google6a3fa170c1192d09.html 100cosecosi 100cosecosi: Aprile 2009 2°a settimana

giovedì 2 aprile 2009

Aprile 2009 2°a settimana

IL DITO NELL'......


EXTRATERRESTRE ?

Forme di vita extraterrestre che piove dal cielo e mai riscontrata prima in natura sul nostro pianeta,la scoperta in questo video ,si tratta di un gradito dono lasciato da una delle tante comete che hanno sfiorato il nostro pianeta. Percio la NASA in un prossimo futuro si vedra costretta ad assumere degli artisti per poter intereagire con altre forme di vita e d'Arte.Per intanto si sà solo che qualcuno stà lavorando seriamente all'ideazione delle opere d'Arte che accompagneranno la spedizione su Marte con il malcelato obiettivo di esercitare sugli equipaggi emozioni contemplative perchè l'universo si sà per complessità e grandezza destabilizza l'amor proprio umano e il suo delirio di potenza!

Il Picolo cristo di

Michelangelo Buonarrotti

Il video qui


Stà girando l'italia in una mostra insieme ad altri "poveri cristi",l'opera in se è stupenda e certo rammenta la delicatezza di Michelangelo nella Pietà,il fatto interessante è che è nudo questo cristo,bellissimo e umanissimo,un che di sensuale e di greco.E attribuita a lui come opera giovanile ed è stata acquistata dallo Stato Italiano....



Trance d'Artista

La foto qui a fianco è certamente paradossale,una metafora della cecità contemporanea,dello stato di assenza,della rimozione della realtà operata da certi individui,si certo l'alienazione,il fantasmatico,la testa altrove etc,io invece ho voluto darle un altro senso e con una connotazione filosofica,lo faccio io visite che nessuno sà adoperarsi ad una schiettezza,ad una semplicità alla portata della comprensione di tutti.La consapevolezza,la scoperta di cio è avvenuta lentamente,sono stato obbligato alla constatazione da mia moglie usa di tanto in tanto a chiamarmi (strapparmi) dal cavalletto per una piccola faccenda di casa,faccenda che mi riesce naturale,facile da sbrigare se gli automatismi non si trovano di fronte ad una richiesta nuova in cui per la prima volta debbo compiere una certa azione.Al contrario avviene che l'azione richiesta sia eseguita con una certa goffagine perchè un po intorpidito faccio fatica ad uscire"fuori di me",poco prima ero davanti al cavalletto,dipingevo e di tanto in tanto seguivo un film al pc,inutile aggiungere che il soggetto che stavo dipingendo brillava per qualità e originalità (...)vado con la mente alla straordinaria complessità analitica riscontrbile in certi quadri di Sonia Richelma e la sola spiegazione razionale che so darmi della rappresentazione cosi profonda e in dettaglio è dovuto all'intuizione o alla sorgente che la genera (...)La constatazione vuole che una parte di me riesce a fare con eccellenza costruzioni complesse e originali in un apparente stato di trance,se per una qualsivoglia ragione sono chiamato a staccarmi da questa trance la risposta è malaccorta,goffa,lenta o confusionaria,cioè rimettere i piedi nella realtà è uno choc,comporta un certo sforzo,una certa presa di coscienza che per misteriose ragioni non gode del privilegio della velocità.Ulteriore constatazione questo stato di trance è piacevole oltre che creativo,gratifica il profondo,le sue emozioni sono intense e l'intuizione vi regna misteriosamente sovrana (se intuizione vogliamo chiamarla).Sono quasi sicuro che la meditazione Buddista non è molto lontana da queste mie trance (...) in ogni caso quello di cui parlo è uno stato dell'essere straordinariamente dinamico.Credo che gli artisti con molti anni di pratica abbiano sviluppato una certa abilità ad accendere questa condizione con tutte le sue speciali percezioni e possiamo essere certi che alcuni artisti che si autodefiniscono tali (...) copisti o presi nelle dinamiche competitive ignorano questa qualità speciale dell'essere umano.Conseguenza essere presenti a se stessi,presenti alla realtà significa in un certo senso essere ben presenti dentro di se con un certo grado di apparente ignoranza su quanto avviene nell'ambiente circostante.Ed è sopratutto vero che quando si è in questo stato di trance la percezione di quanto avviene all'esterno è amplicata come dismostrano alcuni recenti esperimenti intorno agli scarabocchi che si fanno quando si è al telefono o ad una conferenza.Questo stato dell'essere,con tutte le sue qualità certamente abbisogna di un certo allenamento e di una certa intimità con la propria persona (forse fiducia) ma quello che è certo è che non è soggetto agli accidenti della vecchiaia (finalmente una bella notizia).Il paradosso è che quando si è in questo stato di trance creativa o passiva si puo rispondere ad una sollecitazione solo se gli automatismi relativi all'azione si sono antecedentemente formati.Un che di sonnambulismo dunque in tutta questa faccenda.Dobbiamo imparare a "dormire" per essere piu prsenti,svegli,reattivi come si conviene,interegire signica avvicinarsi il piu possibile alle dinamiche della Natura,la realtà sollecita risposte creative piu che l'assurda concentrazione (sforzo) neccessaria ad interpretarla.La condizione prima ed ultima dell'essere umano stà tra il Se e quanto avviene nello spazio circostante,non a metà strada ma infinitmente dentro il proprio Se,la propria profondità.

Recepire,comprendere il mondo,intereagire attraverso il proprio "Se" profondo e misterioso piuttosto che attraverso quella che definiamo la nostra personalità tantopiu che il "Se" profondo è cosi vicino e intimo alla Natura, al Deus ex machina che potremmo definirli la stessa cosa,insomma fate voi,chiamatelo come volete e siate consapevoli dell'esistenza di un fatto ampiamente verificabile da tutti sul piano strettamente personale.

Michel Abbatangelo

Leonardo da Vinci

Scoperto il ritratto di Leonardo da Vinci giovane in uno dei suoi codici (gli uccelli) di Torino,qui grazie alla RAI accedete al video che ne parla.

LA MISURA DEI TEMPI

Bergamo, al corteo di Forza Nuova
il saluto fascista del prete lefebvriano
Lui è don Giulio Tam, padre lefebvriano che si definisce “gesuita itinerante”. Sabato scorso il sacerdote ha sfilato, accanto a Roberto Fiore, in testa al corteo di Forza Nuova a Bergamo.







Quando la POP ART si fà carne,corpo e disgraziatamente per lei (...) per una volta non ci puo guadagnare niente perchè come si fà a vendere come opera d'arte questa ragazzina un po fanatica in tema di autografi al punto che se li fà tatuare sul corpo?! Andy Warroll l'avrebbe accolta a braccia aperte nella sua Factory e forse avrebbe trovato anzi certamente (...) il modo di trarne profitto.In ogni caso questa ragazzina in quanto a idee d'arte è piu fertile e dinamica di tanta arte contemporanea (...)ed è anche vero che la fanciulla non pensava minimamente a realizare una opera d'arte con il suo corpo.


Natacha Amal

Attrice franco-belga etc,ne ricevo un autografo simpatico,Sonia sarà contenta perchè per una volta la bellezza belga simpone a 100cosecosi invece delle solite "citron" brasiliane.










"Ecco perchè mi fidanzo a 85 anni"

Il politologo di fama internazionale racconta come ha conosciuto Isabella Gherardi,pittrice e fotografa

Giovanni Sartori e Isabella Gherardi (foto di Adolfo Franzò per «A»)
Giovanni Sartori e Isabella Gherardi (foto di Adolfo Franzò per «A»)
Isabella Gherardi e Giovanni Sartori sono una coppia nuova. Lei artista, pittrice e fotografa molto apprezzata fuori e dentro Italia, autrice di eterei, fantasmagorici nudi di donna, tutti occhi grandi e pubi scurissimi; lui, politologo tra i più letti e studiati al mondo, arcigno censore dei mali delle istituzioni patrie, editorialista rispettato e temuto, professore a Firenze, la sua città, poi a Stanford, Yale, Harvard, alla Columbia University di New York, nove lauree honoris causa…

Sartori: «Dica pure quanti anni ho, così siamo a posto…».
Ma forse non è elegante.
S.:
«Tanto è su tutte le mie biografie».
Ottantacinque anni.
S.:
«Esagerato : non ancora».
Professore, ma com’è andata?
S.:
«Ah, non guardi me. E si ricordi: io sulla mia vita privata racconto solo bugie».
E va bene. Isabella, com’è andata?
Gherardi:
«La prima volta che ci siamo visti, tre anni fa...».
S.: «Ma secondo me erano trenta», levandosi e mettendosi in continuazione gli occhiali.
Allora è vero, che racconta bugie!
Isabella Gherardi butta indietro la testa, ride: «Diciamo qualche anno fa… È stato alla presentazione di un libro. Io ero molto curiosa di incontrarlo, sentivo tutte le signore che cinguettavano: “Come è fascinoso il professore, come è fascinoso il professore…Però tutto finì lì».
Perché anche Sartori, come molti uomini di età importante, esercitano un fascino tutto particolare sulle donne assai più giovani di loro. Lei come se lo spiega?
G.:
«Io posso dirle che lui mi ha affascinato con la sua intelligenza, la sua carica vitale, il suo modo rigoroso di pensare, la capacità di attrarti e di tenerti legata a sé con la parola e il ragionamento. Senza contare le sue fulminati battute».
S.: «Concordo, he he…».
Dicono che gli intellettuali siano tutti vanitosi. Lei si considera vanitoso, professor Sartori?
S.:
«Io? Molto. A Carnevale mi travesto sempre da tacchino e faccio la ruota».
G.: «Come dice il critico d’arte Achille Bonito Oliva: “La vanità è il pret à porter del narcisismo”».
S.: «…però credo che l’arma seduttoria per eccellenza, per un uomo, sia la persistenza».
Prendere la donna per sfinimento.
G.: «Non sono d’accordo. Io non cederei mai a una persona che mi corteggia in maniera ossessiva».
E infatti nel vostro caso è avvenuto il contrario, mi sembra.L’iniziativa è partita da Isabella.
S.:
«Ma io non ho detto di me stesso di essere persistente e insistente con le donne. Però ho molti amici che sono così. E poi il fatto è che molte donne soffrono di tempo vuoto. Lo spasimante lo riempie».
E allora come fa a riscuotere tanto successo con le donne?
S.:
«Tanto mica tanto. La mia forza resta che non mi preoccupo della mia età».
Sono curioso di sapere cos’ha trovato il professor Sartori nell’architetto-pittrice-fotografa Isabella Gherardi, che gli ha stravolto la vita.
S.:
«La prima cosa è che Isabella ha la sua vita e il suo lavoro (oltre ad essere una gran bella donna). Io sono terrorizzato dalle donne che dopo aver prodotto e allevato i loro figli non sanno più cosa fare. Aggiungo che Isabella legge moltissimo.Che lei sapesse chi era Samuel Johnson poteva anche capitare; in fondo Johnson è stato una delle personalità di maggiore spicco del Settecento inglese. Ma che avesse letto la sua biografia scritta da James Boswell, mi ha lasciato di stucco. Un giorno, poi, a tavola, le ho detto che io ero “apoto” e Isabella non ha fatto la faccia inebetita che fa lei in questo momento».
Confesso che mi sento preso in castagna.
S.:
«Viene dal greco antico. Significa “colui che non beve”.Fu un conio di Papini e Prezzolini».
Capito. Tutto questo, però, è capitato quando? Poi che è successo?
G.:
«L’anno scorso, a maggio, ho proposto al Corriere della Sera, edizione di Firenze, per il quale curo una rubrica, di fotografare il professor Sartori insieme ad altri uomini che secondo me incarnano una certa idea di eleganza. E quando mi sono trovata faccia a faccia con lui, sa cosa mi ha detto ? “Signorina, qui a Firenze non ho molto mercato. A New York, invece …”. E mi ha piantata lì».
S.: «Non è che proprio non avessi mercato, a Firenze. Solo che a New York, con l’appartamento situato al ventisettesimo piano e una vista quasi a trecentosessanta gradi, con affaccio sul Central Park, il “mercato” era più ampio».
G.: «Poi a Settembre l’ho incontrato di nuovo a New York, dove mi ero recata per fare delle interviste fra cui la sua. Volevo scrivere un articolo su alcuni personaggi e gli oggetti per loro più importanti. Così scoprii che Sartori aveva un tavolo straordinario al quale è molto legato.E per fotografarlo andai nella sua casa di New York».
Un tavolo?
S.:
«Il mio tavolo da lavoro preferito, un pezzo del Settecento, molto stretto e lungo circa tre metri».
Galeotto fu il tavolo, quindi.
G.: «Eh sì, forse è stato tutto merito di quel tavolo. Comunque ci siamo messi insieme alla fine dell’ autunno».

Giovanni Sartori e Isabella Gherardi (foto di Adolfo Franzò per «A»)
Giovanni Sartori e Isabella Gherardi (foto di Adolfo Franzò per «A»)
Ma come vivono insieme un politologo di fama mondiale e un’artista fuori dagli schemi? Cosa imparate l’uno dall’altra?
S.:
«Lei mi mette a soqquadro la giornata, mi sposta tutto. Però fa dei quadri che mi incantano e allietano la casa. Questo qui», indica un enorme acquerello di Isabella che sembra un autoritratto, con gli occhi grandissimi, la bocca socchiusa, «è quello che mi piace più di tutti».
G.: «Noi siamo anche caratterialmente diversi. Lui è posato, metodico, razionale. Io sono uno spirito inquieto, impulsivo, mi piace improvvisare. E questa diversità ci compensa e ci arricchisce».
Veniamo ai giovani-vecchi in politica, professore.
S.: «Non se ne salva uno. Evitiamo di fare nomi, ma oggi, a destra come a sinistra non vedo proprio nessuna personalità di spessore, non uno statista in pectore. Niente».
Nemmeno nella storia passata c’è stato qualcuno che ha saputo fare qualcosa di buono?
Mentre il professore ci pensa, Isabella butta là: «Forse Craxi, i primi tempi».
S.: «Craxi era personalmente arrogante e antipatico, ma ebbe il merito di emancipare il partito socialista dalla sudditanza al Pci. Solo che dopo è rimasto invischiato nei meccanismi dei soldi e del potere».
Pensa anche lei che in Italia ci sia una dittatura strisciante?
S.:
«Storicamente la dittatura ha sempre comportato la trasformazione dell’assetto istituzionale, come successe con Mussolini e Hitler. Berlusconi, invece, non ha bisogno di cambiare la Carta costituzionale, la sua strategia è quella di occupare tutti i posti di comando. No, il suo sistema di potere lo definirei piuttosto una sorta di sultanato, con tanto di harem e di corte. Come spiego nell’ultima raccolta per Laterza, dei miei editoriali sul Corriere, che si intitola appunto Il Sultanato” di prossima pubblicazione a marzo».
E io che speravo di chiudere l’intervista con un messaggio positivo, professore. Come facciamo?
S.:
«Facciamo concludere a Isabella».
Allora parliamo di arte. È possibile che la crisi in cui ci stiamo dibattendo, alla fine aiuterà a riscoprire l’arte in sé e non come business legato alle quotazioni di mercato?
G.:
«Io credo di sì. E credo anche che stiano per finire certi stereotipi di una certa accademia, legati a presunte correnti artistiche di sinistra o di destra. Credo, insomma, che de-ideologizzata e de-mercantizzata, l’arte tornerà forse ad essere la pura espressione del sentimento e dell’idea».
Avete progetti per il futuro?
S.:
«Vuol sapere se c’è aria di matrimonio? Ci penseremo nei prossimi decenni».

Mario Prignano
05 marzo 2009

RODIN

Un maestro,un genio della scultura Realista del 900,il Michelangelo Buonarrotti dell'Eros,si stà celebrando la sua scultura e i suoi disegni erotici intesi da lui quali segni ,graffitti "improvisati" con gesto brutale e occhio di una acutezza straordinaria, un che di Espressionista , di Natura.Il solo ricordo della sua "Porta dell'inferno" dà le vertigini,un'altra....anti "cappella Sistina" stavolta incentrata la sua rappresentazione sulla passione,l'Eros e la "volontà di potenza" del desiderio,la vita infine.




MARINA VADA

E una giovane pittrice ricca di talento tecnico,artigianale e inventiva intorno ad una rappresentazione che è specchio del disagio di alcune" identità" femminili sospese tra sentimentalismo,Bovarismo,fantasie di fuga con un che di misticheggiante allorchè irrompono sulla superficie ( tela o pannello ) nella loro innocenza angelicata e una fissità idrocefala (....) .la sua annotazione psicologica dei personaggi poggia per ora quasi esclusivamente sull'adolescenza offesa,negata,segregata ( talvolta violabile e seducente come si conviene ad una generazione "Manga" consumista,vaqua e sadomasosex )e giocata attraverso la rievocazione favolistica.Una critica sottile,una ironia dissacrante ed iconoclasta che toglie ogni speranza all'adolescente "manga" cresciuta tra Barbie e canzonette dai Duran Duran sino a Renato Zero !





















http://vitadasupermarket.blog.kataweb.it/files/2008/11/_ladro.jpg

La storia del prete collezionista e dei suoi De Chirico


Santino " tirapietre " Stupidicome sono gli esperti in intelligenza animale (...)non c'è da meravigliarsi che si sorprendano ancora oggi dei nostri cugini piu prossimi,io ne parlo perchè da sempre sono sensibile ai temi connessi all'animalità umana e non. Qui l'articolo

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/miss-padania/ansa104214182005131434_big.jpg

Bossi e Miss Padania il fondatore del partito xenofobo,piu razzista che l'Italia ricorda ha baciato la nuova "miss padania"suggerendo che anche la Padania tramite il suo concorso di "bellezza"da qualche tempo ha una sua particolare idea dell'estetica femminile e un valore da trasmettere al popolino dei villaggi della pedemontania,quest'ultimo sente che i tempi moderni con il multiculturalismo e le etnie che se ne fanno interpreti imperversano fin troppo sulle loro aspirazioni particolaristiche (l'orticello di casa).Lo stesso popolino cosi attivo nella cabina elettorale e nell'intolleranza che conduce ad una "convivenza civile" perlomeno discutibile (agli occhi del mondo) non si esime dalla pratica ecumenica della "tolleranza" ,del " tutti i buchi delle puttane sono buoni,bianchi,neri e gialli ! " Tradendo le indicazioni del partito sul genere del : "scopate italiano" !

Quando vincono le puttane (articolo

...si sà che le belle puttane

sfidano il tempo (grazie all'arte) e oltraggiano iconoclaste il costume,il "benpensante" puritano da ogni angolo che costella il loro quotidiano,per alcuni dai Vangeli vedi la Maddalena (la prima a cui si rivela il Cristo risorto),per altri nelle gallerie del Louvre in cui abbondano scostumate,provocanti se non nude come mamma le ha fatte e si accompagnano sovente ad artisti di ogni epoca;nei bordelli mediatici e non,per non parlare della letteratura (...) la puttana ispira,accompagna il viaggiatore e cristologicamente parlando fà dono di se,del suo corpo talvolta con allegria e spensieratezza (dipende dalle epoche e dai paesi) e adesso vincono anche nei cimiteri (con rabbia dei calvinisti) stando a quanto afferma l'articolo sopra,un meritato riconoscimento che come al solito giunge sempre troppo tardi ma non nelle canzoni di De André (Bocca di Rosa).Per altri di una puttana si è fatto una Dea e tutto per colpa di un centurione romano che ingravida quella che poi sarà celebrata come la vergine piu pura di tutte e pazienza se ha avuto altri figli (quasi certo in certi vangeli apocrifi e non) tra cui Jaques il fratello del Cristo Redentore e primo vescovo cristiano di Gerusalemme (O Papa fate voi),insomma le puttane vincono sempre e oggi sono (vedi Stoya la pornostar) le nuove Madonne,le ministre officianti dell'Eros che si democratizza non piu riservato alle elite aristocratiche o ai "Papi Rinascimentali".

L'Articolo


CARAVAGGIO FOTOGRAFO PRIMA CHE PITTORE ? Articolo de "La Repubblica.it "

Studiosa italiana: il pittore barocco usava tecniche rivoluzionarie e in anticipo sui tempi Proiettava immagini e usava sostanze per impressionare le superfici da dipingere Caravaggio, il primo "fotografo" camera oscura e tele-pellicole

Caravaggio, il primo "fotografo" camera oscura e tele-pellicole
I MAGISTRALI chiaroscuri del Caravaggio, che lo hanno reso uno dei pittori più celebri al mondo, potrebbero celare un segreto. Il geniale artista barocco era molto in anticipo rispetto ai suoi tempi e utilizzava tecniche fotografiche due secoli prima dell'invenzione formale della fotografia.

A svelare la maestria tecnologica del pittore scomparso nel 1610 è una studiosa italiana, esperta di storia dell'arte e docente al Saci di Firenze, Studio Arts Centers International. Roberta Lapucci, che alle tecniche fotografiche del Caravaggio ha dedicato recentemente alcune conferenze, sostiene che Michelangelo Merisi avesse trasformato il suo studio in un'enorme camera oscura. Qui sistemava i suoi modelli, che venivano illuminati grazie a un foro nel soffitto da cui filtrava la luce. In seguito, ne proiettava l'immagine su tela attraverso una lente ed uno specchio.

Non solo: le ultime ricerche, rivela la docente, indicano che Caravaggio usava sostanze chimiche che trasformavano le sue tele in primitive "pellicole" impressionabili. La preparazione che usava, composta di diversi elementi sensibili alla luce, permetteva di fissare l'immagine sulla tela per circa una mezz'ora. Nell'oscurità quasi totale, in questo lasso di tempo il pittore abbozzava l'immagine proiettata sulla tela con una mistura di diverse sostanze, elementi chimici e minerali visibili anche al buio.

La tecnica della camera oscura era già stata descritta da Leonardo da Vinci, e Caravaggio potrebbe essere stato ispirato a sperimentarla dal filosofo Giovanni Battista Della Porta.

Sulle tele del Caravaggio, ha spiegato Lapucci a diversi giornali stranieri, sono stati ritrovati sali di mercurio, sensibili alla luce e utilizzati nelle pellicole. La studiosa si è occupata dell'analisi di queste sostanze chimiche dopo aver costruito una camera oscura con l'artista americano David Hockney. La polvere "magica" sfruttata dal Caravaggio potrebbe essere stata ottenuta da lucciole schiacciate, una tecnica al tempo utilizzata per creare effetti speciali nelle produzioni teatrali.

Una delle prove a sostegno della rivoluzionaria tecnica fotografica, secondo Lapucci, sta nel fatto che il maestro non faceva mai schizzi preliminari. "E' plausibile, quindi, che utilizzasse queste proiezioni per dipingere", spiega Lapucci alla Bbc. Un'altra caratteristica dei suoi dipinti - la preponderanza di soggetti mancini - si spiegherebbe, sempre secondo la studiosa, con il fatto che le immagini venivano proiettate sulla tela al contrario. Difetto poi corretto nel tempo, quando gli strumenti che il pittore usava divennero più sofisticati: infatti i mancini sono molto meno frequenti nelle opere tarde dell'autore.

L'ausilio tecnico, sottolinea la studiosa, non toglie certo nulla alla genialità del pittore: "Al contrario", dice Lapucci. "E' evidente che non basta proiettare delle immagini su una tela e ricopiarle, per diventare Caravaggio".

Silvia Lazzarin consiglia

www.blublu.org

Nel mio sito Mona Lisa Arts 2008 trovate il video completo di questo mio connazionale Argentino insieme ad altri ed altri ancora,di che scegliere,buona visione e grazie Silvia.

QUI

INFINE QUALCOSA ... RESTA !

E il critico d'arte piu cinico,spregiudicato,di "merda" d'Italia non poteva che prestarsi a questa operazione piu mediatica e strumentale che d'accompagnamento al dolore ed alla malinconia dei defraudati dal "LIBERISMO" piu sfrenato!

0 commenti:

Posta un commento

"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)