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lunedì 13 dicembre 2010

OBITORIO O MATTATOIO

"Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni." (Fëdor Michajlovič Dostoevskij
[...] noi che viviamo in questo carcere, nella cui vita non esistono fatti ma dolore, dobbiamo misurare il tempo con i palpiti della sofferenza, e il ricordo dei momenti amari. Non abbiamo altro a cui pensare. La sofferenza [...] è il nostro modo d'esistere, poiché è l'unico modo a nostra disposizione per diventare consapevoli della vita; il ricordo di quanto abbiamo sofferto nel passato ci è necessario come la garanzia, la testimonianza della nostra identità.                              
                                               (Oscar Wilde)

La prigione è una fabbrica che trasforma gli uomini in animali. 
Le probabilità che uno esca peggiore di quando c'è entrato sono altissime e la distanza che la separa da un mattatoio infima. 
Lo so le immagini sono piuttosto crude,le ho trovate in un sito americano,credo che siano localizate (istinto) nella Russia,oppure nei Balcani,escludo l'America Latina,per il clima (...) mà non ne sono affatto sicuro,quello che è certo è che si tratta dell'obitorio di una prigione (era detto nelle didascalie) sorvoliamo  in mancanza di prove certe quale sia la località in cui sono prelevate le immagini,quello che mi ha colpito è il prelievo di organi anatomici che viene chiaramente effettuato sui cadaveri e il numero degli stessi (...) Poi la naturalezza abitudinaria,un che di noia del personale addetto alla "cura" delle misere spoglie (...) proseguo un po scosso,le condizioni dei detenuti non mi sembrano suggerire che si tratti di decessi per malattia o vecchiaia (...) il prelievo degli organi mi fà pensare ad un fiorente traffico finalizato ai trapianti (...) un tempo più leggenda metropolitana,oggi triste angosciosa realtà...Le domande si affastellano confusamente,ad esempio si tratta di un grande complesso penitenziario per esprimere un cosi alto numero di decessi ? L'apparente gestione burocratica dei decessi mi suggerisce una forte presenza della stato piuttosto che un carcere dimenticato alla periferia dell'impero (...) Dall'abbigliamento del personale arguisco che i luoghi siano preda di bassissime temperature tanto da poter fare a meno dei frigo come consuetudine in questi casi...
Infine non c'è annesso un crematorium per le salme,è evidente e allora dove sono condotte?
Tante altre domande suscitano queste immagini,sembrano abbastanza recenti...certamente questo posto rammenta più un mattatoio che un obitorio annesso ad un ospedale o al pronto soccorso di una prigione.
Infine se sulle condizioni di vita del carcere non potevano esprimersi liberamente questi uomini da vivi almeno adesso pubblicando queste immagini il loro recondito desiderio è esaudito;ecco che vi ho esposto le ragioni della pubblicazione del reportage.
(Chi avesse suggerimenti nati dall'istinto o da un dettaglio li esprima nello spazio commenti,grazie)

AGGIORNAMENTO

KOSOVO, NEI GUAI IL PREMIER
THACI: "TRAFFICAVA ORGANI"

Un rapporto del Consiglio d'Europa accusa i leader di etnia albanese dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck) di responsabilità nei traffici di organi umani alla fine degli anni novanta, mettendo direttamente in causa l'attuale premier kosovaro Hashim Thaci, vincitore delle elezioni di domenica. Belgrado reagisce con soddisfazione, il governo di Pristina smentisce ogni accusa e minaccia azioni legali per rispondere a quello che definisce «invenzioni». Per l'Ue invece si tratta di accuse molto serie che devono essere verificate.
Nel suo ultimo rapporto Dick Marty,continua a leggere....












7 commenti:

  1. Sì sembra tipo un carcere o un manicomio criminale.
    Ma apparentemente lontano nello spazio o nel tempo per pratiche, ambienti e suppellettili.

    La neve e i giacconi fanno pensare a un luogo abitualmente freddo.

    Nella penultima foto sembra più un'officina di lavorazione della carne.

    E le foto in cui si espongono le collezioni sottovetro di occhi potrebbero recare l'insegna "Premiata ditta Mengele".

    Mmmmmh, non credo che mi piacerebbe vivere in quel luogo.

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  2. Ci vorrebbe un fotografo esperto capace di dirci quanto recente sia la pellicola...lui ci capirebbe di più...l'ipotesi di un manicomio criminale è agghiacciante!

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  3. Le foto sono crude ma ritraggono realtà sconosciute ai più ma verosimili.
    NOn occorre commentarle con l'emotività che in ogni caso deforma.
    Chiuque si avventurazze nelle sale autoptiche di una grande città troverebbe diversi cadaveri sul tavolo setorio e magari medici e periti settori che chiacchierano amenamente tra loro: questo, che ai non addetti ai lavori può suscitare orrore è una normale reazione di adattamento a questo genere di situazioni: chi per lavoro fa solamente questo, se vive queste circostanze con lo stesso stato emotivo di chi le vede per la prima volta non può fare questo mestiere.
    Fatta questa premessa il luogo, più che un carcere (non si vedono mostrine o oggetti riconducibili a divise) mi pare più facilmente la sala autoptica di una grande città dell'est, l'eta media avanzata dei cadaveri e la presenza dei due seddi mi induce a ritenere che siano persone che sono morte per le rigide condizioni ambientali, morti favorite dall'elevato uso di alcool anche a basse temeprature che favorisce i decessi nei corpi dei più deboli o dei malati.
    Le autopsie prevedono l'evisceramento del cadavere (altrimenti a che servono?)che permette l'analisi visiva di ogni singolo organo vitale, lo stesso viene poi ulteriormente sezionato per controllarne lo stato interno, analoga cosa viene fatta per il cercello che viene espiantato per poter essere analizzato. A questo punto vi chiedo, vista la vostra meraviglia: ma secondo voi un'autopsia cos'altro può essere se non questo? Poichè dopo le autopsie si redige una relazione che spesso finisce nei tavoli del magistrato, è necessario che di ogni organo se ne conservi una parte se non tutto l'insieme (nei barattoli, in formalina)per poter permette a eventuali periti ulteriori accertamenti.
    Il gravissimo stato di incuria, la totale mancanza di "pietas" per quei corpi, la inesistente igiene per chi lavora in queli luoghi mi suggerisce che il contesto di quelle immagini è un luogo dove non siano attuati protocolli di alcun tipo.
    Escludo che siano carceri o manicomi: le sale autoptiche sono solitamente presso i grandi ospedali e le università.
    La parola analisi si associa a ucidità, non a emotività..
    (p.s.: quale "pellicola"? qui siamo in presenz di mmagini probabilmente analogiche in arigine, ora digitalizzate..di cosa stiamo parlando, quindi? MI sa che guardate un po' troppa tv..)

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  4. Scusate: il commento precedente è "partito" prima che potessi correggere l'ortografia..

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  5. Grazie un contributo prezioso e chiarificatore,il sito che le proponeva,le immagini parlava di carceri...mà essendo un sito amerikano....

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  6. Sono sale autoptiche di un grande ospedale a seguito di qualche calamità naturale o forse di numerosi decessi dovuti al freddo.
    Se vi fate un giro in qualunque sala autoptica moderna troverete diversi cadaveri sui tavoli, visto che di tavoli e barelle ce ne sono sempre in numero limitato è probabile che un eccessivo numero di cadaveri da esaminare ha portato i medici a disporli per terra. Viste inoltre le macchine da scrivere deduco che le foto siano vecchie di almeno 20 o 30 anni. non vedo proprio niente di strano in queste foto, se non l'eccessivo numero di corpi. In messico è lo stesso nelle città dove avvengono molti omicidi.

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  7. P.S. gli organi come detto prima si esaminano durante le autopsie, per i trapianti la procedura di rimozione non è certo quella... quindi non diciamo fesserie.

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)