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lunedì 13 dicembre 2010

AFGANISTAN LA STORIA DI HALTAR


Mi chiamo Mohamed come tutti al villaggio,il mio compagno di giochi è Haltar lo vedete nella foto con me,gli voglio un bene dell'anima,è buono,un carattere nobile,fiero,giochiamo,corriamo spesso a perdifiato nei campi insieme poi al tramonto riaccompagniamo il gregge di capre all'ovile,non manco mai di parlargli prima di lasciarlo solo la notte,ho paura che i "jinn" lo tormentino (cattivi spiriti).
Papa dice che faccio male ad affezionarmi al cane,i cani sono animali impuri (...) dice che un giorno verrà sconfitto e forse ucciso precipitando la nostra famiglia nella malasorte,lo dice perchè scommette forti somme di denaro su Haltar,io sto in ansia sino a che non li vedo risalire la collina che porta a casa,quando vedo Haltar caracollare agile vicino a papa e allo zio l'emozione mi prende la gola,gli corro incontro gridando a squarciagola il suo nome,lui all'istante mi percepisce e si lancia a lunghe falcate su per la collina.
Lo zio ha dissuaso papa dal farmi assistere ai combattimenti,dice che Haltar potrebbe distrarsi,cosi ho chiesto a un amico fotografo venuto dalla capitale di fare delle foto e poi di mostrarmele,di nascosto...mi sono messo a piangere quando le ho viste,non so dire di più eppure per noi è una grande festa,una occasione d'incontro unica,lo zio dice he si fanno grandi affari,si sposano le figlie e si stringono alleanze...
Una tardizione antica,io non la capisco,non voglio che sia fatto del male a Haltar nè che lui sia costretto a battersi...quando saro grande spero tutto questo non appartenga più alla mia gente cosi come spero la guerra divenga un lontano ricordo sbiadito.
Trasalisco ogni volta che papa posa il suo sguardo su un altro cane,gli luccicano gli occhi,percorre i suoi muscoli con occhio esperto,gli guarda la bocca,i denti,chiede l'età e il prezzo...in quegli istanti il mio sguardo si fà torvo,lui lo sà,sospira,alza gli occhi al  cielo e sbuffa seccato,ammicca al proprietario dell'altro cane ed entrambi scoppiano a ridere come,come se sapessero,come se fossero sicuri che un giorno anche io saro come loro.













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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)