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lunedì 5 maggio 2008

Sonia Richelma D'Elia

Sonia Richelma D'Elia
"piuttosto che professsore il critico deve esserel'allievo dell'opera"
" Plutôt que le maître d'école, le critique doit être l'élève de l'oeuvre."
[Eugène Ionesco]

...è una ragazza nata in Belgio e di origini Italiane,l'avevo incontrata qualche anno prima e a distanza di anni mi rintraccia in internet e mi spedisce un mare di quadri estremamente interessanti,frutto di una sensibilità vicino, prossima a Basquiat,il disperato metrolitano di New York e deceduto abbastanza di recente;sono le sue opere delle annotazioni "iconiche" di identità femminili tipiche delle nostre metropoli europee.Sà cogliere con tratto deciso ,sintetico e netto quel "che" che identifica l'oggetto dell'attenzione al di là della mera rappresentazione realistica,fotografica e caricaturale .Molto piu che semplici ritratti,essi staccano dall'individualità che li ha stimolati per vivere di vita propria...Un po come diceva Picasso : "vedrete che finirà per assomigliargli ! " Intendendo un divenire del soggetto da lui anticipato nell'opera d'arte(...) Tra un destino crudelmente accertato e una profezia inderogabile.Una visione cruda,critica,analitica del personaggio, è potente introspezione,penetrazione .Un segno scabroso,di marca "Realista "scandisce un che di tragico con una essenzialità nuda,ridotta all'osso con nessuna concessione alla poesia,al lirico,alla coloristica pure se il colore "urla"....e dell'artista,dell'autore la sola traccia che lo svela è una amarezza addolorata come se intuisse il divenire delle sue modelle(...)Il suo sguardo estrae al di là di ogni infingimento seduttivo praticato dalla modella : candore,rabbia,risentimento,ingenuità,innocenza,arroganza e durezza ,in breve note accuminate come la lama di un pugnale, la sintesi di una personalià con tutto il suo carico di scabrose contradizioni.La sua rappresentazione di questo "Occidente mentale" denuncia con crudezza in termini nuovi l'alienazione della condizione femminile contemporanea,la sua tensione drammatica,il suo "vuoto" il suo pallore attraverso certi toni grigi colorati presenti nella sua opera...denunciano il dramma della solitudine che si fà angoscia e tale precipita nelle sue tele senza nessuna concezione nel segno ad un sensualismo decadente.Forse inconsciamente Sofia (è uno pseudonimo almeno sino a che non mi autorizza a replicare nel sito una delle sue opere) ha optato per la scelta della coloristica all'acrilico per la sua cruda sterile freddezza (invece del calore e della luce della pittura ad olio) per aderire ancor piu (...)se è possibile allo sguardo obiettivo ,curioso,di una sensibilità che vuole classificare le tipologie umane con lo spirito del collezionista. Infine l'attenzione portata al dramma interiore dei suoi soggetti...che poiche l'artista senza "saperlo" talvolta se non sempre(...)parla,narra,annota di se stesso, possiamo legittimamente desumere che Sofia identifica piu o meno inconsciamente nelle sue modelle parti di se(...)Aderendo pienamente ad una constatazione:piu si entra in relazione con la propria profondità piu si diviene universali! Ho accostato "icona" di Sofia alla Mona Lisa del Nord Europa di Vermeer o "la ragazza dall'orecchino di perla" da cui è stato tratto un film celebre(...)perchè lo scorcio in cui è ripreso il soggetto è straordinariamente significativo,il soggetto sembra intereagire con lo spettatore,una metafora straordinaria sull'arte che lascio a voi amici interpretare,contemplare,riflettere con vero ed autentico spirito filosofico. Michel Abbatangelo (frammento critico )

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