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venerdì 18 giugno 2010

AMNESTY INTERNATIONAL PROVOCA INCONSAPEVOLMENTE LA MORTE DI UN DETENUTO CONDANNATO A MORTE

La crudeltà è la virtù per eccellenza dei mediocri... hanno bisogno di esercitare la crudeltà, esercizio per cui non è.... necessaria la minima intelligenza.
                                            Alessandro Baricco

La scultura nella foto si intitola Pietà ed è un'opera dell'artista britannico Paul Fryer. Rappresenta Cristo morto in una sedia elettrica ed è stata esposta alla cattedrale di Gap, in Francia
 Dopo 32 anni trascorsi nel braccio della morte di una prigione del Texas, David Powell, 59 anni, è stato giustiziato. La Corte suprema gli ha negato anche l’ultima richiesta di clemenza. E il prigioniero, un «detenuto modello» secondo diverse testimonianze raccolte da Amnesty, è stato sottoposto all’iniezione letale. Prima dell'esecuzione, Powell non ha pronunciato neppure una parola,continua a leggere....

100cosecosi -Inconsapevolmente le ong internazionali che si battono contro la pena di morte hanno spinto le autorità del Texas a giustizziare un detenuto modello,è il caso di dirlo.
Cio è accaduto quando Amnesty e altre Ong hanno preso a interessarsi al caso,le autorità preposte decidono,con una fretta sorprendente,scandalosa rispetto alla lunghissima detenzione a cui era stato sottoposto il detenuto di liberarsi dal problema (...) presumibilmente se avesse portato alla liberazione o a una commutazione della pena cio avrebbe fortemente imbarazzato il governatore del Texas e i suoi supporter politici !
Peserà negli annali della pena di morte il silenzio del detenuto mantenuto sino all'ultimo istante di vita,una condanna che ha il peso di una maledizione,"state uccidendo una persona che non è più quella che avete condannato a morte ! " sembrava esprimere e mai fù vero come in questo caso e ancor più grave la negazione ai condannati della pur minima speranza,tutto cio è disumano,orribile.
Adesso si pone per questi movimenti etici e idealisti un gravissimo dilemma etico,tra le righe è evidente un ricatto che definirei all'iraniana perchè questa attitudine intimidatoria è stata applicata per la prima volta dall'Iran teocratico e fondamentalista (la coincidenza,anche gli USA lo sono!) con l'impiccagione il 1° Maggio del 2009 di Delara Darabi la giovanissima pittrice per cui vi fù una immensa mobilitazione nel mondo.
Anche li d"un tratto si sotrassero all'imbarazzo di un processo farsa dapprima e poi per dare un segnale agli USA che di li a poco inviarono la Clinton a Teheran per trattare la liberazione di Roxana Saberi (...)
Insomma siamo alla barbarie assoluta e praticata da una grande democrazia che un giorno si e l'altro pure dà al mondo lezioni sulla Libertà!

mercoledì 22 aprile 2009

APPELLO per Roxana Saberi

http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/esteri/iran-2/lettera-regista/este_22151150_51010.jpg

Appello su internet del regista curdo iraniano Bahman Ghobadi per la giornalista
condannata a Teheran per spionaggio: "Piange tutto il tempo e rifiuta il cibo"

"La mia ragazza Roxana
ama l'Iran, torni libera"


http://www.amnesty.it/flex/images/D.6367c7a50d201161c019/saberi__roxana140x180.jpg
"Se sono stato zitto finora, l'ho fatto per il suo bene. Se parlo ora, lo faccio per il suo bene. Lei è la mia amica, la mia fidanzata, la mia compagna. Una giovane donna intelligente e di talento che ho sempre ammirato". "Lei" è Roxana Saberi, giornalista americana di origini iraniane accusata di spionaggio e condannata a otto anni di reclusione da un tribunale di Teheran. E queste sono le prime, toccanti frasi della lettera in cui il regista curdo iraniano Bahman Ghobadi chiedela sua liberazione.

Dossier AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA