutti con orgoglio quella che lei definisce «una delle mie imperfezioni»: la cicatrice della mammella rimossa dal chirurgo per asportare il tumore.
AL LOUVRE - E il suo ritratto sorridente che non nasconde la ferita della battaglia vinta ora sarà esposto al Louvre di Parigi accanto a «Betsabea al bagno», capolavoro di Rembrandt. Era il 1997, Evelyn Satterlee, un’insegnante di campagna inglese, si confidò con una vicina di casa, Heath Rosselli. Anche Heath aveva attraversato un brutto periodo: il suo matrimonio era finito, aveva due figlie piccole e doveva tirarle su, per questo si era messa a fare la pittrice. Chiese all’amica se voleva posare per lei: «Con il mio quadro volevo dimostrare che non c’è niente di brutto quando si è vinta una malattia così. Il messaggio è che una bella donna è passata in un periodo duro e ne è uscita, ancora con il suo corpo piacevole e con un sorriso pieno di ottimismo», ha detto Miss Rosselli al Daily Telegraph. Evelyn Satterlee, che oggi ha 59 anni e lavora come insegnante in Corea del Sud, dopo aver posato nel 1997 aveva detto: «Sì, è solo un’imperfezione, considero quella cicatrice come le mie cosce che sono un po’ troppo abbondanti e come le rughe sul volto». Ne è uscito «Evelyn», il ritratto del coraggio. Il Louvre lo espone accanto alla tela di Rembrandt perché gli storici dell’arte ritengono che anche la modella e compagna del grande maestro olandese del Seicento, Henrickje Stoffels, si fosse ammalata di cancro al seno.
17 dicembre 2008
La Repubblica it: Guido Santevecchi
Gli Auguri pervenuti per tutta la Famiglia d'Arte
presente in 100cosecosiDe la part de Sonia Richelma d'Elia , de Nicolas et Max
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)